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Autore: lunadivergente21dw    10/05/2019    2 recensioni
In seguito agli avvenimenti di Vienna Tony crea la sua squadra e nel farlo opta per nuovi membri, uno ovviamente è Peter Parker.
Poi c'è Amelia, che Tony vede come una figlia.
Amelia ha dei poteri particolari e quando Tony chiede il suo aiuto lei non si tira indietro.
Avrebbe aiutato Tony a qualunque costo, o almeno così credeva, perchè quando degli occhi di un azzurro ipnotico cominciano a tormentarla qualcosa dentro di lei scatta.
Genere: Comico, Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James ’Bucky’ Barnes, Nuovo personaggio, Peter Parker/Spider-Man, Tony Stark/Iron Man
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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-Com'è che si chiama l'amico di Cap?- domandò Amy mentre erano in macchina.
-Quello che ha messo la bomba a Vienna? Barnes.-
-Il nome, non il cognome Tony-
-James Buchanan Barnes, contenta? Come mai queste domande comunque?-
-Stavo solo pensando che… Se Captain America lo difende ci sarà un motivo, no?-
A quel punto Tony si girò verso di lei, ignorando Peter che continuava a studiare la sua tuta come una fangirl alle prese con un nuovo libro.
-Amelia, ascoltami bene. Steve crede di avere un motivo per proteggerlo ma è solo troppo coinvolto. Il suo migliore amico di settant'anni fa è sbucato fuori all'improvviso e il fatto che sia un criminale è passato in secondo piano per lui.
Se saremo fortunati riuscirò a convincerlo, per gli accordi e Barnes. Okay?-
Amelia annuì, chiuse gli occhi un secondo e per un attimo rivide gli stessi occhi azzurri che la avevano perseguitata nei sogni della notte passata.
Era come se volessero dirle qualcosa di importante.
-Amy, andiamo- la voce di Peter la fece tornare alla realtà, scosse la testa e scese dalla macchina.
"A volte i sogni sono soltanto sogni." cercò di aggrapparsi a questo pensiero, senza grandi risultati.
Seguì Tony e Peter in un angolo dell'aeroporto. 
-Voi rimanete qui e intervenite solo quando ve lo dico io, okay?-
I due ragazzi annuirono e Tony li lasciò.
Dopo una quindicina di minuti Steve fece la sua comparsa sulla pista, subito raggiunto da Tony e Rhodey.
Amelia alzò gli occhi al cielo quando si accorse che Peter stava registrando tutto… Di nuovo.
-A che serve se tanto non lo puoi mostrare a nessuno?-
-Ne vuoi una copia?-
-Ovvio, che domande sono?- Amy rise  ma smise sentendo Tony.
-Bimbo ragno?!?-
-Guardami le spalle- e in un batter d'occhio Peter era insieme agli altri, lo scudo di Captain America tenuto saldamente mentre si presentava e gli Avengers presenti lo guardavano stranito.
Amelia guardò verso il telefono di Peter. -Devi davvero fare tutta quella conversazione?- fece una pausa, guardò verso il gruppo e indossò il passamontagna. -Quanto darei per vedere la faccia infastidita di Tony…-
La sua attenzione tornò al gruppo che continuava a parlare in mezzo alla pista d'atterraggio, ora lo scudo era tornato a Steve e di fianco a lui  c'era una persona con una strana tuta, Amelia lo guardò confusa, non lo aveva mai visto prima, poi si accorse che Natasha aveva raggiunto Tony e Rhodey.
In un attimo fu tutto più confuso, tutti i presenti cominciarono a muoversi e Amelia trasalì sentendo una voce lì vicino per poi ricordarsi della strana connessione mentale con Peter.
"Passo a prenderti, abbiamo due bersagli all'interno dell'aeroporto."
"Va bene bimbo ragno"
"Hey"
Amelia ridacchiò e corse fuori dal nascondiglio dove Peter la prese al volo.
-Se mi fai cadere ti uccido, lo sai?-
Peter sbuffò. -Per chi mi prendi? Oh guarda- in quel momento passarono davanti alle finestre dell'aeroporto e notarono due figure intente a correre.
-Okay Amy, se ho bisogno ti vengo a prendere- dicendo così la posò sulla vetrata del soffitto.
-Cosa?? No! Vengo anch'io!-
-Scusa, ordini di Stark!- e ancora una volta, Peter scomparve.
Amelia tirò un calcio alla vetrata per la frustrazione e osservò la scena sotto di lei, Peter riusciva a tenere testa ai due senza troppe difficoltà.
Uno dei due, con uno strano braccio metallico, lanciò qualcosa verso Peter.
"Peter smettila di distrarti, a ore tre!-
Il ragazzo prese al volo l'oggetto che si dirigeva verso di lui e lo restituì al suo proprietario. -Hey amico, hai perso qualcosa!-
"Grazie Amy"
"Stai zitto e tirami giù da qui"
Non ricevette risposta e sbuffò, ormai Peter li aveva bloccati a terra con le sue ragnatele ma Amy si accorse che uno dei due, che aveva riconosciuto come Falcon, stava controllando un drone a distanza.
"Peter..." 
Lui non rispose, si guardò intorno ma non vide nulla che potesse aiutarla così sbuffò esasperata e urlò. -E andiamo!-
Alla sua esclamazione qualcosa si formò davanti a lei, ci fu un lampo di luce e davanti a lei apparve una strana aura brillante di forma circolare, la guardò, poi guardò sotto di sé e vide che i tre stavano osservando qualcosa di strano.
Un altro cerchio, identico a quello davanti a sé.
All'inizio pensò ad un ologramma ma poi fece due più due e capì.
Corse verso quella strana cosa e invece di attraversare tutto il tetto di corsa si ritrovò all'interno.
Guardò sopra di sé, dov'era fino a pochi secondi prima, poi si girò e si accorse che lo strano cerchio magico era scomparso.
Si girò di nuovo e notò che Peter, Falcon e l'altro uomo la stavano osservando sorpresi.
-Wow, come diamine ci sei riuscita?- Peter atterrò di fianco a lei.
-Non ne ho la più pallida idea, sul serio.-
Peter stava per dire qualcosa ma poi si accorse che le sue ragnatele non trattenevano più i due uomini.
-Allora, mettiamo le cose in chiaro. Se voi due ci lasciate in pace io e Bucky non vi faremo niente di male, vi regaliamo una caramella se volete- 
Amelia posò lo sguardo sull'uomo con il braccio metallico, delle ciocche di capelli gli incorniciavano il viso e Amelia cercò di trattenere un sorriso.
Allora quello era Bucky, l'amico di Steve.
E sembrava un orsetto.
Amelia ridacchiò piano e Peter le lanciò uno sguardo stranito da sotto la maschera.
-Senti amico, niente di personale ma siamo qui per impressionare il signor Stark-
-Allora non te la prenderai se…- Sam armeggiò con qualcosa sul suo polso e Amy si ricordò del drone, alzò una mano sopra di sé e lo congelò in un secondo, facendolo cadere a terra con un tonfo sordo.
-Ma voi da dove siete spuntati fuori? Dal pianeta strambi?-
-Disse l'uomo piccione- mormorò Amy guadagnandosi uno sguardo glaciale da Sam.
Peter rise. -Siamo del Queens amico, lì sono tutti come noi-
-Insopportabili?- chiesero Sam e Bucky contemporaneamente.
Amelia li fulminò con lo sguardo mentre si preparava ad attaccare. -Okay, questa cosa sta andando sul personale…- prima che qualcuno potesse ribattere Amelia concentrò il suo potere contro Sam, un raggio blu lo colpì in pieno petto spedendolo ad una quindicina di metri di distanza, facendolo precipitare rapidamente al piano di sotto.
-Lo prendo io, tranquilli- così Peter si lanciò verso di lui, ma Sam aveva già ripreso l'equilibrio e i due cominciarono un mini duello tra loro.
Amelia si sfregò le mani cercando di non mostrarsi sorpresa dalla potenza del suo stesso attacco, ma niente passa inosservato al soldato d'inverno. 
-Non sai nemmeno come controllarli, vero?-
Amelia strinse i denti e alzò lo sguardo verso di lui. -Vuoi provare?-
Bucky sorrise leggermente. -Senti, quanti anni avete?- indicò lei e poi Peter. -Quattordici? Quindici? Non voglio battermi con degli adolescenti-
-Potevi pensarci prima di fare saltare in aria le persone presenti agli accordi di Vienna, no? E poi io sono maggiorenne a differenza del ragazzino lì in fondo-
Lui si fece subito serio. -Sono colpevole di molte morti, ma non ero io a Vienna-
Amelia fece per ribattere ma poi sentì la voce di Tony attraverso il ricevitore che portava all'orecchio.
-Ragazzini, tutto bene da voi?-
-Oh sì signor Stark, stavo pensando che nella parte alta della tuta...-
-Va bene bimbo ragno. Ragazza ghiaccio?-
-Alla grande Tony...- mormorò Amelia continuando a studiare l'uomo davanti a lei.
All'improvviso sentì uno schianto e vide Peter volare fuori dalla finestra.
"Stai bene Peter?"
"Oh sì, dammi un minuto..."
Cercò con lo sguardo Falcon ma non lo vedeva da nessuna parte, poi si accorse che qualcuno le stava sfilando il passamontagna dall'alto, sentì i capelli andarle da tutte le parti, si girò giusto in tempo per non mostrare il viso ai due e per vedere il passamontagna volare al piano di sotto.
Con un gesto della mano fece volare all'indietro Bucky e Sam, poi corse verso le scale mobili, doveva ammettere di non essere allenata a correre e sentiva i passi dietro di sé avvicinarsi sempre più, così decise di seguire l'idea malsana che le era venuta.
Guardò il parapetto della scala e prese un respiro profondo.
In fondo l'aveva fatto da un'altezza molto più grande quando aveva otto anni.
Corse verso il parapetto senza pensarci un secondo di più, lo scavalcò e si ritrovò a precipitare da una ventina di metri di altezza.
Perché diamine devono essere così alti questi piani??? Stupidi aeroporti...
Aprì i palmi delle mani verso il basso e pensò intensamente a quello che voleva fare: rallentare la caduta il più possibile.
Sentì che stava scendendo più lentamente e guardo giù, dalle sue mani si diramava l'ormai familiare nebbiolina azzurra che arrivava fino al pavimento, era quasi arrivata e sorrise tra sé e sé.
-Attenta!- con la coda dell'occhio vide Peter ricomparire, stava guardando sopra di lei, poi sentì qualcosa colpirla alla schiena e precipitò a terra, si sentì mancare il fiato e ci mise qualche secondo per rialzarsi.
Dai rumori che sentiva dietro di lei capì che Peter e Sam avevano ricominciato a combattere, poi sentì dei nuovi passi venire verso di lei e cominciò a correre verso il passamontagna cercando di ignorare il sapore di sangue che sentiva in bocca.
Creò uno strato di ghiaccio sotto di sé e scivolò fino alla sua adorata maschera per infilarsela in fretta, poi si girò e senza neanche pensarci scaraventò il suo inseguitore contro la vetrata di un ufficio, mandandola in frantumi.
Bucky si rialzò come se niente fosse e corse verso di lei con un'espressione infastidita, fatto sta che non si accorse dello strato di ghiaccio che ricopriva il pavimento e scivolò, andandole addosso.
Finirono in un angolo, la testa di Amelia colpì in pieno lo spigolo del muro, chiuse gli occhi per un attimo e strinse i denti cercando di ignorare il dolore lancinante che le percorse la testa.
Si concentrò sul proprio respiro e sentì più caldo, scosse la testa.
-Stai bene?-
Riaprì gli occhi e guardò Bucky. -Sul serio?- Notò che un raggio di sole illuminava entrambi e capì da dove proveniva il calore, almeno la botta alla testa non le stava facendo dare i numeri.
-Mi dispiace, cioè in realtà sei stata tu a ricoprire il pavimento di ghiaccio quindi... Teoricamente è colpa tua-
Amelia ridacchiò. -Non dovremmo combattere?-
Lui sospirò. -Non ce la faccio, al massimo avrei combattuto con il ragazzo ragno ma con te...-
-Potrei offendermi- Amy alzò lo sguardo e per la prima volta guardò James Buchanan Barnes negli occhi.
Rimase impietrita. Erano gli stessi occhi azzurri che aveva sognato la notte scorsa.
Doveva essere rimasta immobile per un po' di tempo perché Bucky la stava scuotendo, d'istinto gli strinse la mano e la visione davanti a lei cambiò.
 
 
 
C'erano degli uomini intorno ad un tavolo operatorio, lì sdraiato c'era Bucky, era un po' più giovane e portava i capelli corti, Amelia si ritrovò a sorridere guardando la sua espressione rilassata mentre dormiva, poi si accorse che gli uomini gli stavano installando il braccio metallico e inorridì.

 
La visione cambiò, Bucky era su una sedia, era collegato ad un macchinario e urlava di dolore, quando l'uomo in camice bianco spense il macchinario lui riaprí gli occhi, erano vuoti.
-Soldato?-
-Pronto ad obbedire.-
 
 
Un'altra scena, Bucky era in una specie di congelatore e degli uomini intorno a lui parlavano di come lo avrebbero usato.
Amelia rabbrividì sentendo una frase. -Farà tutto quello che gli chiederete, ditegli di uccidere qualcuno e lo farà senza battere ciglio-
 
 
La scena cambiò un'altra volta ancora, Bucky era seduto su una sedia, lo stesso macchinario che aveva visto prima era lì accanto, non doveva essere passato molto, forse uno o due anni perché i computer non erano più vecchi scatoloni ingombranti.
-Ma io lo conoscevo- stava dicendo Bucky.
E dopo qualche scambio di parole tra un uomo in giacca e cravatta e uno in camice, lo fecero sdraiare di forza sulla sedia e fecero la stessa cosa che gli avevano fatto nella seconda visione.

 
 
Amelia si ritrovò all'improvviso nel presente, davanti a lei Bucky, con gli occhi spalancati e il viso pallido, come se avesse visto un fantasma.
-Lo... Lo hai visto anche tu?- chiese lei e Bucky la guardò senza dire niente.
Amelia si alzò in piedi sentendosi a disagio.  -Io... Mi dispiace, forse Tony non sa tutta la storia e se solo provassi a spiegar...-
-Secondo te saremmo qui se lui ascoltasse?- mormorò lui con voce roca.
La ragazza si morse il labbro, si guardò intorno poi abbassò di nuovo lo sguardo su Bucky e gli porse la mano.
Lui la guardò un attimo incerto, poi la strinse e si alzò.
La guardò pensieroso per qualche secondo poi abbozzò un sorriso. -Sai, tu non vieni dal Queens-
-E cosa ti rende così sicuro?-
-Il tuo accento, non è del Queens... Non è nemmeno americano se è per questo, di dove sei?-
-Segreto professionale, mi dispiace- Amelia sorrise mentre Bucky alzava gli occhi al cielo.
-Dunque tu entri nella testa delle persone ma non racconti niente di te?- Lei alzò le spalle e Bucky sospirò. -Almeno il tuo nome?-
Amy pensò per qualche secondo e mentre apriva la bocca per rispondere sentì la voce di Sam.
-Barnes dove ti sei cacciato? Mi sono appena sbarazzato del ragno, hai fatto con l'altra?-
Bucky guardò per un attimo la ragazza e sorrise. -Sì, arrivo!- poi abbassò la voce. -Cerca di non farti male lì fuori, okay?-
-Se non l'hai notato ho dei poteri fantastici- così dicendo Amelia fece apparire dei fiocchi di neve sopra di loro.
Lui sorrise guardandoli per poi riabbassare lo sguardo sulla ragazza. -Sì, Stark lo sa che non sai controllarli e che hai scoperto di riuscire a fare nuove cose proprio oggi?-
-Scusa, come hai detto? Grazie di avermi risparmiato gentile ragazza che avrebbbe potuto schiacciarmi a terra come una formica? Oh James, non devi ringraziarmi, non ho ancora finito di aiutarti!- Amelia sorrise e corse fuori, lasciando sul viso di Bucky il primo vero sorriso divertito dopo settant'anni. 
 
 
 
 
 
 
_Angolo autrice
 
E rieccoci con un nuovo capitolo!
Mi scuso se non è un granché, non sono molto brava con le scene d'azione ma hey, almeno ci provo.
E sì, gli occhi azzurri appartengono al nostro Buckybear, non a Steve come forse qualcuno avrà pensato eheheheh
Comunque, cercherò di aggiornare una volta a settimana (ripeto: cercherò) per tenervi aggiornati sulle (dis)avventure della nostra Amy.
Vorrei ringraziarvi ancora per aver speso un po' del vostro tempo per aver letto la mia storia, conta davvero molto per me, poi quando vedo che qualcuno aggiunge la mia storia tra le seguite, le preferite o tra le ricordate il mio cuore fa i salti di gioia, siete grandiosi!
*lancia biscotti a tutti perché siete tutti meravigliosi e ve li meritate*
 
E ultimo, ma non per importanza, vorrei fare ancora tanti auguri al mio Cupcake.
Senza di te non avrei mai cominciato a scrivere fan fiction, lo sai bene.
A pensarci bene senza di te non avrei fatto molte cose, grazie per ogni tua parola, per ogni sorriso che mi hai regalato e per tutta la tua magnifantasticenza.
Non sarei niente senza di te e non vedo l'ora di rivederti presto, quindi tanti tanti tanti tantissimi auguri, ti voglio bene (sì, tante galassie inquietanti!)
   
 
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