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Autore: _Atlas_    12/05/2019    4 recensioni
Tony, Pepper e l'evoluzione della loro storia.
Una semplice raccolta di scene quotidiane che hanno segnato la loro relazione in un mix di fluff, commedia e angst; insomma, tutto quello che non vedremo mai al cinema!
[Da Iron Man 2 ad Avengers:Endgame]
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Pepper Potts, Tony Stark/Iron Man
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Resilienza








Da qualche tempo Villa Stark era diventata inospitale.
Tony se n'era reso conto una sera di metà luglio mentre era intento a seguire lo sciabordio delle onde, affacciato dall'enorme terrazza a strapiombo sull'oceano. Un improvviso senso di vertigine lo aveva costretto a indietreggiare di qualche passo, lasciandolo perplesso di fronte a un gesto che era abituato a compiere quotidianamente.
Sul momento aveva pensato che si trattasse di un banale incidente, ma quando il fatto si era poi ripetuto il giorno dopo, e il giorno dopo ancora e per tutto il mese seguente, aveva capito come qualcosa non andasse. Anzi, più il tempo passava e più gli era chiaro che il problema non avesse niente a che vedere con l'oceano e le vertigini.
Scendere in laboratorio gli causava più o meno lo stesso effetto, come se ogni progetto e ologramma aperto fosse lì per ricordargli il suo fallimento e la sua impotenza di fronte al vuoto. Per questo si limitava ad entrarci solo quando gli era strettamente necessario o quando aveva l'impressione che i pensieri non volessero dargli tregua, costringendolo a rimuginare su persone ed eventi ormai chiusi nel passato.
Col tempo si era poi reso conto di preferire di gran lunga la routine che gli rifilava Morgan ogni giorno, quando lo sequestrava per giocare con le costruzioni o per guardare i cartoni animati, sempre tra le mura di una villa troppo grande e troppo piena di pericoli per una bambina di soli tre anni e mezzo.
Così l'idea della casa al lago si era fatta strada nella sua mente, coinvolgendo anche Pepper, che non si era dimostrata affatto contraria a quella decisione che sembrava aleggiare nell'aria da ormai troppo tempo.
Si erano quindi trasferiti a maggio dell'anno successivo, in una villetta in legno creata su misura per loro, a due passi da un lago e immersa in un boschetto in cui Tony sperava di ritrovare lo stesso senso di sicurezza e familiarità che una volta ricercava tra le onde di un'immensa distesa blu.


 
*



Una luce aranciata filtrava tra le foglie degli alberi in riva al lago, illuminando gli ultimi istanti di quella lunga domenica estiva.
Tony aveva lo sguardo puntato sulla superficie del lago, perso in chissà quali pensieri dopo aver passato l'intero pomeriggio con Morgan a giocare con le pigne e a raccogliere margherite. Pepper era seduta appena dietro di lui su un asciugamano che avevano steso sul prato, cullando tra le braccia la figlia che sembrava essersi finalmente stancata di tutta quell'attività ricreativa, preferendone una di gran lunga più rilassante.
"Forse dovrei mettermi a pescare" ruppe la quiete Tony, lanciando un sasso nel lago e disegnando sull'acqua una serie di cerchi concentrici.
Pepper scoppiò a ridere e lo spinse giocosamente, "Tu?"
L'uomo si voltò e la guardò imbronciato, tradito da un ghigno divertito che gli sollevò le labbra in un sorriso. "Perchè no? Abitiamo di fronte a un lago, è la cosa più ovvia e banale che possa fare" obiettò.
"E anche quella che ti si addice di meno" gli fece notare la donna, "Non so se riuscirei a immaginarti alle sei del mattino piazzato qui davanti ad aspettare l'arrivo di qualche pesce."
Tony arricciò le labbra e inclinò appena la testa da un lato. "Uh, potrei stupirti."
"Sul serio? Alle sei del mattino?"
"Magari un po' più tardi" valutò l'uomo, incrociando le braccia dietro la testa e sdraiandosi al suo fianco. "O magari lascerò perdere" convenne infine, strappandole una risata.
Rimase qualche momento a osservare il cielo, seguendo il lento movimento delle nuvole spostate dal vento e immergendosi totalmente in quell'atmosfera pacifica che solo di rado riusciva ad avvolgerlo del tutto. Il più delle volte capitava quando passava del tempo con Morgan, entrando nel suo universo colorato e pieno di fantasia che azzerava il conto dei suoi pensieri cupi e tormentati; oppure quando era Pepper a strapparlo via da quella morsa gelida, attirandolo e stringendolo a sè per dimenticare quel vuoto che avevano scelto di combattere insieme.
"Pep..." la chiamò senza distogliere lo sguardo dal cielo.
La donna si voltò di lato per guardarlo, continuando ad accarezzare dolcemente la figlia che nel frattempo si era addormentata, "Sì?"
Tony deglutì a vuoto, improvvisamente restìo a parlare.
Lasciò passare qualche minuto e Pepper non ebbe bisogno di indagare oltre quel richiamo, consapevole che se l'uomo avesse davvero voluto dirle o chiederle qualcosa, lo avrebbe fatto quando sarebbe stato pronto.
"Io credo che...." iniziò a dire infatti poco dopo, sebbene a voce bassa e quasi a denti stretti, "...insomma, ce la stiamo cavando piuttosto bene qui. In questa casa, con... Morgan e tutti quei cartoni animati su Masha e Orso e..."
"La Sirenetta" gli andò incontro Pepper con un sorriso.
"Giusto, La Sirenetta. Insomma, tutto questo è..."
"...buono."
"Buono, sì" concordò Tony, sorridendo appena.
Pepper sospirò silenziosamente, posando un bacio sui capelli di Morgan e respirandone il suo profumo delicato. "È anche molto di più di quel che avevamo immaginato," gli ricordò, memore delle loro prospettive passate che non erano state poi così alte e incontaminate dal mondo vuoto che li circondava.
Tony annuì silenzioso, ricordando perfettamente quei momenti che si erano posti a metà tra la fiducia e la sfiducia più totale e che per mesi avevano tenuto entrambi col fiato sospeso.
Si sporse quindi per posarle una mano sulla schiena, in una carezza che sperò potesse trasmetterle lo stesso coraggio e la stessa positività che lei e Morgan riuscivano a infondere a lui.
Il resto, pensò, al momento non importava.







NdA
Buongiorno e buona domenica :)
Questo penultimo capitolo si è rivelato un po' ostico da scrivere e spero di non aver esagerato con la vena malinconica...Se così fosse, avete il permesso di lanciarmi addosso tutto ciò che preferite :')
Scherzi a parte, ci tenevo a descrivere il passaggio dalla villa di Malibu a quella sul lago, perchè per me Villa Stark rappresenta una fonte di ricordi bellissimi legati non solo ai film, ma anche alle fanfiction, quindi volevo che il trasferimento fosse in qualche modo collegato a qualcosa di importante.
Poi vabbè, nel mio headcanon la Villa continuerà ad esistere *fottesega*
La conversazione finale, invece, serve un po' a riprendere il concetto che Tony esprime in Endgame, ovvero il fatto di essere comunque riuscito ad andare avanti e di aver creato qualcosa di buono, nonostante tutto.

Spero come sempre che il capitolo vi sia piaciuto, ci risentiamo domenica prossima con quello finale (sigh)!
Un bacio,

_Atlas_

P.S. Comunicazione di servizio per chi segue l'altra mia raccolta, Drowning man: al momento sono sommersa da qualche intoppo universitario che spero di risolvere presto, perciò i prossimi aggiornamenti arriveranno un po' a rilento. Visto che anche quella si sta avviando alla conclusione e per me ha un significato importante, preferisco aspettare tempi meno turbolenti per aggiornarla :')
   
 
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