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Autore: Sarah Shirabuki    12/05/2019    0 recensioni
Salve! Eccomi con una fanfiction stavolta riguardante l'universo di Saint Seiya. La mia storia è un sequel di " il figlio di Hades - una nuova Guerra Sacra ", e non tiene conto delle altre saghe, come Omega e compagnia, ma solo delle classiche. Ho voluto cambiare un pò di dettagli rispetto alla saga canonica, e forse alcuno personaggi saranno OOC.
Sono passati sette anni da quando Shura ha sconfitto il padre ai Campi Elisi, e la pace pare regnare sovrana sulla terra. Il giovane è rimasto al gran tempio ed è ormai diventato cavaliere d'oro dei Gemelli. Tutto scorre tranquillo fino a quando una giovane non bussa alla porta di Crystal e Tea, ora sposati e genitori di due bimbi, e rivelerà di essere la figlia della fanciulla e dell'ex cavaliere di Gemini, Saga. Un misterioso nemico intanto sta aspettando di potersi risvegliare dal suo lungo sonno, mentre un giovane pare dare la caccia alla bella Iris. Il corpo di un cavaliere d'oro verrà trafugato dal Gran Tempio, come mai? Chi sarà il nuovo e temibile nemico che, secondo il Gran Sacerdote, supererebbe Hades in crudeltà? Vi invito a leggere anche la prima storia per conoscere meglio i personaggi OC.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Gemini Saga, Nuovo Personaggio, Pegasus Seiya, Saori Kido
Note: OOC | Avvertimenti: Incest, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il risveglio del male - trilogia '
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Buio, è così che inizia il suo sogno. O forse è un incubo, chi può dirlo? Non lo sa, il giovane.

Il turchino si trova in un immenso ed imponente palazzo, che mai prima d'ora ha visto. Fa piuttosto freddo eppure non sembra dargli troppo fastidio: è come se il suo corpo vi fosse abituato. Il giovane si incuriosisce e, dopo i primi attimi di smarrimento avanzaq: tutto intorno a lui, le pareti ed il resto dell'arredamento, variano dal colore blu al colore oro: deve ammetetre di non aver mai visto tale e maestosa bellezza prima d'ora. Eppure non può fare a meno di chiedersi dove si trova e sopratturro, come vi è giunto? " Ricordo solo di essere stato colpito a morte, ma non so come sono giunto qui ". Sussurra il ragazzo dalla scintillante armatura dorata, avanzando di qualche altro passo. Giunge di fronte ad una porta di colore blu cielo, decorata con fini finiture dorate. La osserva un istante poi, forse mosso da istinto posa la mano sulla maniglia: è incredibile! La porta si spalanca al suo tocco, lasciandolo sbigottito ed incredulo. Ancora a bocca aperta per la sorpresa il ragazzo si guarda attorno, e la prima cosa che nota è una teca di cristallo, in cui giace il corpo probabilmente sopito di una meravigliosa donna: indossa un lungo abito bianco, lunghi capelli color giada e, nonostante gli occhi siano chiusi lui nota che sul suo viso vi è un'espressione triste. Arriva di fronte a quella teca per poi posarvi una mano, ed immediatamente una sensazione indescrivibile lo investe, scuotendolo fino nel profondo del suo essere. Poi un nome. " Gaia ". Sussurra solamente, riconoscendo che la donna che giace addormentata in quel probabilmente millenario sonno è la Dea Gaia, la Madre Terra. La Dea primigenia da cui tutto ebbe origine, sposa e madre di Urano e madre dei Titani. Mentre pronuncia quel nome al giovane ragazzo scende una furtiva lacrima, per poi percepire un forte vento dietro di sè. Non fa in tempo a voltarsi, perchè vede delle cose che lui non riesce a riconoscere. 

Vede la Dea Gaia, in attesa di un nuovo figlio. Percepisce che sta soffrendo perchè lo sa: il suo sposo imprigionerà anche quest'altro bimbo, impedendogli di nascere. La vede ritirarsi in un luogo sconosciuto, e sul tavolo di fronte a lei... 

" La Megas Drepanon! ". Fa in tono sbigottito il fanciullo, la visione ha bruscamente termine e lui ansima come se avesse corso mille miglia: cos'è quella rabbia improvvisa che sta ora crescendo in lui? Ha avuto origine da quando ha visto l'arma che in futuro sarebbe stata di Chrono, e che lo avrebbe aiutato ad uccidere il padre su richiesta della madre, stanca di perdere le sue creature a causa del marito tiranno. Lo sguardo del turchino si posa sul trono accanto alla teca di cristallo: è un trono bellissimo, anch'esso di colore azzurro ed oro. Gli ricorda in un certo senso la volta celeste con le stelle, la luna ed il sole. " Ma cosa faccio in questo luogo? E come ci sono giunto? ". Si chiede nuovamente il ragazzo. Una risata lo distrae dai suoi pensieri. 

" Nulla accade per caso, tutto ciò che avviene è per una precisa ragione. Così, tu sei qui per una ragione ben precisa ". E' una voce! Una voce che lui mai ha sentito prima d'ora, eppure non lo spaventa anche se lo mette in una certa soggezione: il suo cuore reagisce in modo strano, batte a ritmo più veloce. 

" Chi sei? Rivelati! ". Ordina il ragazzo. Alle sue parole una spada di colore blu compare nelle sue mani: è circondata di fiamme dallo stesso colore eppure le sue mani non subiscono la minima ustione. 

" Non ce n'è bisogno: tu sai già chi sono, perchè... ". Non sente più la voce, piuttosto l'ennesima visione si fa strada in lui.

Un uomo: è a terra, probabilmente al termine della sua vita. Sputa sangue, in più parti del corpo si possono notare vistosi fendenti dati da una falce contornati da lividi viola. Ormai è la sua fine, pensa colui che cerca di raggiungere la propria arma seppur vanamente. " Tu... tu mi hai ucciso, ma non è finita qui. Tornerò a vendicarmi di te, è un giuramento. Parricida... ". Sussurra ma, poco prima che il discorso abbia un seguito il turchino apre gli occhi.

" Non è possibile, no! Ma quello... ". Si porta le mani al capo, scuotendolo e sgranando gli occhi: quell'uomo era forse lui? Ha pochi dubbi in merito,  a giudicare dal suo aspetto. Ma allo stesso tempo, sembrava essere tutt'altra persona. Guarda quel trono mentre la voce riprende parola. 

" Siediti ". Gli ordina con tono risoluto, di chi non ammette repliche. Il ragazzo vorrebbe ribellarsi, ma una forza maggiore gli fa muovere le proprie gambe, che lo inducono a salire i pochi scalini per poter raggiungere il trono e sedervisi. Immediatamente la sua armatura dorata si stacca dal suo corpo mentre, al suo posto, ne compare una azzurro cielo. Tra le sue mani tiene la spada dalle fiamme azzurre mentre ora lo vede: è uno spirito quello che si sposta dietro di lui, per poi afferrargli il viso con entrambe le mani. " Ti ho aspettato a lungo, mio caro Subaru ". Lo chiama per nome ed il ragazzo sgrana gli occhi, incapace di sottrarsi a quella presa sul proprio viso. " Guarda ciò che sei. Guarda ciò che sei destinato ad essere, e accettalo ". Il giovane che si rivela essere Subaru guarda la spada dalle fiamme celesti, shoccato e non sapendo come agire. Poi, sangue seguito da uno straziante grido.


Shun si allarma: Subaru sta iniziando a sentirsi sempre più male, e si può evincere dal fatto che abbia iniziato ad agitarsi a causa di forti convulsioni. Accanto a Virgo sono rimasti Capricorn e Sagitter. " Che gli prende? ". Chiede preoccupato Shun, mentre Seiya scuote il capo. 

" Temo che sia a causa dell'attacco di Chrono. Maledizione! Se non troviamo il modo di annullarne gli effetti...". Si blocca: no. Non può pensare che perderanno così un altro compagno di battaglia. Ci deve essere un modo qualsiasi, una soluzione qualunque per evitare il peggio. Defteros da parte sua guarda il compagno per poi prendere parola.

" Te l'ho detto: non esiste soluzione, se non che Chrono restituisca a Subaru il suo tempo, usando la sua Megas Drepanon ". Risponde. Seiya abbassa lo sguardo, ed in quel momento il figlio di Milo e Tisifone inizia a stare peggio: il sangue defluisce rapidamente dalle sue ferite, la sofferenza di Scorpio è indicibile. Tutti si sentono impotenti mentre Shun scuote il capo. 

" Non è possibile che ci rimanga solo da attendere che... ". Si ferma a sua volta, non vuole nemmeno dire che Subaru morirà. Purtroppo nessuno fa in tempo a rispondere al Cavaliere della Sesta casa, men che meno a rassicurarlo: il cosmo di Subaru subisce unio sbalzo per un solo istante, in seguito si spegne in maniera definitiva. " Amici! Subaru... il suo cosmo... ". Inizia a piangere il Cavaliere. Tutti quanti i presenti sono a dir poco sconvolti: anche il Cavaliere di Scorpio ha lasciato il mondo dei vivi. Mnemosyne guarda il marito, e prende la sua decisione.

Ad Athene scoppia un violento temporale. 

Tisifone è rimasta al Gran Tempio esattamente come le altre donne, in attesa di aver notizie lei dal figlio loro dai mariti. L'ex Sacerdotessa del Cobra si desta di soorassalto, un fulmine illumina il suo viso mentre lei si porta una mano al petto: il cuore le duole. Eppure sa che è praticamente impossibile, dato che si tratta di un muscolo. Eppure la fitta è stata così violenta da farla destare dal suo sonno, che già di per sè aveva faticato a prendere in quanto preoccupata: come starà Sibaru? Lo ha visto  molto determinato nel voler affrontare Chrono, ma tale determinazione basterà a fargli raggiungere la vittoria? La donna prende tra le mani la foto del figlio, che era precedentemente posta sul comodino. La stringe forte a sè sospirando pesantemente. " Torna a casa in fretta, figlio mio. E sii vincitore ". Sussurra semplicemente, per poi guardare fuori dalla finestra. 

Il cosmo di Ponto sta salendo di potenza in modo esponenziale: nonostante le ferite procuratosi nello scontro con Chrono e con Giapeto, il Titano del Destino pare deciso a concludere quello scontro: spianerà la strada ai Cavalieri dello Zodiaco ed alla Dea Athena, anche se a prezzo della sua vita dato che non dispone della forza necessaria per compiere un tale attacco senza perire. Da parte sua Giapeto lo guarda: da prima sembrava non dare troppo peso alle azioni del rosso, ora invece inizia a preoccuparsi seriamente per la sua incolumità. " Sei finito, Giapeto ". Fa sicuro il Titano dai capelli rossi. Ma il biondo lo nota: più eleva il suo cosmo più suo fratello sta male, tanto da iniziare a sanguinare dalla bocca. " Ancora uno sforzo, Ponto... ". Mormora a sè stesso. Guarda con ira il fratello che invece pare ora sicuro di sè: forse non è perduto del tutto, si dice. Si prepara ad usare la spada delle dimensioni come difesa, assieme alle fiamme viola. " Ora... ora la farò finita con te, per sempre ". Fa determinato Ponto, ma una voce lo ferma di colpo. 

" No! ". E' una voce di donna. Dietro di lui, Mnemosyne lo stringe forte a sè per poi scuotere il capo. " No! Non ti permetterò di compiere un atto simile: io non potrei più vivere in un mondo in cui tu non ci sei ". Ammette. Lui la guarda un momento mentre la Titanide prosegue la frase. " Sarai tu a vendicare la morte di Euribia. Sarai tu a gridare vendetta a suo nome al cospetto di Chrono. Non io, ma tu ". Continua la donna, per poi posizionarsi davanti al marito e guardandolo intensamente. Lui scuote il capo con enfasi.

" Non capisci?! Solo bruciando il mio cosmo potrò... ". Ma lei scuote il capo: lo guarda con le lacrime che silenziosamente scendono dai suoi occhi, per poi prendere le mani di lui nelle proprie nonostante il marito stia ancora impugnando la spada Adamantina.

" Ponto, ascoltami bene: tu sei mio marito, il padre dei nostri amati figli. Sei uno dei Titani più forti, e credimi: restare al tuo fianco per tanto tempo, è stata la cosa migliore che mi sia mai successa ". Inizia il discorso, per poi proseguire. " Tu hai iniziato questa battaglia per uno scopo: risvegliare Chrono ed impadronirti del suo potere, per diventare il nuovo Re dei Titani. Per far vedere ai nostri fratelli e sorelle quella luce che gli è stata negata da anni. Per vendicare Rea ed Euribia. Non spetta a me tale compito, ma a te solo ". Alle parole della moglie lui sembra scosso: non vorrebbe, ma una lacrima furtiva si fa strada anche sul suo viso, dal suo occhio destro. 

" Mnemosyne... ". Fa per proseguire, ma lei scuote il capo per poi continuare a parlare. 

" Non è vero che non hai più energia: puoi ancora assorbire un cosmo, con la tua spada. Il mio cosmo ". Precisa, ed a quelle parole tutti i Cavalieri ed Athena stessa rimangono sconvolti. Ponto scuote subito il capo.

" No! No e poi no! Non ti consentirò di fare una cosa simile! ". Grida, ma lei sorride mentre le lacrime non smettono di rigarle il viso. Posa una mano sul viso di lui.

" Ti amo. Presto, io te ed Euribia saremo di nuovo insieme. Ma fino ad allora, ti prego: vivi e reclama la nostra vendetta. Dai ai nostri fratelli il futuro che si meritano, aiuta i Cavalieri dello  Zodiaco ed Athena a raggiungere Chrono ed a porre fine a tutto ciò. Ti prego, devi farlo per me e per nostra figlia ". I due si guardano un istante, poi è questione di un momento: nessuno può fare o dire alcun che. La Titanide afferra la lama della spada del marito, per poi trafiggersi al ventre con essa. Il suo sangue non cade a terra ma viene assorbito dalla lama della spada, che lentamente muta e diventa di colore rosso così come le fiamme che ora la circondano. Il Titano del Mare e del Destino rimane shoccato mentre lentamente la moglie perde la vita: estrae la spada dal suo corpo, prendendola tra le braccia. Sente il suo cosmo scorrere in lui ora, ma non sembra importargli: l'ha persa. Sua moglie è morta. Prima sua figlia, ora la donna che ama. Trema in preda all'ira: è tutta colpa di Chrono, pensa. E' tutta colpa sua se tutto ciò è iniziato, è tutta colpa sua se ha perso le persone che più amava in questo mondo. Il suo cosmo diventa oscuro come la notte più profonda mentre il suo sguardo colmo d'ira è puntato su Giapeto che, invece di dispiacersi per la morte della sorella sembra compiaciuto di aver eliminato almeno uno dei due traditori, anche se a conti fatti non è stata la sua amno a porre fine alla vita di Mnemosyne. Tuttavia il suo sguardo incrocia quello del fratello, che lo guarda in preda all'odio. 

" Ma tu chi diavolo sei...? ". Sibila solamente il biondo. Ponto si alza da terra, dove adagia il corpo della moglie. Il suo sguardo non muta, quelle fiamme che ardono sulla sua spada sembrano le stesse che bruciano nei suoi occhi.

" Hai detto bene: io sono il diavolo, e sono qui per prendere la tua vita ". Fa deciso. Athena stessa sembra preoccupata: quel cosmo è troppo oscuro, eppure non riesce a proferire parola alcuna. Si limita ad affiancare lo zio, per poi riuscire a parlare solo dopo alcuni momenti. 

" La vendicheremo ad ogni costo: il sacrificio di Mnemosyne non sarà stato vano, lo prometto ". Assicura. Giapeto da parte sua pare non essere più così spaventato, o forse è tutta apparenza: mai prima di quel momento ha visto Ponto in quello stato. E potrebbe rappresentare un reale pericolo per lui. 

" Avanti, fatevi sotto se avete il coraggio! ". Grida ma, senza che se ne renda conto, il fratello lo colpisce con un fendente della sua nuova e potente spada facendolo volare contro la parete. Il biondo rimane stordito qualche istante, per poi sputare sangue. " Tu... ". Mormora. 

" Eccoti accontentato, fratello ". Sibila il rosso, per poi proseguire. " Sappi che questo luogo sarà la tua tomba. Quindi ti conviene rassegnarti e prepararti alla fine che meriti ". L'altro si alza dopo alcuni istanti, recuperando la spada che gli era volata a qualche metro di distanza. 

" Forse, sarai tu a raggungere le tue amate Mnemosyne ed Euribia, mio caro fratello ". Minaccia. La battaglia finale tra Ponto e Giapeto è ormai alle porte. 



Ciao amici, come va? Intanto scusate il ritardo, ma in questi giorni non sono stata troppo bene e non mi sentivo di scrivere. Comunque sia, seppur corto ecco il nuovo capitolo! Che ne dite? Subaru è morto: il figlio di Tisifone e Milo ha avuto un'inquietante visione, che ne pensate? Chi è quell'uomo che pare aver causato la sua morte, unendo il suo cosmo agli effetti del colpo di Chrono? Sarà stato davvero lui, oppure è semplicemente il colpo del signore del Tempo ad aver posto fine alla vita di Scorpio? Che ne dite di quella visione e sul risvolto che ha preso la trama? Anche Mnemosyne si sacrifica, per permettere al marito di contrastare Giapeto utilizzando il proprio cosmo. Ponto sembra aver perduto la sua umanità, definendosi " il diavolo ". Cosa accadrà? Avrà ragione di Giapeto, aiutato da Athena? Aspetto il vostro parere, baci 
  
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