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Autore: hakodate93    18/05/2019    0 recensioni
Nella Terra di Mezzo, durante la Terza Era, viveva un giovane principe nano della Casata dei Piediroccia, Austri. Una notte accade l'inevitabile, un incontro voluto dal destino. E così la sua vita vira verso un nuovo futuro di speranza. "La tua discendenza sarà numerosa come le stelle del cielo" così gli aveva promesso la nobile dama. Tra nani, draghi, orchi, stregoni e strane creature alate, una storia che trae libera ispirazione dall'universo fantasy tolkeniano.
Genere: Fantasy, Guerra, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nani, Nuovo personaggio, Pallando, Thorin Scudodiquercia
Note: Movieverse | Avvertimenti: Incompiuta
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Capitolo 1

 

In questo mondo non esistono coincidenze, esiste solo l’inevitabile.

(Yuuko Ichihara, xxxHolic)

 

Era l’ora del tramonto. Le prime pallide stelle apparivano in cielo. Ma nel profondo della Montagna i nani, intenti a scavare con le spalle curve e il piccone in mano, non se ne avvedevano. I loro occhi, abituati alla sola luce rossa delle torce, erano ciechi alla calda luce solare come a quella fredda stellare. Frattanto il vespro cacciava gli ultimi raggi solari e si accompagnava a un’oscurità sempre più fitta…

Austri sgattaiolò fuori dalla fortezza. Approfittò della notte mentre tutti dormivano (a eccezione delle sentinelle di cui lui conosceva gli appostamenti). Ragazzino nanico di stirpe regale (era il nipote del Re dei Piediroccia) dotato di una curiosità davvero inusuale per un nano rozzo e sempliciotto delle Montagne Rosse, aspettava il calar della notte per poter esplorare il mondo. Se gli altri l’avessero saputo… Ai nani importava solo accumulare ricchezze, riempirsi la pancia e bere birra a fiumi fino a svenire. Ma non così per il giovanissimo Austri che poco sapeva dell’esterno e voleva vedere, toccare, sapere, capire! Il buio della notte però ahimè non lo aiutava. Ma una magica notte fu per lui il segno del destino, l’inizio di un nuovo futuro.

Dopo esser sceso nella vicina valle, arrivato ad una radura da cui partiva un piccolo gruppo di alberi in cerchio, vide una luce. LA vide. O per dover di cronaca li vide. Quelli che sembravano due umani o forse un umano e un’elfa. Timoroso di farsi scoprire, non osava avvicinarsi e vedere meglio le due figure. Lui era un vecchio alto, con la barba folta e bianca e la veste blu. Lei una giovane donna alta, dai lunghissimi capelli dorati (le punte toccavano le caviglie), l’abito di velluto nero e l’aria regale e autoritaria. I due parlavano non si sa di cosa. A un certo punto lei si volta in direzione di Austri fissandolo brevemente, ma il ragazzino non se ne accorge. Vede però che alla donna spuntano incredibilmente otto ali piumate e che se ne va come per magia. Il vecchio a sua volta si allontana attraversando a passo spedito la radura. Rimasto solo Austri si dirige al punto dove i due si trovavano e trova per terra una collanina con uno strano ciondolo a forma di croce…

Non bisogna far tardi. All’alba i nani torneranno ai loro picconi e a scavare sempre più in fondo. Veigr si arrabbierà tantissimo se non lo vedrà arrivare. Austri torna dunque indietro, portando con se quello strano ciondolo. E da quella notte il suo futuro prenderà una piega diversa…

 

   
 
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