44 – Drunk
La vita era tornata alla normalità e insieme ad essa erano tornate vecchie abitudini.
Poiché a quanto pare Grimmjow soffriva di solitudine, ogni weekend o quasi invitava i suoi adorati amici e famiglia a casa sua. E come poter dire no ad un povero scapolo in cerca di compagnia?
Nnoitra “no” gliel’avrebbe detto anche volentieri, ma ovviamente Neliel era contraria.
«È uno dei tuoi migliori amici, sii più comprensivo!»
«Tu lo sai che ci toccherà accollarcelo fin quando saremo vecchi, vero? Non ci voglio neanche pensare!»
E poi puntualmente arrivava Naoko.
«Che bello, andiamo dallo zio Grimmjow. Io ho deciso che quando sarò grande lo sposerò.»
«Non sposerai nessuno, tanto meno quell’idiota», la liquidava ogni volta Nnoitra. C’era poco che potesse fare, sia Naoko che Kiyoko subivano il fascino di Grimmjow, era innegabile.
Di positivo c’era che il padrone di casa offriva sempre ai loro ospiti alcol. E ciò almeno rendeva tutto più sopportabile.
Ulquiorra in genere non ne toccava un goccio, motivo per cui rimanevano solo Nnoitra e Grimmjow, che tra una chiacchiera e l’altra finivano sempre per bere più di quanto avessero voluto.
«Se ti senti solo, perché non ti sposi e la fai finita?»
«Non è colpa mia, nessuna vuole una relazione seria con me!»
«Certo, adesso sei tu la vittima.»
Ulquiorra fece caso a quello che era il quinto bicchiere di gin per entrambi.
«Forse non dovreste bere così tanto.»
«Non dovrei neanche essere qui, se è per questo», lo liquidò l’altro.
Grimmjow si era lasciato andare tante volte, ma chissà com’era Nnoitra da ubriaco?
Le due bambine presto fecero irruzione.
«Guardate! Io e Kiyoko abbiamo fatto dei disegni, questo è mio ed è un dinosauro!»
Naoko aveva puntato lo sguardo su Nnoitra, il quale si era voltato ad osservarla con il viso totalmente rosso.
«Quello non è un dinosauro, è un cetriolo.»
«Cosa? No, non è vero, è un dinosauro!» insistette la bambina.
«I cetrioli sono divertenti.» biascicò Grimmjow accasciato sul tavolo.
E fu così che Nnoitra iniziò a ridere. Senza però riuscire a darsi un contegno. O a fermarsi.
Ciò era un evento più unico che raro.
Naoko dal canto suo aveva assunto un’espressione sorpresa.
«Papà, stai bene?»
«Bene? Benissimo. Voglio bene a tutti!» affermò allegro. Perfino una bambina poteva capire quanto quella reazione fosse innaturale.
«Insomma! Ragazzi, cos’è questo fracasso? Prima spedite me e Hime a cucinare e poi anche questo?»
Neliel era comparsa dalla cucina con le mani sui fianchi.
«Mamma! Papà è diventato pazzo!»
«Io non sono pazzo! Oh, ciao mia dolce Neliel, oggi sei più bella del solito!»
Dicendo ciò le si era avvicinato, malgrado fosse un po’ instabile, per stringerla.
«Nnoitra, quanto diamine hai bevuto?! Voi due…!»
«Non guardare me, io ci ho provato a fermarli!» disse subito Ulquiorra.
Neliel assottigliò lo sguardo. Nnoitra brillo era a dir poco molesto e disturbante.
«È meglio se ti siedi.»
«Non essere noiosa.»
«Seduto!»
«Vi voglio bene…»
«Ma solo a me piace più da ubriaco?» chiese Grimmjow.
Neliel lo mal guardò.
«SI!»
Nota dell’autrice
Potevo non scrivere di un Nnoitra ubriaco? Assolutamente. Diventa tutto l’opposto di ciò che in realtà è, oltre ad essere molesto. Tutto ciò perché Grimmjow si sente solo e vuole compagnia. Non avrà fortuna con le donne, ma Kiyoko e Naoko subiscono inevitabilmente il suo fascino, beh…
Capita.