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Autore: DadaOttantotto    19/05/2019    1 recensioni
[Storia partecipante al contest "Ti odio tanto che potrei morirne" indetto da Setsy sul forum di Efp]
Scientificamente parlando, Velma sa che non c'è niente di sbagliato in lei. Che non c'è niente di sbagliato nel provare dei sentimenti per una persona dello stesso sesso. Per questo, sotto quell'aspetto, non è per niente preoccupata.
Quello che la mette in agitazione, piuttosto, è che la persona da cui si sente attratta è nientemeno che Daphne Blake, giovane donna che conosce praticamente da sempre. Che è la sua migliore amica. E che è fidanzata con Fred.
[Velma/Daphne]
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Daphne Blake, Velma Dinkley
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Scientifically Speaking

Scientifically Speaking.


Scientificamente parlando, Velma sa che non c'è niente di sbagliato in lei. Che non c'è niente di sbagliato nel provare dei sentimenti per una persona dello stesso sesso. Per questo, sotto quell'aspetto, non è per niente preoccupata.

Quello che la mette in agitazione, piuttosto, è che la persona da cui si sente attratta è nientemeno che Daphne Blake, giovane donna che conosce praticamente da sempre. Che è la sua migliore amica. E che è fidanzata con Fred.
Scientificamente parlando, Velma sente di star diventando matta. Poteva essere chiunque, non importa chi, e invece... Daphne. Oggettivamente è bella, questo non  può negarlo, e ha dimostrato più e più volte di non essere solo apparenza. Quindi sì, è naturale che possa provare qualcosa per lei. Anche per il fatto che passano un sacco di tempo insieme. Come diceva, non c'è niente di sbagliato, a parte l'incredibile sfortuna nella scelta del soggetto. Perché, anche se non fosse la sua migliore amica, Daphne resta fidanzata con il loro amico e componente della gang Fred Jones.
Velma non ha idea di come gestire tutto questo. Non se lo aspettava, davvero, ma è successo, e ora che la situazione a preso una piega imprevista è agitata, nervosa, spaventata. Sa come vanno cose del genere, gli amori non corrisposti, le cotte a senso unico; la preoccupa che la storia venga fuori e porti problemi all'interno del gruppo, che rovini la loro amicizia, che inizino a trattarla in maniera differente. Ma ancora di più la preoccupa che non cambi niente, che rimangano la solita Mistery Inc., e sarebbe come se i suoi sentimenti non esistessero nemmeno.
Scientificamente parlando, Velma è fregata.

***

Daphne in costume da bagno è qualcosa di cui Velma non aveva assolutamente bisogno.
La squadra ha appena risolto un caso relativamente semplice in un'assolata giornata di agosto. Quando Shaggy ha proposto di passare qualche ora in spiaggia, tutti si sono trovati subito d'accordo. E così ora si trova lì, seduta su un asciugamano dello stesso colore arancione del suo costume intero, a chiedersi cosa abbia fatto di male per meritarsi quello. Non sa bene cosa prova - gelosia, invidia, desiderio -, non ha ancora fatto chiarezza nella sua mente; sta di fatto che il bikini viola di Daphne lascia scoperta più pelle di quella che la Dinkley era pronta a vedere, permettendo alla sua fervida immaginazione di viaggiare senza controllo. Una provocazione, ecco cos'è.
"Tizio carino a ore due" la informa l'amica, sistemandosi gli occhiali da sole mentre la testa di Velma scatta in automatico in quella direzione.
Qualche metro più in là il 'tizio' indicato dalla rossa ricambia il suo sguardo, facendola arrossire. È davvero carino, alto e moro e con la giusta dose di muscoli, gli addominali scolpiti e le spalle larghe. È troppo carino, a dirla tutta. Non è possibile che stia guardando proprio lei.
"Non dire sciocchezze" replica Daphne, e, cavoli, non si era nemmeno accorta di aver parlato ad alta voce. "Sei una bella ragazza, Velma, chiunque ti guarderebbe."
Ed è qui che il suo cuore perde un battito o due, per poi prendere a galoppare come un pazzo. Perché Daphne l'ha appena definita bella.
"Sei sicura?" le domanda, senza riuscire a trattenere la nota di scetticismo che sporca la voce.
"Certo. Non è vero, Fred?"
Jones annuisce, incerto, tanto per dare ragione alla sua fidanzata, ma a Velma non potrebbe importare di meno. Lei, proprio lei, la secchiona con il caschetto e il perenne maglione a collo alto, la quattrocchi saccente, lei ha ricevuto un tale complimento proprio da Daphne.
Si stende sull'asciugamano, il viso sorridente rivolto verso il sole. Adesso sì che riesce davvero a godersi la spiaggia.

***

Fred e Daphne si sono lasciati.
La Blake glielo dice così, con naturalezza, sistemandosi i capelli con una mano, come se fosse una cosa normale, come se questo non sbilanciasse gli equilibri del loro gruppo.
Come se questo non cambiasse tutto.
Velma annuisce, è tutto ciò che riesce a fare, perché non sa bene cosa si dovrebbe dire quando due dei tuoi migliori amici smettono di essere fidanzati. E perché non è sicura che ammettere di esserne felice sia la scelta giusta. Dovrebbe spiegare troppe cose, non è il momento. Non è pronta, e non lo è neanche Daphne. Allora se ne esce con un "Mi dispiace" di circostanza, una mano sulla spalla, una maschera di apprensione calata sul volto. "Ti va di parlarne?" aggiunge, perché è pur sempre la sua migliore amica, ma non può fare a meno di sentirsi sollevata quando la rossa scuote la testa e le sorride, come se le avesse così tolto un peso enorme dalle spalle. Il peso di dover fingere ancora, di mostrarsi triste e addolorata, quando invece vorrebbe quasi saltare dalla gioia.
Non si illude di avere qualche speranza - è difficile quando l'oggetto del tuo desiderio è una tale bellezza e tu, beh, tu sei Velma Dinkley - ma il sospiro di sollievo che lascia la sua bocca non appena Daphne le volta le spalle non la fa sentire minimamente in colpa. Ora che Fred è fuori dai giochi, le cose potrebbero anche farsi più semplici.

***

La colpa è tutta di Fred e della sua mania di separarsi. Mai una volta che scelga di cambiare le squadre, anche adesso che non ha una ragione effettivamente valida per fare coppia con Daphne, relegandola ad indagare praticamente da sola, non potendo contare sull'affidabilità di Shaggy e Scooby. Velma percepisce una punta di gelosia nei propri pensieri, da un po' di tempo, nonostante quella sia la consuetudine alla Mistery Inc.
Ma questa volta non è solo gelosa. È anche arrabbiata, parecchio, perché se Fred non avesse deciso di dividersi adesso non starebbe penzolando nel vuoto, aggrappata a un pezzo ancora miracolosamente integro del pavimento che qualche minuto prima ha deciso di sgretolarsi sotto i suoi piedi, gridando come un'ossessa in cerca di aiuto. Se Fred non avesse deciso di dividersi a lei non sarebbero toccati i due che spariscono non appena il mostro o fantasma del giorno appare e ora non sarebbe sola. Sa che dovrebbe stare calma, non è stupida, che agitarsi è pericoloso in questi casi. Allora tira un respiro profondo, soffiando via l'aria con calma, e si impone di tranquillizzarsi. Si accorgeranno della sua mancanza e verranno a cercarla. Nel frattempo può cercare di salvarsi da sola, di far forza sulle braccia e issarsi su quella che al momento le sembra un'oasi nel deserto. Si concentra, un altro respiro, la testa piena di calcoli e possibilità, l'eventualità di un sempre più verosimile fallimento ricacciata a forza in un angolo.
"Velma!"
Oppure per oggi può essere lei la donzella in difficoltà.
"Fred! Sono qui!" urla di rimando, sperando che la senta.
Avverte i passi sopra di lei, passi cauti e delicati di chi sa di star camminando su un terreno pericolante.
"Resisti, Velma" le intima Shaggy - e, seriamente, dov'era poco fa?
Ma la mano che si sporge per aiutarla non è quella grande e ruvida di Jones. Le dita che si chiudono intorno al suo polso sono sottili e morbide, delicate ma allo stesso tempo salde, e non le ci vuole molto per capire a chi appartengono. Si lascia tirare su, cercando di aiutare, e poco dopo si ritrova carponi sul pavimento, la respirazione accelerata e il cuore che batte all'impazzata. Cielo, questa volta ci è andata davvero vicina.
"Stai bene?"
Solleva la testa di scatto, ritrovandosi il volto di Daphne a pochi centimetri dal suo. La rossa è inginocchiata accanto a lei, la mano posata sulla sua spalla e negli occhi uno sguardo preoccupato. Velma pensa per un attimo a quello che è successo, si chiede dove l'amica abbia trovato la forza per reggere il suo peso, ma poi decide che non le importa, che non le interessa nemmeno ciò che penseranno gli altri, se deve andare così le sta bene. Allora si sporge in avanti e bacia Daphne sulle labbra, un bacio a stampo, un bacio che non dura che pochi secondi ma che colpisce Velma con la forza di un pugno, perché adesso è tutto vero, non si può più negare.
Poi il suo portentoso cervello si riaccende e Velma realizza cosa ha fatto. Ha baciato Daphne. L'ha baciata sul serio. Davanti a tutti. Dev'essere diventata matta.
"Mi dispiace. Oddio, Daphne, mi dispiace tanto." Le parole escono velocemente e allo stesso ritmo si muovono le mani, mentre l'ansia le chiude la gola. "Non so cosa mi è preso, forse l'adrenalina, e..."
Tutte le sue paure spariscono, esattamente come il suo respiro e il flusso dei suoi pensieri, quando si sente afferrare per il maglione e labbra soffici si posano nuovamente sulle sue. Ci mette un po' a capire, ma quando lo fa è come ritrovare un pezzo di sé che non sapeva di aver perso, come se di colpo qualcuno avesse premuto un pulsante e rimesso in moto tutto il suo mondo.
"Cosa?" è la sola cosa che riesce a chiedere mentre l'altra si allontana.
La Blake ride appena mentre con un dito dalle unghie curate le sistema gli occhiali scivolati sulla punta del naso.
"Secondo te perché Fred ed io ci siamo lasciati?"
Velma vorrebbe darle una risposta, ma non è sicura di riuscire a mettere insieme le parole.
Scientificamente parlando - ma anche no - non poteva andare meglio di così.


Note: Storia partecipante al contest "Ti odio tanto che potrei morirne", indetto da Setsy sul forum di Efp
   
 
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