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Autore: MatsuFla    20/05/2019    1 recensioni
Come sarebbe andata la storia se Ian, etero convinto, fosse stato davvero il ragazzo di Mandy?
Dal testo: Questa è la storia di come il fratello della mia ragazza mi ha cambiato la vita. Non credevo potesse mai accadere nulla del genere, ma alla fine è successo!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ian Gallagher, Mandy Milkovich, Mickey Milkovich
Note: Lemon, OOC, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Cap 17/19 - Thanksgiving Day Special - Il nostro primo Ringraziamento insieme

"Mick!"
Da quando Ian si è trasferito qui abbiamo vissuto praticamente in simbiosi, come quei gemelli stramboidi con due teste attaccate ad un solo corpo... ed è stato fottutamente incredibile! I cinque mesi migliori della mia vita!
"Hey, è ora di alzarsi!"
Dormiamo insieme... 
Abbiamo preso un letto nuovo, uno a due piazze. Abbiamo deciso di sistemarci nella mia camera e l'abbiamo ripulita per bene. Ho tirato giù tutti i poster nazisti, di cui in realtà a me non fregava un cazzo ma che rendevano tanto fiero il mio paparino, e mi sono sbarazzato di metà della mia robaccia per far spazio alle sue cose. Poi quel rompicoglioni di Ian ha insistito per tirare a lucido l'intera casa e dopo due fottute settimane di lavoro ha iniziato a sembrare quasi decente, quantomeno non dà più l'impressione di essere una casa abbandonata del cazzo.
Abbiamo trovato un mucchio di scarafaggi morti nei lampadari e cagate di topi giganti. Abbiamo pulito non solo ogni angolo della casa ma anche il portico, il giardino davanti e quello sul retro. Quella testa di cazzo ha buttato via tutta la mia merda e sono sicuro che mi pentirò di averglielo fatto fare perché era tutta roba che in qualche modo poteva servire prima o poi. Devo ammettere però che l'idea di fare spazio sul retro per montarci una piscina è stata davvero una genialata... ce la siamo spassata lì dentro!
         
"Alzati e risplendi, Cenerentola!" Ian apre le tende inondando la stanza di luce.
Mangiamo insieme...
Cucinare non è esattamente il nostro forte ma comunque Ian se la cava meglio di me e io lo lascio fare, inoltre ha deciso di testa sua che è meglio se è lui ad occuparsi anche delle ordinazioni a domicilio perché, a suo dire, io litigo troppo spesso con i fattorini ed è convinto che ci sia un'alta probabilità che ci sputino sul cibo.
Ma non è colpa mia se la gente non sa fare il suo cazzo di lavoro. Specialmente Spencer, il ragazzino brufoloso che ci porta sempre la pizza sbagliata o fredda e poi rimane a fissarmi come un imbecille perché vuole anche una cazzo di mancia!
Comunque qualche volta capita anche a me di dover cucinare e preparargli il pranzo da portare a lavoro nella stupida scatola di latta di Superman, come i mocciosi dell'asilo... quando posso vado a trovarlo nella pausa pranzo e mangiamo insieme.
         
Ogni volta che passa davanti al bar con l'ambulanza, cosa che succede spesso visto che siamo nel South Side, strombazza con il clacson quello che una volta era il nostro saluto in codice, ma ormai tutti gli ubriaconi del bar lo hanno capito che è lui. Quando è a riposo mentre a me tocca lavorare passa molto tempo all'Alibi, il che è triste visto che non può bere e puntualmente qualcuno lo prende in giro per la sua coca o la birra analcolica.
"Hey, dormiglione!" 
Facciamo la doccia insieme... finalmente!
Non sono più costretto a stare dalla parte sbagliata della tenda!
Un paio di volte abbiamo distrutto il soffione andandoci a sbattere contro, abbiamo rischiato di romperci il fottuto osso del collo scivolando rovinosamente nonostante il tappetino antiscivolo con le paperelle del cazzo che abbiamo comprato.
Il sesso sotto la doccia può essere molto doloroso a volte, ma non esiste al mondo la possibilità che io ci rinunci, mai! È un'abitudine, un appuntamento fisso, un momento quotidiano solo nostro... anche quando non scopiamo facciamo comunque la doccia insieme, tanto che quando Iggy e Colin abitavano ancora con noi avevano imparato a bussare prima di entrare in bagno... prima di entrare in qualsiasi stanza!
"Alza il culo, è ora di muoversi!"
Partecipiamo a feste ed eventi mondani insieme... 
O per meglio dire... troppo spesso Ian mi obbliga a passare il tempo con la sua invadente e rumorosa famiglia o mi trascina a conoscere i suoi petulanti e fastidiosi amici. Il mese scorso per esempio siamo andati ad un barbecue organizzato da un gruppo di pompieri amici di Ian che ha conosciuto tramite un certo Caleb, che poi ho scoperto essere il 'sexy pompiere gay che aveva una cotta per lui' di cui Ian mi parlò tempo fa, quello che lo ha aiutato a diventare paramedico. 
Ovviamente gli ho pisciato sulla macchina a quello sfiammone del cazzo!
In pratica era una specie di tailgate* a cui partecipavano pompieri, paramedici, sbirri e no so che altro... tutti gay!
È un peccato che io non abbia scoperto dell'esistenza dell'isola infuocata di Chicago prima dell'arrivo di Ian, senza dubbio avrei avuto dei rapporti più piacevoli con le forze dell'ordine... ma ormai è troppo tardi!
Avevano organizzato una partita di softball, a cui ha partecipato anche Ian, che è finita in una 'rissa amichevole', ma se le sono date di santa ragione comunque.
C'erano famigliole intere che mangiavano e bevevano, bambini che correvano da una parte all'altra e poi... beh si, qualcuno era imboscato a scopare!
Non lo avevo mai fatto ad un barbecue prima... ma da quando sto con Ian finiamo per farlo più o meno dappertutto.
Ho marcato stretto Ian per tutto il tempo... quel corpo perfetto, il sorriso sexy, i capelli di fuoco e il suo maledetto profumo attiravano sciami di strizza tubi che gli ronzavano intorno costantemente. Quel ragazzo è come il fottuto miele per le dannate api!
Abbiamo incontrato anche Tony, il suo amico sbirro... che col cazzo non ha una cotta per lui! È stato fin troppo contento di scoprire che anche Ian è passato al lato oscuro!
Ovviamente ho pisciato sulla macchina anche a lui! Sbirro di merda!
Per fortuna ho bevuto tanta di quella birra da poter marcare l'intero territorio!
         
"Lasciami dormire!" Biascico, rifiutandomi ancora di aprire gli occhi.
"Cosa borbotti?"
Quella maledetta testarossa deve avere qualche sorta di potere magico, altrimenti non si spiega come cazzo riesca a rendere piacevole ciò che di più brutto esiste al mondo, ovvero il suono della dannata sveglia che mi strappa dal sonno ogni mattina... quando sono felice di sentire quel trillo infernale perché significa che posso finalmente aprire gli occhi e vederlo accanto a me addormentato oppure già vigile con i suoi fari verdi a fissarmi e quel sorriso sghembo sulle labbra. Anche se poi il vero dramma è doversi alzare invece di rimanere a letto avvinghiato a lui tutto il giorno.
È in assoluto la prima ed unica cosa che desidero vedere al mattino appena sveglio e l'ultima ed unica cosa che desidero vedere la sera prima di dormire.
Cristo Santo, che cazzo ho appena pensato? Sono come una scolaretta con il ciclo!
Devo dare un taglio a queste stupide smancerie! Pensa a qualcosa di virile, Mickey...
Diciamo che... quando palle di fuoco, oltre a sorridermi, mi succhia il cazzo e mi lascia in estasi dopo avermi sbattuto come un fottuto uovo sono anche più contento!
Ok, così va meglio!
E comunque, che vuol dire... mi piace ma non sono una signorina.
"Ti ho lasciato dormire fino ad ora, io sono ai fornelli già da tre ore!"
Purtroppo però ora c'è qualcosa che ci tiene separati... un'odiosa incombenza che ricorre ogni anno e rompe i coglioni a chi come me vuole solo starsene in pace... il fottuto Ringraziamento!
"Tre ore hai detto? Ma che ore sono?" Biascico aprendo solo un occhio.
"Le otto." 
A me non frega un cazzo del Ringraziamento, proprio per niente, anzi, lo odio!
Con tutte quelle stronzate sull'importanza di passarlo con la famiglia. Onestamente, per me suonano come un mucchio di cazzate senza senso.
"Ma che sei pazzo, Ian? Sparisci subito dalla mia vista!" Ringhio rigirandomi nel letto, gli do le spalle e mi tiro le coperte fin sopra la testa. Il piano è quello di rimanere a letto a dormire ed ignorare il fatto che lui stia continuando insistentemente a chiamarmi per convincermi ad alzarmi alle fottute otto del mattino per sbattermi tra i fornelli... e non come piace a me... per preparare un pranzo esagerato per l'orda di fastidiosi parenti che ci invaderanno la casa e che mi toccherà sopportare per tutto il fottuto giorno!
"Avanti, alzati... ho bisogno di te di là in cucina." Lui si sporge verso di me e mi posa il mento su una spalla mentre con le mani mi accarezza il braccio da sopra le coperte.
"Aspetta un attimo... le otto?" Sobbalzo dopo aver assimilato quello che mi ha detto.
"Sei tornato dal lavoro alle cinque, a che cazzo di ora ti sei alzato?"
"Non ho dormito, ho fatto una doccia e mi sono messo a lavoro. Ho un sacco di energie! Ci sono tante cose da fare e così poco tempo..."
"Ian..." Gli rivolgo uno sguardo preoccupato e lui subito capisce cosa sto pensando.
"Mickey... non preoccuparti, sto bene! Prendo le medicine, non salto neanche un appuntamento con la Beard, prendo le vitamine e... sto alla grande!"
"Lo so ma-"
"Sono solo su di giri per oggi!"
"Ian-"
"Questo è il nostro primo Ringraziamento insieme, voglio che sia tutto perfetto!"
Ian vuole creare delle nuove tradizioni per le feste, qualcosa che non includa tentati suicidi, padri sbronzi e violenti o qualsiasi altra stronzata che ci è toccato vivere in passato. Ci sta mettendo talmente tanto impegno che in alcuni momenti temo che lo stress possa farlo andare fuori di testa... vorrei solo che rallentasse un po'.
"Ian, sai cosa lo renderebbe davvero perfetto?" Lo afferro per le spalle e lo tiro giù verso di me in un bacio, con un colpo di reni degno di un wresler ribalto le posizioni e gli salgo a cavalcioni immobilizzandolo. 
"N-no Mickey... devo infornare la torta." Protesta in modo molto pacato.
"Esatto... è proprio quello che avevo in mente!" Gli sorrido maliziosamente prima di tuffarmi su di lui per baciarlo dappertutto e per fortuna sembra convincersi.
Io ho un'altro piano in mente... ubriacarci e scopare tutto il giorno finché non ci cadono le palle, poi scongelare una pizza per cena e guardare un film di Van Damme.
Anche questa sarebbe una bella tradizione!
Ma lui noooo... vuole la famiglia riunita, il tacchino, la parata... è una settimana che è sempre super impegnato, non ci vediamo per tutto il giorno e la sera arriva così stanco che si addormenta appena la sua testa rossa tocca il cuscino!
Finalmente, dopo giorni, quelle mani di cui ho sentito tanto la mancanza mi stanno accarezzando la schiena e mi stringono forte i fianchi, ma dura poco... purtroppo scopro che è solo uno stratagemma per distrarmi e farmi allentare la presa, così in un secondo è lui ad essere sopra di me... cosa che non mi dispiacerebbe affatto se solo avesse intenzione di continuare, invece mi tortura con un casto bacio e sorridendo vittorioso mi sferra il colpo di grazia.
"In cucina tra dieci minuti!" 
Mi preme un ultimo piccolo e veloce bacio sulle labbra ed esce dalla stanza, lasciandomi steso a fissare il soffitto sconsolato ed eccitato come un figlio di puttana.
"Mick, puoi venire ad assaggiare il ripieno?" Lo sento dire dopo qualche minuto.
"Eccomi!" Salto giù dal letto ormai rassegnato ad alzarmi... ma se proprio devo farlo almeno mi consolo pensando che mi sfonderò di cibo fino a scoppiare!
Arrivato in cucina trovo Ian piegato sul forno aperto, le larghe spalle strette nella maglietta aderente e quel culo perfetto lo rendono la visione più spettacolare a cui un uomo possa assistere.
"Il sogno erotico che ho fatto questa notte iniziava esattamente così..." Me lo mangio con gli occhi mente lui richiude lo sportello del forno e si gira a guardarmi, mi lecco le labbra contratte in un sorriso voglioso e continuo a divertirmi a stuzzicarlo.
"Solo che sotto il grembiule non indossavi nulla... ma a questo possiamo rimediare subito." Mentre mi avvicino a lui con l'indice gli arpiono la grande tasca cucita sul grembiule e lo attiro in un abbraccio, incastro il mio viso nell'incavo del suo collo e con le mani scendo giù per la schiena fino ad afferrargli il sedere.
"Vuoi sapere qual'è il mio sogno erotico?" Mi tira indietro la testa e io lo guardo incuriosito, in attesa di scoprire quale nuova fantasia potremmo mettere in pratica.
"Tu che prepari la salsa di mirtilli." Dice lui, uccidendo brutalmente le mie ultime speranze di farmi scopare tra torte di noci pecan e soufflé di zucca. Solo in quel caso sarei stato ben felice di invocare a gran voce il nome di Dio per ringraziarlo di quello che mi viene dato, sbattuto dentro duro fino in fondo. È questo lo spirito del Ringraziamento, no? Ringraziare per ciò che si ha!
"E dai Ian, è da una settimana che non scopiamo, sei stato impegnato tutti i giorni tra il lavoro e i preparativi. Quando finirà questo fottuto Ringraziamento?" Mi stacco da lui per poter protestare più liberamente, agitando le braccia e colpendo qua e là oggetti a caso con schiaffetti stizziti, infastidito ancora di più dalla consapevolezza di sembrare una stupida ragazzina bisognosa di attenzioni.
"Hai ragione, ma-"
"Io voglio stare da solo con te, cazzo!"
Lui mi bacia e io mi sciolgo come la dannata neve al sole... questa testarossa mi ha fottuto il cervello! Cazzo, sono proprio una checca!
"Succederà presto, te lo prometto! Solo un altro paio di giorni..."
"Cazzo, Ian, altri due giorni?!"
"Avremo di nuovo la casa tutta per noi e recupereremo il temo perso... ho già un mucchio di idee per farmi perdonare. Uh, che ne dici?" Mi avvolge le sue lunghe braccia pallide attorno alla vita e mi spinge contro il suo petto mentre sorride.
"Va bene." Cerco ancora di tenere il broncio ma poi cedo. Ian ha delle tecniche di persuasione davvero infallibili, e le sue 'idee per farsi perdonare' non mi hanno mai lasciato insoddisfatto, ne vale assolutamente la pena pazientare per altri due giorni.
"Va bene, ma rimaniamo chiusi in camera da letto per tutte le vacanze di Natale!"
"A Natale dobbiamo andare a Denver, lo hai dimenticato?" Mi lascia andare per tornare a dedicare le sue attenzioni al ripieno per il maledetto tacchino.
No, non l'ho dimenticato, come potrei?!
È il nostro primo viaggio insieme, anzi, per entrambi è il primo viaggio in assoluto... dovremo prendere un fottuto aereo, porca puttana! Non vedo l'ora di partire!
In città ci sono qualcosa come venti birrifici artigianali, cazzo, con oltre duecento marchi di birre di tutti i tipi e per questo è riconosciuta come la capitale della birra. Inoltre Denver è la patria delle camicie da cowboy del cazzo, con tanto di bottone a forma di diamante e i taschini a dente di sega... che già dal nome promettono grandi cose. Ho intenzione di procurarmene una come souvenir western, farla indossare alla testarossa e dare vita alla versione non censurata del fottuto Brokeback Mountain!
"A proposito... ho preparato le stanze degli ospiti."
Ian interrompe le mie fantasie da 'C'era una volta il West' versione South Side.
"Ovviamente Mandy e Greg staranno in quella che era la sua stanza, mentre Molly starà nella vecchia camera di Iggy e Colin." 
È inutile dire che da quando quei due coglioni si sono tolti dalle palle qui è diventato il fottuto paradiso! Non avevo mai vissuto in questa casa senza nessun altro Milkovich tra i piedi... è strano vedere tutto pulito e in ordine e a volte c'è troppo silenzio, ma è fantastico averla tutta a disposizione per me ed Ian e farci quello che cazzo ci pare!
Iggy se ne starà al fresco per un po', l'imbecille si è fatto beccare mentre spacciava davanti ad una scuola. Colin invece, dopo aver indesideratamente assistito più volte a grandiose scene di sesso gay in giro per casa, ha deciso di trasferirsi dalla sua ragazza. Ora lavora con lo zio Joe alla fonderia e sembra passarsela bene.
"Che profumino!" Mi avvicino ad annusare le tante torte in bella vista sul bancone.
"Quelle devo venderle alla signora Campbell, sulla Western, per venti dollari l'una." Dice Ian mentre si gira verso di me tenendo in equilibrio un cucchiaio di legno e, portandomelo alla bocca, mi ordina di assaggiare il ripieno.
"Allora?" Chiede preoccupato con la voce tremolante dopo avermi imboccato.
"Mh... per fortuna hai un bel culetto, testarossa!" Lo sfotto con un ghigno sarcastico.
"Lo sapevo, cazzo, fa schifo!" Sbuffa sconsolato lanciando il cucchiaio nel lavandino.
"Ma no, è mangiabile. Ma te la cavi decisamente meglio con i dolci." Dico indicando le torte.
"Sei come un irresistibile sexy Umpa Lumpa di due metri che profuma di cocco!" Cerco di tirarlo su e riesco a strappargli un sorriso.
"Sai cosa, Mick? 'Mangiabile' è più che sufficiente, dopotutto è il ripieno per un tacchino fatto di SPAM!**"
"Che?!" Sobbalzo sorpreso.
"Fiona ha ricostruito un tacchino mettendo insieme delle scatolette di SPAM."
"Allora niente tacchino?"
"Costa troppo e questo è tempo di bollette. Ma non preoccuparti, è fatto bene! Fiona ormai è un'esperta, sembra proprio un tacchino vero!"
"Come ti pare, sai che mi frega. In tutta la mia vita l'unica volta che ho mangiato il tacchino per il Ringraziamento è stato quando l'ho passato in riformatorio."
Ian mi rivolge il suo solito sguardo triste con cui mi guarda ogni volta che gli racconto qualcosa del mio passato, in pratica è lo stesso con cui si guardano i cuccioli abbandonati per strada... che poi non è molto diverso da quello che effettivamente sono stato per tutta la mia vita, fino a quando non mi sono accasato con Ian.
"Mickey, non dovevi andare in aeroporto a prendere le tue sorelle?"
"Rilassati ginger, manca ancora un'ora. Vado a fare la doccia." Lo raggiungo alle spalle e gli infilo le mani fredde sotto la maglietta provocandogli la pelle d'oca su tutto il corpo, risalgo dagli addominali fino al collo mentre lui cerca di divincolarsi protestando.
"Vieni a lavarmi la schiena?" Gli sussurro arrapato nell'orecchio e quando lui gira la testa oltre la sua spalla per guardarmi sono sicuro di averlo in pugno! 
"Sbrigati a sciacquarti le palle e vestiti, devi tornare il prima possibile qui ad aiutarmi!"
Purtroppo mi sbaglio di grosso!
"Non trastullarti là dentro e quando finisci di lavarti rimetti in ordine il bagno!"
"Cristo, Gallagher, sei una fighetta del cazzo!" Ringhio incredulo e un po' stizzito mentre lui mi da una pacca sul sedere prendendosi gioco di me.
Mi siedo sul cesso e mi godo il mio broncio per qualche minuto.
Fanculo testarossa, io mi trastullo eccome! Ma non nella doccia perché se dovesse durare troppo a lungo lo spilungone se ne accorgerebbe. Così recupero una vecchia rivista abbandonata sul pavimento e come un dannato ragazzino di quindici anni inizio a smanettare come meglio posso. Nonostante la posizione oltremodo scomoda, il sapone al cocco al posto del lubrificante e questa rivista del cazzo non abbastanza sconcia riesco a concludere, ma solo grazie all'aiuto dell'immagine di Ian tra i fornelli con indosso solo il grembiule.
Faccio la doccia e sistemo i capelli, lavo i denti e faccio i gargarismi con il collutorio. 
Do uno sguardo in giro e dopo aver maledetto me stesso metto tutto in ordine.
Merda, sono io la fighetta del cazzo!


*La parola tailgate, letteralmente porta posteriore, sta ad indicare il pranzo pre-partita che si svolge nei parcheggi antistante gli stadi di football americano, una specie di picnic dove le famiglie di tifosi mangiano (e bevono) qualcosa prima dell’inizio e scambiano quattro chiacchiere sul match che verrà. Per cui ogni squadra ha predisposto un’area adatta per l’occasione dove, con un regolamento da seguire, è possibile parcheggiare macchina e griglia per gustarsi un hamburger in santa pace.
**Carne SPAM: prodotto tipico americano, è un tipo di carne di maiale e prosciutto in scatola.


   
 
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