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Autore: Saturn_moon    20/05/2019    0 recensioni
[No game No life]
[No game No life]« La vita è come una partita a scacchi, non credi? hai sempre paura di perdere la tua regina. »
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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“ Aveva fregato tutti, perfino il Dio dei giochi.”

Gli ultimi raggi del sole che anche per quel giorno, stava per spegnersi, coloravano la città donandogli
sfumature aranciate, illuminando i vicoli, le vie le case di quel piccolo borgo, rallegrando l'atmosfera,
insieme al vociare dei bambini, ormai al termine dei loro giochi, con il loro imminente rientro a casa, con il
suono di passi affrettati che mentre l'arancio si mischiava gradualmente al nero pece della notte, dandogli
un'aria ancora più magica, di quella che ormai quotidianamente, si respirava.
Erano tutti più felici ad Imanity, si respirava una sorta di serenità,di gioia, di speranza nei cittadini che
popolavano quella terra, e tutto questo solo grazie ai due neo regnanti. Due stranieri, due estranei, due
giovani ragazzi, senza alcun potere particolare, se non il dono del loro intelletto, superiore alla media,
erano riusciti a risollevare l' abbattuto morale di un popolo che si era rassegnato ad appassire, riuscendo a
guidarlo, fino alla fioritura di una nuova Nazione.
Ad ammirare questo spettacolo, due figure si ergevano tra i merli del palazzo reale che sovrastava la città.
Sora e Shiro, questi erano i loro nomi, erano seduti vicini, con sguardi che sembravano guardare davanti a
sé, ma che in realtà tracciavano linee di confine, orizzonti visibili solo a loro. Limiti che cercavano
ardentemente di superare.
« nii san»
«Si Shiro?»
« Come faremo con questa sfida? Non si tratta delle solite,inoltre noi non abbiamo la minima idea di come  si balli! »
« Basterà restare insieme, scoprire l' inganno e lo aggireremo usandolo a nostro vantaggio, come
sempre.»
« Fratellone ma tu non sai ballare. Vieni t'insegno io . »
« Tu sai ballare?»
Lo sguardo sorpreso del fratello, non lasciava alito a dubbi. Da quando sua sorella s'interessava a certe
cose?
« Shiro? Tu ingrata!Non vorrai mica abbandonare tuo fratello! Hai giocato senza di me, hai conosciuto qualcuno in rete che »
« Ho imparato per un gioco, ho sconfitto tutti gli altri. Ho vinto. »
« Brava la mia sorellina.»
« Elogiami di più nii san. Non te la caverai cosi facilmente. »
« La mia talentuosa piccola, sei stata bravissima..»

E fu quello che il maggiore fece, dopotutto, Shiro se l'era meritato. Anche se avrebbe controllato le chat
online da quella volta in poi. Se mai qualcuno avesse attentato alle virtù della sua dolce sorellina? Nono, se
lui non poteva, non l'avrebbe avuta nessuno.
«Nii san vieni qui. Devo insegnarti il valzer. »

Il viso della più piccola era concentrato, nel tentare di spiegare i passi al più grande, che trovava difficoltoso
da imparare, complice anche la differenza di altezza tra i due, che portava il maggiore a pestare i piedi della
più piccola, quasi continuamente facendo sbuffare la minore che se all' inizio era divertita nel vedere il
fratello sbagliare e cercava di incoraggiarlo, si era presto stancata di ritrovarsi pestata i piedi.
« Fratellone. Sei un incapace. Ti getto dalle torri del castello se non la smetti. »
Il viso della più piccola sembrava quasi arrabbiato, un dito puntato verso il fratello (nonostante sembrasse
dolce come al solito). Sora si mosse intimorito, separandosi da lei, e portandosi la mano alla testa coprendo
qualsiasi suono potesse raggiungerlo .
-Perché non può sembrare sempre dolce come tutti i bambini ? Questo non poteva valere anche per la
sua adorabile sorellina? -
Erano questi i pensieri di Sora in quel momento, che preso com'era dalle parole di sua sorella, non si
accorse, di starli esprimendo a voce.
«Fratellone »
La vocina della sorella richiamò , ma lei non stava più guardando verso di lui, anzi il suo sguardo era
nuovamente puntato verso il cielo dove una figura si stava velocemente avvicinando a loro.
« Ehi ragazzi! »
Un urlo entusiastico da parte dell individuo fece sorridere i due che si avvicinarono di corsa, al giovane
appena arrivato
« Ehila Tet, è da molto che non si vede! »
« Come va la vita qui per voi due ?»
« Procede bene. Tra poco abbiamo l’ennesimo gioco da affrontare! Ci mancano pochi pezzi, non vediamo l
ora sai? »
« Allora continuate e conquistate tutti i pezzi! La sfida è sempre più vicina »
« Ci divertiremo di nuovo Tet! »
« Ci conto [ ] !»
Uno sguardo di puro divertimento da parte di tutti, ed un sorriso disteso sulle labbra.
« Sono venuto a rivelarvi che giocheremo di nuovo a scacchi. Voi… mi ricordate qualcuno con cui amavo
giocarci, nonostante perdesse sempre. Non mi ha mai battuto…per questo…non posso di nuovo farmi
battere da voi. »
« Faremo del nostro meglio per regalarti la sfida migliore che tu possa mai chiedere. »
Il Dio dopo averli salutati, tornò da dov'era venuto, sparendo volteggiando, dietro le nubi, pronto a godersi
la vista di una nuova sfida, lasciando i due giocatori nuovamente da soli.
« Shiro?»
«Si?»
« Insegnami. Devo vederla come un gioco, cosi ce la faremo.»
« La vita è come una partita a scacchi, non credi? hai sempre paura di perdere la tua regina. »
La più piccola prese la mano dell'altro tra le proprie, il suo viso, era quello di sempre, sembrava indifferente
ma sicuro mentre pronunciava quelle parole
« Noi siamo chi decidiamo di essere. Noi abbiamo avuto una scelta. Noi siamo [ ..... ] . Non esiste una regina
o un re, non esiste Shiro senza Sora, ne Sora senza Shiro, siamo noi a esistere, non perderai la tua regina
fratellone. »
« Non è da te parlare cosi tanto sorellina»
« Ho dovuto, sei diventato stupido »
Replicò annoiata, riprendendo il telefono per continuare a giocare tra le mani, mentre lo sguardo del rosso,
si accendeva, come se stesse pensando a qualcosa, forse aveva in mente qualcosa di divertente per la
prossima sfida.
« Dobbiamo prepararci sorellina. Arrivano.»
« Siamo pronti.»
La bambina annuii, seguendo il fratello dentro il palazzo diretti alla sala del trono. Ella, pochi passi prima di
entrare, chiuse di scatto il telefono per poi stringergli la mano mentre entrava al suo fianco, nello schermo
lampeggiava solo una parola " vittoria".
Siamo chi decidiamo di essere.

Note d'autrice 

Sora e Shiro, si identificano meglio come [ ] , sia per loro stessi, che dal mondo in cui provengono, che dal
mondo in cui hanno scelto di vivere, che per i loro sudditi ed è cosi che anche io, preferisco chiamarli con il
nome con cui hanno deciso di condurre il loro regno, la loro vita e la loro esistenza. Loro che anche se sono
due persone diverse, sono inseparabili, sono uniti, nessuno li ha obbligati ad essere [ .... ] e mi sembra
giusto, tributargli il nome che loro, insieme, hanno deciso di avere.
Ps Vedete di vincere, oggi, domani, dopodomani. Qualsiasi cosa accada, anche quando vi sentite soli,
quando tutto sembra perduto, ricordate che [  ] non perde mai. Rigirate le cose a vostro favore. Sempre. Questa piccola storia la dedico a voi. 
Ti voglio bene Sora. Ti voglio bene Shiro adorata. 
Ti voglio bene [  ]
Vostra
                                              Izuna.
   
 
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