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Autore: EllenLN    21/05/2019    0 recensioni
Siamo all'ultimo anno del liceo: la scuola come sfondo e due persone, Fabrizio e Lucia. Uno che fischietta tutto il tempo e l'altra che legge un libro.
[piccola One Shot scritta un paio di anni fa, ma rivisitata]
Enjoy ^^
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Lucia's POV
È l'ora di pranzo e sono con la mia migliore amica, che ormai la considero come se fosse una sorella, Alessia, che mi continua a parlare di ragazzi e del fatto che me ne dovrei trovare uno.
Io continuo a ripeterle, ormai da anni, che sono interessata ad uno solo di cui non so né il nome, né se è il solito stronzo che si cambia ragazza una volta alla settimana.
Finito di pranzare abbiamo l'ora libera perché la professoressa di latino è assente, di nuovo e per fortuna aggiungerei.
Decidiamo di andare nel cortile e prendo dal mio zaino il libro che continuo a leggere da cinque anni. Reinizio a leggerlo dal capitolo a cui ero arrivata stamattina in autobus, con tanto di sbuffo da parte di Alessia, seguito poi da una serie di nomi.
Ormai ci prova sempre ad indovinare, ma gliel'ho detto: non ho la minima idea di come si chiami. Però lei è così in tutto: testarda e ottiene sempre quello che vuole, sia in questa situazione, che in tutto.

Al nome "Pietro" faccio una smorfia come sempre. E' il nome di un ragazzo che frienzonai tempo fa, ma che continua comunque a venirmi dietro. Ormai per lei nominarlo è diventata una normalità e non riusciamo a non scoppiare a ridere ogni singola volta.
Nel mentre che rido, come al mio solito, alzo lo sguardo dal mio libro ed è qui che mi sembra di rivivere sempre la stessa routine: io che parlo con la mia migliore amica, sempre nel solito cortile – sia la mattina appena arrivo che nel momento di pranzo –, e la solita melodia che ormai mi fa compagnia dall'inizio del liceo. Ed è qui che incontro il suo sguardo.

Lui fischietta.
Io gli sorrido.
E lui ricambia.
E' sempre così, ogni giorno, da cinque anni a questa parte.
Ecco, è di lui che mi son innamorata. Del ragazzo che sta sempre appoggiato con le mani in tasca al muretto davanti alla nostra panchina, sempre con quel bellissimo ciuffo biondo e ordinato, con le cuffie nelle orecchie. E Dio, che sorriso.
Forse per lui non sono niente, ma per me è speciale.. e non so neppure chi è.
Vorrei andargli incontro per chiedergli quali sono i suoi passatempi preferiti, oppure qual è il suo cantante, la sua band o la sua canzone preferita. So che questo non accadrà mai, non parleremo mai, poi sembriamo entrambi troppo timidi.

Ci limiteremo fino alla fine dell'ultimo anno a lanciarci occhiate..
-"Lucy, mi stai ascoltando?"-Alessia interrompe i miei pensieri.
-"Eh?..ah sisi!"-le rispondo.

[...]

Ormai la scuola è finita, io e Ale abbiamo superato gli esami con ottimi voti e di quel ragazzo probabilmente non ne vedrò neanche più l'ombra, ne sono sicura.

[...]

Il mio caro libro è l'unico che in questo momento mi fa compagnia. Ora Alessia non è che passa molto tempo con me: il suo lavoretto ad un pub in centro città la impegna quasi tutti i giorni e praticamente tutte le sere, e l'università di certo non aiuta, ho sempre un sacco di roba da studiare.
Per andarci prendo la metro dove, appunto, leggo il libro che alle superiori mi teneva impegnata nel tempo libero.
Appena finito l'ultimo capitolo per l'ennesima volta guardo fuori dal finestrino. Mi godo il paesaggio finché non entriamo nella solita galleria collegata alla stazione. Ecco la mia tappa, se così si può chiamare.
Intorno a me si viene a creare molta confusione, ma riesco a distinguere un suono famigliare.

Dei fischiettii.

Mi guardo intorno cercando la fonte di quel suono familiare ed eccolo.
Lì seduto verso di me con il telefono in mano.
Le solite cuffie.
I soliti capelli.
Tutto ciò lo rendono un ragazzo – ormai un uomo – serio. I suoi occhi incontrano finalmente i miei ed è proprio lì che ci riconosciamo.
Gli sorrido ricordando il ragazzo che fino ad un paio anni fa mi lanciava occhiate e sorrisi.
Lui ricambia quel piccolo gesto.

Con la coda dell'occhio noto che le persone iniziano a scendere.
Mi affretto a prendere le mia borsa e il mio adorato libro, ed è lì che il mondo si ferma, proprio come accade nei film. Su questo mezzo esistiamo solo io e lui.
Lui che ha da sempre catturato il mio interesse.
Il ragazzo di cui son sempre stata innamorato.
Lo stesso che ha catturato tutto di me.

Il mondo però reinizia a scorrere quando noto un piccolo particolare: la fede al dito. Delusione. Essa prende il possesso del mio corpo.
Gli faccio un piccolo sorriso sperando che lui si ricordi dei momenti in cui ci lanciavamo frecciatine e sguardi d'intesa.
Esco velocemente e visibilmente imbarazzata prima che le porte si chiudessero.
Per un attimo la mia mente aveva iniziato a vagare e il mio cuore a vedere una speranza. Il tutto spento da quel cavolo di anello. Quanto sono stata sciocca. Come potevo sperare che lui pensasse a me in questi ultimi anni, cosa che io ho fatto?
Mi giro un'ultima volta e lui mi guarda dal finestrino e mi accenna, probabilmente, un ultimo sorriso. Io mi limito a guardarlo mentre la metro decide di partire.
Continuo a seguire il mezzo finché non lo vedo sparire del tutto.

Sospiro e una specie di tristezza invade tutto il mio corpo.
Fabrizio, di cui ho scoperto il nome solo recentemente, mi ha accompagnato per cinque lunghi anni con una melodia che ho sempre amato, e che non riuscirò mai a dimenticare.
E a questo pensiero mi scende una lacrima.

-"Lucy! Eccoti.. vieni che se no facciamo tardi"-

Qualcuno da dietro di me mi risveglia dai miei pensieri. Mi asciugo velocemente la lacrima solitaria sulla mia guancia e mi giro verso quella voce.
-"Ciao Pietro"- cerco di fingere un sorriso.
-"Che hai amore?"- mi guarda un po' stranito.
Ormai entrambi – io e Fabrizio – ci eravamo fatti una vita, anche se non era quella che speravo. Ma ci si accontenta, e lo so che è alquanto brutto.
-"Niente.. ho solo appena finito il libro"- cerco di sforzare una piccola risata alzando leggermente il libro per farglielo vedere.
-"Tanto domani lo riinizierai, non essere triste su"- e si avvicina a me, appoggia un braccio sulla mia spalla e iniziamo a incamminarci verso l'università.

Mentre Pietro parla di cose che non mi interessano più di tanto, volgo un ultimo sguardo dietro di me, come se improbabilmente ci fosse lui.
L'unico probabilmente che è riuscito a catturarmi il cuore.
Lui e i suoi fischiettii che intonavano una dolce melodia che amerò a vita.

-

#angoloautrice buongiorno e buonasera a tutti, a seconda di quando leggerete questo piccolo racconto, sempre se succederà, rip.
E' da un bel po' che non pubblico un qualcosa e mi mancava moltissimo scrivere, quindi TA-DAN!
Mi scuso per gli eventuali errori (sia di grammatica ma soprattutto di distrazione) ^^
Nel dubbio grazie a te che stai leggendo e non esitare a scrivere una recensione!
Ciau, ciau!

  
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