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Autore: Nymeria87    22/05/2019    3 recensioni
la mia prima Jonsa con tutto il cuore...
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[dal testo] scese da cavallo continuando a cercare tra la piccola folla che si stava radunando attorno a loro…
ancora niente…ma dove poteva essere, a chi poteva chiedere…
cautamente, senza smettere di studiare ogni singola persona, si girò ancora una volta, 
e li, sul parapetto che si stagliava di fronte a lei, infine lo vide!
[...]erano loro due, il centro del mondo erano loro due,
ad ogni passo Jon realizzava davvero chi aveva di fronte,
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riparto dalla 6x4 per ricostruire il loro percorso insieme, interpretando il non detto che traspare incontrollabile dall'alchimia del loro rapporto.
primissima fanfic, spero piaccia!
La ff si conclude con Winds of Winter, seguiranno altre 2 ff che andranno a percorrere gli eventi della settima e dell'ottava stagione.
Genere: Fantasy, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Jon Snow, Sansa Stark
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Incest
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ed eccomi qui come promesso,
grazie per aver atteso la fine dell'ottava stagione per leggere un nuovo capitolo di questa visione approfondita di una storia che già conosciamo.
che dire, non vorrei dilungarmi su come si è conclusa la serie, ci tengo solo a dirvi che l'ottava stagione mi ha dato alcuni spunti Jonsa e spero di arrivare alla fine mantenendomi fedele il più possibile a quanto abbiamo visto, anche se la mia storia credo andrà ben oltre la 8x6.
detto questo, buona lettura!
-------------------------------------------------- piccola revisione del testo


Missing Moment 7.0
 

Era l’alba del secondo giorno di cavalcata verso Il Dono di Brandon,
il luogo in cui si trovava l’accampamento del popolo Libero.

Jon era pensieroso e e quando proferiva parola era solito rivolgesti a Thormund o a Davos in cerca di consiglio.

Sansa non aveva osato avvicinarlo, Jon era come avvolto in una corazza buia e impenetrabile,
pieno di preoccupazioni, intento a non lasciarle trasparire troppo e al contempo davvero incapace nel farlo.

“Qualcosa ti preoccupa mia signora?” la destò Brienne che si era accostata a lei nella cavalcata.

Sansa le restituì lo sguardo silenziosa, indugiando per un frangente sul fratello, cosa di cui Brienne si accorse
“…non ho mai conosciuto gli uomini del Nord, ma mi sembra siano di poche e ferme parole…” disse volgendo anche lei lo sguardo su Jon

“onore e lealtà: questo ci ha insegnato nostro padre” disse Sansa
“…nel Nord non c’è molto spazio per i capricci di corte, il Nord è duro e gelido e non conosce misericordia”

“è per questo che credi che tuo fratello sia preoccupato?”

Sansa la guardò intensamente, intenta a tradurre i suoi pensieri in parole seppur cercando di non far trasparire la confusione che questi le provocavano…

“Jon sa che non può tornare sui suoi passi perché sa cos’è giusto fare,
siamo stati cresciuti a guardare in faccia la realtà delle cose e ad agire di conseguenza nel modo giusto, anche quando il rischio è alto…”
si interruppe guardando distrattamente Brienne, distogliendo lo sguardo subito dopo per direzionarlo altrove,
cercando di riprendere il controllo di se stessa
“…ma vederlo tormentarsi tormenta anche me…” espirò in un sussurro inarcando impercettibilmente le sopracciglia
e mordendosi immediatamente le labbra come a punirsi per quello che aveva appena detto.

Brienne provò un moto di tenerezza, a volte si dimenticava che la sua signora fosse solo una ragazza con sentimenti ed emozioni di una ragazza,
avrebbe voluto proteggerla dalle preoccupazioni, e si stupì delle confidenze che Sansa iniziava a farle di tanto in tanto.
Era la sua spada giurata certo, ma stava iniziando a diventare per la giovane Lady anche una confidente fedele,
qualcuno con cui ella riusciva a scostarsi la maschera di gentilezza e far trasparire a piccole dosi, la sua vera essenza.

“forse per oggi i tuoi tormenti sono finiti mia signora” le sussurrò Brienne vedendo il cavallo di Jon fermo in attesa che le due amazzoni lo raggiungessero.

“Se la mia signora me lo concede, vado a discutere con Podrick la sistemazione della vostra tenda per quando arriveremo a destinazione”
le si rivolse ad alta voce Brienne mentre Sansa cercava di ricomporsi emotivamente accortasi dell’agile mossa della sua protettrice. 

Sansa la congedò con un sorriso e si apprestò a raggiungere il cavallo di Jon, in attesa di lei.

“Sei stanca mia Signora?” le chiese Jon apprensivo riprendendo il passo
“ho cavalcato quasi senza sosta per 4 giorni in fuga dai mastini di Ramsay per arrivare al Castello Nero da te…” asserì lei in risposta;
Jon si irrigidì a quella risposta e si voltò a guardare avanti con un cipiglio sul viso
“…forse solo un po’ stanca…” cercò di rabbonirlo lei accortasi del cambiamento d’espressione di lui che continuava a mantenere il silenzio.

Cavalcarono in silenzio per un tratto, non sapendo come comunicare all’altro i propri pensieri inquieti.

“com’è il popolo Libero?” chiese ad un tratto Sansa cercando di intavolare una conversazione col fratello,
“insomma io ho conosciuto solo Thormund…”
“è diverso…” intervenne subito Jon, voltandosi immediatamente a guardare la sorella, mentre lei con lo sguardo lo invitava a continuare.
Jon scrutò le montagne innevate di fronte a loro stagliarsi verso l’orizzonte
“…immagina centinaia, o forse migliaia di diversi clan e tribù che nonostante le loro differenze riescono a convivere sotto la guida di un leader
liberamente scelto da tutti…” Sansa respirava il rispetto che Jon nutriva per loro
“ci sono pochissime leggi che regolano la proprietà sui terreni, più che altro dipende da quanta ne riesci a prendere e a difendere:
loro pensano che i Rè con le loro corone e le loro armature l’abbiano rubata sostenendo fosse di loro proprietà”
“Ma è assurdo…” affermò Sansa sconcertata
Jon sorrise, “non è così assurdo se ci pensi bene Sansa” le disse dolcemente
“infondo si sono arrangiati come potevano e hanno trovato un modo di vivere nel rispetto della libertà di ciascuno…
non è tutto come sembra, io ho vissuto con loro, ho mangiato e dormito con loro, non vivono nei castelli certo ma hanno più libertà di chiunque:
libertà di scegliere, di combattere, di amare…”
un lieve rossore apparve sulle guance di Jon, il quale abbassò lo sguardo dalla sorella, e con un ombra sul volto riprese a guardare davanti a se…

Sansa ascoltava: Ditocorto le aveva insegnato ad ascoltare le parole e decifrare i silenzi,
aveva imparato a leggere le espressioni del volto e a mettersi nei panni degli altri;
continuò a cavalcare di fianco a Jon ripensando a come poteva essere stato vivere con un popolo tanto diverso, tanto libero da fare quasi invidia,
mangiare con loro parlare con loro, uomini e donne e bambini…

Donne Brute… libere di amare…

“Hai mai amato Jon?” gli chiese già consapevole della risposta che avrebbe ricevuto.
Jon continuò a guardare avanti e sospirò condensa dalle labbra pronunciando quel nome per la prima volta dopo tanto tempo
“Ygritte..”
“Ygritte.” ripetè Sansa tra le labbra cercando di far pace con quella ammissione

“era bella?” chiese lei cercando di indagare mantenendo lo sguardo fisso sulla criniera del suo destriero
Jon si voltò a guardarla “aveva i capelli rossi come i tuoi” disse lui cogliendo lo sguardo stupito della sorella
“e mi faceva saltare i nervi anche se in maniera diversa da te" le disse accennando un sorriso che Sansa ricambiò.
"era libera Sansa, libera in un modo che io e te non saremo mai,
forse a tratti era selvaggia e sicuramente non sarebbe mai stata una Lady ma viveva la libertà in tutto quello che faceva" concluse Jon.

“e come è finita, se posso chiedere?”
Jon si rabbuiò
“non ne parliamo se non vuoi” disse prontamente Sansa
“non ne ho mai parlato, forse ora è il momento di farlo” sospirò Jon determinato

Sansa attese paziente

“dovevo tronare al Castello Nero e avvisare gli altri, tradii la fiducia di Ygritte, lo sapevamo entrambi, e lei mi colpì con le frecce del suo arco,
ben consapevole che quelle ferite non mi avrebbero portato alla morte. Attaccarono il Castello Nero e lei spirò tra le mie braccia,
colpita al cuore dalla freccia di un ragazzino che tentava di proteggermi”

Una donna libera di amare Jon, 
una donna guerriera che sapeva essere micidiale con arco e frecce,
come Arya, e prima ancora come zia Lyanna
Una donna così diversa da me…

Sansa si sentì in difetto rispetto ad una donna che non avrebbe mai conosciuto,
ma che era stata in grado di far innamorare Jon e che aveva contribuito a creare quello che ora era suo fratello,
un uomo con una visione ampia di tutte le cose del mondo,
un uomo capace di compassione e comprensione, come mai ne aveva conosciuti.

La neve aveva ripreso a cadere,
tutto intorno a loro era ovattato e bianco,
i cavalli continuavano ad incedere verso la strada, quando Tormund  di ritorno dall’avanscoperta arrivò cavalcando verso di loro:
“Ci siamo, l’accampamento è poco distante, ho già detto di radunare i capo-clan, ci stanno aspettando” annunciò il Bruto,
lanciando un ghigno alla donna di Tarth che distolse ancora una volta lo sguardo da lui.

Jon gli fece un gesto di assenso e si rivolse distrattamente a Sansa nuovamente avvolto dai suoi pensieri
“quando giungeremo all’accampamento, lascia parlare me, e stammi vicino”.

 

   
 
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