Cap.13
Fuori luogo
E
riuscire a vedere il tuo viso di nuovo, ancora una volta.
La
luce azzurra degli schermi olografici illuminavano le armi appoggiate
sul tavolo.
“Ho
preparato qualche giocattolo” disse Tony. Guardò
Natasha prendere dei
bastoni e attivare la parte finale laser.
“Alla
fine me lo hai fatto davvero” sussurrò Skrull
Steve, guardando uno
scudo appoggiato sul tavolo. Era simile a quello di Capitan America, ma
la
stella centrale era verde.
Steven
si strinse il suo, più piccolo, al petto.
<
Non ho mai tenuto tanto a questo simbolo come in questo momento. Forse
mi serve a ricordare chi sono veramente > pensò.
Thor
gli si avvicinò e gli posò una mano sulla spalla.
“Rilassati,
ragazzo. Non hai visto il meglio di noi, ma di solito siamo
amichevoli compagni d’armi” cercò di
consolarlo.
Steve
annuì e lo vide allontanarsi.
<
Parla così, ma posso leggere dalla sua postura che
è ben lontano dalla
tranquillità normale anche in questo momento. Sembra che la
furia della
battaglia gli scorra nelle vene.
Però,
se voglio che si fidino, devo essere il primo a smettere di usare la
sua empatia per ferire gli altri > rifletté.
“Cosa
pensate di fare adesso con gli Skrull?” domandò
Natasha, guardando di
sottecchi Banner che si raddrizzava gli occhiali.
Tony
s’infilò un orologio e lo attivò, da
esso si propagò un’armatura che
lo avvolse completamente.
<
Costruire gingilli in laboratorio è l’unico modo
che conosco per
ritrovare la normalità. Non so fare altro, in fondo sono
solo ‘un meccanico’.
In
fondo il mio cuore l’ho ricostruito in laboratorio. Non
conosco altro
modo per far funzionare i miei sentimenti > rifletté.
“Se
la ‘miss’ America volante si decidesse ad usare i
suoi poteri, potremmo
salvare il mondo. Invece è troppo impegnata a cambiare
pettinatura” disse con
tono acido.
“Quindi
pensi di attaccare gli alieni?” domandò Natasha,
infilando la
pistola alla cintola.
<
L’aggressione di Stark mi ha fatto capire una cosa. Loro sono
più
importanti del mio essere Vedova Nera. Non ho neanche provato a
difendermi da
lui. Non voglio fare del male alla mia famiglia, all’unica
vita che conosco.
Poi
Fury mi ha cresciuta. Se era uno skrull, ben vengano gli skrull
>
pensò, sistemandosi un boccolo rosso dietro
l’orecchio.
“Possiamo
uccidere la regina. Tutti i suoi servi, indissolubilmente legati
a lei, comprese le uova, morirebbero nello stesso momento”
disse Thor. Lanciò
il martello, lo fece volteggiare e gli tornò in mano.
“Thor,
è solo una bambina” disse Clint, lamentandosi.
<
Anche se è un’aliena pazza, potrebbe avere
l’età di mia figlia >
rifletté.
“Sicuramente
il Capitano… voglio dire…”
balbettò Banner.
“Va
bene se lo chiamate Capitano” disse Rogers.
<
Sicuramente vuole chiedergli del suo piano. Se mi assomiglia quanto
sembra, sicuramente ne avrà uno > pensò.
Skrull
Steve, appoggiato ad una stampella, annuì.
“Sì, ho un piano, Banner.
Ultimamente ti stavo aiutando a ottenere il corpo di Hulk, mantenendo
la tua
mente per un secondo scopo” spiegò.
“Pensavo
fosse per darmi finalmente un fidanzato con cui divertirmi”.
Scherzò Natasha, facendo l’occhiolino.
<
Non voglio che questo cambi, che smettiamo di essere una famiglia. In
fondo io sono un ex-assassina e non sono stata giudicata per la mia
nota rossa.
Possiamo andare oltre il ‘piccolo’ segreto del
‘Capitano’ > sperò
intensamente.
“Hulk
è un grande guerriero. Averlo sempre al nostro fianco
farebbe tremare
Yggdrasil” festeggiò Thor.
“Nessuno
Skrull potrebbe prendere il posto della regina, ma Hulk ha molti
elementi in comune con la nostra razza. Essendo impregnato di
radiazioni gamma,
elemento a cui sono legati i poteri più elevati della nostra
galassia, potrebbe
risultare come un dio per la nostra gente.
Il
mio piano era di far passare a lui il comando”
spiegò Skrull Steven.
“Mi
sembra un buon piano, ma… se il dottore non si accetta
completamente,
non riuscirà mai” disse Steven.
“Ed
ecco perché mi hai convinto a costruire
‘Barbara’. Quell’armatura era
un ottimo modo per convincere Banner.
Riesci
a fare il leader persino in questi momenti” disse Tony.
Afferrò un
cacciavite e lo fece girare sulla mano.
“Tony,
non ricominciare. Sei tu il boss” borbottò Skrull
Steve.
“Ora
sì che vi riconosco” festeggiò Clint.
Steve
avvertì un brivido lungo la schiena e
l’arcuò. < Mi sento
decisamente di troppo. Non solo questo tempo non mi appartiene, ma
questo luogo
mi rigetta come un elemento estraneo.
Ho
trovato la ‘versione migliore di me stesso’.
Peggy,
cosa darei per essere con te, per rivedere di nuovo il tuo viso
>
pensò.
“Perciò,
se acceleriamo il processo con il possente Hulk, avremo la nostra
vittoria?” tuonò Thor.
“Esattamente”
disse Steve Skrull.
“Allora,
ragazzo, dovremo darti tutto il nostro appoggio” disse
Natasha.
Afferrò il braccio di Banner e gli posò un bacio
sulla guancia, facendolo
arrossire.
“E-e-ecco…”
balbettò Banner.
Clint
lo raggiunse e gli diede una manata sulla spalla.
“Fantastico.
Così finalmente potrò giocare ai videogame con te
Hulk senza
dover ricomprare il controller alla fine” disse, facendogli
l’occhiolino.