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Autore: martaweasley    27/05/2019    0 recensioni
Sono Anne Rosie Withman e ho ventitré anni. Mi sposerò a venticinque anni e a ventisette avrò il mio primo bambino. C'è solo un piccolo problema, per il mio piano ho bisogno di trovare la mia anima gemella, ma non è mica facile, sapete?
Così ho ideato un piano, cercherò la mia anima gemella, tra i miei amori platonici, amori del passato ai quali non mi sono mai dichiarata. Sono sicura che l'amore della mia vita sia tra loro.
Dal testo:
«Ma perché l'amore della tua vita dovrebbe essere uno di questi cinque ragazzi?»
«Mamma per la milionesima volta, è come nei film: una ragazza si innamora, ma non viene corrisposta e lei non si dichiara, ma dopo anni lei e lui si rivedono e BOOM! Nasce l'amore. Sono sicura che sarà così anche con me e uno dei cinque ragazzi»
«Tra me e tuo padre non c'è stato nessun BOOM! Come dici tu, ci siamo innamorati pian piano e non ci siamo mai persi di vista, lui era il mio migliore amico»
«Lo so, però fidati di me, il mio principe azzurro è uno tra quei cinque ragazzi»
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
Capitoli:
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14. Another Attempt




«Non posso credere che tu l'abbia fatto sul serio!» dico alzando la voce attirando l'attenzione dei clienti su di noi.
«Anne dillo ancora un po' più forte, il signore fuori dal negozio non ti ha sentito» mi risponde Ashton seccato.

È quasi ora di pranzo, tra poco i nostri turni finiscono e tornerò a casa mia per decidere che cosa fare.
A quanto pare Ashton aveva davvero picchiato Lucas nel retro del locale. Gli ha tirato due pugni in viso, non riusciva ad accettare cosa fosse successo ed era ancora molto incazzato con Lucas. Tuttavia non è un buon motivo per picchiarlo di nascosto, mi fa piacere che mi abbia difeso, ma non era necessario. Questo, però lui non lo sapeva. Ashton non lo sapeva che sarei andata la sera dopo ad affrontare Lucas. Quando gliel'ho racconto, questa mattina, si è sorpreso e molto. Non si aspettava una cosa del genere da me, ma ehi se qualcuno mi fa del male o ci prova non me ne sto ferma. Forse un tempo sarei rimasta nell'angolo nascosta sperando che qualcun altro mi difendesse, ma non ora. Quando gli ho raccontato che Lucas l'avrebbe denunciato, si è subito pentito di quello che aveva fatto.

«Ormai ciò che è fatto è fatto» mormora passandosi una mano tra i capelli, aveva le nocche della mano destra arrossate.

Ashton non solo mi aveva aiutato quella sera portandomi a casa, ma il giorno dopo era andato ad affrontare Lucas. Tutto per me ed io non ho fatto altro che sgridarlo da questa mattina.

«Non sentirti troppo in colpa, capisco perché l'hai fatto» rispondo prendendogli la mano per assicurarmi non fosse ridotta troppo male.
«Ah si?»
«Si, siamo amici, mi hai difeso e ti ringrazio» rispondo lasciando la mano di Ash per abbracciarlo. Lui appoggia la sua testa sulla mia spalla, sento il suo odore, è così buono e rassicurante, mi ricorda menta fresca, ma anche un po' di vaniglia.

———

«Comunque lui non ha nessuna prova per incastrare Ashton, potrebbe averlo colpito un altro, oppure essersi fatto male da solo. Tu, invece hai la registrazione, è una prova. Tesoro devi denunciarlo, vuoi che venga lì?» chiede mia mamma con un tono molto dolce, ma preoccupato. Vorrei tanto che fosse qui. Mi aveva chiamato per sapere come stavo e per dirmi che tra un mese mio padre organizzerà una cena con il suo socio e che molto probabilmente ci sarà Edward. Il mio quinto amore platonico.
Tuttavia per ora ne ho abbastanza di amori platonici. Vorrei fare una piccola pausa.

Il mio primo amore platonico si innamora dalla mia migliore amica.

Il mio secondo amore platonico mi fa ubriacare per portarmi a letto.

Il mio terzo amore platonico non so dove sia, non ho idea di come trovarlo e al momento non mi interessa.

Il mio quarto amore platonico mi illude per poi dirmi che è gay.

Il mio quinto amore platonico ho la possibilità di incontrarlo, ma... penso di avere paura.

Se anche lui dovesse deludermi? Se finirò come mia zia Prudence? Sola circondata da inquietanti pupazzi di pezza.

«Si, hai ragione, tranquilla non devi venire qui e non me la sento di venire per la cena»
«Brava, sei proprio sicura di non voler venire qui? Non devi per forza venire alla cena, ma potresti stare un po' con noi» insiste ancora mia madre, sempre usando quel tono di voce, alla fine cedo. Andrò a trovarli, come ha detto lei non devo per forza andare anche alla cena.
«Non ti preoccupare per Ashton, saprà assumersi le sue responsabilità. Quel ragazzo mi piace proprio tanto, anche se non l'ho mai visto. Ti ha difeso Anne, era lì per te»
«Lo so»
«È un bel ragazzo?» chiede cogliendomi di sorpresa e facendomi ridere.
«Mamma! Cosa ti salta in mente? Perché me lo chiedi?»
«Curiosità. Poi se è un bel ragazzo, gentile, simpatico con alcuni tuoi stessi interessi, perché non dovrebbe essere lui la tua anima gemella?»
«Ashton? Ma va! Siamo solo amici, poi lui sta con Midge» le rispondo e sento mia mamma fare un versetto di disapprovazione.
«Uhm... vedremo come finirà questa storia, ora tesoro ti devo lasciare. Ti mando tanti baci e non vedo l'ora di riabbracciarti»
«Anch'io mamma, saluta papà» la chiamata finisce esattamente quando mi trovo davanti al portone di casa, tempismo perfetto.

Apro il frigorifero giusto per mangiucchiare qualcosa, intanto un'idea balena nella mia testa. 
Il nostro frigo è sempre pieno, Susan compra sempre mille cose e allora perché adesso è vuoto? 
Ci sono solo zucchine, pomodori, del gorgonzola, latte e succo d'ananas.
Dov'è finito tutto il nostro cibo?
Sconsolata decido di prendermi un pacchetto di cracker e sedermi sul divano a mangiarli guardando qualcosa in televisione, continuando a pensare all'idea di poco fa.

Ashton:
Non ti preoccupare per me, 
denuncialo

Anne:
Spero tu non finisca nei guai

Ashton:
Non ti preoccupare
È colpa mia 
Me ne assumo la 
Responsabilità

Anne:
Grazie Ash

Ashton:
Questo e altro per te
Piccola Anne

Anne:
Perché mi difendi sempre?Cosa farei senza di te? La ragazza cui non piace deve essere proprio una scema 
NON INVIATO - 15.17

———-

La mia idea può funzionare.
Voglio fare un ultimo tentativo, se non funzionerà lo denuncerò, ma prima devo tentare in un altro modo, per Ashton.
Esco di nuovo di casa per andare nel posto in cui speravo di non metterci più piede, il locale di Lucas.
Spero che funzioni.

Sulla strada ripasso mentalmente quello che devo dire, sono nervosa e in ansia, ma devo tentare. 
Arrivo senza accorgermene, mi sembra di averci messo pochissimo per arrivare.

Entro e non c'è nessuno a parte la ragazza dai capelli azzurri, perfetto.
Non so con quale coraggio mi avvicino decisa al bancone, lei mi guarda sorridendo, come sempre.

«Ciao, un po' presto per entrare in un pub, come posso servirti?» chiede gentilmente continuando a pulire il bancone con uno straccio.
«Veramente vorrei parlare con te»

La ragazza alzo lo sguardo sorpresa, ma sembra interessata, posa lo straccio e si siede, lo stesso faccio io.

«Dimmi pure tesoro»

Faccio un respiro profondo e poi le racconto quello che mi è successo. Della serata, di Lucas, dello mio stato di confusione, di come Lucas abbiamo aggiunto altro nella mia birra e di quello che mi ha detto il giorno dopo. Quando le faccio sentire l'audio rimane ancora più sorpresa. 
Vedo che si agita sulla sedia, ogni tanto borbotta qualcosa e poi si morde il labbro inferiore.

«Sapevo che Lucas era uno di quelli che ci prova con tutte, ma non pensavo arrivasse a tanto. Che scema che sono stata, come ho fatto a non accorgermene?!» Dice infine passandosi una mano trai capelli colorati.
«Quando gli ho detto che l'avrei denunciato, lui mi ha minacciato che avrebbe denunciato un mio caro amico, non voglio che succeda»

Lei mi guarda con un sguardo che mi sembra pieno di comprensione e poi annuisce. Si alza e cammina avanti e indietro, poi si ferma di nuovo davanti a me.

«Cosa vorresti fare?» chiede interessate, poi mi rivela che anche lei vorrebbe dare una piccola lezione a Lucas. Allora iniziamo a parlare di cosa potremmo fare e quando arriviamo ad un accordo, mi informa che Lucas sarebbe arrivato a momenti e mi fa nascondere dietro al bancone.

Il pavimento per fortuna è pulito, sono vicino a tante file di bicchieri di vetro, spero di non farli cadere con la mia goffaggine. 
Quando sento la porta aprirsi, capisco che è Lucas, istintivamente trattengo il respiro. 
Andrà tutto per il meglio.

«Hey Leslie, come va?» chiede il moro poggiando qualcosa sul bancone, poi sento il rumore di un sgabello, immagino si sia seduto.
«Bene, senti un po' hai davvero fatto ubriacare delle nostre clienti?» chiede Leslie con una voce calma e quasi infantile.
«Che cosa? Ma come? Credi davvero questo di me? Chi ti ha dato questa informazione, ovviamente è falsa»
«Lo prendo come un sì, ora come tuo capo, come dovrei prenderla? Tu come la prenderesti?»
«Ovviamente non è vero nulla»

In quel momento Leslie, mi da un piccolo calcio e capisco che è il momento di farla partire. La registrazione in cui Lucas ammette ciò che fa invade il silenzio del pub, vorrei vedere la sua espressione, per fortuna a Leslie, mi da un altro colpetto, è il mio momento, esco dal mio nascondiglio.

L'espressione che Lucas fa è davvero buffa, vorrei ridere, ma mi trattengo. Lui continua a guardarci confuso e sorpreso, ma anche nervoso e infastidito. Si alza dallo sgabello e si allontana dal bancone.

«Così sarebbe tutto finto, ti ricordo che ho una prova. Allora perché tu lo sappia non ti ho ancora denunciato, prima vorrei provare a risolverla tra di noi»

Faccio una piccola pausa e vedo comparire sul suo viso quel ghigno strafottente, ma riesco a intravedere un po' di paura nei suoi occhi. 
Si sistema la giacca di pelle, mette le mani in tasca e poi mi guarda come a dirmi: "sentiamo un po' che hai da dire".

«Sappiamo entrambi che se ti denunciassi cosa accadrebbe, ma forse ti serve un piccolo ripasso. Hai fatto ubriacare una donna per portartela a letto... il codice penale stabilisce che è una violenza sessuale. È un reato, punibile con il carcere, chissà poi quante volte l'avrai già fatto. Sei talmente bravo da riuscire a non farti vedere dal tuo capo»

Indico Leslie affianco a me, lei annuisce, Lucas in silenzio continua ad ascoltarmi, il ghigno è sparito.

«Non ti denuncerò se tu non denuncerai Ashton, ma se dovessi venire a sapere che hai provato a rifarlo sappi che sarò contentissima di andare in qualunque centrale di polizia per consegnare l'audio in cui ammetti ciò che mi hai fatto» indico il mio cellulare che stringo forte in mano, poi incrocio le braccia al petto, ora tocca a Leslie.
«Non ti licenzierò, solo per tenerti d'occhio, non sarai più barista, ma pulirai i bagni e i tavoli. Se dovessi licenziarti o non venire più a lavorare, sappi che chiamerò Anne per dirgli di andare dalla polizia per denunciarti»

Il silenzio torna nel locale, la tensione è palpabile, stiamo aspettando una sua risposta, ma non arriva. 
Si limita a scuotere la testa con un sorriso amaro.

«E va bene, come volete voi, avete vinto» mormora infine, per poi prendere il suo zaino dal bancone e andare verso la cucina.
«No, prima di andare porgi le tue scuse a Anne»

Lucas si volta verso di noi, poi posa il suo sguardo su di me, e per un attimo mi sembra veramente dispiaciuto, non sarà dispiaciuto per me, ma per se stesso.

«Scusami Anne... e anche tu Leslie»

———-

Sulla strada per il ritorno mi sento più leggera, ma non del tutto tranquilla. 
Non sono mai stata brava a farmi valere e quando lo facevo finivo sempre per sentirmi in colpa.

Quando alle elementari Mindy mi tirava i capelli e mi prendeva in giro, io non facevo nulla. Una volta, però ho reagito le ho detto di smetterla e sono andata a raccontare tutto alla maestra. Vedere lo sguardo di Mindy mentre veniva sgridata, mi faceva sentire male, mi sentivo in colpa, nonostante lei fosse stata cattiva con me. Anche ora provavo lo stesso. 
Ero contenta che Ashton non corresse più pericolo, ma mi dispiaceva per Lucas. Perché mai ha iniziato a correggere le bibite delle ragazze per portarsele a letto? Cosa gli sarà successo per spingerlo a tanto? È davvero così o è solo una maschera? Sono stata troppo meschina? Forse lui non voleva diventare così, ma qualcosa lo ha cambiato e nessuno l'ha aiutato...
Cercando di pensare ad altro mi metto ad osservare le altre persone che camminano di fretta, contenti di tornare a casa. Sono quasi le sei del pomeriggio.
Una signora in completo elegante cammina con i tacchi a spillo su una strada tutta rovinata, poverina, non deve essere facile. 
Un ragazzo con lo skateboard in mano, le cuffie più grande di lui cammina tutto gobbo canticchiando una canzone a me sconosciuta.

Intravedo il lampione storto e capisco che sono quasi arrivata, sono all'inizio della via di casa mia.
Il signor Perty sta portando fuori, in perfetto orario, la sua amatissima cagnolina Daisy, un piccolo maltese iperattivo. Il signore mi saluta con un cenno della mano ed io contraccambio. Abita all'ultimo piano, il quinto, del nostro palazzo, noi al terzo.

«Anne cosa fai fuori? Credevo fossi a casa?» chiede Lucy quando mi vede comparire affianco a lei. Deve essere appena tornata dal lavoro, insieme ci dirigiamo al portone del nostro palazzo.

Mi racconta della sua stressante giornata e di come al supermercato la cassiera fosse la donna più lenta che lei avesse mai visto. Solo allora mi accorgo delle buste della spesa, mi offro subito di aiutarla a portarle.

«Grazie Anne, ti andrebbe un film Disney e un insalata?» chiede poggiando un attimo il sacchetto per cercare le chiavi di casa nella borsa.

Ha tutti i capelli in disordine, il volto pallido e si intravedono le occhiaie, Lucy lavora troppo, come Susan, si meriterebbero un po' di risposo.

«Mi andrebbe di più un panino, se vuoi l'insalata te la preparo io, così tu ti puoi riposare. Il film Disney va benissimo» le rispondo sorridendo mentre le tengo aperta la porta.
«Grazie mille, ti andrebbe di vedere Ribelle: The Brave?»

Iniziamo a salire le scale, nel nostro palazzo non c'è l'ascensore, per una persona pigra come me è stato uno shock all'inizio, ma ormai mi sono abituata.

«Si, ottima idea» 



 

Capitolo noioso e bruttino, lo so. 
I'm sorry 😢

Ma in questo periodo ho avuto mille cose da fare e poi sono stata male, non è un bellissimo periodo, quindi la mia vena creativa per questo capitolo non era delle migliori.
Forse lo risistemerò in seguito, comunque questo capitolo era il migliore tra le altre bozze.

Spero che almeno un po' vi sia piaciuto, fatemi sapere che cosa ne pensate!

Kiss and hugs
||MartaWeasley||

   
 
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