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Autore: Khailea    27/05/2019    0 recensioni
La fiction si basa sul gioco Pokémon Ranger Ombre su Almia, riguarderà una mia partita nel gioco ed io descriverò ogni battuta, ogni passaggio e descriverò tutto ciò che vedrò. Potranno venir aggiunte alcune battute o addirittura alcune scene e tutta la serie racconterà anche delle sensazioni dei personaggi.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: N, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Proprio come la prima volta che era entrata all’interno del vulcano il forte calore la colpì non appena entrata.
Guardandosi attorno poté vedere immediatamente alla sua destra un fiume di magma scorrere attorno al piccolo pezzo di terreno sul quale lei si trovava, ma a sinistra non v’era altro che un muro di roccia e nessun passaggio per continuare.
Non le sembrò nemmeno di notare ponti o simili, ma prima di poter pensare a come proseguire arrivò un messaggio da parte di Viola.
-Qui parla Viola. Lascia che ti dia un consiglio. Se esplori il vulcano Caldonio, vedi di catturare Pokémon che siano capaci di  nuotare nel magma, capito?-
Probabilmente visto la Gemma Rossa era stata regalata a lei l’avevano incaricata d’aiutarla, quindi Glenda era in contatto con Alex.
-Capito, grazie per la dritta Viola.-
Il fatto esistessero Pokémon capaci di nuotare nel magma la sorprendeva, e sperò che quello vicino a lei facesse al caso suo.
Si trattava di una tartaruga rossa dal guscio nero, avente un foro in cima dal quale usciva del calore.
Subito si avvicinò, iniziando una cattura, ma il Pokémon si rivelò molto tranquillo, tanto che non l’attaccò nemmeno una volta permettendole di concludere immediatamente.
Il suo nome era Torkoal, “Gruppo: Fuoco- Poké Tattica: Fuoco- Mossa di zona: Magmanuoto”, “Attacca lanciando palle di fuoco dalla schiena.”.

-Bene, vediamo un po’ come fare adesso…-
Notò che era presente una piccola discesa nel punto in cui si trovava, e come si avvicinò sullo Styler comparve l’icona “?”, e dopo averlo cliccato con il dito la domanda ”Vuoi salire su Torkoal?”.
Al seguente sì il Pokémon scese nel magma, aspettando che lei salisse sulla sua schiena.
Era forse ancor più spaventoso che volare sopra il magma, ma non le restava altra scelta, così facendosi coraggio saltò sulla sua corazza aggrappandosi al collo senza però fargli male.
-Ok…vediamo un po’.-
Stando alla mappa il fiume proseguiva verso nord, ma era presente anche un punto d’attracco sulla sua destra, ma prima di scendere la ragazza preferì proseguire in questa direzione, scoprendo così un passaggio che conduceva nella zona del vulcano che già aveva esplorato, per la precisione quella che portava verso la baia.
C’era anche un’altra strada verso il basso, e seguendola arrivò in una delle prime stanze del vulcano passando dalla porta principale.
-Quindi è tutto collegato, potrebbe tornami utile.-
Guardando la mappa vide anche che, lungo una piattaforma di terreno direttamente a destra, c’era una strada che probabilmente portava verso la seconda entrata, quindi per accorciare i tempi preferì scendere dirigendosi da quella parte, incappando per sbaglio in un Pokémon rosso simile ad una lucertola con la coda infuocata, grande almeno quanto lei.
Non appena la cattura iniziò il Pokémon tentò di colpirla con delle fiamme che lanciava dalla bocca, ma lei le evitò tutte con dei semplici salti, portandosi poi in un angolo sicuro quando l’altro creò una colonna di fuoco nel terreno.
Successivamente a questa ripeté il primo attacco, e lei ne approfittò per caricare lo Styler, catturandolo perfino più rapidamente di prima.
Il suo nome era Charmelon, “Gruppo: Fuoco- Poké Tattica: Fuoco- Mossa: Fuoco 2”, “Attacca sputando palle di fuoco e tizzoni incandescenti.”, e con questa cattura lo Styler passò dal livello venticinque al ventisei, aumentando la potenza di cinque e l’energia di due, arrivando a 65/65.

Felice per il nuovo livello la ragazza superò subito la zona, tornando alla seconda entrata in un punto rialzato.
Qui c’era perfino un Drifblim, e visto da lontano aveva notato tramite la mappa un punto segnato con un cerchio, rappresentante quindi un passaggio tramite cui o si poteva scendere o salire con questo Pokémon, lo catturò immediatamente, facendo la stessa cosa con il Torkoal sotto di lei e spostandosi nella piattaforma a destra.
Come salì su questa però un piccolo Pokémon tutto viola ma dal cranio apparentemente duro come la roccia la caricò con ferocia, costringendola a far un pericoloso salto vicino alla lava per evitarlo.
Per evitare che potesse ripetere il gesto Sara si avvicinò per iniziare una cattura, evitando una serie di cariche da parte del piccoletto che proprio non voleva arrendersi.
La vittoria però alla fine fu della ragazza.
Secondo lo Styler il nome del Pokémon era Bagon, “Gruppo: Drago- Poké Tattica: Drago- Mossa: Azione 1”, “Attacca lanciandosi alla carica.”.

La piattaforma proseguiva lungo tutta la parete, e proseguendo verso nord si potevano percorrere ben due scale, ma la seconda sembrava esser bloccata da un masso.
-Stando alla mappa qua a sinistra c’è un passaggio per una grotta, ma prima voglio dare un’occhiata laggiù.-
Spiegò la ragazza a Pachirisu, indicando l’altra parte della zona.
Annuendo il Pokémon la seguì, ma prima di poter scendere dalla scalinata un altro Bagon la caricò senza che se ne rendesse conto, colpendola alla gamba e facendola cadere per la scala.
-Ouch!-
Fortunatamente il danno allo Styler era stato solo di tre punti, ma sarebbe potuta andare molto peggio visto il posto in cui si trovava.
Non volendo essere un bersaglio facile continuò a muoversi, superando una parte più stretta notando davanti a sé un Pokémon gigantesco simile ad un lottatore di sumo.
Anche questo la caricò, ma con una scivolata lei lo evitò iniziando la cattura.
Già dal primo istante il Pokémon senza alcun segno di preavviso tentò di colpirla con una serie di pugni caricati, talmente forti da muovere perfino l’aria, ma vennero tutti evitati senza alcuna complicazione.
Sara disegnò rapidamente quanti più cerchi possibili tramite lo Styler, ma ben presto dovette fermarsi quando il Pokémon venne circondato da un’aura rossa, che avrebbe potuto ferirla se si fosse avvicinata.
Al termine di questo attacco le concesse solo pochi secondi prima di attaccare nuovamente, colpendo il terreno con il piede e creando un’onda d’urto, ma quello fu il suo ultimo attacco prima di venir catturato.
Il suo nome era Hariyama, “Gruppo: Lotta- Poké Tattica: Lotta- Mossa: Distruzione 3”, “Attacca con pugni, onde d’urto e lanciandosi alla carica.”, purtroppo dovette librare qualche Pokémon per proseguire, e la ragazza scelse Bagon, Chinglind e Haunter.

-Sono sicura che tu potrai aiutami a spostare quella roccia sulle scale, ma prima devo controllare che cosa c’è nella grotta.-
Ormai era un’abitudine guardare ogni parte di ogni zona, per evitare di mancare qualcosa di importante, ma ciò che trovò furono solo dei Gastrodon.
Sollevata non ci fossero problemi la ragazza andò subito verso la roccia, ma si rese conto che questa era incandescente, e prima di poterla distruggere andava raffreddata con una Mossa Spruzzo 2.
-Cavolo, avrei dovuto controllare prima. Menomale che i Gastrodon sono proprio qui vicino.-
Il vero problema erano le scie d’acqua che lasciavano…come la ragazza entrò fece di tutto per mettersi nella loro traiettoria ed iniziare una cattura, ma almeno due volte venne a contatto con quell’acqua che destabilizzò lo Styler facendo perdere ben due punti nell’energia, arrivando a 61/65.
Fortunatamente la successiva cattura fu una passeggiata, e visto il potenziamento preso che restituiva un punto ad ogni cattura tornò a 62/65.
Senza perdere tempo andò quindi sulla scalinata, raffreddando la roccia con l’aiuto di Gastrodon e distruggendola grazie a Hariyama.
-Grazie mille ragazzi, a presto!-
Ora che la roccia era distrutta poté procedere verso l’ultima parte di quel punto, arrivando quasi vicino al soffitto nel quale era presente un bel buco, ma proprio per questo aveva catturato un Driblim.
Era presente anche un Punto di Salvataggio, ma prima di poterlo utilizzare un Pokémon simile ad un sasso bianco con un buco sul lato che camminava la raggiunse, dando il via ad una cattura.
Ancor prima di disegnare un solo cerchio il Pokémon iniziò a rotolare contro di lei, avvolto da un’aura rossa che le rendeva impossibile far nulla, ed arrivò perfino oltre il perimetro di cattura impedendole così di agire, ma ben presto a passo lento tornò e finalmente Sara poté usare la Linea di cattura per trasmettere i suoi sentimenti di amicizia.
Si fermò quando il Pokémon iniziò a rotolare su se stesso, producendo oltretutto una lunga fiammata azzurra, ma anche questa venne evitata e fu il suo ultimo attacco.
Il nome del Pokémon era Shelgon, “Gruppo: Drago: Poké Tattica: Drago- Mossa: Azione 2”, “Attacca sputando fiamme blu e lanciandosi alla carica.”.
-Ok, prima di salire sarà meglio salvare i dati dello Styler, giusto per precauzione.-
Pachirisu annuì d’accordo con lei,  mentre la ragazza utilizzò rapidamente lo strumento, posizionandosi poi sotto al buco sul soffitto.
-Drifblim, per favore, potresti aiutarmi?-
Rispondendo con un verso acuto il Pokémon portò le braccia sotto quelle di lei, sollevandola come se fosse una piuma e portandola così in una nuova zona.
Nonostante fossero ad un piano superiore la lava era sempre presente lungo un fiumiciattolo che costeggiava il terreno sul quale la ragazza si trovava.
Questa stando anche alla mappa poteva proseguire verso nord tramite delle scale, ma queste verso la metà erano bloccate da delle colonne di fuoco che necessitavano una Mossa Spruzzo di livello2 per essere spente, mentre alla sua destra c’era un sentiero dalle strette pareti.
Anche se aveva trovato precedentemente dei Gastrodon non se la sentiva di dar per scontato nemmeno lì avrebbe potuto trovare degli aiuti, quindi continuò per quest’ultima strada fino ad arrivare all’esterno, in una sporgenza in cui si trovava già un membro del Team Pesto Buio, anche se stavolta era una ragazza dai ribelli capelli biondi e gli occhi azzurri.
Purtroppo nonostante si stessero muovendo rapidamente loro sembravano quasi sempre un passo avanti…prima di poter far qualcosa però la donna si voltò, fissandola seccata.
-Come mai è spuntato un Ranger mentre stavo aspettando Lavinia? Forse hanno intercettato la mia comunicazione con lei?-
Ricordava d’aver già sentito il nome Lavina prima, e che questa era una dei capi del team.
Non avevano intercettato alcuna conversazione, ma se pensava questo probabilmente stava svolgendo una missione importante.
Senza dire altro la donna utilizzò una Miniremo per attaccarla con ben cinque Chatot, che stavano tranquillamente volando sopra al vulcano prima di essere attirati lì.
La difficoltò maggiore veniva dal fatto non stessero mai fermi ed utilizzassero un attacco che creava delle note musicali fluttuanti, ma dopo averne catturati un paio che si erano allontanati anche quelli rimasti seguirono lo stesso corso senza problemi e senza farle perdere energia nello Styler, mentre la Miniremo andò distrutta.
Gonfiando entrambe le guance la bionda serrò i pugni, sbattendo un piede  a terra.
-Non c’era bisogno di umiliarmi così! Lo vado subito a dire a Lavina!-
Così dicendo corse via infuriata, lasciando perplessa l’altra che non sapeva bene se esser dispiaciuta in caso avesse esagerato con lei o preoccupata stesse andando ad informare il suo capo.
In ogni caso un messaggio dallo Styler l’allontanò da quei pensieri.
-Qui parla Viola. Eccoti un altro consiglio. I Pokémon del gruppo Acqua sono a dir poco fondamentali dentro al vulcano Caldonio. Ti saranno di grande aiuto, quindi vedi di catturarne qualcuno. Passo e chiudo!-
Il messaggio era quello che già precedentemente le aveva inviato, ma non era certo un male le venisse ricordato.
Assieme a lei erano rimasti solo altri due Pokémon, simili a dei grandi pellicani azzurri, e visto non sapeva bene quale fosse la loro mossa decise di catturarne almeno uno.
Il Pokémon si comportò in una maniera molto pacifica, attaccandola solamente una volta con delle bolle d’acqua, ma i suoi movimenti erano lenti e le permisero di caricare lo Styler catturandolo velocemente.
Il suo nome era Pelipper, “Gruppo: Acqua- Poké Tattica: Acqua- Mossa: Spruzzo 3”, “Attacca sputando acqua.”.

-Perfetto, mi sto abituando a caricare spesso lo Styler, ora possiamo tornare indietro e proseguire.-
Disse soddisfatta la ragazza correndo, non vedendo alcuna traccia della ragazza del Team Pesto Buio.
Raggiunte le scale chiese subito a Pelipper di aiutarla, e questo subito con un raggio di bolle ci riuscì, tuttavia con solo una delle due grandi fiamme, ma bastava anche così.
Oltre le scale v’era un punto rialzato dove il terreno era pieno di buchi, ed a distanza di pochi secondi da questi uscivano delle alte fiamme.
Non erano un grande problema se si faceva attenzione, e dopo averle osservate un paio di volte la ragazza scattò in un punto dove i buchi mancavano, solo per ritrovarne altri tre subito dopo.
Il tratto rialzato proseguiva per buona parte della stanza assieme a quelle fiamme ad intermittenza, ma a circa metà le cose si fecero più difficili visto non solo aumentarono di numero ma comparvero anche dei Pokémon.
Soprattutto quando in mezzo a tutte queste vide un Pokémon gigantesco dalla corazza grigia ed un corno bianco sul naso.
La sua vista la rese inquieta e non le fece prestare la giusta attenzione ad una fiamma su cui aveva appoggiato il piede, e di cui se ne rese conto solo ormai quando questa s’alzò bruciandole la gamba.
-Aia!-
Nel saltare era oltretutto finita addosso al Pokémon, iniziando involontariamente la cattura. Subito lui la caricò con violenza circondandosi da un’aura rossa, ma Sara riuscì ad evitarla scansandosi. Successivamente lei iniziò a disegnare una serie di cerchi attorno a lui, ma il Pokémon irritato caricò la linea di cattura colpendola e facendo perdere allo Styler per sette punti.
Il colpo arrivò anche alla ragazza che lo percepì allo stomaco, facendola piegare su di se.
-Ghk…-
Nonostante il dolore non poteva fermarsi, e prestando molta più attenzione continuò a disegnare i cerchi riuscendo infine a catturarlo.
Il suo nome era Rhyfon, “Gruppo: Terra- Poké Tattica: Terra- Mossa: Azione 3”, “Attacca con la testa e caricando con il suo corpo massiccio.”. Purtroppo l’energia era scesa a 57/65, ma per lo meno aveva raggiunto un’altra scalinata oltre le quale il terreno non presentava fiamme, ma in compenso c’erano ben due ragazze del Team Pesto Buio.

-Questo muro di fuoco è impossibile da spegnere! A meno che tu non chiami i pompieri, oppure catturi il giusto Pokémon del gruppo Acqua!-
Sbuffò la prima mentre l’altra si passava un fazzolettino sulla fronte.
-Mi si rovina il trucco con tutto’sto sudore! Torniamo indietro a darci una sistematina! Ma non diciamolo a Lavina.-
Nel mentre parlavano Sara si era avvicinata, non volendo farle andar via così facilmente.
-Sono d’accordo! Lavina ci perdonerebbe, comunque, visto che si tratta di un motivo così valido.-
Sorridendo l’altra si era subito voltata, rendendosi conto della ragazza appena arrivata.
-…cosa ci fa un Ranger qui?!-
Scattando fece qualche passo indietro, venendo subito raggiunta dalla sua compagna che fissò Sara apparentemente furiosa.
-Non avresti dovuto vedermi con il trucco tutto sciolto…non la passerai liscia!-
Sbraitando la ragazza utilizzò una Miniremo per chiamare dei Pokémon, e così fece anche l’altra con il risultato che arrivarono tre Bagon ed un Shelgon, ma esclusi i momenti in cui la caricarono in gruppo non furono un grande problema, ed entrambe le macchine si distrussero liberando gli altri.
Le due intanto sembravano…sciolte. Il pesante trucco che avevano sul viso era completamente rovinato dal sudore, ed erano visibilmente irritate.
-Sia il mio trucco che il mio orgoglio sono  liquefatti…-
-Lavinia! Un Ranger ci sta molestando!-
Entrambe corsero via, sconfitte, mentre Sara si concesse qualche istante per incrociare le braccia irritata guardando Pachirisu.
-Non le stavo molestando! Mi hanno attaccata loro!-
-Pachi…-
Disse l’altro scuotendo il capo, mentre spronò l’amica a proseguire, evitando per un soffio un Hariyama che, in un angolo sporgente, aveva caricato Sara, che tuttavia schivò appena in tempo.
Senza darsi tanta pena la ragazza proseguì, trovandosi però davanti ad uno scenario spaventoso.
Sotto di lei c’era un intera colata di lava bollente a chissà quanti metri di distanza, e tutto ciò che la separava da una caduta mortale era un sottilissimo ponte di roccia, lungo il quale da alcuni buchi uscivano delle fiamme.
Deglutendo Sara preferì prendere in braccio Pachirisu, onde evitare qualcosa andasse storto, ma al primo passo vide con la coda dell’occhio un masso cadere dall’alto e quasi sfiorarle la testa.
-Hiii!-
Con un salto all’indietro tornò all’inizio del percorso, guardandolo per qualche secondo.
-Ora capisco perché la porta era ben chiusa! Nessuno dovrebbe entrare qui dentro!-
-P-Pachi!-
Il piccolino abbracciò il viso dell’altra cercando di darle forza, anche se con il suo pelo le provocò ancor più caldo, ma certo lei apprezzava il gesto.
-Ok, un passo per volta…-
In verità sarebbe forse stato meglio se fosse scattata. A pochi metri da lei il primo muro di fiamme si spegneva ed accendeva in pochi secondi, ed in perfetto ritmo cadeva anche una roccia dall’alto, abbastanza grande per farle veramente male. Dopo aver visto la scena per almeno cinque volte capendo il ritmo Sara corse immediatamente saltando per superare i fori, fermandosi immediatamente in quel punto in quanto, pochi centimetri dopo, un nuovo masso cadde davanti a lei ed altre fiamme le sbarravano la strada.
Impiegò meno tempo a superare quest’ostacolo, e perfino l’ultima caduta di un masso non le impedì di raggiungere l’altra parte del ponte.
Con il cuore in gola sì, ma pur sempre riuscendoci.
-Wow…cavolo spero di non doverlo rifare tanto presto.-
Borbottò la ragazza alzandosi, procedendo arrivando così in una nuova zona, nella quale era presente fin da subito un fiume di lava che contornava il terreno su cui si trovava. Dall’altra parte della stanza v’era un punto dal quale poteva proseguire, ma per arrivarci avrebbe dovuto come prima cosa raffreddare un grosso masso che ostacolava la via e distruggerlo.
-Oh no…vi prego ditemi che c’è un Pokémon con la mossa spruzzo qui vicino.-
Disse la ragazza guardandosi subito attorno, notando solamente un gigantesco Pokémon dalla corazza grigia ed il cranio bianco dalla punta affilata, che ancora non aveva mai catturato.
Sperando fosse d’aiuto si avvicinò subito, evitando una carica da parte di questo ed iniziando la cattura.
I suoi movimenti erano lenti, ma non per questo non pericolosi, ed infatti già solo una sua testata produsse un forte colpo che mosse perfino l’aria, ma fortunatamente non l’aveva colpita.
Continuando a disegnare dei cerchi attorno a lui quindi si fermò solamente quando l’attaccò nuovamente, questa volta creando dal terreno degli spuntoni di roccia.
Ripeté tale sequenza almeno altre tre volte, prima che la barra sullo Styler fosse completamente piena.
Il suo nome era Aggron, “Gruppo: Acciaio- Poké Tattica: Acciaio- Mossa: Azione 4”, “Attacca con la sua testa ed è anche in grado di squarciare il terreno.”.

Purtroppo però non aveva la mossa che attualmente le serviva, e quindi l’unica cosa che le restava da fare era tornare indietro...
 
   
 
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