Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: __Lily    27/05/2019    0 recensioni
"Nonostante tutto Jon rimase nell’ombra mentre Sansa Stark fece un passo verso l’oscurità. [...] Jon aveva osservato la sorella: la veste smossa dal vento, il metalupo degli Stark ricamato nel suo vestito e i suoi occhi blu come quelli della madre si erano fatti freddi - quasi glaciali - come il vento del Nord. 
I suoi capelli rossi come le fiamme del fuoco illuminavano l’oscurità nella quale si stava addentrando.

«Fai ciò che devi Sansa» aveva sussurrato guardando la sorella scomparire dentro quel canile."
Genere: Azione, Drammatico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cersei Lannister, Daenerys Targaryen, Jon Snow, Sansa Stark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo
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SESSANTATRE


 

 

 

Jon corse verso Rhaegal che si trovava poco più lontano dal corpo di Melisandre, Daenerys ancora volava alla ricerca dei suoi figli ma orami era tardi, almeno per uno di loro.
Strinse forte la spada che gli aveva dato Melisandre e giurò che il suo sacrificio sarebbe servito a qualcosa, che la sua morte sarebbe stata la morte per il Re della Notte.
«Vola Rhaegal!» urlò Jon.
Voleva solo raggiungere suo fratello e salvarlo, in breve tempo Daenerys gli fu accanto, gli aveva insegnato a cavalcare Rhaegal, gli aveva insegnato le parole da dire per fare fuoco, bastò un suo sguardo e Jon capì, capì cosa volesse fare Daenerys, ma laggiù insieme ai morti c’erano anche i vivi.
«No! Non possiamo!» urlò, mentre la neve e il vento si abbattevano sul suo volto.
«Se non lo facciamo moriremo tutti Jon!»
Aveva ragione, Jon lo sapeva.
Qualche vita per le vite di molti, per le vite di tutto il mondo conosciuto non solo per il Nord.
«Dracarys» ordinò Daenerys e subito dopo Drogon sputò fuoco sui nemici e Jon ordinò lo stesso a Rhaegl.
Osservò Bran andare contro il Re della Notte, aveva qualcosa in mano l’Estraneo, qualcosa che lanciò nel cielo scuro come l’inchiostro, qualcosa che colpì il drago e lo fece gemere di dolore, un urlo stridulo e subito i suoi fratelli lo imitarono.
Urlarono e piansero mentre il drago cadeva sulla nere, mentre il sangue usciva dal suo corpo.
«NO!» urlò Daenerys e Drogon urlò assieme a lei.
Calò in picchiata proprio nel momento in cui Viserion con sopra Bran si schiantava al suolo.
«Bran!» urlò Jon.
Rhaegal come suo fratello si precipitò al suolo.
Daenerys corse da suo figlio, Jon invece raggiunse Bran, era ancora vivo.
«Che cosa credevi di fare Bran?!»
«La cosa giusta» rispose a fatica.
Daenerys era accucciata sul suo drago, piangeva e lo accarezzava.
Jon si alzò e la raggiunse e lei si lasciò andare contro la sua spalla, si lasciò confortare dal suo abbraccio e mentre il drago chiudeva i suoi grandi occhi, i suoi fratelli gemettero di dolore, specie Rhaegal.
«Khaleesi!» urlò Jorah Mormont correndo dalla sua regina.
«Jorah. Mio figlio…» ma lei non riuscì a continuare, il dolore era troppo, ma dovevano fare qualcosa i non-morti li stavano circondando.
Quando arrivarono pure Gendry e Tormund, Jon fu felice di vederli ancora vivi.
«Che cosa facciamo ora?» chiese Tormund guardandosi attorno.
«Combattiamo e vinciamo questa guerra» rispose Jon con voce stanca.
Il lord del Nord mise una mano sulla spalla di Daenerys.
«Dany, se ci fermiamo ora moriremo tutti. La morte di Viserion e dei nostri uomini sarà stata inutile.»
«Era mio figlio.»
«Lo so» rispose Jon asciugandole una lacrima «ma non possiamo fermarci, non ora, non se vogliamo vincere e tornare a casa.»
Drogon agitò le sue immense ali per richiamare l'attenzione di sua madre, cosa che sembrò funzionare.
Daenerys guardò Jorah e lui le fece un segno con la testa, così la giovane regina diede un bacio a suo figlio, si rialzò e tornò a combattere per il bene del mondo.
Il cuore di Jon ardeva di rabbia per il Re della Notte, desiderava ucciderlo ma sapeva che sarebbe stato impossibile da solo.

 

 

 

 

 

 

 

«Cersei ti vuole morta, ma non accadrà» disse Arya dopo essere stata informata dalla sorella.
«Vuole morto mio figlio oltre che me» precisò Sansa.
«Be’ non avrà nessuno dei due te lo assicuro.»
«Arya…»
«I Lannister ci hanno già portato via troppo» rispose Arya Stark, noncurante della presenza di Jaime.
«Sarei dovuta stare più attenta mia lady, ti chiedo perdono.»
«Non devi Brienne, nessun cavaliere mi ha mai servita tanto fedelmente.»
«Ho già permesso una volta che il principe che servivo morisse durante la mia guarda, non accadrà mai più» disse solennemente.
«Andrò ad Approdo del Re e metterò fine a tutto questo» disse Jaime Lannister.
Sansa si voltò verso di lui ma prima si soffermò ad osservare Brienne.
«Ser Jaime…»
«Sorella mia, mia responsabilità. Ho giurato a tuo marito di proteggerti e lo farò, come Brienne pure io ho fallito a un giuramento fatto a un altro principe. Non ho difeso sua moglie e non ho impedito che i suoi figli venissero uccisi e gettati ai piedi del trono di spade per ordine di mio padre. Cersie non avrà pietà di te o di tuo figlio, questo lo sai.»
«Lo so, conosco tua sorella.»
«Allora lasciami partire, lascia che io tenga fede almeno a questo giuramento.»
Sansa rimase senza parole, Brienne stava per piangere, Sansa vedeva il suo labbro tremare ma sapeva che non lo avrebbe fatto, non lì.
«Lascia andare me» rispose Arya.
«Arya…»
«Sansa, il suo nome è sulla mia lista da molto tempo e non posso restare qui ad aspettare senza sapere cosa sta accadendo. Finirò per impazzire.»
«No, non ti lascerò andare. Ho bisogno di te ora più che mai. Nostra madre è morta, Jon e Bran sono in guerra, ho solo te Arya» rispose Sansa Stark toccandosi la pancia.
Arya avrebbe voluto ribattere ma non lo fece, gli occhi di sua sorella erano così tristi.
Sansa aveva bisogno di lei e presto anche suo nipote ne avrebbe avuto, non poteva abbandonarla, il suo posto era a Grande Inverno almeno per un altro po’.
«Ho dunque il tuo permesso lady Stark?» domandò Jaime Lannister che era rimasto in silenzio ad aspettare.
«Non è a me che devi chiederlo ser Jaime» rispose Sansa osservando Brienne di Tarth, «Arya andiamo.»
«Mia signora…»
«Sarò al sicuro con mia sorella.»







E quando le due ragazze Stark se ne furono andate Jaime si ritrovò solo con Brienne di Tarth che avrebbe voluto essere ovunque pur di non affrontare quell’argomento.
«Devo farlo Brienne, è una mia responsabilità.»
«Ti farà uccidere non appena metterai piede in città.»
«Forse, ma non posso restare qui ad aspettare che uccida Sansa Stark» disse Jaime avvicinandosi a lei e prendendole la mano.
«Allora io verrò con te.»
«No, il tuo posto al fianco di Sansa e io so cavarmela. Sono lo Sterminatore di Re ricordi?»
«No, non più. Non per me Jaime.»
«Jaime… ricordo bene i tempi in cui mi chiamavi in altri modi» rispose sorridendole.
«Vuoi litigare?»
«Dipende da come faremo pace dopo.»
«Lasciami venire con te» lo supplicò lei.
«Brienne… non posso. Per quale motivo credi che ti abbia dato l’armatura e Giuramento? Cersie ti credeva una minaccia, lei aveva capito prima di me. Forse sono davvero il più stupido dei Lannister.»
Quella verità colpì Brienne con una potenza tale da farle mancare quasi l’ossigeno.
«Promettimi che tornerai da me.»
«Non posso promettertelo e non perché i miei sentimenti siano mutati, ma non so se sopravviverò alla mia missione. Ma posso prometterti il mio cuore, ecco quello è tuo ora e per sempre.»









 

Vi chiedo scusa per averci messo tanto a scrivere un nuovo capitolo ma ero senza fantasia e SPERAVO che lastagione 8 potesse aiutarmi e invece è stata una delusione immensa.... 

  
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