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Autore: Flos Ignis    27/05/2019    2 recensioni
Storia ambientata alla fine della seconda stagione: Valentine e Sebastian sono morti, Lilith non è mai stata evocata e tutti gli eventi della terza stagione non sono avvenuti, sebbene in futuro potrei prenderne spunto.
L'ispirazione è giunta grazie alla puntata 2X05, in cui compare la strega Iris e la sua pozione, che consente alle donne shadowhunters di rimanere incinte dei demoni. Mi sono chiesta... e se non fosse stata solo Clary a berla?
Una storia d'amore che darà vita a una nuova generazione, una in cui il sangue degli angeli e quello dei demoni mescolato insieme sarà capace di rivoluzionare i vecchi pregiudizi di Cacciatori e Nascosti.
Dal prologo:
Non seppe di preciso cosa andò storto, ma doveva aver sbagliato qualcosa durante la preparazione, o non si spiegava il motivo per cui pochi secondi dopo si ritrovò piegato sul lavandino a rimettere tutto il contenuto del suo stomaco, sentendo dei tremendi conati che gli fecero girare la testa per svariati minuti.
Cosa diavolo gli stava succedendo?
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Clary Fairchild, Isabelle Lightwood, Jace Wayland, Magnus Bane
Note: What if? | Avvertimenti: Mpreg
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Reale, impossibile miracolo




Clary arrivò a capire la situazione nello stesso modo in cui si capisce di aver ricevuto uno schiaffo: dopo l'incredulità, a sopraffarla venne lo sgomento e infine la fiammeggiante consapevolezza. 

Le parole di Catarina però non avrebbero acceso alcuna lampadina nella sua testa se non fosse stato per Alec, che aveva confermato di aver assunto una certa pozione poco più di un mese prima e poi era improvvisamente sbiancato - rendendo la sua pelle lattea ancora più chiara di quanto già non fosse ogni giorno, assumento una tonalità quasi trasparente - per poi rinchiudersi in se stesso, sordo ai richiami preoccupati di Izzy, Jace e soprattutto Magnus, che cercavano di capire ciò che stava loro sfuggendo.

Anche lei sarebbe entrata nel panico, se non avesse ricevuto l'illuminazione proprio quando gli occhi blu di Alec avevano guizzato involontariamente verso di lei, nominando la pozione, per poi allargarsi in un infinito mare di azzurro quando realizzò cosa ciò che avesse assunto aveva provocato in lui.

Clary stessa quasi si sentì svenire.

Sei settimane prima, sua madre era morta.

Sei settimane prima, Clary aveva convinto la strega Iris a riportarla in vita per lei.

Sei settimane prima, Alec l'aveva accompagnata. Se per senso di colpa, per proteggerla, per senso del dovere... ancora non le era ben chiaro.

Ma sei settimane prima, a lei e Alec era stato offerto del thè molto particolare...

Clary dovette sedersi, sopraffatta dalla piega inaspettata degli eventi.

Forse neppure la stessa ideatrice di quel portentoso intruglio aveva compreso fino in fondo quanto potesse risultare efficace.

Perchè non solo rendeva feconde le Cacciatrici che si accoppiavano con i demoni... ma anche i Cacciatori uomini che erano in intimità con degli stregoni, esseri umani con metà del loro sangue demoniaco.

Impossibile.

Ma reale. 

Era accaduto davvero...

Alec aspetta un figlio da Magnus!

-Clary, che hai?-

Jace si era accorto che anche lei era impallidita di colpo, scioccata per la rivelazione che l'aveva stordita con la stessa forza dei colpi che riceveva giornalmente in allenamento da Alec. 

Non ci andava mai leggero, con lei: voleva renderla forte, aveva detto, così che non fosse un peso.

Così che non si facesse ammazzare... questo aveva recepito Clary tra le righe, soprattutto grazie al modo attento con cui la guardava mentre le medicava le ferite che le procurava lui stesso, dandole consigli mirati alla semplice efficacia, piuttosto che allo stile di combattimento più elaborato che esibiva il suo parabatai.

Aveva un modo un po' schivo e un po' arrogante al tempo stesso di proteggere e preoccuparsi per le persone care, Alexander Lightwood. Silenzioso, ma efficace.
Clary per qualche ragione a quel pensiero scoppiò a ridere, piano, dolcemente.

Nessuno avrebbe saputo essere un padre migliore di Alec, ne era convinta.

-Clary?-

Lei fece un sorriso a Jace, uno dei migliori che aveva in repertorio, perchè il suo amato era già abbastanza preoccupato per il suo parabatai senza che lei dovesse aggiungere altri timori.

-Va tutto bene, Jace. Solo... credo di sapere cos'ha Alec. Credo che al momento abbia bisogno di stare un po' tranquillo e da solo, al massimo con Magnus...-

-Clary, se sai cosa gli sta succedendo devi dirmelo! Se ha bisogno di supporto restiamo anche noi!- e sembrava pronto a combattere anche contro di lei per mantenere quella posizione, per cui assunse il tono più dolce e conciliante che possedeva.

-Si tratta di qualcosa di davvero troppo delicato per affrontarci tutti quanti insieme. Non ti preoccupare, sono sicura che ce ne parlerà lui stesso non appena si sarà calmato.- gli diede un bacio a stampo che non convinse Jace per nulla, ma si fidava di lei e della sua incredibile empatia, perciò se Clary affermava che il suo parabatai aveva bisogno di tempo, tempo gli avrebbe concesso. Per un po', almeno... 

Trascinarono una Izzy tutt'altro che consenziente fuori dalla stanza e Catarina li seguì, ma Magnus non volle saperne minimamente di staccarsi dal suo giovane fidanzato.

Clary, onestamente, non aveva mai nemmeno sperato di staccarlo dal suo capezzale, ma andava bene così. Avevano necessità di stare un po' per i fatti loro, solo loro due...tre.




-Magnus... solo un minuto. Non posso... affrontarti ora. Dammi solo un attimo per ricompormi, ti prego.- Alec non si era mosso di un millimetro, ma almeno aveva parlato, dando prova di percepire di nuovo il mondo circostante.

-Fiorellino, io non ti abbandonerei mai. Qualunque cosa ti stia succedendo, ci sono io con te. Non c'è nulla che non possiamo affrontare noi due insieme.Ti prego, guardami.-

Magnus gli poggiò i palmi delle mani sulle guance, cercando di sollevare il volto pallido del suo fidanzato per poterlo guardare negli occhi. Aveva ancora le gambe piegate contro il petto, ma le spalle si erano visibilmente rilassate alla voce dello stregone. Vederlo in quello stato di prostrazione accresceva di secondo in secondo la sua ansia per lo stato del suo ragazzo, che non aveva mai visto tanto fragile.

Alec alzò timidamente gli occhi blu, mostrando il velo di lacrime che gli avevano annebbiato lo sguardo e l'improvviso luccichio che li animava. Tremava e respirava con un certo affanno, come se anche solo pensare alla situazione attuale gli richiedesse uno sforzo mentale tale da riperquotersi sul suo fisico già debilitato.

Magnus notò l'incredulità e lo sgomento su quel viso tanto amato, ma con sua immensa sorpresa anche una piccola nota di gioia, selvaggia e viva come ardente fiamma.

-Alec... parlami. Non tenermi fuori.- forse fu per il tono implorante nella sua voce, ma in qualche modo fece presa sul Cacciatore, che prese qualche respiro spezzato prima di parlare.

-Non sto per morire... o almeno credo. Non so come funziona questa cosa. Non che dovrei saperlo, non è mai successo in teoria. Ancora non riesco a credere che stia accadendo proprio a me...- Alec era confuso, non sapeva come affrontare l'argomento con Magnus, ma aveva bisogno di parlarne con lui.

C'erano dentro in due, in quell'assurda vicenda.

Si passò le mani sul viso, cercando di scacciare la debolezza latente che ancora lo lambiva, anche se con meno ferocia di quella mattina.

Per l'Angelo, era passato così poco tempo?

-La pozione che ho assunto, involontariamente, ci tengo a precisarlo questo... era destinata in realtà solo a Clary. La strega Iris aveva evocato un demone con cui ingravidava ignare mondane per poi togliere loro i ricordi e tenere con sè i bambini stregoni.-

-Sì, questo me l'hai già raccontato... ma cosa ti ha fatto assumere, Alexander?-

Se gli fosse accaduto qualcosa di grave, Magnus non garantiva per l'incolumità della strega... Gurdia di Idris o meno a sorveglianza di quella francese da strapazzo.

Alec era evidentemente in difficoltà, perciò lo stregone gli prese le mani e intrecciò le loro dita, sorridendogli nel modo più incoraggiante che possedeva. Sembrò bastargli, perchè il più giovane gli rivolse un sorriso storto, uno di quelli che gli aveva fatto perdere la testa alla velocità della luce non appena lo aveva conosciuto.

-Trovo difficile dirlo ad alta voce, Magnus... forse dovrebbe essere Catarina a spiegarti tutto, sicuramente ne sa più di me su come sia fisicamente potuta accadere una stranezza simile, ma...-

Chiuse gli occhi, prese un profondo respiro e, infine, lo disse. Ad alta voce, il tono incredulo ma felice, gli occhi più azzurri che mai intrecciati a quelli del suo stregone, che per lo shock rilasciò il glamour per mostrare le sue iridi feline verdi-dorate.

-Aspetto un figlio da te, Magnus.-

Il blu e l'oro si erano fusi insieme, per dare vita a un nuovo, meraviglioso colore che avrebbe riempito le loro vite.






Note:
Mi rendo conto che è un capitolo leggermente di passaggio, ma avevo bisogno di spezzare ancora un po' gli avvenimenti per arrivare con calma all'occhio del ciclone, ad una delle chiavi di volta della storia... tra poco vedremo i nostri protagonisti parlare seriamente di questa situazione inaspettata, ma soprattutto tutto ciò che ne consegue, perciò abbiate ancora un po' di pazienza!
  
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