Tum tum tum tum tum tum tum.
Il primo suono dell’uomo, il primo rumore e la prima musica. ( cit dal libro angel)
Tum tum tum tum.
“AHHHHH.”
Una fitta più dolorosa delle altre.
“Ma che cazz..”

Dean si premette una mano sul torace e piano rotolò fuori dal letto, per terra.
Due pensieri si sovrapponevano fra di loro. Il desiderio di ritrovare Benny e il suo stupido orgoglio che gli diceva che no, Dean Winchester non sarebbe morto in quel modo, su un sudicio pavimento per un fottuto infarto!
“B-Bobby.”

Prese il suo cellulare e lo chiamò.
 
 
 
 
*

Il viaggio verso casa di Bobby fu lungo ed estenuante – più lungo anche di quel giorno, quando assieme a Benny erano tornati di corsa da Mary, il giorno della sua morte e di quella di suo padre e di Benny.
Il giorno in cui era rimasto solo…

“AH SIII??? Beh mi dispiace per i tuoi SENTIMENTI SIGNORINA!! HAI IDEA DI COME MI SIA SENTITO IO EH? E METTITI SEDUTO!!” lo aveva apostrofato Bobby cacciandolo a forza sulla sedia.

Era davvero molto arrabbiato, giudicò Dean. Forse non avrebbe dovuto dirgli che si era svegliato con forse un principio di infarto  e subito dopo avvisarlo che si stava mettendo alla guida per precipitarsi da lui. Da quando John era morto, era diventato più irascibile e molto più protettivo con Dean.

“Il signorino si mette alla guida, il signorino crede di aver un infarto e si mette alla guida! Gesù! Cos’ho fatto di male!” e si attaccó alla bottiglia di whisky.

“Forse non era proprio un infarto..” provò Dean ma fu uno sbaglio.
Bobby prese la bottiglia e la gettò come un missile sopra la testa di Dean che passò oltre e si fracassò sul muro in mille pezzi, bagnando il pavimento e il muro di liquido scuro.
“E LO DICI ORAAAAA???” gridò con ancora più forza Bobby, il biondo pensò che malgrado tutto, Bobby sembrava avere dei gran buoni polmoni per avere la sua età.

“Abbassa la voce, non mi sento bbbbb….” E vomitò all’improvviso sul pavimento.
“BLOODY HELL!”
 
 
 
*
 
Nelle ore successive, tuttavia Bobby si addolcì un po', soprattutto perché Dean riprese a stare male. Aveva lancinanti mal di testa, conditi da tutta una serie di altri inspiegabili dolori muscolari e non.
Aveva anche vomitato più volte.

Bobby aveva suggerito di andare all’ospedale, ma Dean aveva scosso la testa con vigore.
“Bobby, io dovrei essere una creatura immortale, ricordi cos’ho fatto con Benny?” Sapeva che Bobby sapeva del legame con Benny, John gli aveva raccontato tutto, visto che erano entrambi cacciatori.
“Evidentemente il legame si è spezzato, GENIO.” Disse Bobby a mò di sfottò.

“Esatto, Bobby, esatto. E forse si è finalmente spezzato dopo tanti anni, forse dopo anni QUALCUNO ha ascoltato le mie preghiere finalmente e posso finalmente raggiungerlo, posso finalmente…morire..” era accasciato sul divano e la sua voce era flebile.
“Brutto idiota. Non ti prendo a schiaffi solo perché la giustizia divina ti sta già punendo a sufficienza per le cazzate che spari, ma attenzione quando starai meglio.”

“Sì..oh sì..tra poco..tra poco starò molto..meglio..”
Bobby si allontanò, era provato da quello che il ragazzo aveva detto, non voleva farsi vedere piangere.
Dentro di sé aveva paura anche lui, sì aveva paura che morisse anche lui.

Aveva già perso troppe persone quel ragazzo..i genitori..poi il suo grande amore, il vecchio cacciatore aveva tentato di fargli conoscere almeno il fratello, di ottenere che stessero insieme, ma a quanto pareva, Dean ODIAVA SAM.

“Se non fosse stato per lui..se lui non ci fosse mai stato..i miei genitori sarebbero ancora vivi..Mary non avrebbe mai fatto quel patto con Azazel..Benny non si sarebbe mai sacrificato per lui..a quest’ora staremmo ancora insieme…” era questo che Dean gli diceva sempre.
 
 


*

Soffia sulle candeline, Saaaaam.” Diceva una voce femminile.
E Sam soffiò.
“Benvenuto alla maggiore età, Sam.” gli diceva un altro ragazzo, e tutti applaudirono in coro nel grande bar della Roadhouse.