L'impazienza è una virtù
Che non fosse d'una gloriosa dipartita
l'attesa, mai fu mia lodata virtù
la predicata, pacata pazienza.
Presto! Che ogni miraggio si faccia
carne sotto le mie fameliche dita
allorché la fiamma i sensi incendia!
L'animo è un infante bugiardo!
Non soppesa gli eventi e i meriti!
Non distingue una scottatura da una carezza!
Cosa è dopo non importa, non importa.
Cosa era prima, non vedi? Già cessa,
e l'ignobile speme è un flagello,
ch'essa si maschera dei suoi opposti,
recita una commedia! Anela agli applausi
d'un pubblico che terminato lo spettacolo
di fretta al simposio di reca! Ché pure
l'indigente suo spirito mai si sazia
di miraggi e carne fresca di caccia!
Dunque presto, vieni! Bussa alla mia porta!
E corriamo a banchettare e ad unirci sotto
irrisorie stelle sin quando non farà mattina!
E al mattino cominciamo da capo!
Sinché l'animo non sarà lacero e canuto
e non avrà imparato nulla, nulla!
E a chi dice che è facile vivere d'amore,
così, e d'impazienza, ecco! Codardi siete voi!
E i vostri candidi animi di piuma.