Anime & Manga > Le bizzarre avventure di Jojo
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Autore: Ryu Hime    29/05/2019    0 recensioni
Ispirato dall'episodio 32 di Vento Aureo è il mio personale momento di fangirl in una sera di noia.
[Tratto dal testo]
-Non riuscirò a colpire né l’elica né il serbatoio del carburante!- disse infatti, sempre più furioso con sé stesso.
Detestava sentirsi impotente.
-No, Mista, non possiamo saperlo se non ci provi!- la voce di Giorno arrivò incredibilmente confortante alle sue orecchie.
Da quando era entrato nella sua vita quel ragazzo aveva il potere di accendere in lui una determinazione ed un potere che mai avrebbe sospettato di possedere. Con lui era come se tutto diventasse possibile, perfino colpire quell’elicottero fuori dalla portata dei Six Pistols.
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Bruno Bucciarati, Cioccolata, Giorno Giovanna, Guido Mista
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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TRA L'ALBERO E IL PROIETTILE

[Mista]
A Mista venne voglia di imprecare, l’elicottero si era allontanato troppo.
-N-non ci riesco, Bucciarati! Ormai è troppo lontano!- esclamò.
Si sentiva frustrato, ma oramai quel dannato velivolo si era irrimediabilmente allontanato dalla sua portata, ne era fin troppo consapevole. Come pure sapeva un altro fattore decisamente  fastidioso.
-Non riuscirò a colpire né l’elica né il serbatoio del carburante!- disse infatti, sempre più furioso con sé stesso.
Detestava sentirsi impotente.
-No, Mista, non possiamo saperlo se non ci provi!- la voce di Giorno arrivò incredibilmente confortante alle sue orecchie.
Da quando era entrato nella sua vita quel ragazzo aveva il potere di accendere in lui una determinazione ed un potere che mai avrebbe sospettato di possedere. Con lui era come se tutto diventasse possibile, perfino colpire quell’elicottero fuori dalla portata dei Six Pistols.
Improvvisamente sentì un calore bruciante sulla mano che reggeva la pistola.
Giorno era al suo fianco e lo aiutava a reggere l’arma, come se i loro Stand potessero diventare una cosa sola. Mista si chiese se fosse davvero possibile.
Si sentì inondare di sicurezza e tornò a focalizzarsi sull’obbiettivo.
Sentiva la pelle bruciare nei punti in cui il suo corpo e quello di Giorno erano, anche se per poco, a contatto. Ma quello non era il momento per lasciarsi andare a quei pensieri, aveva una missione da compiere.
Si concentrò al massimo e sparò, ma non appena lo ebbe fatto gli fu chiaro che – anche con tutta la sua determinazione – l’elicottero era troppo lontano.
-Dannazione, non ce la faranno! Conosco meglio di tutti la portata dei miei Pistols.-
Infatti i proiettili si andarono a conficcare sulla cima del palazzo provocando un’esplosione. Il terreno cominciò a tremare e Mista si sentì perduto.
-Ormai l’elicottero è andato e l’uomo del sottosuolo ci ha raggiunti!- esclamò.
Eppure, nonostante la disperazione, la voce di Giorno riuscì nuovamente a dissipare le tenebre del suo pessimismo.
-I proiettili hanno colpito il bersaglio, Mista! Io e te abbatteremo l’uomo nell’elicottero. Seguiamolo!- disse, sicuro come se avesse tra le mani il futuro.
Più volte, dopo averlo visto in azione, Mista si era chiesto se effettivamente il biondo non potesse prevedere il futuro, o controllare il tempo in qualche modo, vista l’astuzia dei suoi piani e l’assoluta sicurezza con cui agiva anche nelle situazioni più critiche. In ogni caso era emozionato dalla possibilità di lavorare di nuovo a stretto contatto con lui, erano una squadra formidabile.
Eppure aveva una perplessità.
-Seguirlo? L’elicottero?- chiese.
Un rumore sordo gli fece sollevare lo sguardo e quel che vide lo lasciò a bocca aperta: il velivolo era rimasto bloccato sopra il palazzo, immobilizzato da un albero.
-Dobbiamo fermare la muffa assassina prima che arrivi al Colosseo! Bucciarati! Ti affidiamo l’uomo del sottosuolo.-
Mista apprezzò il fatto che avesse usato il plurale, quasi a dire che fossero un solo individuo. Ci volle la voce di Bucciarati a farlo riprendere.
-Vai Giorno! Corri Mista!-
-Bene! Andiamo Giorno!- quella volta voleva essere lui un supporto per Giorno e non viceversa.
Si sarebbe fatto valere.
 
[Giorno]
Finalmente erano arrivati in cima all’edificio e l’elicottero non era riuscito a scappare. Giorno si sentì incredibilmente soddisfatto.
-Bene, hanno quasi finito di Crescere! Sono diventati alberi. Così hanno immobilizzato l’elicottero! Mista, arrampichiamoci verso l’elicottero!- detestava l’idea di metterlo in pericolo, ma aveva bisogno di lui in quella missione.
-Non ce ne sarà bisogno Giorno. Ora si trova alla portata dei miei proiettili.-
Ed in un batter d’occhio Mista aveva già sparato cinque dei suoi Pistols.
-Andate, Pistols! L’obbiettivo è il suo cervello!-
Giorno non ne conosceva esattamente il motivo, ma provava una strana e confortante sensazione nel sentir parlare Mista con un tono di voce così sicuro. Eppure…
-Mista, dicono che non c’è nessuno sull’elicottero.- disse Numero Cinque.
Nessuno dei due ebbe tempo di metabolizzare la cosa perché il piccolo Stand assunse un’aria decisamente più preoccupata del solito.
-È-è terribile! Mista fa’ tornare tutti, presto!- strepitò impaurito.
In quell’esatto momento delle ferite iniziarono ad aprirsi su tutto il corpo di Mista, gettando sangue a fiotti.
Giorno si sentì sprofondare.
-Mista!-
L’attacco riprese e nuove ferite, più profonde, si aprirono di colpo, segno che i Pistols stavano morendo uno dopo l’altro.
Giorno si sentì qualcosa attanagliargli lo stomaco, possibile che fosse panico?
Non ebbe tempo di pensarci.
-Mista, fa’ tornare subito i tuoi Pistols! Annulla il tuo potere Stand!-
-Non riesco… a richiamarli… I Pistols sono stati catturati. L-lo abbiamo sottovalutato.- mormorò prima di rovinare a terra.
Il suono della pistola che cadeva contro il pavimento fu un ulteriore motivo di panico, ma Giorno cercò di rimanere a concentrato ed afferrò il compagno un attimo prima che cadesse.
-Mista! Spara anche me! Voglio andare a recuperare gli altri!- esclamò Numero Cinque.
Ma Giorno non lo avrebbe mai permesso ed il motivo era semplice.
-No, è inutile, Numero Cinque. Ha catturato i Pistols dopo averli distrutti.- mentre diceva questo adagiò delicatamente il corpo del compagno a terra, temendo che si potesse disintegrare da un momento all’altro come un fragile vaso di cristallo.
-L’ha fatto perché le ferite di Mista non possono guarire finché il suo Stand non rientra. Non posso curarlo!- quella verità parve schiacciarlo più di qualsiasi altra cosa al mondo.
-D-dici sul serio?- chiese Numero Cinque preoccupato.
-E poi sta aspettando proprio che tu vada da lui. - aggiunse Giorno con rabbia crescente.
Aveva sempre avuto la capacità innata di mantenere la calma in tutte le circostanze spinose in cui si era trovato, fin da piccolo. Ma quel tizio sembrava avere un’abilità particolare di farlo andare su tutte le furie.
-Eliminando tutti i Pistols, Mista morirà.- ma lui non lo avrebbe mai permesso, era fuori discussione.
Sentì salire dentro di sé una rabbia ed una determinazione mai provate prima, come se qualcuno avesse girato un interruttore che non sapeva di avere.
-Come pensavo, questo qui bisogna affrontarlo direttamente!-
 
[Mista]
Mista cercò di alzarsi, ma le ferite infieritegli dal nemico erano troppo gravi per permettergli di fare anche soltanto un’azione troppo avventata.
-Mista, ti lascio qui Trish e Narancia!- quell’affermazione lo lasciò sconvolto, ma fece in modo di non mostrarlo.
-Ok…- si limitò a dire, consapevole di non potersi muovere.
Guardò Giorno correre verso l’elicottero e si sentì come se qualcuno lo avesse pugnalato al cuore, sapendo di non poterlo seguire. Aveva pensato di poterlo proteggere sparando immediatamente i suoi Pistols ed evitando uno scontro diretto, invece – come al solito – l’attacco gli si era rivoltato contro ed ora si trovava inerme a dover aspettare che Giorno tornasse.
-Li affido a te!- esclamò il biondo correndo verso l’elicottero e Mista si sentì grato di poter fare almeno qualcosa come badare ai compagni nella tartaruga, almeno non si sentiva un completo incapace.
Ma non poteva assolutamente far andare Giorno da solo, era fuori discussione. E poi c’era una possibilità.
Mise a fuoco Numero Cinque, al suo capezzale, preoccupato come al solito.
-Mista… Mista…- piagnucolava.
-Seguilo, Numero Cinque…- disse, sollevato che almeno una parte di lui seguisse Giorno in quella missione forse suicida.
Alla vista dell’espressione sorpresa del Pistol cercò di sembrare il più determinato possibile. Non che ce ne fosse bisogno: non avrebbe mai permesso che Giorno andasse in missione da solo.
-Devi aiutare Giorno. Porta questo proiettile.- disse allungando allo Stand la munizione, sperando che si rivelasse quanto meno utile allo scopo.
E mentre Numero Cinque raggiungeva Giorno si sentì un po’meglio spendo che, almeno una parte di lui, lo avrebbe aiutato.
 
[Giorno]
Giorno si arrampicò sugli alberi – quelli che lui e Mista avevano creato – con foga, sperando di poter smorzare la rabbia che sentiva crescere dentro ogni secondo che passava, ma sembrava non vi fosse fine.
-Ci sono delle reazioni vitali. Per qualche motivo i Pistols non riuscivano a trovarlo. Non so dire  dove si trovi precisamente ma non ha lasciato l’elicottero.- mormorò attivando il potere del suo Stand.
-Se è così…- e si preparò a colpire, non doveva avere scampo.
-Golden Experience!- il suo Stand trivellò di colpi l’elicotteri facendo nascere una serie di alberi che avrebbero ucciso – o quantomeno immobilizzato – chiunque si trovasse a bordo.
Eppure…
Si arrampicò fino a guardare all’interno dell’abitacolo.
Si guardò attorno, i rami avevano preso il controllo, ma sembrava non ci fosse nessuno. Se non fosse stato a conoscenza dell’infallibilità nel rintracciare la vita di Golden Experience avrebbe detto che l’elicottero fosse vuoto.
Lo sguardò gli cadde su degli strumenti da medico insanguinati. Si sentì gelare il sangue nelle vene.
Guardò fuori, la muffa si era espansa ed ormai arrivava quasi al Colosseo.
Dei gemiti di dolore riportarono la sua attenzione nell’abitacolo. Numero Uno stava strisciando verso di lui, coperto di sangue, ma ancora vivo.
-Il segreto… del nemico…- mormorò sfinito.
Era chiaramente terrorizzato ed era una parte di Mista. Giorno sentì il bisogno immediato di trarlo in salvo da qualsiasi cosa ci fosse là dentro.
-Vieni qui, Numero Uno.- disse allungando la mano senza pensare alle possibili conseguenze.
Ci volle la voce di Numero Cinque per riportarlo alla realtà.
-Non ti avvicinare, Giorno! È una trappola!-
Fortunatamente i suoi sensi da combattimento erano abbastanza fini per rispondere al fulmineo attacco a tradimento che stava per subire dal nemico.
-Muda!- esclamò colpendolo in pieno petto con un certo appagamento.
Ma la sua soddisfazione si tramutò in orrore quando vide il corpo mutilato e coperto strategicamente di muffa del suo assalitore.
Rimase così sorpreso e disgustato che non poté far altro che guardare quest’ultimo agitarsi come un ossesso mozzandosi la parte colpita da Golden Experience con un bisturi per poi allontanarsi come una scimmia grottesca.
Quello che accadde poi fu un combattimento frenetico e confuso in cui rischiò di essere sopraffatto. Il suo nemico – oltre ad essere rivoltante sotto ogni punto di vista – era anche incredibilmente scaltro.
Fu quando venne scagliato in aria dallo Stand nemico e tutto gli sembrò perduto che la presenza di Mista gli sembrò più vicina che mai.
Numero Cinque gli lanciò un proiettile che lui trasformò in un ramo ringraziando il fatto di essere discretamente agile in modo da potersi tenere in equilibrio per aria con le sole mani prima di mettersi a correre sulla sua creatura.
Ma anche quella volta Cioccolata – così si chiamava il tizio – aveva un asso nella manica e fece abbassare il ramo con una manovra dell’elicottero permettendo che venisse attaccato dalla muffa.
Mentre cadeva sentì a malapena Cioccolata blaterare qualcosa in merito alla sua espressione facciale, ma lui non gli diede retta, aveva un piano che non tardò a mettersi in atto.
Il ramo a cui aveva dato un calcio l’attimo prima infatti rimbalzò sull’elica trafiggendo Cioccolata in pieno volto.
-Bene! Ho colpito l’elica alla giusta angolazione! Il ramo a cui avevo donato vita è stato distrutto dalla muffa. Ma un ramo separato dalle proprie radici non è più vivo! È un semplice pezzo di legno! Il ramo distrutto è tornato ad essere un proiettile.-
Con un ultimo sforzò si aggrappò al cornicione dell’edificio facendosi anche male nell’impresa.
-C-ce l’hai fatta! È incredibile Giorno! C’è mancato un pelo! L’hai battuto prima che la muffa raggiungesse il Colosseo.- esclamò Numero Cinque.
-Ora cura le ferite di Mista, Giorno! L’abbiamo scampata bella. Ora tutti i Pistols potranno tornare in vita.- aggiunse.
Per quanto Giorno morisse dalla voglia di tornare da Mista e curarlo a dovere il suo piano non poteva  ancora dirsi terminato.
-Puoi spostarsi un po’ a destra, Numero Cinque?- chiese.
-Forse mi sto preoccupando troppo. Ha detto di chiamarsi Cioccolata, giusto? C’è una possibilità…- si alzò con decisione.
-Ehi tu, stai fingendo di essere morto, vero? E nel frattempo stai pensando: quando mi arrampicherò verso di te, se tu riuscissi a muoverti di qualche centimetro, potresti spingerti giù dal bordo e scappare. Riattiveresti la muffa e la vittoria sarebbe tua!- era perfettamente consapevole di quella possibilità, anzi ne era praticamente certo.
-Se resti fermo lì, ti metto fuori combattimento ma ti prometto che ti risparmio.- non l’avrebbe mai fatto.
Aveva messo in pericolo tutta la sua squadra. Aveva fatto del male a Mista. Lo avrebbe ucciso facendo attenzione affinché lo restasse.
Si aspettava la reazione di Cioccolata e non si stupì affatto quando quello cercò di ottenere la vittoria, ma ormai il suo piano era giunto al termine. Quello che non pensava era che avrebbe osato toccare Mista.
-Sono miei! Ho preso in ostaggio Mista e la tartaruga!-
Questo non lo dovevi fare.” pensò mentre tentava di mantenere un’espressione neutra, quando in realtà moriva dalla voglia di colpirlo ripetutamente e con forza.
Fu estremamente soddisfatto del suo piano quando il cervo volante perforò il cranio di Cioccolata, tanto che si dovette trattenere per non scoppiargli a ridere in faccia. Quando quello cercò di fare un ultimo attacco Giorno poté scaricare tutta la rabbia che provava verso quel maledetto individuo.
Perse il conto di tutti i “MUDA!” che aveva urlato, era come se uno spirito combattivo che non gli apparteneva si fosse impossessato di lui. Di una cosa era certo: non aveva mai detto “Wry” in vita sua, ma per qualche bizzarra ragione sembrò dargli ancora più carica.
Quando poi Cioccolata finì nel camion dei rifiuti, schiacciato insieme all’immondizia, tutto gli sembrò, in qualche modo, giusto.
Tronò al presente quando si sentì chiamare da Numero Cinque.
-Giorno! Mista ha ripreso conoscenza!-
E quando lo vide alzarsi si sentì leggero come un palloncino.
Certo, c’era ancora il tizio del sottosuolo, ma di una cosa era certo: Mista stava bene e presto lo avrebbe curato.
Tutto sarebbe andato per il meglio.





*Si presenta con l'aspetto di uno spirito metà ragazza e metà drago. I capelli neri raccolti in una treccia, delle squame viola un po' ovunque, ali dello stesso colore e una coda viola con una fiammella blu sulla cima. È vestita con un Chihaya ma con il viola al posto del rosso*
Ok, che dire?

È la mia prima fanfiction in questo fandom ed è tutto nato da un momento di puro fangirling.
Questo episodio mi è piaciuto così tanto che mi sono sentita in dovere di scrivere questa storia.
Spero di aver fatto un lavoro decente.
E non altro da dire, su questa faccen
da (Forrest Gump).
Alla priossima <3
Ciau! ^.^
*saluta sbracciandosi e scodinzolando*
   
 
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