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Autore: Khailea    30/05/2019    0 recensioni
Un'avventura action con trame avvincenti e personaggi unici e caratteristici!
Saghe appassionanti e ricche di colpi di scena, special divertenti e di ogni genere!
Unisciti alle stravaganti avventure degli studenti della Werewolf Shadow!
I personaggi di cui si parla in queste storie sono inventati da un gruppo di role chiamato Werewolf's Shadow 2.0.
Questo è il secondo progetto di fiction scolastica del gruppo fatto con l'approvazione dei suo componenti.
Non ci sono collegamenti con il precedente progetto e la trama é molto diversa.
Il logo del lupo appartiene al nostro gruppo esattamente come i personaggi e l'ambientazione.
Se volete unirvi a noi potete fare richiesta qui https://www.facebook.com/groups/660949357417726/members/
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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AVVISO:
 
GLI SPECIAL NON DEVONO ESSERE CONTATI NECESSARIAMENTE COME STRETTAMENTE LEGATI ALLA TRAMA PRINCIPALE. POSSONO ESSERE SEMPLICI PARTI SPECIALI LEGATE A MOMENTI PERFINO DISTANTI O FUTURI, IN BASE A COME LO PENSO IO, ED IN CUI NON TUTTO VERRA’ MANTENUTO E RICORDATO DAI PERSONAGGI A MENO CHE NON SI FACCIA RIFERIMENTO COME AD ESEMPIO IL NUOVO GATTO DI AILEA.
 
 
 
Personaggi in questo capitolo: 
Jack 
Daimonas 
Ailea
Khal 
Lighneers 
Zell 
Astral 
Lacie 
Hope 
Grace 
Milton 
Seraph 
Alexander 
Johanna 
Samantha 
Nadeshiko 
Ayame 
Ryujin
Yume
Cirno
 
 
 
 
 
Ailea-Khal:
 
 
Quella mattina gli studenti della Werewolf’s Shadow potevano godersi un giorno di pausa, in quanto la scuola era chiusa momentaneamente per delle ristrutturazioni. Non che la cosa dispiacesse a nessuno naturalmente, qualcuno infatti ne stava approfittando per recuperare tutto il sonno mancato nell’ultimo periodo.
Era circa mezzogiorno, ma Ailea ancora era sdraiata nel proprio letto con le finestre chiuse, vestita solamente con una canottiera bianca e delle mutandine nere.
Dopo il pigiama party, in cui non aveva nemmeno chiuso occhio, era tornata a casa verso le dieci del mattino, e subito si era addormentata.
Si era talmente tanto mossa nel sonno da arrotolarsi nelle coperte, mentre il cuscino era completamente preso da Ezio, il morbido gatto appena arrivato nella sua casa. Morgana, la gatta nera che invece viveva con lei da sempre, era accoccolata ai suoi piedi.
In una tale morbidezza nessuno sano di mente si sarebbe mai alzato, ma il suono del suo telefono che, vibrando, continuava a ricevere messaggi, le impedì comunque di continuare a dormire.
-Mmmh…-
Brontolando prese il cellulare con una mano, leggendo alcuni messaggi dal gruppo.
-“Buongiorno!”-
Nadeshiko era stata la prima a scrivere quella mattina, ricevendo subito risposta da Cirno.
-“Buongiorno”-
-“Bau!”-
La ragazza rilesse un paio di volte la risposta di Nadeshiko, credendo d’aver letto male un ciao, ma a quanto pare aveva proprio letto bene.
-“Qualcuno vuole un the?”-
Chiese ancora Nadeshiko come se fossero dal vivo.
-“Io! * si siede *”-
A quanto pare Cirno almeno le dava corda, ma Ailea si sentiva troppo rintronata perfino per “giocare”. Le arrivò però un messaggio che certo non poteva ignorare.
-“Buongiorno amore.”-
Sorridendo per le parole di Khal la mattina, ormai pomeriggio in verità, stava diventando già più dolce.
-“Ciao amore, anche tu appena sveglio?”-
-“No in realtà mi sono svegliato presto ed ho studiato un po’, ma volevo sapere come stavi”-
-“Bene grazie, ho dormito fino ad ora con Ezio e Morgana vicini. Sono così morbidi”-
-“Vorrei essere anche io lì con te”-
-“Puoi venire quando vuoi lo sai”-
-“Anche ora?”-
Si era appena svegliata, e c’erano un paio di cose da sistemare, ma non avrebbe mai avuto la forza di dire di no proprio a lui.
-“Certo”-
Rimase, dopo aver inviato il messaggio, per un po’ ad aspettare la risposta, ma quando questa non arrivò si limitò a risistemarsi nel letto stiracchiandosi un po’, almeno fino a quando non sentì qualcuno suonare alla porta.
-Ma…non può esser venuto veramente…-
Con un piccolo sorriso c’era questa speranza nel suo cuore, ma non erano passati nemmeno quindici minuti da quando si erano sentiti quindi magari poteva essere solo il postino o simili, per questo motivo si mise un paio di pantaloni del pigiama rosa a macchie nere, andando ad aprire la porta, trovando proprio Khal.
-Ehi.-
Con un sorriso la ragazza subito lo abbracciò, lasciandosi poi sollevare.
-Non pensavo saresti venuto veramente.-
-Beh, sono felice allora d’averti sorpresa.-
Rispose lui chiudendosi la porta alle spalle, portandola poi nella sua camera adagiandola sul letto con un piccolo bacio.
-Hai passato una bella serata da Nadeshiko?-
-Sì dai, anche se certe volte è un po’ smielata non è così male.-
Rispose lei portandogli le mani al collo per farlo avvicinare, iniziando così a baciarlo mentre Khal passò le mani sotto la sua schiena respirando profondamente.
Vista la presenza dell’ospite a cui Ezio ancora non era abituato il gatto scappò subito, seguito successivamente da Morgana, dando così modo agli altri due di avere un po’ di intimità.
Questi però non se n’erano nemmeno resi conto, mente Ailea tolse al ragazzo la maglia che indossava mentre questo sia il pigiama che l’intimo.
Il loro rapporto stava diventando sempre più saldo, e scoprivano entrambi questa passione comune per il rapporto carnale tra di loro. Era qualcosa di diverso rispetto al normale sesso, qualcosa che li riempiva completamente e che li rendeva una cosa sola.
Il bianco non aveva nemmeno bisogno di prepararla, ed abbassandosi i pantaloni poté subito trovarla già eccitata. Sorridendo maliziosamente, dopo esserti sistemato un profilattico che aveva preventivamente portato, entrò dentro di lei con una sola spinta, abbastanza forte da farla sobbalzare.
-Mi è mancato tanto farlo…-
Sussurrò lui iniziando da prima con delle spinte molto lente.
-Anche a me…però non è passato così tanto in realtà.-
-E’ perché ti amo.-
Ridacchiò il ragazzo baciandola, facendole battere rapidamente il cuore.
-Ti andrebbe di provare qualche cosa?-
Chiese poi improvvisamente Khal, cercando di spingere più in là la loro situazione.
Lei era ancora alle prime armi, ma si fidava e quindi annuì.
Senza uscire da lei la sollevò con un solo gesto, spingendola contro il muro dalla testa del letto, facendola poi voltare.
-Se ti farà male dimmelo subito.-
Prima che la ragazza potesse dire qualsiasi cosa o ipotizzare cosa avrebbe fatto si sentì tirare i capelli con un secco stratto, non troppo forte da farle realmente male ma comunque inaspettato.
-Ah!-
Il suono che uscì dalle sue labbra fu più dolce del previsto, forse perché accompagnato dalle ripetute spinte di lui.
Per quanto riguardava Khal la situazione non gli dispiaceva affatto, soprattutto per la visuale sul fondoschiena di lei. Faceva passare la mano tra i suoi capelli corvini con gentilezza, alternando poi con dei momenti in cui li tirava, beandosi dei suoi versi.
Di contro ed inaspettatamente ad Ailea piaceva più del previsto quella combinazione di dolore e piacere, tanto che, quasi graffiando con le unghie la testa del letto, stava già per arrivare al proprio apice.
Prima di lasciarglielo fare però Khal interruppe improvvisamente il rapporto, uscendo da lei e sostituendosi con ben due dita.
Confusa la ragazza voltò la testa, ma lui la costrinse a continuare a guardare la parete, procedendo per due minuti nell’utilizzo solo delle dita.
-Ricorda che se ti farò male potrai dirmelo.-
-Va bene…però continua ti prego.-
Ti prego, già solo quelle parole avrebbero potuto farlo impazzire per il loro tono, ma c’era ancora altro che doveva fare prima di lasciarsi completamente andare.
Estraendo entrambe le dita, ora umide, le spostò verso l’altra entrata di lei, procedendovi con entrambe cercando d’allargarla il più possibile.
A quel gesto Ailea subito si irrigidì, non avendo mai fatto nulla di simile era naturale, ma si chiedeva viste le sue misure quanto avrebbe potuto far male quel tipo di rapporto.
Purtroppo più del previsto, e lo seppe ben presto non appena iniziò a spingersi al suo interno.
-Va tutto bene…farò molto piano.-
Sussurrò lui baciandole la schiena ed usando l’altra mano per stimolare il nocciolo di lei, in modo da alternare altro piacere.
-Mmh.-
-Rilassati…-
Cercava di fare come gli diceva ma non era certo facile, tuttavia lasciando passare svariati minuti in cui lui non si mosse il suo corpo iniziò ad abituarsi, dandogli modo di muoversi con più vigore.
Il piacere tornava a percorrere le membra della ragazza, che produceva versi sia di dolore e di piacere, mentre anche l’altro iniziava a raggiungere il proprio limite.
-Khal…-
-Dimmi.-
Non appena chiamò il suo nome il ragazzo rallentò il ritmo, mantenendo fece alla parola di non volerla portare oltre il limite.
-Non fermarti questa volta.-
Felice della sua richiesta il ragazzo le baciò la schiena, aumentando la velocità in modo da poterla questa volta soddisfare, lasciando che nel suo orgasmo si sciogliesse tra le sua braccia mentre anche lui la raggiungeva.
Con il fiato corto entrambi si distesero sul letto, abbracciandosi.
-Vedrai ci saranno ancora molte cose interessanti che potremo fare.-
Disse infine lui sorridendo, baciandole la fronte mentre la ragazza si riaddormentava…
 
 
 
 
 
Ryujin- Alexander:
 
 
Era piuttosto presto quella mattina, ma Ryujin puntuale come sempre si svegliava pronto a prendere tutto ciò che la giornata aveva da offrirgli. Non era uno che oziava o dormiva fino a tardi, visto il modo in cui era stato cresciuto, ma si concedeva di rilassarsi tra i cuscini sparsi sul pavimento ed ammucchiati in una piccola montagnetta.
Tra non molto sarebbe dovuto andar a consegnare al preside un resoconto sulle sue attività scolastiche, in modo risultasse in pari con tutti.
Era rimasto sorpreso dall’efficienza del sistema, e si era impegnato per essere all’altezza, anche con materie che non aveva mai fatto prima.
Nell’insieme con un po’ di impegno era riuscito a recuperare ogni cosa, e sempre per mantenere fede alla sua puntualità si preparò indossando la divisa scolastica per andare dall’ufficio del preside.
Vivere nel dormitorio gli dava anche il vantaggio di poterlo raggiungere in massimo una decina di minuti, ma notò ben presto, raggiungendo il sentiero che portava alla struttura principale, che non era il solo ad andare verso la scuola, pur essendo un giorno libero.
Assieme a lui c’era infatti Alexander.
Essendosi occupato di girare il video di Helena e Brutus, ed avendolo consegnato al preside, doveva anche tornare da lui per discutere della faccenda.
Non che la cosa gli dispiacesse, soprattutto dopo che Khal aveva trovato il ritratto di loro madre…non aveva letteralmente chiuso occhio per la paura potesse raggiungerlo nella sua stanza e fargliela pagare, ma forse perfino quest’ansia era parte di una punizione.
Certe volte pensava di esagerare nelle sue paranoie e reazioni, e si sentiva perfino in colpa perché voleva bene al fratello, ma così facendo dimenticava quanto realmente pericoloso potesse essere.
Star fuori casa il più possibile sarebbe stato solo un bene per qualche settimana.
Camminando con la testa bassa non si era accorto della presenza di Ryujin, almeno fino a quando questo non lo salutò.
-Buon giorno Alexander.-
Non avevano mai veramente parlato, ma era comunque un gesto di cortesia.
-Buon giorno.-
Rispose l’altro senza farvi molto caso.
-Anche tu devi andare dal preside per caso?-
Chiese il bruno camminando assieme a lui, volendo instaurare un buon rapporto con i membri del gruppo, o almeno quanti più possibile.
-Sì, ieri gli ho consegnato il video ed oggi devo discutere di alcune faccende a riguardo.-
-Capisco. Spero non abbiate problemi, infondo avete violato la privacy di Helena e Brutus con quel video.-
-Loro avrebbero potuto far di peggio.-
Ribatté Alexander, in realtà molto distante da quella faccenda.
-Lo so, è solo che non sono per la violenza e questo genere di cose.-
-Vieni da un altro posto, è normale non ti siano vicini questi atteggiamenti.-
-Non penso che dipenda solo dal luogo in cui si cresce. La criminalità esiste ovunque.-
-Sì, ma qui ne siamo costantemente soggetti. Se insegni ad una persona a fare la stessa cosa per tutta la vita allora anche se andasse da un’altra parte agirebbe nello stesso modo.-
Era semplice logica, esisteva sì ovunque la criminalità, ma non era così concentrata e le leggi non erano così larghe in certi comportamenti.
-Credi che la città non abbia alcuna speranza di cambiare?-
Chiese Ryujin sospirando leggermente, pensando a Sammy ad esempio. Non era il luogo migliore per crescere una città che insegnava simili cose.
-No, la gente è felice in un certo senso e gli piace così. Però non tutto dipende dalla città, l’hai detto anche tu. In base anche alle persone che conosci puoi crescere in un modo o in un altro.-
-E’ vero, infondo conosciamo entrambi delle bravissime persone.-
Disse l’altro sorridendo, felice di poter avere una conversazione civile al contrario di altre volte.
Ormai erano arrivati entrambi dal preside, ma rimasero in silenzio per il resto del tempo aspettando di discutere delle loro rispettive questioni.
 
 
 
 
Yume:
 
 
 
Passare una notte in compagnia delle proprie nuove amiche sicuramente era piacevole, ma c’erano alcuni piaceri a cui Yume non poteva resistere, e che non voleva mancare di ricevere piuttosto frequentemente…
Era uscita piuttosto presto dalla casa di Nadeshiko, dirigendosi verso alcuni locali che conosceva bene, adocchiando così un bel ragazzo dai capelli marroni e la barba ispida.
Non c’era voluto molto per attirarlo, ed ancor meno per finire nel bagno del bar.
L’uomo era forte e non troppo delicato mentre entrava ed usciva da lei ad un ritmo costante, mentre la ragazza con la schiena appoggiata alla parete del bagno si godeva tutto l’appagamento che sentiva di meritare.
Il sesso era un piacere, una consolazione e perfino un premio per lei.
Un premio per aver trovato delle amiche e per esser stata vicina ad una di queste in un momento difficile.
Se non poteva farlo poi con i ragazzi del gruppo poco importava visto c’era un intero mondo pronto per lei.
-Non aver paura di farmi male…stai andando bene.-
Disse sussurrando mordendo l’orecchio del ragazzo. Preferiva lasciare che fossero loro a far tutto il lavoro per dar piacere a lei, ma aveva imparato che c’erano alcuni “trucchi” per far sì il loro impegno ed eccitamento raddoppiasse.
Fortunatamente pur non avendo dormito a casa propria aveva comunque potuto prendere la pillola anticoncezionale, rimanendo così sicura.
Tra tutte le spese del mondo quella sicuramente era la migliore.
L’uomo le alzò lo stretto top massaggiandole il seno, stuzzicandole il capezzolo destro con i denti facendola ridacchiare.
Mentre lasciava che le mani dell’altro passassero lungo tutto il suo corpo la ragazza si lasciò andare in un forte orgasmo, durante il quale chiudendo gli occhi tirò con forza i capelli di lui fino a fargli male.
Ogni volta era una sensazione assolutamente meravigliosa…
Rimasero fermi per qualche secondo prima che lei, spostandolo, lo costringesse ad uscire, rimettendosi come se nulla fosse le mutande ed aprendo la porta per tornare all’interno del bar.
Come superò la porticina però si ritrovò davanti un altro ragazzo, vestito con una divisa bianca e dei pantaloni neri.
-Ehilà…-
Disse subito lei con fare ammiccante, ma per tutta risposta l’altro l’afferrò per il braccio spingendola fuori.
-Credi di essere a casa tua?! Potevano esserci dei bambini!-
-Oh no stai tranquillo, ho preso le precauzioni.-
Rispose Yume facendole l’occhiolino, ma l’altro era quasi ancor  più arrabbiato di prima, e mentre un suo collega trascinava l’altro tipo lei venne spinta fuori dal bar.
-Non farti più vedere!-
Mentre le sbatterono la porta in faccia la viola fu impassibile, e si limitò a far spallucce.
Non le importava come la chiamavano o come reagivano al suo stile di vita.
Lei aveva tutto il diritto di far ciò che voleva con il suo corpo, sia che volesse farlo con tutti o con nessuno. Non cercava una relazione seria e non ingannava nessuno, quindi non feriva chi aveva a che fare con lei ed aveva la coscienza pulita.
-Come se lui non avesse mai fatto sesso. Però mi ci voleva proprio per iniziare bene la giornata!-
Magari visto non aveva nulla da fare sarebbe potuta andare a fare un po’ di shopping, o a comprare del vino.
Sicuramente la seconda era più allettante, e per lei dissetante.
 
 
 
 
Lacie- Astral- Seraph:
 
 
 
Era stata una serata fantastica per Lacie, e la ragazza non vedeva l’ora di tornare a casa per coccolare il proprio gatto ed infastidire Astral.
Una serata con le amiche era proprio quello che serviva per mandar giù brutti momenti, si sentiva di ottimo umore infatti.
-Chissà Astral come sta nya, sono sicura si sarà annoiato per tutta la notte.-
Ridacchiò la ragazza, non così dispiaciuta come voleva sembrare.
Sapeva che il suo fratellone quando si arrabbiava aveva bisogno di un po’ di tempo per sé, ed andava bene così.
Almeno con lui c’era il loro gatto, quindi gli avrebbe potuto tenere compagnia.
Ormai la ragazza era già arrivata alla porta, e tutta allegra l’aprì senza far rumore. Visto non era così tardi pensò Astral stesse dormendo, e voleva fargli una sorpresa, per questo salì si soppiatto tutti i gradini, fino ad arrivare alla sua porta, spalancandola con un solo gesto.
-Buongiorno A…-
Purtroppo, la sorpresa in un certo senso era stata fatta a lei.
Astral non era affatto solo, assieme a lui c’era ancora Seraph, ed entrambi erano nudi sotto le coperte del letto di lui.
-Lacie!-
La bionda colta alla sprovvista tirò la coperta quanto più in alto possibile per nascondersi, mentre Lacie trattenendo il fiato si chiuse la porta alle spalle urlando.
-Astral nya! Ma che diavolo stai facendo brutto deficiente nya!-
Coprendosi gli occhi come se avesse visto la cosa più brutta del mondo corse verso la propria stanza, ignorando perfino il povero Leo.
-Merda, non pensavo tornasse così presto…-
Borbottò il ragazzo alzandosi per vestirsi.
-Avrei dovuto pensarci…-
Rispose Seraph facendo lo stesso.
-Ma che dici, ci siamo fatti prendere dal momento e…beh, non è stato così male.-
Disse infine sorridendole rimettendosi la maschera, ricevendo a sua volta un sorriso imbarazzato.
-Dovrei andarmene?-
Chiese poi Seraph, già rivestitasi ormai.
-No…tanto è una cosa che va affrontata, anche se probabilmente non le piacerà.-
Non le aveva dato nemmeno il tempo di metabolizzare la faccenda con Helena, e per questo il ragazzo si sentì leggermente in colpa verso la sorella, ma ormai era fatta.
Anche a Seraph in parte dispiaceva, ma sperava di poter comunque mantenere un rapporto sereno tra di loro.
Notando che il telefono aveva iniziato a vibrare però si rese conto che nella chat del gruppo le cose erano andate fuori mano…infatti era proprio lì che Lacie aveva scritto.
-“HO TROVATO ASTRAL E SERAPH A LETTO INSIEME NYAAAAA!!”-
-“COSA?!”-
La prima a rispondere era stata Nadeshiko, che subito continuò a parlare.
-“Ma hanno fatto sesso o stavano solo dormendo?”-
-“Ti sembrano domande da fare? Hai un po’ di tatto?”-
Scrisse invece Grace, sicuramente irritata perché c’era comunque Sammy.
-“Ma io volevo solo sapere…”-
-“-_-”-
-“NON E’ QUESTO IL PROBLEMA NYA!”-
Nel mentre Lacie corsa nella propria stanza si era buttata dall’altra parte del letto, continuando a scrivere con quelli del gruppo per cercare di metabolizzare tutta la faccenda, ma si fermò quando sentì la voce del fratello dall’altra parte della porta.
-Lacie, non volevo che venissi a scoprirlo così.-
-E COME AVREI DOVUTO SCOPRIRLO NYA?!-
-E’ successo tutto ieri sera, nemmeno noi potevamo saperlo.-
Tentò di dire Seraph accanto al ragazzo.
-Non potevi sapere che saresti finita a letto con mio fratello nya?!-
Sbraitò Lacie alzandosi e spalancando la porta, quasi per strozzarla, ma Astral si mise in mezzo.
-Non è solo sesso Lacie. Proviamo qualcosa di forte l’uno per l’altra.-
-E l’hai capito in una sera nya? Hai appena rotto con quella bastarda di Helena, e ora vorresti mi fidassi di un’altra così a bruciapelo nya?!-
-Non è semplicemente un’altra, è Seraph. E’ una tua amica e la conosciamo da tempo.-
-Non sapevo che le amiche puntassero a farsi i fratelli altrui nya.-
Rispose stizzita la castana fissando l’altra.
-Era già da un po’ che provavo qualcosa per Astral, e non ho intenzione di ferirlo.-
-Ferirei io te altrimenti nya.-
Ringhiò Lacie a denti stretti, ma ancora una volta Astral si mise in mezzo.
-Lacie, voglio solo che tu ti fida di me. Per favore…-
Non voleva farla stare male, ma voleva anche restare con Seraph.
Sapeva che la sorella avrebbe fatto fatica a mandar giù la cosa, ma sperava comunque che capisse.
L’altra intanto si stava sforzando di mordersi la lingua per non parlare. Voleva fidarsi e voleva che fosse felice, ma non le aveva nemmeno dato il tempo di capire o abituarsi!
-Io…voglio stare un po’ da sola nya…e lei deve andare a casa sua!-
Con quest’ultimo urlo Lacie sbatté la porta in faccia ad entrambi, tornando sul proprio letto per calmarsi.
-Nyaaa ma perché mi deve dare così tanti grattacapi…-
Astral e Seraph intanto si guardarono per un paio di secondi, prima di sospirare stanchi.
-Mi dispiace tanto…-
Disse subito lui prendendole la mano.
-Va tutto bene, sapevamo che non avrebbe reagito diversamente.-
-Cercherò di parlarle una volta che si sarà calmata.-
-Certo, intanto io andrò a casa. Fammi sapere in caso.-
Annuendo lui subito l’accompagnò alla porta, dandole un veloce bacio prima di vederla andar via.
Sarebbero state delle ore molto difficili, ma alla fine sua sorella avrebbe dovuto accettare la loro relazione.
 
 
 
 
 
Grace-Milton-Jack- Zell:
 
 
Dopo la nottata assieme alle loro amiche sia Grace che Milton si erano dovute svegliare prima di loro, per andare una rispettivamente a lavorare e l’altra per tornare al dormitorio a studiare, visto aveva pur sempre usato molto tempo per divertirsi.
-Grazie Grace per accompagnarmi.-
Disse Milton sorridendo alla rossa, di solito non parlavano molto ma lei era stata molto gentile ad offrirsi.
-Tranquilla, poi sei di strada.-
Disse semplicemente l’altra facendo spallucce, anche se in verità non voleva lasciarla andare da sola per pura sicurezza.
-Pensi che faremo questi pigiama party spesso?-
Domandò la bruna allegra.
-Chi lo sa, Nadeshiko sembra una molto incline a queste cose. Però abbiamo anche altre cose importanti da fare.-
-Sì, però è bello avere tra i propri amici qualcuno che ti porta un po’ con la testa tra le nuvole.-
La rossa non era certa d’esser completamente d’accordo, ma si limitò al silenzio continuando a camminare assieme a lei, almeno fino a quando ad entrambe non arrivò un messaggio sul gruppo da parte di Lacie.
-“HO TROVATO ASTRAL E SERAPH A LETTO INSIEME NYAAAAA!!”-
-Oh.-
Disse semplicemente Grace con un velo di sorpresa, credendo in verità che quei due non si sopportassero.
-Caspita, deve esser successo qualcosa di importante ieri sera.-
Commentò Milton leggermente imbarazzata per l’argomento, mentre Nadeshiko rispose a Lacie per messaggio.
-“COSA?!”-
-“Ma hanno fatto sesso o stavano solo dormendo?”-
Chiese subito dopo l’azzurra, ma a quella domanda Grace non riuscì a non controbattere.
-“Ti sembrano domande da fare? Hai un po’ di tatto?”-
-Ci manca solo che Sammy legga questa roba.-
Aggiunse poi sfregandosi le tempie.
-Non penso entreranno nei dettagli.-
Tentò di dire Milton mentre Nadeshiko rispondeva a Grace.
-“Ma io volevo solo sapere…”-
-“-_-”-
-Non posso credere l’abbia veramente scritto.-
Non aveva pazienza, questo era ormai chiaro a tutti, ma per la rossa era naturale riflettere prima di dire certe cose.
-E’ inutile che provo a spiegarmi. Meglio se spengo il telefono prima mi faccia partire il nervoso.-
Disse infine la rossa spegnendo il cellulare, mentre l’altra non sapeva come rispondere.
Fortunatamente per cambiare argomento arrivò un diversivo perfetto, ovvero Zell, che stava camminando proprio nella loro direzione assieme a Jack.
Il biondo era uscito semplicemente per andare a far la spesa, mentre Jack per fare una ricarica al telefono sia suo che di Daimonas.
Visto glielo aveva regalato voleva usarlo come si deve, e solo per puro caso i due si erano incontrati, procedendo lungo la strada mentre Jack si esibiva in qualche freddura, visto erano nel suo genere.
Quando videro Grace e Milton le salutarono entrambe, avvicinandosi.
-Ehi, come va?-
Chiese subito Zell con un cenno del capo.
-Non c’è male dai.-
Rispose Grace facendo spallucce.
-Sembri un filo irritata però.-
Commentò Jack cogliendo il punto, ed annullando le speranze di Milton di far rilassare la ragazza.
-Ma nulla, è che Nadeshiko non ha avuto molto buon senso nel gruppo facendo una domanda sul sesso, visto che c’è anche Sammy.-
-Oh questa non voglio perdermela.-
Ridacchiò Jack accendendo subito il cellulare, mentre Zell era completamente privo di interesse.
-Stavate andando da qualche parte assieme?-
Chiese invece Milton cordialmente.
-No, ci siamo solo incontrati per caso.-
Spiegò subito Zell, mentre il viso di Jack si faceva sorpreso.
-Oh.-
-Cosa?-
Chiese il biondo guardandolo.
-A quanto pare Astral e Seraph si sono divertiti ieri sera.-
Bastò quella semplice spiegazione per far sì che Zell alzando entrambe le mani si tirasse indietro da quel discorso.
-Ah no, non mi interessano i gossip. Buon per loro, ma io ho da fare. Ci si vede in giro.-
Così dicendo subito lui si allontanò, non volendo perdere troppo tempo per delle chiacchiere.
-Beh, vado anche io. A dopo ragazze.-
Era stato un incontro molto breve, ma infondo anche le due non potevano fermarsi troppo a lungo, e continuarono per la stessa strada solo per poco prima che Grace svoltasse l’angolo per andare a lavorare.
 
 
 
Samantha-Nadeshiko-Ayame-Cirno:
 
 
Dopo il pigiama party molte erano già andate via, ma le ultime rimaste si erano prese il lusso di dormire fino a tardi, accoccolate tra un marea di morbidi cuscini.
La prima a svegliarsi fu Ayame, che subito accese il telefono per vedere se Lighneers avesse inviato qualche messaggio, in privato o nel gruppo, ma purtroppo non c’era nulla di simile.
Si accontentò quindi di fissare le immagini che gli aveva scattato di nascosto per avere un buon giorno.
A seguire fu poi il turno di Cirno, che si stiracchiò un paio di volte.
-Cavolo, non facevo nottata da un sacco di tempo.-
-Nah, per me è un’abitudine.-
Rispose l’altra facendo spallucce, parlando a bassa voce per non svegliare Sammy.
-Si potrebbe fare una gara a chi resta più sveglia.-
Ridacchiò l’azzurra stringendo un cuscino.
-Sempre competitiva vedo. Non ti rilassi mai?-
Chiese Ayame alzandosi per farsi un caffè.
-Ieri mi sono rilassata.-
-Come non detto allora.-
Mentre parlavano anche Nadeshiko si era svegliata, iniziando a far le fusa muovendo la coda nel piacevole tepore della stanza.
-Mmmh, rimarrei così per sempre.-
-E chi metterà apposto il casino di ieri?-
Chiese Ayame sorridendole.
-Qualcun altro.-
Ribatté subito la ragazza ridacchiando mentre rotolava.
-Ah non contare su di me.-
Obbiettò subito Cirno alzando entrambe le mani, se non era per qualcosa che aveva fatto lei non avrebbe fatto molto.
-Ma uffaaa, non voglio mettere tutto a posto io.-
Sbuffò l’amica, mentre le altre due le fecero il gesto d’abbassare la voce per non svegliare Sammy che ancora dormiva.
-Benvenuta nel mondo di tutti i giorni quando non hai nessuno che faccia le cose al posto tuo. A meno che non paghi.-
Disse semplicemente Ayame tornandosi a sedere.
-Mmmh, magari una cameriera? Però a me piace essere una cameriera…-
Borbottò Nadeshiko abbassando le orecchie, mentre i messaggi di tutte loro ricevettero un messaggio dal gruppo, ma lei fu la prima a leggere.
-OOOOOOOH!-
-SSSSH!-
Cirno e Ayame le tirarono letteralmente un cuscino in faccia per evitare urlasse, ma fortunatamente Sammy non si era ancora svegliata.
-Si può sapere che ti è preso?-
Chiese Cirno temendo avrebbe ripreso ad urlare.
-Lacie dice di aver trovato Seraph nel letto con Astral!-
Rispose subito l’altra esaltata, da buona amante dei pettegolezzi, ed anche Ayame ne fu interessata.
-Ma che bravo Astral, si è dato da fare.-
Ridacchiò infatti in segno di approvazione. Seraph sembrava un po’ rigida, ma se aveva trovato il modo di ammorbidirla tanto meglio.
-Quindi stanno insieme ora?-
Chiese invece Cirno non molto interessata ma comunque desiderosa di partecipare alla conversazione.
-Non saprei.-
Mentre parlavano Nadeshiko aveva già scritto un altro messaggio, volendo appunto saperne di più.
-“Ma hanno fatto sesso o stavano solo dormendo?”-
-Sembra che tutti si stiano mettendo insieme nel gruppo però…-
Aggiunse subito dopo fissando il telefono.
-Già, Ailea e Khal, Alexander e Hope, credo Johanna ormai pure con quel suo amico anche se non fa parte del gruppo. Poi c’è stato Zell con quella tipa ma non è andata molto bene, ora Astral e Seraph ed infine io e Lighneers.-
Rispose Ayame facendo la conta.
-Perché state insieme?-
Domandò giustamente Cirno.
-Quasi, solo che lui è timido.-
Ridacchiò l’altra, mentre Grace rispose al messaggio di Nadeshiko.
-“Ti sembrano domande da fare? Hai un po’ di tatto?”-
-“Ma io volevo solo sapere…”-
-“-_-”-
A quelle rispose l’umore di Nadeshiko peggiorò molto. Non le sembrava di esser stata maleducata ed infondo il gruppo era fatto apposta per parlare.
Non le piaceva se qualche sua amica ce l’aveva con lei, ma forse era semplicemente meglio lasciar cadere il discorso ed in caso riprenderlo dal vivo.
 
 
 
 
 
Daimonas-Lighneers-Hope:


 
 
Dopo circa una quindicina di minuti da quando Daimonas era rimasto solo al dormitorio decise di uscire per andare a farsi una passeggiata. Il tempo almeno sarebbe apparentemente passato più velocemente, ed avendo già fatto tutti i compiti rimasti per la scuola non aveva problemi nel perderne un po’.
Non aveva accompagnato Jack solo perché questo era uscito di tutta fretta, ma anche star da solo non lo infastidiva. Aveva vissuto in quel modo per tutta una vita infondo.
Anche se solo relativamente era solo, vista la presenza costante di Mostro nella sua testa, ma almeno fino all’ultimo periodo non era stato una grande compagnia.
Di che tempo facesse fuori non gli importava molto, tanto avrebbe camminato senza alcun problema anche sotto la pioggia.
Lo interessava di più invece la faccenda della coda, ma aveva continuato a far gli esercizi fatti precedentemente con Lacie e stava iniziando a controllarla meglio. Naturalmente le cose sarebbero state differenti per lui con quella, ed i dieci centimetri che aveva preso dopo la trasformazione su quella barca, e l’equilibrio nelle lotte poteva risentirne, ma era fiducioso di poter imparare.
A ben pensarci sarebbe potuto anche andare in biblioteca per vedere dei nuovi libri, ma a quello avrebbe potuto pensare più avanti, infondo era sempre molto vicino.
Non era il solo comunque ad aver pensato di andare a fare una passeggiata, anche se per un altro motivo.
Hope infatti, finita la festa, s’era fatta un buon sonno e senza alcun problema si era svegliata presto, sistemandosi e lasciando un biglietto in cui salutava quelle che ancora dormivano.
Era andata via prima solamente perché doveva andare a far la spesa, concedendosi giusto una veloce doccia a casa prima di andare.
Non ci aveva messo molto e passeggiando allegra stava ascoltando della musica ignorando, in parte involontariamente, tutto ciò che la circondava.
Continuando a camminare i due infatti si incrociarono per caso, ma solamente Daimonas la vide e per evitare di disturbarla andò avanti senza far nulla, tuttavia quando sentì delle urla si voltò immediatamente.
Non tanto per senso comune per aiutare chiunque fosse in difficoltà, anzi era solito farsi gli affari suoi, ma perché poteva o costituire un pericolo per lui o per Hope, anche se stavolta la risposta esatta era la seconda.
A quanto pare un bidone dell’immondizia impazzito stava correndo in mezzo alla strada, scontrandosi con tutto ciò che gli capitava in mezzo e con il rischio anche di ferire qualcuno. Hope non avendo notato nulla procedeva a passo spedito, ma in quel modo sarebbe finita esattamente contro quell’affare.
Scattando Daimonas corse subito da lei, ma non potendo farla spostare in tempo si limitò a mettersi davanti alla ragazza, alzando una mano per bloccare il bidone.
Non appena questo gli arrivò contro si sentì un forte urto, ma lui non indietreggiò di un millimetro mentre la ragazza sobbalzò dalla sorpresa.
-Oh!-
Alcune persone si erano fermate perfino a guardare la scena, e certo a Daimonas non faceva piacere essere fissato, ma non poteva lasciare che si facesse male.
-Va tutto bene?-
Chiese quindi alla ragazza, che annuì guardandolo, ma una voce familiare si udì dal cassonetto.
-Merda…-
La parte superiore di questo si aprì, e ne uscì Lighneers, il quale la sera prima non era riuscito a prender sonno, e proprio quando c’era riuscito qualcuno doveva aver spinto il cassonetto lungo la strada.
Lui si era svegliato solo quando aveva sentito l’urto, sia per il botto che per il colpo in testa.
-Lighneers.-
Disse sorpresa Hope avvicinandosi.
-Che cosa ci fai lì dentro?-
Domandò legittimamente Daimonas.
-Niente che vi riguardi…merda che botta…-
Rispose il verde massaggiandosi la testa, notando che Daimonas aveva perfino bucato il cassone con la mano. Almeno gli avrebbe fatto da finestra.
-Hai bisogno di qualche medicazione?-
Disse la ragazza, sempre gentile.
-Ho bisogno solo di andare da qualche altra parte, e ficcare in questo bidone chiunque mi abbia fatto fare questo giro.-
Borbottò Lighneers riuscendo ad evitare che i due sospettassero vivesse lì, spingendo la propria “casa” via per non continuare la conversazione, e certamente i due non intendevano continuarla tanto quanto lui.
-Daimonas, ti ringrazio veramente tanto. Se non ci fossi stato tu sarebbe stato tremendo…-
-L’importante è che tu stia bene.-
Disse l’altro facendo per andare, visto era tutto apposto.
-Sei stato grande. Proprio come se fossimo in un film.-
Ridacchiò infine lei salutandolo con una mano vedendolo andar via, ma a quella frase per qualche motivo Daimonas provò un brivido di disgusto dietro la schiena, come se non apprezzasse il paragone, mentre sentiva una piccola risatina da parte di Mostro.
 
 
 
 
Johanna:
 
 

Durante il pigiama party della sera precedente Johanna si era addormentata prima di molte altre, e questo le aveva dato modo di svegliarsi abbastanza presto, preparandosi un caffè giusto per evitare di esser troppo assonnata sperando questo non infastidisse Nadeshiko.
Aveva preso anche del tempo per riflettere su ciò che le sue amiche le avevano detto quella sera riguardo a Mattia, e forse dichiarare i suoi sentimenti era veramente la cosa giusta da fare.
Fino a quel momento aveva tenuto il telefono quasi sempre spento per evitare di sentirlo e stare così male in caso si fosse messo ancora una volta con un’altra ragazza, ma non poteva passare la sua vita così.
Lo conosceva bene, e c’erano stati dei casi in cui era rimasto in buoni rapporti con le sue ex, quindi forse era vero che non l’avrebbe abbandonata, almeno lui…
Era una cosa molto difficile però da fare, e soprattutto proprio dal telefono non le sembrava il massimo. Avrebbe potuto magari aspettare un giorno in cui lui fosse venuta a trovarla, ma sarebbe potuto perfino passare un anno intero.
-Mi complico sempre la vita…possibile che non possa semplicemente chiamarlo?-
La risposta la sapeva bene, ma quando sarebbe stato il momento l’avrebbe sicuramente fatto.
Uscendo dalla casa dell’amica procedette in mezzo alla foresta seguendo il sentiero, apprezzando Nadeshiko vivesse proprio lì.
-Deve essere bello svegliarsi ogni mattina con il canto degli uccelli ed in mezzo agli alberi, invece che tra i palazzi.-
Una casa così però sarebbe costata sicuramente toppo per le sue tasche, ed infondo pure il dormitorio aveva i suoi vantaggi.
Continuando a camminare notò non molto distante dal termine della foresta una serie di tendoni e giostre, che tuttavia stavano venendo smontate.
-Oh, è vero. Qualche sera fa era iniziato un festival, ma sembra esser già finito. Che peccato.-
Da bambina adorava quel genere di cose, anche se sua sorella maggiore non voleva mai partecipare  a nessun gioco. Quando è nata la loro sorellina più piccola almeno c’è stato qualcun altro con cui condividere quei divertimenti, ma dal giorno in cui se ne andò non le era più capitato di poter partecipare a cose simili.
-Chissà, magari non è ancora tutto chiuso…-
Disse speranzosa affrettando il basso, raggiungendo così i tendoni e le bancarelle.
Molte di queste erano vuote, ma ne notò uno in cui il proprietario, un uomo calvo, dagli occhi neri e muscoloso, vestito con dei jeans ed una canotta bianca, era ancora fermo dietro il tavolo.
Su questo però c’era una semplice ruota, e non si vedevano premi o simili.
-Mi scusi, avete già chiuso?-
Chiese educatamente la ragazza avvicinandosi.
-Sì mi spiace, è finito tutto ieri sera.-
-Oh, che peccato…-
-Se vuoi però puoi tentare la fortuna alla mia bancarella. Ancora non ho smontato tutto.-
Rispose l’uomo cercando d’esser gentile.
-Mi piacerebbe! Ma come si gioca?-
Chiese Johanna sorridendo.
-Gira la ruota, e se avrai fortuna potresti vincere un bel premio. Solo dieci jewels.-
Controllando subito nella borsa Johanna gli consegnò i soldi, facendo poi fare un bel giro alla ruota. Magari non era il miglior gioco del mondo, ma era comunque nello spirito della fiera.
La ruota girò per un po’, fino a fermare la punta su un quadrato verde, e dall’oggetto si sentì improvvisamente una musichetta festosa.
-Caspita! Hai veramente una sfortuna sfacciata ragazzina! Hai vinto un viaggio a Londra per te e per tutti i tuoi amici!-
-COSA?!-
   
 
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