L'albero di ciliegio nel giardino della scuola ci sta ricoprendo lentamente con i suoi petali.

Lacrime rosa: soffici, impalpabili.

Piangono per il rimpianto di un amore perduto.

Piangono per la distanza che ancora ci separa.

Ma io sono qui, Hisashi, disteso al tuo fianco.

Le tue lacrime sono le mie.

Il tuo dolore è il mio.

Vorrei poter fare ciò che ho promesso, prendere in mano il tuo cuore e strizzarlo, fin quando la sofferenza che contiene non sarà spremuta, fino all'ultima goccia, a rendere sterile questa terra bruna e odorosa invece di straziare la tua anima.

Ma sono solo un ragazzo.

Un ragazzo che ti vuole bene con ogni fibra di se stesso.

Posso fare solo una cosa, ora.

Allungo una mano.

Prendo la tua.

Le tue dita si intrecciano alle mie, stringono forte.

-Che c'è?- mi chiedi, un timido sorriso che fa capolino sulle tue labbra.

-Niente...- mento spudoratamente. La verità è che non saprei spiegarmi bene, non in questa mezz'ora di pausa pranzo che ci siamo concessi. Mi servirebbe molto, molto più tempo.

-Quattrocchi...- mi minacci giocoso.

-Avrei un sacco di cose da dirti...- confesso, e sento le mie guance scaldarsi.

-Avanti, allora, spara!- mi inciti, ma scuoto la testa.

-Non so da dove cominciare...- ammetto sorridendo.

-Ma se non cominci, quando me le dici tutte queste cose?- il tuo sorriso mi dà alla testa. Davvero, mi fa stare bene, mi fa sentire in cima al mondo, e sapere che stai sorridendo a me, e solo a me, mi rende fiero dei miei piccoli atti di coraggio quotidiano.

E non mi importa se stiamo facendo la figura degli imbecilli, qui sdraiati sotto un albero a sorriderci a vicenda e nient'altro, sono con te e il resto non conta.

Mi allungo, e poso un piccolo bacio sulla tua guancia, morbida come i petali di ciliegio che continuano a ricoprirci pian piano.

-Cominciamo così. Il resto, te lo dirò strada facendo.- e la luce che scorgo in fondo ai tuoi occhi mi fa sperare che il cammino sarà lungo.

E io sarò al tuo fianco.

Sono qui, Hisashi.

Sempre.

E per sempre.

Per Illy.

Buon compleanno, Coffeepie.

Grazie per avermi fatta entrare.

Ti voglio bene.