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Autore: Il_Signore_Oscuro    31/05/2019    0 recensioni
"Nelle lunghe notti, quando le onde cullavano il suo sonno, Basker sette piedi faceva sogni vividi di zanne e sangue: tre cani si avventavano su una leonessa, al solo scopo di salvare un rachitico signorotto dai capelli chiari."
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Arya Stark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Cosa c’è più a ovest di Westeros?”
Era questa la domanda che la ragazza-lupo aveva rivolto a tutti loro, prima che la nave salpasse da Approdo del Re, o da ciò che ne rimaneva. E fino ad adesso l’unica risposta che avevano avuto era stata: mare, mare e ancora mare. Una distesa d’azzurro fin dove l’occhio può vedere, e l’acqua si mischia con la sostanza mutabile di cui è composto il cielo.
Nelle lunghe notti, quando le onde cullavano il suo sonno, Basker sette piedi faceva sogni vividi di zanne e sangue: tre cani si avventavano su una leonessa, al solo scopo di salvare un rachitico signorotto dagli occhi verdi e i capelli chiari.
Non aveva mai capito perché gli Dei gli infilassero nella testa questo genere di sogni e, in realtà, non se lo chiedeva più a lungo che per qualche ora dopo il risveglio. Forse era un messaggio da interpretare? Ma che ne poteva mai capire lui di poesia dei sogni?! Venuto fuori com’era dalle cosce di una puttana, in un qualche villaggio sperduto sulla faccia butterata di Planetos.
Non aveva neanche un cognome, tutti lo chiamavano sette piedi per via della sua altezza prodigiosa, agli occhi del popolino ignorante.
Una volta fuori dalle cabine si appoggiò al parapetto della nave, scrutando l’orizzonte, sperando in sé che, prima o poi, sarebbe comparsa una macchia di terra in tutto quell’azzurro.
«Che stai guardando?» lo sorprese una voce alle sue spalle.
Basker si voltò di scatto e per poco non gli si fermò il sangue nelle vene, quando notò chi aveva dinanzi.
«Mia signora» fece per inchinarsi.
La ragazza-lupo fece un gesto con la mano, come per scacciare dall’aria i residui di quella parola. Basker si rialzò immediatamente, schiarendosi la voce per superare l’imbarazzo.
«Ehm, non stavo guardando niente – cioè – aspettavo di vedere se prima o poi sarebbe comparso qualcosa, davanti a noi».
Lei sorrise, tirandosi a sedere sul parapetto e squadrandolo con i suoi freddi occhi grigi, tipici del Nord.
«Da dov’è che vieni? Non ti ho mai visto e certo non sei uno che passa inosservato» disse, misurando la sua altezza con un cenno del capo.
«Da Ville, non penso lo conosciate. Si trova non molto distante da Approdo del Re in realtà».
«Capisco» rispose lei.
«Ero venuto nella Capitale perché stavo cercando una persona… mi era stato detto che potevo trovarla lì».
La ragazza lupo inarcò un sopracciglio, assumendo una smorfia di amarezza mista al compatimento.
«Temo che chiunque cercassi, adesso è quasi certamente morto».
Basker chinò il capo «Infatti, morto nel fuoco e nel sangue».
La ragazza si morse il labbro, guardando un punto imprecisato dinanzi a sé: sapeva che la Lady Stark era presente quando la città era stata arsa nelle fiamme del Nuovo Terrore Nero. Che nella sua mente stesse contemplando le immagini di quel massacro?
«Chi stavi cercando, se posso chiederlo?».
«Oh, non conosco il suo nome, ma so che era mio padre. Mia madre diceva che aveva il corpo di un uomo e la testa di un cane».
La Lady non poté fare a meno di sorridere di fronte a quella descrizione tanto fantasiosa. “Certo, ora penserà che sia un vero idiota” pensò Basker, mentre faceva per congedarsi.
«Credo di aver capito a chi ti riferisci e, scusami, trovo buffo il pensiero di quell’uomo in intimità con una donna» poi la sua espressione si rabbuiò «già, buffo o inquietante…».
«Beh, mia madre mi ha detto che con lui non ci sono stati lividi, ma neanche calore».
Il sorriso ritornò sulla bocca della Stark «Immagino che da lui non ci si potesse aspettare di meglio».
Basker ebbe un brivido lungo la schiena: cosa intendeva dire?
«Era un uomo buono, mio padre?» chiese, quasi temendo la risposta che ne sarebbe venuta fuori.
La ragazza rimase in silenzio per un po’, prima di replicare. Evidentemente era una domanda ben più difficile di quanto sembrasse.
«Il migliore della sua famiglia, caro il mio gigante ».
Con un sorriso amaro, gli diede una pacca sulla spalla, prima di sparire nelle viscere della nave.
All’orizzonte una minuscola macchia grigia faceva capolino sulla superficie del mare.
   
 
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