Fanfic su artisti musicali > EXO
Segui la storia  |       
Autore: Ailee_Sanders    01/06/2019    0 recensioni
"Dicono che chi pianga alla fine di questo film, si commuove perché ha avuto una perdita in famiglia" lesse lei sulla copertina del DVD "Figurati se io piangerò" dichiarò ricura e con un sorriso strafottente sulle sue labbra.
Chanyeol fece partire il film.
Raccontava la storia di certe cameriere di colore che si ribellavano ai bianchi, aiutate da una bianca, Skeeter, scrivendo un libro sulle loro storie da cameriere per la gente bianca.
Alla fine entrambi stavano piangendo.
Audrey si ritroverà in una singolare avventura conil nostro caro Chanyeol.
Buona lettura!
Completa (ma non revisionata) su Wattpad sul profilo _Ajax11_.
Genere: Romantico, Slice of life, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
"Salve, signora Park" salutò Audrey abbracciando la donna a sua volta. "Mamma" disse Chanyeol dalle camere, mentre si metteva la felpa più lunga che aveva per coprire il cavallo dei pantaloni. Sarebbe stato sconveniente girare per casa così. Sua madre non era più così lucida, ma notava ancora certe cose. "Channie, vieni a salutare tua madre!" disse la donna quasi spingendo via Audrey e fiondandosi sul suo bambino. "Come mai qui?" chiese Chanyeol sfregandosi le mani sui pantaloni e guardando Audrey a disagio. "Non posso vedere come sta il mio bambino?" disse la donna quasi indignata stringendo al petto la borsetta rinunciando ad abbracciare il figlio. "Signora Park" disse Audrey cercando di spezzare l'armosfera "Mi dia il cappotto". Dopo aver lasciato l'indumento alla ragazza, la donna andò a sedersi sul divano e il suo sguardo cadde sul pacco poggiato sul tavolino. "E questo? Omo! È da parte dei tuoi amici" disse lei leggendo il biglietto. "Sì" rispose solamente Chanyeol capendo dove voleva andare a parare sua madre. "Devono mancarti molto, Channie" gli mise una mano sul ginocchio quando si sedette affianco a lei. Annuì stentatamente. Lo sapeva. Adesso gli avrebbe detto che di sicuro anche ai suoi amici mancava, che se lo rendeva felice, doveva tornare in Corea, riprendere la sua carriera e che non avrebbe dovuto preoccuparsi di lei. "Sono sicura che anche ai tuoi amici manchi molto. Se ti rende felice devi tornare in Corea con il tuo gruppo. Non potrai occuparti di me per sempre" disse la madre dicendo nulla di nuovo e nulla di diverso. "Signora Park?" irruppe Audrey notando la fatica che Chanyeol faceva per continuare il discorso "Vuole una tazza di thè?" ma da dove cavolo gli era uscita? Non erano mica in un film, che le tazze di thè si sprecavano. "Sì, grazie cara" rispose la donna raggiante "E puoi chiamarmi Seonji" la donna si alzò dal divano "Preparo io il thè, voi sarete stanchi dopo una giornata di scuola, sedetevi sul divano" detto questo sparì in cucina. Audrey vide Chanyeol rilassare le spalle e distendere le mani che fino a poco prima erano chiuse in due pugni. Andò a sedersi a terra sul tappeto affianco al tavolino. "Grazie" disse piano lui. "Vogliamo aprire il fantomatico pacco?" chiese Audrey mettendo una mano sulla scatola, ormai fremeva dalla voglia di sapere cosa contenesse. "Non so se ho più così tanta voglia" disse atono guardando un punto del pavimento. Audrey sospirò, non le piaceva quella situazione. Voleva vedere Chanyeol sereno, come lo era sempre. Appoggiò una mano sul suo braccio per richiamarare la sua attenzione "Yeollie" ma lui non girò a guardarla "Guardami, per favore". Finalmente la guardò "Non posso permettere che tu non venga in Corea con me". Audrey sbarrò gli occhi, non capiva da dove saltasse fuori quel discorso. "Questa domenica torni a casa come al solito?" chiese lui con un espressione decisa in viso. Lei annuì stranita. "Avvisa i tuoi che ci sarò anch'io". "Che cosa?!" chiese sbigottita Audrey. "Ci parlo io con tua madre" rispose lui più convinto che mai. "Non sai a cosa vai in contro" lo mise in guardia Audrey. "Può darsi, ma non voglio lasciare nulla di intentato" disse massaggiandosi il collo "Soprattutto perché non riuscirei a sopportare Baekhyun e Dris fare le loro smancerie tutto il tempo". "Ah, quindi è solo per quello" disse Audrey facendo la finta offesa, incrociando le braccia al petto e guardando da un'altra parte. "Ma no, non hai capito..." cercò di discolparsi Chanyeol mettendole una mano sulla spalla. Audrey si voltò di scatto spaventandolo "Lo so, Yeollie" e scoppiò a ridere "Adesso apriamo i regali che ti hanno fatto i tuoi amici?" chiese sfregandosi le mani guardando il pacco sul tavolino. "Va bene" disse lui sorridendo. Presero un coltello dalla cucina e tagliarono lo scotch. Audrey era molto più emozionata di Chanyeol, si chiedeva cosa mai potessero regalare degli idol ad un idol. Aprirono la scatola e la prima cosa prese Chanyeol fu il nuovo lightstick degli EXO. Lo passò ad Audrey che ci giocò un po' prima di metterlo sul tavolino. Poi prese un piccolo raccoglitore di finta pelle nero. Si appoggiò sulle ginocchia in modo tale che anche Audrey potesse guardare. Aprì la prima pagina e videro due foto di gruppo degli EXO con delle scritte in hangul. "Oddio..." sospirò tremante Chanyeol passandosi una mano sulla bocca. "Sono bellissime" disse Audrey sfogliando le pagine e sorridendo come se fossero ricordi suoi. "Sono... sono di un secolo fa...". "Siete tutti bellissimi" commentò Audrey. Audrey era sempre stata affascinata dalle foto e dai filmati. Da piccola si chiedeva come fosse possibile, per una persona, riacquistare una nuova vita all'interno di un piccolo pezzo di carta o di pellicola. Non era mai stata attratta dall'idea dei ricordi, guardare le foto e piangere perché quel pezzo di carta è l'unica cosa che ti sia rimasta di quella persona. Ma per lei una piccola foto, anche ad un soggetto insignificante, poteva significare molto di più. "Quanti ricordi" disse Chanyeol "Alcune sono state fatte recentemente perché non ho mai visto Minseok hyung con questo colore di capelli" sorrise. Audrey girò sull'ultima pagina, un'altra foto di gruppo in cui però Chanyeol non c'era. Con un pennarello rosso c'era scritta una frase e tutte le firme. "Cosa c'è scritto?" chiese Audrey curiosa. "Buon compleanno, Chanyeol, torna presto che ti stiamo aspettando" lesse lui sospirando. Chanyeol chiuse il porta foto e lo appoggiò sul tavolino con cura, come se fosse stato di cristallo. "È pronto il thè!" urlò la madre dalla cucina, anche se era a qualche passo di distanza dalla sala. Chanyeol ringraziò il tempismo della madre, non sapeva se avrebbe sopportato ancora per molto il peso dei ricordi. I due ragazzi si alzarono e andarono a sedersi ai loro posti in cucina. Seonji versò il thè nelle tre tazze con una bravura magistrale. Audrey rimase a girare il cucchiaino nel thè per un tempo indeterminato. Si era persa nei suoi pensieri. Stava cercando di fare mente locale per gli avvenimenti futuri, a volte faceva così: entrava in modalità Standby con lo sguardo fisso in un punto imprecisato del pavimento, con gli occhi sbarrati e un'espressione seria e corrucciata, e si isolava dal mondo esterno per qualche minuto. Pensò che quel giorno doveva andare al palazzetto per le prove della gara, poi tornare a casa e prepararsi per andare a scuola il giorno dopo, sabato. Una vera rottura! Domenica doveva andare a casa per il pranzo domenicale con Chanyeol e Dio solo sapeva cosa sarebbe successo. Se fossero riusciti a convincere la madre, entro una settima e mezza sarebbe partita, forse, per la vacanza più bella della sua vita. Se no, sarebbe stata a deprimersi a casa con i suoi parenti che le chiedevano come mai fosse depressa. Un'aspettativa molto poco allettante. Chanyeol le tirò una lieve gomitata e lei si risvegliò dalla modalità Standby quasi di soprassalto. "Sì, ci sono" cercò di fare come se non fosse successo niente. "Hai sentito quello che ho detto?" chiese la madre di Chanyeol. Audrey fece di "no" con la testa, scusandosi mentalmente. "Ho detto che è fantastico che Chanyeol conosca finalmente la tua famiglia, devono essere delle persone davvero a modo se ti hanno educata così bene" disse sorridente. "Grazie" rispose Audrey in imbarazzo. "Ma ora è meglio che tolga il disturbo, sembrate molto stanchi" disse Seonji finendo il thè e alzandosi. "Torni a casa da sola?" chiese apprensivo Chanyeol. "Ce la faccio" lo rassicurò la madre. Anche Audrey si alzò dalla sedia "L'aiuto a prendere il cappotto" disse dirigendosi all'attaccapanni all'ingresso. Fece indossare il cappotto alla donna e si salutarono con un abbraccio, poi andò da Chanyeol e lo strinse forte per molto tempo. Poi la donna lasciò andare il figlio, rimase ferma qualche istante, poi si girò verso la porta dove c'era Audrey e la guardò sorpresa. "Oddio! Isabel, ci sei anche tu! Che bella sorpresa" disse abbracciandola forte mentre la ragazza rimaneva immobile senza capire cosa stava succedendo "Sei tornata presto dal pattinaggio?" Soenji la guardò felice. Audrey spostò lo sguardo su quello cupo di Chanyeol che le fece cenno di sì con il capo. "Sì, signora" rispose lei sforzandosi di sorridere. "Brava" Seonji le accarezzò il viso cogliendo di sorpresa Audrey che non aveva mai ricevuto una carezza così "Channie, cosa dovevo fare?" chiese la donna come se si ricordasse poco quello che stava facendo. "Ti devo accompagnare a casa" le sorrise lui. Si mise il giubbotto, prese la madre a braccetto ed uscirono dalla porta. Prima di uscire Chanyeol lanciò uno sguardo a Audrey che le diceva "Non ne voglio parlare" e lei lo accettò. Anche se non lo voleva vedere giù di corda, non avrebbe tentato a consolarlo. Con molti pensieri per la testa, Audrey e Chanyeol, passarono una tranquilla serata ognuno pensando ai fatti suoi. La mattina dopo si svegliarono ed andarono nelle rispettive scuole a seguire delle lezione che nessuno dei due voleva ascoltare. Alle due, una volta tornati a casa, mangiarono. Stavano per buttarsi sul divano stremati per la settimana alquanto bizzarra, quando suonò il campanello. "È il tipo della tintoria" annunciò Audrey che era andata a rispondere. L'uomo portò su la montagna di panni tutti neri e li consegnò a Chanyeol. Li scaricò sul divano dove li avrebbero smistati e sistemati, poi, nella cabina armadio. "Questa felpa è mia o tua?" chiese Audrey che si stava arrovellando su quell'indumento già da un po'. "Vedere?" disse Chanyeol arricciando il naso. Audrey glielo mostrò e stettero a guardare la felpa per un po'. "Forse è tua... non mi pare di avere felpe con quel cappuccio" disse Chanyeol. "Ma non penso di averne così neanch'io" disse Audrey. Si guardarono interdetti. "Certo che se mi copi i vestiti..." disse scocciato lui. "Ma vai a quel paese! Quando mi hai parlato per la prima volta ero io quella con la felpa nera!" si scaldò Audrey. "Quindi ti ricordi come ero vestito" disse malizioso Chanyeol. "No, mi ricordo come ero vestita io" insistette Audrey. "Vuoi avere sempre l'ultima parola, eh?" disse Chanyeol iniziando a torturarsi le mani. La sua coinquilina lo notò "Vai" e indicò con il mento il balcone. "Cosa?". "Fai quello che devi fare" non riusciva nemmeno a dirlo. Chanyeol capì. Le fu silenziosamente grato per quel permesso. Scattò in piedi, sfregandosi le mani sui pantaloni, andò all'appendiabiti e si mise il giubbotto. Mentre andava verso il balcone prese dalle tasche un pacchetto bianco ed un altro cilindretto colorato. Audrey sospirò, finì velocemente di ammonticchiare i vestiti, poi prese il giubbotto e raggiunse Chanyeol sul balcone. "Che ci fai qui?" chiese lui nascondendo la sigaretta in un gesto istintivo. "Mi sentivo sola" disse in imbarazzo. "Stavo pensando..." cominciò lui. "Sì?" Audrey si appoggiò alla balaustra con i gomiti guardando di sotto. "Come devo comportarmi domani a pranzo?" chiese preoccupato. Audrey ci pensò un attimo "Mah... qualunque cosa penserà di te mio padre, tranquillo che non ti dirà mai la verità in faccia. E così anche suo padre". "Tranquillo?" chiese Chanyeol prima di inspirare un po' di fumo e soffiarlo via nervosamente. "A mia nonna piacerai comunque, perché ha aspettato sedici anni prima di vedermi con un ragazzo" spiegò Audrey guardando il muro del condominio di fronte "Quindi le piacerebbe qualunque ragazzo le portassi. Mio nonno materno è già più complicato, a lui non piacciono molto i 'forestieri'" fece segno delle vergolette. "È razzista?". Audrey si sentì messa alle strette, doveva coprire tutte le falle della sua famiglia "Non lo chiamerei così... diciamo che è più un convinto conservatore" fece una pausa "E poi c'è mia madre che hai parzialmente conosciuto. Lei è... e lei. Non c'è un modo per descriverla. Ti dico solo che non devi cercare di farti piacere perché lei lo capirà e a quel punto verrai messo sulla lista nera". Chanyeol avvertì un brivido di paura salirgli per la schiena "E quindi come posso fare?". "Devi essere te stesso". Chanyeol non poteva credere che fosse così semplice. E infatti... "Ma" esordì Audrey "Devi ridere alle battute dei miei nonni e mia madre, devi fingere che ti interessino gli aneddoti che ti racconteranno e devi raccontare qualcosa di te. Ma non dire mai che sei stato un cantante e che studi musica" disse quasi inorridita. "Come mai?" chiese Chanyeol iniziando a preoccuparsi. "Perché l'arte non porta da nessuna parte" recitò Audrey quasi fosse un mantra. "Ma se tu fai animazione" cercò di capire lui. "Dopo le medie volevo veramente fare quella scuola, ma la mia famiglia non voleva che acquisissi un titolo di studio così basso. Mia madre ha solo un diploma professionale che non l'ha aiutata a trovare lavoro e così ha sempre insistito che andassi a fare un liceo scientifico o al massimo ragioneria, ma io non ne volevo sapere. Stavo per perdere l'anno" guardò Chanyeol "Appena vedevo il foglio per l'iscrizione in una scuola diversa da quella di animazione lo strappavo, così avrei avuto più tempo per far cambiare idea a mia madre. Alla fine di giugno riuscii a convincere la mia famiglia per iscrivermi alla scuola professionale di animazione a patto che i miei voti avrebbero dovuto rimanere tutti sopra all'otto. Erano straconvinti che non ce la avrei fatta, ma non è stato così" concluse sospirando. "Sentirai molta pressione" commentò Chanyeol sbalordito. "No, lo accetto. In fondo i miei vogliono solo il mio bene ed è giusto che mi spronino ad essere la migliore. Ormai il Mondo dell'arte è saturo e se non sei il migliore è difficile diventare qualcuno" ragionò Audrey guardando sempre davanti a sé, come se riuscisse a vedere il suo futuro. "Sogni in grande, eh?" chiese Chanyeol sorridendo "Anch'io sognavo in grande" disse pensieroso. "Non bisognerebbe mai smettere di sognare in grande: ti permette di avere tante belle cose. Io non mi voglio accontentare come ha fatto mia madre" disse Audrey sorridendo a Chanyeol "Lei ha scelto la strada più facile e comoda, ma guardando ora come sono messi i miei... a quarant'anni non si sentono felici, realizzati. Non sono soddisfatti, io l'ho capito. Non avrebbero voluto dirmi così tante volte di no perché non c'erano i soldi, io sentivo il loro dispiacere. Io non voglio diventare come loro". "Sono sicuro che diventerai la migliore" le accarezzò la testa affettuosamente. Audrey si sentì confortata. Nessuno le aveva mai detto quella frase prima, non i suoi genitori, non i suoi insegnanti, non le sue compagne di classe che la idolatravano, ma Chanyeol. Un ragazzo venuto dal nulla che le aveva sconvolto la vita.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > EXO / Vai alla pagina dell'autore: Ailee_Sanders