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Autore: Manga_9000    02/06/2019    0 recensioni
In un periodo apparentemente tranquillo ad Asgard giunge Fay, una midgardiana un po' speciale che si è guadagnata la fiducia di Odino, padre degli dei, combattendo per il suo popolo.
Ma il vecchio re non è l'unico ad essere rimasto affascinato dalla ragazza: Thor e Loki infatti sono delle sue vecchie conoscenze con le quali ha vissuto varie avventure e soprattutto disavventure.
Cosa le aspetterà di nuovo ad Asgard?
~~Dal capitolo 1~~
"Niente è buono o cattivo se non è tale nel nostro pensiero." disse con tono convinto.
Loki si girò a guardarla confuso, lei alzò il libro mostrandogli la copertina.
"Amleto."
"Si lo avevo capito ma... Perché proprio quella frase?" chiese guardandola negli occhi.
"Per farti capire che in fondo siamo solo soggetti al giudizio altrui. Chi dice chi è buono e chi è cattivo? Ognuno giudica secondo ciò che crede. Talvolta in molti se non tutti sono d'accordo con un unico giudizio ma è tutto soggettivo. Anche il più spietato dei tiranni ai suoi occhi è un buono e anche il più puro degli eroi agli occhi di qualcuno può essere un cattivo."
"E tu cosa sei?"
"Tu come mi vedi?"
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Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Thor
Note: Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Il Ritorno Del Figlio Di Odino

 

Le porte del castello della fortezza di Asgard si aprirono dinanzi a lei, a passo svelto e sicuro camminava per la navata centrale facendo risuonare la sua armatura, sulle sue spalle pendeva un mantello blu simile a quello delle valchirie che portava con fierezza. Asgard, seppure non fosse casa sua, riusciva a farla sentire sicura ed era più che onorata di poterla difendere come poteva. 

Il dio del tuono la vide arrivare a passo lesto e le sorrise da lontano alzando il braccio con il quale stava reggendo un boccale di birra. 

Non appena furono abbastanza vicini si salutarono come due vecchi buoni amici e il principe di Asgard la condusse nel grande salone dove si stava svolgendo una delle suntuose feste di Odino. 

"Prendi un boccale e festeggia Fay. Il figlio di Odino è tornato!" le gridò Thor mentre si dirigeva verso i suoi compagni guerrieri e le offriva una pinta di birra. 

La ragazza scosse la testa sorridendo lievemente. 

"Non alzare troppo il gomito 'Dio del Tuono'" rispose poi sarcasticamente la giovane Midgardiana la quale scrutava la folla alla ricerca di qualcuno. 

Tutti ballavano, bevevano e ridevano, era quasi certa che non avrebbe mai trovato chi cercava lì eppure si ostinava ad osservare con attenzione finché la voce del principe biondo non la distrasse. 

"Tenda." fu l'unica cosa che disse, il suo braccio si allungò ed indicò una stanza sulla cui entrata vi era per l'appunto una tenda di un oro rosato. 

Fay rise compiaciuta e diede un paio di pacche sulla spalla al suo fedele amico per congedarsi e dirigersi verso il luogo prestabilito tentando di schivare i boccali dei vari Asgardiani che distrattamente festeggiavano schizzando birra in ogni dove e brindando ad Odino e al ritorno di suo figlio. 

Scostò con delicatezza le tende ritrovandosi davanti una stanza annebbiata dall'incenso che veniva bruciato da un'ancella. Tossì leggermente per poi osservare meglio che le ancelle erano ben tre: una all'incenso, una al liuto e una seduta su una poltrona in attesa che il padrone della stanza chiedesse altro vino e poi lui. Al centro della stanza vi era un enorme divano tutto rosso e dalle rifiniture in oro, su di esso vi era adagiato in modo assai scomposto una figura dalle vesti verdi e dorate con una mano sotto la nuca e un libro aperto sul viso, il dio dell'inganno, Loki. 

Fay si avvicinò alla ciotola dove i bastoncini di incenso stavano fumando e ne toccò le punte per gelarli con i suoi strani ed insoliti poteri e quindi spegnerli facendo così dissipare almeno un po' quella sottospecie di nebbia che si era venuta a creare.

Le ancelle si alzarono tutte sull'attenti leggermente colte di sorpresa il che fece alzare anche il dio delle malefatte.

"Fay?" il suo sguardo era confuso per un attimo, forse ancora a causa dei fumi profumati, non appena realizzò abbassò lo sguardo per poi esibire un sorriso che fece calmare anche le serve intorno a lui.

"Loki. Vedo che nonostante tutto Odino ti vizia ancora con i piaceri della carne." la ragazza incroció le braccia mostrando un sorriso beffardo, il dio fece un gesto con la mano e le giovani fanciulle si congedarono.

"Mi credi davvero così superficiale? No... Quelle tre non erano altro che sentinelle. Odino crede che io non lo sappia. Sono qui a tenermi sotto controllo mentre tutti di là festeggiano." spiegò versando del vino in due calici uno dei quali porse alla guerriera che accettò. Si sedettero entrambi sul divano comodamente sorseggiando quello che i greci definivano il nettare degli dei ma che per i norreni non era altro che una comune bevanda non più importante della birra che era più potente e pungente rispetto a quella che si trovava su Midgard o da qualsiasi altra parte.

"Sei anche tu qui per festeggiare il ritorno del mio valoroso fratello?" disse sarcasticamente Loki rigirandosi il calice tra le mani e facendo muovere la bevanda al suo interno.

"In realtà credevo che Odino mi avesse chiamata per una qualche missione, in cerca di aiuto insomma. Ma... Si. Credo mi abbia richiamata solo per festeggiare." sentendo quelle parole Loki rise leggermente tentando di nascondere la sua gelosia verso il primogenito.

"Arriva lui e si aprono le botti più pregiate di birra e vino e si ammazzano gli animali migliori. Torno io... E vengo accolto da un mucchio di guardie che mi ammanettano e mi buttano in cella a marcire come fossi il peggiore dei criminali."

Fay rise lievemente bevendo fino all'ultima goccia di vino.

"Oh Loki, tu SEI il peggiore dei criminali. Il più geniale, astuto e caotico dei criminali." la ragazza si mise comoda sul divano inclinando la testa all'indietro mentre invece il dio si sedette piegandosi in avanti.

"È solo giustizia personale, non un crimine."

"Anche ammazzare centinaia di persone a Midgard e invaderla?" il tono della ragazza continuava ad essere goliardico, quello del principe era invece più serio.

"Ti prego, basta con quella storia."

Fay si alzò di colpo spostandosi più vicina a lui. 

"Non ti sto dando colpe, non l'ho mai fatto."

Loki non rispose e si limitò a bere quel che era rimasto nel suo calice. 

La ragazza distolse lo sguardo da lui e lo posò sul libro che poco fa stava leggendo e lo prese. 

"Niente è buono o cattivo se non è tale nel nostro pensiero." disse con tono convinto.

Loki si girò a guardarla confuso, lei alzò il libro mostrandogli la copertina. 

"Amleto."

"Si lo avevo capito ma... Perché proprio quella frase?" chiese guardandola negli occhi. 

"Per farti capire che in fondo siamo solo soggetti al giudizio altrui. Chi dice chi è buono e chi è cattivo? Ognuno giudica secondo ciò che crede. Talvolta in molti se non tutti sono d'accordo con un unico giudizio ma è tutto soggettivo. Anche il più spietato dei tiranni ai suoi occhi è un buono e anche il più puro degli eroi agli occhi di qualcuno può essere un cattivo."

"E tu cosa sei?"

"Tu come mi vedi?"

Il dio dell'inganno rise lievemente per poi alzarsi e dirigersi verso la tenda spostandola di lato.

"Immagino che Odino vorrà vederti, ti conviene non farlo attendere."

Senza fare domande la giovane si alzò per poi dirigersi insieme a Loki tra la folla di festaioli che ancora brindavano e cantavano le loro gesta facendo alzare  al cielo gli occhi al dio. 

Chiunque poteva uccidere un paio di lupi feroci, non c'era bisogno di rendere quelle insulse storie note a tutte quelle donzelle e quei bambini che ascoltavano sbalorditi. Era questo che Loki odiava delle feste: l'egocentrismo degli invitati, il mettersi in mostra per cose insulse e prive di alcun atto eroico solo per continuare la scalata sociale o per accalappiare una giovane donna evidentemente troppo stolta per accorgersi di quanto sciocche fossero quelle storielle.

Lui avrebbe potuto raccontarne tante invece, di avvincenti, pericolose e astute ma per sua sfortuna erano tutte vicende che andavano contro il popolo di Asgard e quindi non avrebbe mai potuto mettersi in mostra per quelle. 

Anche Fay ne aveva, erano diverse da quelle del dio delle malefatte ma non nella distorta morale che portavano, non gradiva esporle, non gradiva essere giudicata per quelle gesta da chi non sapeva cosa significasse vivere nella sua condizione.

Giunsero tra i vari spintoni al tavolo dove i valorosi e altrettanto egocentrici compagni di Thor bevevano e mangiavano mentre il dio del tuono raccontava della sua ultima spedizione a gran voce e vigore, non appena Volstagg si accorse dei due si girò mostrando la sua barba ancora bagnata dalla birra. 

"Guarda guarda chi è uscito dal suo covo." disse poi ridendo seguito dagli altri membri mentre guardava l'annoiato Loki che mostrò un'espressione spazientita che tentava di nascondere con un finto sorriso. 

"Loki! Fratello, siediti! Nostro padre sarà contento di vederti qui a festeggiare con noi." 

Thor salutò il fratello con un sorrisone stampato in faccia, era sempre stato molto buono col suo fratellastro, Fay si lasciò scappare un sorriso. 

"Ne dubito, fratello." rispose ironicamente il dio rimanendo ancora all'impiedi di fianco alla guerriera che intanto aveva fatto un cenno di saluto a Lady Sif, solidarietà fra donne. 

Quando Odino, dall'altra parte della sala, vide finalmente arrivare Fay e suo figlio accorse con grande gioia per dare il suo saluto.

"Fay, perdona il trambusto, benvenuta!"

"Odino." disse lei portandosi un pugno sul cuore e chinando leggermente la testa, poi riprese. 

"Devo dire che siete davvero molto generoso se per un breve viaggio di Thor avete allestito una festa così sontuosa."

Tutti i seduti al tavolo si girarono verso di lei guardandola straniti, persino Loki si acciglió rimanendo perplesso. 

Caló per un attimo il silenzio a quella tavola, per quegli istanti Fay rimase confusa capendo di essersi cacciata in una situazione di imbarazzo generale causato evidentemente da lei. Cercó gli occhi di Loki con i suoi sperando che il dio potesse darle una spiegazione ma lo ritrovò a massaggiarsi la fronte a sguardo basso. 

La situazione venne sciolta dalla risata del padre degli dei che venne seguita poi da tutti quelli attorno a lui tranne che suo figlio minore il quale scosse la testa in segno di disapprovazione. Vedendo lo sguardo ancora confuso e imbarazzato della ragazza si piegò leggermente verso di lei per poi sussurrarle: "Questa festa non è per Thor."

Mentre sentiva quelle parole Odino chiamó a sé un uomo alto e dai tratti somatici molto simili a quelli del dio del tuono ma i suoi capelli e la sua barba erano molto più chiari rispetto al biondo dorato di Thor, aveva una scintillante armatura e pareva essere molto legato al re. 

"Fay, mia cara, lui è Balder, mio primogenito, di ritorno da Múspellsheimr."

La guerriera ancora scossa dalla notizia chinò il capo in segno di rispetto mentre invece Balder allungò la mano per afferrare quella della giovane e baciarla delicatamente, Loki intanto ancora vicino all'orecchio della ragazza continuava a spiegarle la situazione sussurrando mentre lei ritirava la mano. 

"Non è il primogenito, è un bastardo, motivo per cui ha rifiutato il trono. Múspellsheimr è il regno di fiamme dove vive Surtur. Era lì a pregarlo per non fargli distruggere Asgard durante il Ragnarok. Nessuna impresa eroica, solo secoli di piagnistei inutili."

Fay ascoltò con attenzione le parole di Loki analizzandone il tono e la dizione per accertarsi che ciò che stesse sentendo fossero cose veritiere e non solo un mucchio di menzogne per mettere Balder sotto una cattiva luce e fu per questo che preferì ignorare il primogenito e parlare con Odino, così si giró verso di lui. 

"Credevo mi aveste chiamata per una questione urgente, Vostra Maestà."

Il tono della ragazza era chiaro e preciso rispetto a prima, come se stesse tentando di riprendere la situazione nelle sue mani. In effetti era arrivata fino ad Asgard da Midgard per una missione e stava solo perdendo tempo, o meglio, le stavano facendo solo perdere tempo. 

Il padre degli dei sentite le sue parole subito si ricompose mostrando un'espressione mortificata e si affrettò a chiamare un paio di guardie che scortassero lui, i suoi figli e Fay alla sala del trono. 

 

   
 
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