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Autore: Sbruby    24/07/2009    4 recensioni
Muna odia Christian da molto tempo. Christian non sa che Muna esista.
A causa di una bella sbronza e di un falò dalle dimensioni olimpiche, i due ragazzi finiscono irrimediabilmente per scontrarsi.
E se Muna conoscesse accidentalmente il vero Christian?
Cosa accadrebbe se Muna si innamorasse dei suoi segreti?
{Dal Capitolo 8:dedicato a tutte le ragazze che, come me, ogni tanto si sentono un pò maniache xDxD}
E poi lo vidi.
Il profilo illuminato dalla forte luce del sole e gli occhi luccicanti. Era a torso nudo ed erano visibilissime le goccioline di sudore che gli scivolavano sinuose ed irriverenti lungo il petto e le spalle muscolose. Ai piani bassi, indossava un corto e piuttosto aderente pantaloncino bianco che copriva a stento le cosce, mentre le ginocchia svettavano verso il basso simili a due solidi pilastri.
Prima che lui si accorgesse del mio sguardo curioso, tornai a fissare il suo volto, leggermente arrossato. I miei occhi scrutarono affascinati i corti riccioli che baciavano la sua fronte e le tempie. Distrattamente colsi il grosso pennello che stringeva in mano, ma i miei neuroni in visibilio rinunciarono a chiedersi che cosa diamine stesse combinando Christian.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ispirata da una storia vera.



Prologo

C'era una volta un bel principe forte e coraggioso

che solcava i mari ed attraversava terre pericolose

soltanto per cercare la sua regina...

C'era, poi, una bellissima e gentile principessa,

intrappolata in un'altissima, irraggiungibile torre.

E poi c'ero io

il drago, grosso e spaventoso...





Maybe angel



Capitolo 1
Please, don't stop the rain...


If it’s gonna be a rainy day
There’s nothing we can do to make it change
We can pray for sunny weather
But that won’t stop the rain



"Quando hai diciotto anni
puoi appartenere soltanto a tre classi:
i Vip,
gli Arrampicatori
e gli Invisibili."




Era finito.
L'incubo durato cinque interminabili anni era finalmente finito.
85. Molto meno di quanto avevo chiesto al mio angelo custode.
Speravo che sarebbe rimasto al mio fianco durante gli orali, per pilotare le domande dei prof su argomenti che conoscevo.
Con ogni probabilità, lui, il nullafacente con le ali, durante l'ora più importante di tutta la mia carriera scolastica al Liceo Publio Virgilio Marone, aveva deciso di raggiungere il più lontano villaggio turistico dei Caraibi, dove aveva danzato tutta il giorno, bevendo un Malibù&Cola* alla mia salute..
Ma l'importante, come mi aveva saggiamente detto mio fratello Giangi, era che avessi superato l'esame di stato ed il certificato di diploma, che stringevo nella mano, ne era una prova concreta. Sospirai.
Non ero più una liceale.
Il 14 luglio era terminato il mio inferno ed il 14 luglio cominciava la mia estate.
Cosa avrei fatto?
<< Ehi!Guarda qui!>>
Afferrai il foglio che Vittoria mi porgeva e lo lessi nel più breve tempo possibile.
<< Un falò?>> Domandai sospettosa, alzando lo sguardo dal volantino e posandolo sulla mia migliore amica.
<< Ci vanno tutti. Vengono bruciati i libri e si beve birra. Ci sarà anche...DJ Edo.>>
<< Io volevo rivenderli i libri.>>
<< E dai! Ne basta uno. Sarà molto divertente.>> Mi implorò lei, sgranando gli occhi per assomigliare ad un cucciolo indifeso.
Inquietante.
<< mmmmm.....E va bene!Verrò, sennò chi si occuperà di te?>> Mi arresi infine, cercando di far passare la mia smorfia per un sorriso entusiasta.
Perchè, diamine, avevo gettato la spugna?
Vittoria iniziò a saltellare vivacemente attorno a me, cimentandosi in una antica danza tribale che comprendeva il movimento di braccia, testa e bacino allo stesso tempo.
<< E' splendido! Urrà! Ci sarà anche Christ...>> Ma, prima che la mia amica potesse finire di pronunciare quel nome, io la incenerii con lo sguardo.
<< Non dirlo...Non dirlo!Verrà anche Christian Alfieri?>>
<< Vuoi davvero saperlo?>>
<< No, perchè lo odio. Ti avevo avvertito che, dopo la scuola,esattamente un kilometro...>>
<<....Ti avrebbe diviso da Alfieri. Lo so. Ma lui bazzica tutte le feste, tutte!>>
<< Bene. Vorrà dire che diverrò monaca di clausura. No Alfieri?No party!>> Gridai come una furia, alzando le braccia al cielo.
Poi, le voltai le spalle e mi incamminai verso casa.
Avevo fame, sete, sonno, mal di testa. Tutto assieme.
<< Muna, aspetta!>>
Si, se non lo aveste capito, il primo termine era il mio nome. Ero nata in Italia, ero cresciuta in Italia, avevo fatto tutte le mie cose in Italia, ma il mio nome non era italiano. Muna in arabo significava desiderio ed era il nome che avevo ereditato da mia nonna, marocchina.
Non che non mi piacesse. Ma, ogni qual volta dovevo presentarmi, ne seguiva una lunghissima e richiestissima sintesi sulla storia della mia famiglia.
Sei italiana? Mi chiedevano. Ed io avrei voluto rispondere ironicamente:No!Sono un extracomunitaria, pezzo di idiota!. Ma mi ritrovavo a ripetere la stessa frase: Si, soltanto i miei nonni non lo sono.
Di certo, il mio aspetto fisico non aiutava la mia situazione. Ero una ragazza piuttosto bassina, con occhi e capelli di cioccolato, labbra carnose ed un naso piccolo e proporzionato. Ero perennemente abbronzata. (D'estate, d'inverno, in autunno, in primavera. Sempre) La mia carnagione era così scura da far invidia anche al più lampadato della città.
Vittoria sosteneva che dovevo ritenermi fortunata ed, invece, per me era una cosa come l'altra. Non degna di molta importanza.
<< Muna. Rallenta>> Urlò Vittoria, sbracciandosi come una forsenata. Era dolcissima....Si illudeva che io avrei ascoltato il suo blaterare. Non ci sarei andata a quel falò.
Maledetta lei e tutte le feste di questo mondo.
Accellerai il passo, muta come un pesce.
Com'era Vittoria, mi chiedete? Una spilungona, bionda e magra come un grissino. Per mia fortuna, in Italia non esistevano le cheerleader,altrimenti lei avrebbe avuto tutti i requisiti necessari per essere una di loro. Compresa la voglia matta di fidanzarsi con uno sportivo.
In poche parole: Vittoria era follemente innamorata (io direi infatuata) di Christian Alfieri, capitano e leader indiscusso della squadra di pallavolo della scuola. Ovviamente il suo amore non era ricambiato. Christian aveva una ragazza per ogni sera e la mia amica non intendeva essere una delle tante.
Personalmente, nemmeno una delle poche.
<< Avevi promesso che saresti venuta!>> Sbraitò col fiatone, non appena mi raggiunse.
<< Risposta sbagliata. Non avevo promesso alcunchè.>> Risposi con tono scocciato e con uno svolazzo della mano liquidai l'intera faccenda. Per un attimo sperai che anche Vittoria facesse lo stesso.
<< Tu ci andrai...Con le buone o con le cattive.>> Mi minacciò, puntando un suo dito affusolato contro di me.
<< Ah si? Ed in quale modo vorresti trascinarmi alla spiaggia? Mi legherai con una fune al tuo scooter?>> Risposi subito con il tipico aplomb inglese.
<< Parlerò con tua nonna.>>
<< Non oserai!>>
Oddio! Mia nonna, pure, no!
Ma la mia silenziosa preghiera fuggì via col vento, una delle tante preghiere inascoltate.
Vittoria mi rivolse un sorrisino sbarazzino e schizzò via, più veloce di una scheggia. La inseguii, ma sapevo che ogni tentativo di raggiungerla era inutile. Aveva praticato atletica leggera per anni ed inoltre,probabilmente grazie alle sue lunghe gambe, era molto veloce. Io e lo sport, al contrario, eravamo acerrimi nemici. L'unico sport in cui ricordavo di essermi cimentata era palla avvelenata* (Non ero sicura che fosse un vero sport, in realtà) ed ero sempre stata la prima ad essere eliminata.
Terribile.
Come previsto, arrivò lei per prima nel parcheggio del parco dove abitavo e non perse tempo. Pigiò il bottone del citofono più volte e prima che potessi riacciuffarla, scivolò all’interno del palazzo. Mentre la traditrice saliva le scale alla velocità della luce, io mi fermai per prendere fiato. Non riuscivo a muovere un muscolo, mi sembrava che avessi corso per miglia e miglia. In realtà, dal liceo a casa mia non c’erano più di novecento metri.
In quel momento esatto, pensai a mia nonna. Ma, soprattutto, immaginai l’espressione sul suo volto, quando Vittoria le avrebbe spifferato tutto.
Intendiamoci...Mia nonna (Muna I) era un’adorabile e generosa vecchina di settanta anni. Viveva con noi da quando avevo memoria ed ed era sempre stata il punto di riferimento della mia famiglia. Alla saggezza senza tempo dei suoi consigli nessuno poteva sfuggire. Ed, inoltre, sapeva cucinare un tajine divino! Il tajine era un piatto molto diffuso in Marocco, composto per lo più da carne e pollame. All’apparenza molto semplice da preparare, ma soltanto mia nonna conosceva il modo con il quale le spezie dovevano essere sminuzzate e bagnate d’olio d’oliva.
Purtroppo aveva un difetto innegabile: la fissa per il matrimonio.
Secondo i suoi desideri, avrei dovuto sposarmi a sedici anni e generare un numero considerevole di figli maschi e robusti (“belli” come il nonno, diceva). Il compito di una donna era, dunque, accudire la propria famiglia, la propria casa.
Questo, però, non era esattamente il mio sogno. Anzi, a volte, rappresentava un incubo.
Ecco, perchè negli ultimi mesi litigavamo molto spesso.Con la fine del liceo era giunto il momento di decidere per il mio futuro. Io volevo studiare medicina e diventare dottoressa, un giorno. Mia nonna voleva che cercassi un buon partito, per poi accasarmi felicemente, il più presto possibile.
<< Oh, Vittoria. Che piacere vederti! C’è anche Muna, vero?>> Sentii mia nonna dire, sebbene ci dividessero due piani.
<< Si. Volevamo chiederle una cosa, signora >> Oh, Gesù...
Stop!
Vi starete chiedendo il motivo per cui, tra le tante persone alle quali rivolgersi, la mia migliore amica aveva scelto proprio mia nonna.
Logico.
Ebbene. Era l’unica persona capace di convincermi a fare qualcosa. Era il mio punto debole e Vittoria lo sapeva bene. Stava giocando sporco, ma probabilmente l’opportunità di incontrare Christian Alfieri era più importante di qualsiasi altra cosa. La possibilità di vedere quel coso firmato e parlante le aveva annebbiato il cervello.
<< Si, nonna...Volevamo chiederti, se potevi prepararci una scodella di tajine.>> Esclamai, irrompendo in casa mia con l’impeto di un brillante agente della CIA.
L’ultimo dei miei desideri era che Vittoria parlasse del falò. Mia nonna mi ci avrebbe spedita in quattro e quattrotto, con la folle speranza che trovassi un ragazzotto, giovane e virtuoso.
Entrai in cucina.
Vittoria era tranquillamente appoggiata al frigo, mentre Nonna Muna se ne stava seduta su una sedia e macinava col mattatoio un pò di spezie dall’odore invitante.
<< Oh, mie care! Non avete pranzato? Non preoccupatevi ci penso io>> Così dicendo, si alzò in piedi e ci guardò attentamente, come per valutare il nostro peso con l’aiuto della sola vista.
La smorfia in cui si piegarono le sue labbra non mi piacque per niente.
<< Spero che non abbiate cominciato una dieta. E' una tortura terribile ed inutile. Dobbiamo mangiare in modo sano...>>
<< Signora, lei ha mai partecipato ad un falò?>> Esclamò Vittoria, interrompendo bruscamente il monologo di mia nonna. Si allontanò dal freezer e si sedette su uno sgabello. Cercai di intercettare il suo sguardo, ma lei faceva di tutto per evitare di guardarmi.
<< No, purtroppo. Ai miei tempi, in Marocco, nessuno organizzava dei falò. Credo che sarebbe stato bello parteciparvi...>> Rispose mia nonna, senza lasciarsi intimorire dalla parlantina della mia amica, alla quale era abituata. Le due si osservarono a lungo e poi scoppiarono in una fragorosa risata.
<< Immagino che la vostra classe abbia organizzato un falò e Muna non vuole venirci. Giusto?>>
<< Quasi. I diplomati di tutte le scuole della zona verranno. Mi dispiacerebbe se vostra nipote, mia migliore amica, perdesse un rito di passaggio così importante>>
Dal canto mio, decisi di rimanere in silenzio e rivolgere una nuova e più disperata preghiera. Avrei deluso mia nonna, se avessi attaccato Vittoria. Questo, però, non mi avrebbe impedito di vendicarmi in privato.
Si sa, la vendetta è un piatto che va servito freddo .

<< Ahi!Basta con i pugni, mi fai male!>>
<< Se intendevo farti del bene, traditrice di una amica, ti regalavo dieci euro>>
<< Dieci euro?Che tirchia che sei!>>
Le indirizzai uno sguardo assassino.
Avrei voluto ammazzarla e poi sarei fuggita in Irlanda, dove avrei coltivato un orticello per tutto il resto della mia vita...
Nah! Non avevo il pollice verde e poi....non conoscevo affatto l'irlandese, un dettaglio che non potevo trascurare. L'idea di comunicare a gesti mi inorridiva.
<< Muna, se domani il mio braccio sarà ricoperto di lividi, giuro che ti perseguiterò fino all'oltretomba.>> Si lagnò Vittoria, cullandosi amorevolmente il braccio dolorante. Forse...ci ero andata troppo forte..Ma se lo meritava!
<< Ed io giuro che se, domani sera al falò, Christian Alfieri mi darà anche solo un briciolo di fastidio...Io ti lascerò lì, nella mani di un'orda famelica di adolescenti alcolizzati.>> Nonostante la durezza del mio tono, la reazione della mia amica fu una grossa ed irritante risata.
<< Lo sai che sei come una sorella per me, vero Muna? Ma devo essere sincera: Christian non ti cagherà nemmeno di striscio. Le tua è una ossessione. Basterà che tu ti tenga lontana da lui.>> Ribatte, aprendo le braccia come un buon discepolo.
<< Tu non capisci o non vuoi capire! Soltanto la sua presenza mi infastidisce! E' un citrullo che si crede migliori di tutti gli altri citrulli. Oh, dovremmo tutti inchinarci alla sua irragiungibile perfezione? No, io non la bevo >> Sbottai più acida di quanto potessi mai immaginare.
Ma il silenzio di Vittoria, non mi stupì. Lei non riusciva a vedere cosa c'era oltre le apparenze.
<< Christian Alfieri è un pallone gonfiato e rimarrà tale, finchè un miracolo divino non mi dimostrerà il contrario.>>







Ho pensato di dare un volto ai miei personaggi.
Di volta in volta cercherò di trovare i Vip adatti ad impersonarli.



Database of Maybe Angel


Muna

Vittoria







NDA
Or bene. Devo precisare alcune cosuccie...
(*) Chi di voi non sa cosa è un Malibù&Cola? Su, su alzate le manine!
Va bene, ve lo spiego lo stesso.
E’ un drink leggero in cui si unisce coca cola ed un liquore al cocco. Provatelo!
No, non vi sto incitando all’alcool. Se dovete bere qualcosina al bar,
vi consiglio questo drink...molto innocuo XD
Seconda cosa importante.(*) Conoscete il gioco: palla avvelenata?
Io ci giocavo assieme ai miei amichetti alle scuole elementari e come Muna
venivo sempre colpita alla velocità della luce, per lo più alla testa.....
Mi sono sempre domandata cosa passasse per la mente delle maestre ,
mentre ci insegnavano questo gioco. Bah!


Spero di non avervi annoiato a morte.
Vi auguro una buona meditazione....dopo questa fic, ne avrete bisogno ^^
Ricordo a tutti voi, carissimi lettori, che questa è la mia prima fic
.Sono ben accetti commenti e consigli!
Baci. =D
Sbruby§

P.s. Ogni ciappy avrà come titolo quello di una canzone.
Per ogni ciappy una canzone diversa.
Please don't stop the rain - James Morrison
  
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