Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: fusion    03/06/2019    3 recensioni
Potrebbe essere una giornata assolutamente normale, se non fosse per quegli strani avvenimenti, ma per quelli... deve esserci una spiegazione.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
d
DEVE ESSERCI UNA SPIEGAZIONE




Una mira perfetta


Goku si limitò ad affilare lo sguardo verso il limitare della piccola spianata appena dietro l'edificio principale, in direzione del margine ovest del giardino. Si schermò con una mano dai raggi del sole, che avevano appena iniziando ad abbassarsi, e si sforzò di osservare la scena con tutta l'attenzione che riusciva a permettersi.
Sembrò maledettamente concentrato per alcuni interminabili secondi, mentre tutto intorno calava un silenzio di tomba e la tensione sembrava farsi sempre più palpabile. Quando si decise a voltarsi e a rivolgersi alle due persone che trattenevano il fiato, appena dietro di lui, non poté fare a meno di esordire sospirando, come a ribadire che ci aveva riflettuto a lungo e con cognizione di causa e... no, non stava affatto per dare della pazza alla donna più spaventosa dell'universo. “Ma sei proprio sicura che sia così grave, Bulma?”.
Lei additò il marito ad alcuni metri di distanza, “Guardalo, Goku! Ti sembra normale?” insistette per l’ennesima volta, la voce stridula che parve toccare una nuova intensità di decibel. Al suo fianco Trunks annuì vistosamente per darle manforte e Goku fu costretto a tornare a osservare la scena, sforzandosi di esaminare meglio la situazione.
“Beh, ecco... ” ebbene sì, forse il concetto di normalità era qualcosa di difficile da definire nell’universo in cui viveva. A voler essere proprio pignoli, c'erano due o tre cosette che probabilmente avrebbero potuto destare in lui una qualche apprensione, se solo si fosse ricordato di come in quell’universo non fosse poi così difficile che una giornata iniziata così serenamente come quella si tramutasse nel peggiore degli incubi. Nonostante il suo innato ottimismo infatti, il modo in cui si stava configurando il pomeriggio sembrava appunto volergli rammentare proprio questo tipo di circostanza, perciò Goku, dopo essere stato strappato quasi a forza dalle sue mansioni nei campi e aver rischiato almeno un paio di volte la vita - e peggio ancora la cena - per convincere sua moglie, aveva deciso che fosse il caso di impegnarsi almeno un po', se non altro per non contrariare Bulma.
“Ora che mi ci fate pensare...” l'espressione con cui si era messo nuovamente a scrutare Vegeta, a quel punto, sembrò una volta per tutte voler comprovare degnamente la sua presenza lì.

Ignaro di essere osservato, il principe dei saiyan si poggiò una mano al mento fissando con estrema attenzione la siepe che aveva davanti. Come se ciò non bastasse chinò il capo prima da un lato poi dall'altro, ripetendo l'operazione altre due o tre volte.
Goku aggrottò la fronte ancora più eroicamente di prima, alla ricerca di qualcosa che assomigliasse a una minaccia... ma no, proprio non ci riusciva! Con tutte le migliori intenzioni non poteva convincersi, e finì ben presto per scrollare le spalle e grattarsi la nuca con un gesto nervoso in cerca di un appiglio.
L'universo e il pianeta Terra, in quel preciso istante, non parevano minacciati da alcun potere oscuro e malvagio, su questo non potevano esserci dubbi. E dopo essere giunto a questa amara conclusione sospirò un'altra volta, più rassegnato di prima, tornando a dare le spalle al principe dei saiyan e a rivolgersi al resto della sua famiglia.
“Bulma, a parte il fatto che mi sta ignorando non mi sembra che ci sia nulla di stra... Eheh... Aspetta!” gli occhi scuri s'illuminarono all'improvviso. “Che mi sta ignorando non è mica strano!” concluse ridacchiando con una certa soddisfazione.
Bulma avrebbe voluto strozzarlo. Per quanta fiducia avesse nell'amico di sempre c'erano dei momenti nei quali dubitava riuscisse ad allacciarsi le scarpe da solo. Immusonita e frustrata lo guardò in una sorta di supplica nell'intento di ritrovare la calma che aveva ormai perso le speranze di recuperare.
Si concesse un sospiro in un ultimo disperato tentativo. “Goku...” iniziò controllando il tono di voce al meglio delle sue possibilità. Lui la osservò furtivo, con la massima cautela, cominciando a presagire il peggio.
“Tu credi che ti avrei fatto venire fin qui per nulla se non ci fosse qualcosa di strano?!” bisbigliò a denti stretti, incrociando lo sguardo con quello del saiyan.
“Già, ma...” il saiyan in questione si voltò a controllare di nuovo Vegeta e gli sfuggì un gemito rassegnato.
Certo che ce la stava mettendo proprio tutta, questo almeno Bulma non poteva rimproverarglielo. “Al telefono sembravi ma...” l'istinto lo spinse a interrompere bruscamente la frase, un secondo prima di commettere un errore che poteva costargli la vita.
Bulma incrociò le braccia e lo fissò seria, quasi come se volesse avvisarlo di valutare le sue parole. “Maledettamente spaventata!” aggiunse Goku all'ultimo momento, cercando ostinatamente qualche appiglio nell'espressione ansiosa di Trunks, prima di tornare a rivolgersi all'amica. Il ragazzino sembrava confuso almeno quanto lui.
“Cosa vuoi che faccia, esattamente?” le chiese nel modo più disponibile possibile. “Vai a parlare con lui!” ordinò subito la scienziata, poggiando le mani sulle spalle dell'amico e costringendo quest'ultimo a girare su sé stesso. “Siete entrambi saiyan, potrebbe essere una delle vostre stranezze” aggiunse spintonandolo in direzione del marito.
“Ma di che stranezze parli?” protestò non troppo convinto Goku. Puntò gli stivaletti a terra in modo infantile, nel tentativo di estorcere qualche indizio in più alla donna che lo stava letteralmente spingendo incontro al pericolo. “Che gli devo dire?” “Non m'interessa cosa gli dici... basta che scopri cosa gli sta succedendo” insistette lei, usando tutta la propria forza per allontanare il saiyan che tuttavia non si smosse di un solo millimetro.
“Bulma cara...” mormorò una voce alle spalle del terzetto.

Furono tutti costretti a voltare il capo nella medesima direzione. Il Dott. Brief infilò le mani nelle tasche del camice, osservando la scena con la più assoluta calma, “Stavo cercando il carbur...” “Non ora papà! Ho cose più importanti a cui pensare” lo interruppe la figlia. Tornò a riportare la propria concentrazione sull'amico nel giro di un secondo e ricominciò a spintonarlo “E ora vai, Goku!”

Goku si staccò malvolentieri da terra gettando un'occhiata sconsolata al Dott. Brief. Dopo aver riposto in lui la vaga speranza di essere tratto in salvo, si ritrovò ad osservarlo mentre lo stesso si spostava flemmatico verso l'edificio principale e scrollava le spalle. Senza volerlo, finì per pensare che in quel momento probabilmente Chichi stava preparando la cena, e dovette sforzarsi non poco per dimenticarsi che a pranzo aveva mangiato solo quattordici portate, muovendosi una volta per tutte in direzione delle siepi in fondo al giardino.
Atterrò con tutta calma accanto al principe dei saiyan, che intanto si era avvicinato alla siepe come a volerla valutare con maggiore attenzione, con la netta sensazione che dietro di lui, a qualche metro di distanza, Bulma e Trunks lo stessero osservando con fin troppa attenzione.
“Ehi, Vegeta!” esordì allegramente.
Ci fu un attimo di silenzio, prima che Vegeta si voltasse a squadrare il nuovo venuto. Fu come se lo vedesse per la prima volta e per un breve istante strizzò gli occhi cercando di mettere a fuoco l'altro saiyan, “Kakaroth!” esclamò dopo un tempo che parve infinito.
“Come va?” s'informò Goku, ottenendo in risposta un leggero annuire del capo, “Tutto bene” disse l'altro.
Tutto bene. Perché invece cominciava ad avere la sensazione che non fosse esattamente così?
Vegeta indugiò per un altro secondo prima di tornare alla siepe, poi di punto in bianco fece comparire un ki blast sul palmo della mano rivolgendolo verso l'arbusto. Il colpo partì immediatamente sfiorando la pianta, che perse una manciata di foglie. Si soffermò ad osservarla per un altro istante chinando il capo da un lato in un gesto che aveva già compiuto diverse volte negli ultimi minuti e Goku si trovò involontariamente a ripetere quella posa, inclinando la testa all'unisono con Vegeta, come se cercasse di cogliere anche lui qualcosa d'importante. Peccato che non vedeva niente.
“Non trovi anche tu che sia un po' storto?” domandò il principe, ancora immerso in una profonda concentrazione.
“Ehm...” Goku si concentrò insieme a lui con rinnovata attenzione. “Storto...” pronunciò fra sé e sé a bassa voce. Era più un'affermazione che una domanda. “Di che cosa stai parl...” quella era decisamente una domanda, ma non riuscì a pronunciarla per intero, incantato dai gesti dell'altro.
Una nuova sfera d'energia comparve nella sua mano e Vegeta la puntò nuovamente alla siepe con il chiaro intento di farle seguire il percorso che aveva già fatto la prima.
“Ma che stai facendo?” chiese a quel punto Goku, arrendendosi. Un'inflessione curiosa nella voce e un'espressione sorridente accompagnarono la domanda.
“Sto potando le siepi” rispose il principe alzando la mano. Per un attimo il braccio di Vegeta sembrò prendere la mira, oscillando da un lato all'altro.
“Ok” rispose accondiscendente Goku, per niente convinto. Per quanto non fosse sua abitudine saltare a conclusioni catastrofiche tanto presto, dovette ammettere che quello a cui stava assistendo non poteva essere del tutto normale.
Vegeta assunse un'espressione di pura concentrazione e solo dopo alcuni istanti il ki blast lasciò la sua mano. L'espressione del suo interlocutore, peraltro, a quel punto non era molto diversa.
Ci pensò su un momento. “Perché?” chiese con sincera curiosità... e del tutto inutilmente.
L'esplosione in realtà non colpì l'arbusto che stava potando, ma quello che, fino a pochi secondi prima, cresceva a qualche metro di distanza. “Tsk” commentò Vegeta, assottigliando lo sguardo, il braccio ancora teso davanti a sé.

Dunque, la situazione era questa: l'orgoglioso principe dei saiyan si reggeva in piedi a malapena e non era capace nemmeno di prendere la mira, sempre che quello a cui stesse mirando fosse qualcosa che avesse un senso di per sé; rispondeva a stento alle sue domande ed era anche gentile. No, era ovvio che ci fosse qualcosa che non andava. Cominciò a credere che, probabilmente per la prima volta in vita sua, Bulma non stesse proprio esagerando.

Vegeta parve elucubrare per un istante. Su cosa nessuno sarebbe stato in grado di dire, figuriamoci Goku. Assottigliò lo sguardo. Per l'ennesima volta una minacciosa luce irradiò dalla sua mano, costringendolo a ripetere l'operazione. Questa volta centrò in pieno il cespuglio che perse ben più di qualche semplice foglia.
“Ora va molto meglio” farfugliò ammirando la sua opera e la siepe ora palesemente pendente da un lato. “Bene!” esordì Goku con malcelato sospetto e un tono deciso che sembrava più un'auto-esortazione. Ma non andava bene per niente.
Se Vegeta usciva di senno potevano essere guai seri. E poi - soprattutto! - chi lo avrebbe spiegato a Bulma?! “Io adesso devo proprio andare” disse a voce alta, ancora una volta beatamente ignorato.
Cominciò ad allontanarsi con molta calma, riflettendo sul da farsi. Si prese tutto il tempo necessario per pensare a come avrebbe riferito a Bulma le conclusioni a cui era giunto nel modo più diplomatico possibile. Rischiare che uscisse di senno anche lei sarebbe stato ancor più problematico.
Quando fu abbastanza vicino da avvertire chiaramente l'ansia dell'amica e del ragazzino di fianco a lei, sfoderò uno dei sorrisi più rassicuranti del suo repertorio. “Credo che sia impazzito” esclamò candidamente.

Studiando la scena da lontano, Bulma si era già messa le mani tra i capelli, le parole di Goku le giunsero quindi come la fatidica ultima goccia. Senza preavviso e con uno slancio imprevisto, afferrò il saiyan per il colletto della maglietta, “Coooosaaaa?!” sbraitò.
Goku scattò di un passo indietro con un'espressione terrorizzata. “Ehi Bulma, aspetta!” farfugliò in preda alla confusione, mentre cercava invano di divincolarsi. Per un momento si chiese se fosse stato lui a farla arrabbiare così... ma poi che aveva fatto, in realtà? Non era Vegeta quello che stava polverizzando le siepi?
“Mamma, papà starà bene, vero?” si preoccupò il ragazzino accanto a lei, ma la madre era troppo impegnata a scuotere l'amico con vigore per ascoltare le parole del piccolo Trunks. “Come sarebbe a dire che è impazzito, Goku? Che cosa è successo? Cosa ti ha detto?” urlò Bulma agitando l'altro con veemenza.
“Ma...” dopo l'iniziale spavento, il saiyan diede segno di aver cominciato a capirci qualcosa. “Veramente...” deglutì sonoramente tra uno strattone e l'altro e un secondo dopo stava già ritrovando la sua proverbiale prontezza di spirito. “Veramente cosa?” lo imbeccò Bulma sempre più agitata, smettendo di smuovere l'amico per un breve istante.
Goku prese a grattarsi la nuca come era solito, mentre cercava di scegliere di nuovo le parole adatte. “Non so...” provò a spiegare assumendo una posizione stabile, nel contempo la donna continuò a fissarlo con crescente aspettativa.
Per uno dei guerrieri più potenti dell'universo, conversare tranquillamente con una terrestre attaccata alla gola che tentava di strangolarlo forse non era nulla di speciale, ma quella particolare terrestre aveva il potere di spaventarlo a morte in certe occasioni. E questa era una di quelle.
“Mi ha parlato di certe piante” rispose cautamente. “Piante?” domandò lei inarcando un sopracciglio in un'espressione perplessa.
Alle loro spalle il suono di un’esplosione improvvisa rimbombò per tutto il vicinato. Bulma si scorse leggermente oltre le spalle dell'amico giusto in tempo per notare una nuvola di fumo alzarsi nel punto esatto in cui, un tempo, crescevano gli arbusti a delimitare il proprio giardino.
Tradendo la preoccupazione riflessa nello sguardo, Bulma tornò a fissare Goku, che per un attimo si era voltato anche lui. I suoi occhi azzurri parvero chiedergli in silenzio “Dammi una spiegazione!”.
Ok, Goku doveva ammettere che di quello che aveva detto Vegeta lui proprio non aveva capito un tubo. “Si comporta in modo strano” concluse poi tagliando corto, più o meno soddisfatto. In fin dei conti questa era l'unica cosa di cui era certo.
La terrestre riprese a scuoterlo con ritrovato vigore, “Gokuuuu! Fin qui c’ero arrivata anch’io! È per questo che ti ho chiamato, ricordi?” la presa delle sue mani ricominciò a stringersi, “Tu devi aiutarmi a capire cosa gli è preso!” concluse.
“Ok” rispose d'istinto il saiyan, più per evitare di essere strattonato fino alla morte che per un'effettiva padronanza della situazione.
Bulma e Trunks sembravano davvero preoccupati però, così Goku si sforzò per l'ennesima volta di riflettere seriamente. Si voltò di nuovo per dare un'occhiata fugace al principe dei saiyan e per un momento una qualche idea sembrò balenargli nello sguardo. Gli occhi scuri rotearono pensierosi verso l'alto, poi tornò a fissare l'amica con un'espressione esitante, come se fosse indeciso se parlare o no. “Sai, Bulma...” esordì poi in tono pacato. “A dire la verità non penso proprio di poterti aiutare”. Quella... cosa andava ben oltre le sue possibilità.
Nel frattempo un'altra parte della siepe svanì per sempre in una nuvola di fumo.


CONTINUA…







  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: fusion