Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Kagome 95    04/06/2019    0 recensioni
E se Inuyasha avesse un proseguo?
cosa succederebbe se fosse peró Sesshomaru a raccontare la storia?
Cosa successe in 3 anni, davvero Inuyasha ha dimenticato kikyo ?
Genere: Avventura, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Inuyasha, Kagome, Rin, Sesshoumaru | Coppie: Inuyasha/Kagome, Kagome/Sesshoumaru
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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- Questa storia fa parte della serie 'Ten'nō no ketsueki to megami'
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Capitolo 2: Amore platonico


Due giorni dopo Kagome fu seduta accanto a me “ allora” prese la parola “ stavamo parlando di amore, no?” chiese la donna mentre la sue guance presero colore. Annuii semplicemente. “ l’amore si può dividere in tre forme “ continuò la femmina umana “affinità intellettuale cioè  Amore platonico “ i suoi occhi si spostarono sui i miei.
“ affinità di pensiero “ ripetei scettico.
“ ad  esempio  io e te pensiamo che tu fratello sia un grandissimo idiota” disse cambiando completamente espressione.
“ Inuyasha?” domandai non comprendendo cosa centrasse.
“ lasciamo perdere “ soffiò chinando il capo, la sua supponenza mi fece davvero indispettire.
‘ con chi crede di parlare’ pensai contenendo il mio fastidio.“ Rin” dissi spezzando il silenzio.
“ Rin?” chiese la giovane donna incuriosita.
“ credo che ne converrete con me di desiderare solo il meglio per quella bambina” la guardai dritto negli occhi aspettando una sua qualche reazione sciocca e senza senso.
“ ma s-Si” avvampò “ c-certo!” si grattò la nuca nervosamente. “ che stupida “ non osò guardarmi negli occhi.
“ oppure “ proseguii giocando  con le sue reazioni “ che il diritto di vivere non debba essere concesso a chi non abbia onore” i suoi occhi si posarono su di me per qualche secondo incuriosita.
“ che intendi?” chiese per poi portare suoi occhi nocciola alle sue mani tremanti.
“ abusare del proprio potere per proprio egoismo “ rimembrai nella mia mente il ricordo di quei bastardi che tentarono di possedere il suo corpo. Altro disgusto mi salì alla gola.
“ Sesshomaru “ Kagome fu catturata dalla mia persona. “ oppure….” accenno un sorriso. “ l’aver perso entrambi un padre… “ sussurrò “ ci rende in qualche modo simili,  non credi?” domandò spezzando il mio disgusto. “ sai “ rialzò il capo e guardò il cielo “ è morto davanti ai miei occhi “ i suoi occhi divennero improvvisamente vitrei. “ non ho potuto fare nulla per lui “ caddero alcune lacrime dal suo volto. Qualcosa dentro petto fece male, malissimo.
“ non è stata colpa vostra, miko “ dissi senza pensare.
“ ma io “ cercò di dirmi ma.
“ NON LO è STATA” ribattei con forza.
“ Sesshomaru…” quel viso privo di ogni cosa mi fece agire istintivamente. Poggiai una mano sopra la sua fronte. Odiavo il suono dei suoi lamenti. Odiavo lei in tutto il suo essere. La mia mano scese ai suoi occhi ed asciugai le sue lacrime. Quando i suoi occhi privi di luce parlarono con i miei, un battito risuonò dentro il mio petto.  Mi alzai subito dopo. “ vai di già?”
“ si “ gli diedi le spalle.
“ capisco “ portò la sua mano al petto. “ grazie per quello che hai detto” concluse.
“ Ricordati del nostro patto, donna.”severamente me ne andai via di lì.
“ si…”

Quella sera a palazzo i miei generali decisero di dare una festa. Quei demoni parlavano la mia mente fu ben altrove quella notte.
‘Kagome’ pensai nel silenzio delle mie stanze. Da qualche tempo la sua presenza nella mente era diventata fissa. ‘ affinità di pensiero’ mi chiesi guardando il giardino mentre quelle belve danzavano ‘ davvero io e te la pensiamo allo stesso modo?’ chiesi tra me e me.
“ figlio va tutto bene?” chiese mia madre alzandosi al suo regale posto a sedere raggiungendomi vicino alla finestra.
“ non è nulla” scostante gli diedi le spalle.
“ anche tuo padre era sempre perso nei suoi pensieri “ mi trafisse con i suoi occhi dorati mia madre. “ chissà cosa pensava il grande generale cane “ mi guardò con immonda severità.
“ Io non sono mio padre” scoppiai accorciando la distanza tra noi due. Se non avessimo avuto alcun legame di sangue l’avrei uccisa.
“ i vedo nei tuoi occhi il tormento “ prese il mio viso con forza “ se prima era solo un sospetto adesso ne ho la certezza “ quella lurida vegera maledetta. “ credi che non conosca mio figlio?” chiese divertita. “ godi la festa “ mi sorrise acidamente. “ ahahahah forza altro cibo” esclamò quella fottuta bastarda. Che avesse davvero capito che c’entrasse un essere umano?
Mia madre non era stupida di certo. Cosa stava tramando? una vendetta?
“ mio signore?” chiese Jacken mettendosi al mio fianco.
“ preparami un bagno “ gli ordinai.
“ come desiderate” rispose senza dire altro.
   
 
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