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Autore: Jasmine_dreamer    04/06/2019    1 recensioni
"La finisci di starmi addosso? Mi perseguiti da settembre, quando l'anno scorso non conoscevi neanche il mio nome!" disse Alexia.
"L'anno scorso eri un cesso, poi non so cosa sia successo!" rispose Parker.
"Si chiamano tette. Ecco cos'è successo, quando ti crescono le tette improvvisamente diventi figa."
Lui rise: "Guarda che le tette non c'entrano, contribuiscono, ma non sono loro la causa del tuo cambiamento. Quando ti ho vista ho pensato che eri una favola."
Sul sorriso di Alex comparve un sorriso dolce e pensò a quanto fosse carino Parker. Poi si ricordò che era Parker e disse: "Non mi compri con due parole in croce, sai?"
"Oh che strano, sembrava di si."
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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"Avete fatto sesso?" chiese imperterrita Matilde.
"Dio Maty, no!" rispose Alex.
"Peccato, almeno avresti potuto spiegarmi perché ci vanno tutte!" esclamò l'amica ridendo e imboccando la curva.
"Sto morendo dalla vergogna, mamma pensava fossi da te, giusto?" chiese Alexia.
"Sì, le ho raccontato che dopo un po', siamo andate a casa mia perché ci stavamo annoiando e poi tu sei crollata" rispose Matilde.
"Grazie" fece Alex.
Matilde fece spallucce e continuò a guidare verso casa di Alexia.
Una volta arrivate, Alex scese dalla macchina e disse: "Ciao Maty".
"Ci vediamo a scuola, tesoro" rispose Matilde.
Alex entrò in casa salutando, ma non ebbe risposta.
Poi trovò un biglietto di sua madre in cui c'era scritto che lei e Nicholas sarebbero usciti a fare delle commissioni.
Il cellulare di Alex prese a squillare: era Parker.
"Rattatà, sei arrivata a casa?" domandò lui.
"Che tempismo, Snorlax. Comunque sì, sono a casa" rispose sorridendo lei.
"Ero preoccupato, volevo anche chiederti una cosa" fece Parker.
"Certo," rispose Alex sedendosi sul divano: "dimmi".
"Non ti sei pentita di quello che è successo stanotte, vero?"
"No, non ero così ubriaca da non rispondere delle mie azioni, mi rendevo conto di quello che stavo facendo e, sinceramente, credo che avrei dovuto farlo molto tempo fa. Ti ho sempre amato Parker, per me ci sei stato sempre e solo tu, è per questo che Jamie mi ha lasciata, perchè persino lei si era accorta di quello che provavo per te. Mi dispiace solo di averci messo così tanto tempo ad accettare i miei sentimenti. Ma avevo paura. Paura perché non avevo mai provato nulla di simile per nessuno, paura perché tu mi avevi già fatto del male con Jacqueline, e se ti avessi parlato e mostrato quali erano i miei sentimenti per te, tu avresti potuto farmene ancora. Ma non mi rendevo conto che, standoti lontana, mi stavo facendo del male da sola" disse Alex.
"Rattatà, sai perché ti ho chiesto se tu fossi arrivata a casa?" chiese lui.
"No" rispose lei.
"Perché sentivo già la tua mancanza. Apri la porta".
Alexia andò ad aprire e se lo trovò davanti.
Sorrise e lo baciò.
"Ti amo, Rattatà" disse lui a pochi centimetri dalla sua faccia.
"Ti amo anche io, Snorlax".


Il giorno seguente, fu Parker ad accompagnarla a scuola.
Entrarono mano nella mano, tutti li guardavano, le ragazze con sguardo furioso, mentre i ragazzi erano visibilmente confusi.
E probabilmente felici, perché ciò significava che Parker oramai era out, quindi le loro compagne scolastiche, dovevano iniziare a guardarsi attorno.
Alexia notò gli sguardi che tutte le ragazze le riservavano e ne fu in imbarazzo.
Imbarazzo di cui Parker si accorse, le si avvicinò ad un orecchio e le disse: "Tranquilla amore mio, questo è il nostro momento".
Alle sue parole, il suo cuore si rilassò, si girò verso di lui, gli sorrise e poi riprese a camminare a testa alta, sorridendo soddisfatta a tutti quelli sguardi cattivi.
"Ma guarda un po'" esordì una voce fin troppo conosciuta: "Ce l'avete fatta, eh?"
"Sì Jacqueline, ma tranquilla, prima di andarci a letto gli farò fare il test dell'HIV, con te non si può mai sapere" rispose Alex.
Jacqueline sorrise e disse: "Stai attenta, tesoro. Chi ci casca con me una volta, è molto probabile che ci caschi due".
"Oh ti prego, ho sbagliato una volta e non lo farò mai più" intervenne Parker prima che la sua Rattatà potesse dire qualsiasi cosa: "Ero talmente ubriaco che mi sarei potuto fare un palo della luce, ti assicuro che non riaccadrà più, è stato talmente orribile che la mia mente lo ha perfino rimosso".
Alexia sorrise: "Fattene una ragione, "tesoro". Ormai noi siamo felici, e tu sei solo acqua passata".
Jacqueline, senza avere risposte, se ne andò ammutolita.
"E bravi i miei ragazzi!" esclamò un'altra voce conosciuta.
Ma questa era piacevole.
"Bravo fratello!" disse Rj.
Parker lasciò la mano di Alex per abbracciare chi era il suo unico vero amico.
"Grazie, amico" fece Parker.
Alexia sorrise.
"Vieni qui, tu" fece Rj abbracciandola.
"Mi chiedo ancora quale incantesimo tu abbia fatto a questo cattivo ragazzo per riportarlo sulla retta via".
"Io non ho fatto proprio niente!" esclamò Alex ridendo.
Rj li circondò con le braccia, mentre Alex e Parker si tenevano di nuovo per mano.
"Ora, amici miei, dovrò trovarmi una ragazza" disse una volta che ebbero ripreso a camminare: "Così potremmo fare le uscite a quattro. Alex, di' un po', la tua amica è single?"
"Matilde?" chiese lei.
"Sì lei, è proprio bella quella lì".
"Mi dispiace, ma oltre ad essere la mia migliore amica, è anche mia cognata ormai" rispose Alexia ridendo.
"Ah, cazzo. Non me ne va mai bene una" fece Rj ammutolito.
Parker e Alexia risero.

"Questo film fa schifo" fece Parker.
"Non è vero!" esclamò Alex scostandosi dal suo petto.
"Oh, ti prego!" fece Parker rovesciando indietro la testa.
"Ma perché?" chiese Alexia ridendo.
"Perché è di una banalità sconcertante, Rattatà" disse lui sollevando la testa.
Alex esitò: "Beh, se non ti piace... potremmo fare altro".
Nonostante le sue allusioni fossero chiare, Parker parve non comprendere: "Tipo?"
Alexia lo baciò e cominciò a toccargli le parti intime, Parker si irrigidì e la bloccò: "S-sei sicura?!" chiese.
Alex annuì e riprese a baciarlo e toccarlo.
Anche Parker iniziò a toccarla, Alex era già stata toccata da Jamie in passato, ma qui l'esperienza di Parker si faceva sentire.
Lui iniziò a spogliarla e. quando Alex fu in intimo, lui le slacciò il reggiseno e cominciò a baciarla sul seno.
Il corpo di Alex tremava e fremeva dal desiderio.
Parker la baciò sul seno, Alexia si morse il labbro inferiore e chiuse gli occhi, dopodiché lui cominciò a scendere piano piano con la bocca e, man mano che si avvicinava, Alexia inarcava la schiena.
Quando arrivò giù inizio a leccarle le parti intime e, ad Alex, parve di toccare il cielo con un dito.
"Parker, ti voglio" disse Alex tirandosi sui gomiti.
"Sicura?!" chiese di nuovo lui.
"Mai stata più sicura prima" disse lei.
Parker capì subito che era il primo uomo per lei, quindi fece con molta delicatezza, non voleva che lei sentisse dolore.
E quando ebbero finito, Alex si sentì completa.
Sapeva che lui sarebbe stato l'uomo della sua vita, sapeva che lui era l'unico che lei volesse accanto, lo guardò mentre teneva gli occhi chiusi, sdraiato e nudo sul letto pensando che fosse l'essere umano più bello che avesse mai visto prima.
Parker, sentiva i suoi occhi addosso, quindi girò la testa verso di lei.
Aprì gli occhi e sorrise: "Che c'è, Rattatà?"
Lei scosse il capo sorridendo: "Nulla".
Lui si girò sul fianco continuando a sorridere: "Dai, dimmi a che pensi".
"Sei bellissimo, Parker" disse lei.
Lui la strinse a se: "Ti amo, piccola".
"Ti amo anche io, Parker."




EEEEE FINEEEE.
GRAZIE A TUTTE PER AVER LETTO QUESTA STORIA, MI SONO AFFEZIONATA MOLTISSIMO A PARKER E ALEX.
SO CHE ANCHE SE NON RECENSIVATE, CONTINUAVATE A SEGUIRE LA STORIA, SO CHE ERAVATE IN MOLTE E VI VOGLIO RINGRAZIARE PER QUESTO.
SPERO CHE MI DICIATE TUTTE COSA NE AVETE PENSATO DI QUESTA STORIA, SE L'AVETE APPREZZATA.
DA POCO NE HO INIZIATA UN'ALTRA, SE VI VA DI DARE UN'OCCHIATA, MI FARESTE FELICE.
SI CHIAMA "TI ASPETTO ALLA FERMATA DELLA METRO".
UN BACIO RAGAZZE, SPERO DI AVERE VOSTRE RECENSIONI.
GRAZIE DI CUORE.
   
 
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