Cinto il capo d'oro, coperte le mani di rosso, cos'altro le resta?
Alex si aggrappa alla roccia, sente la pelle spaccarsi.
Vomita un bolo nerastro, ingoia paura e solitudine.
"No...." supplica "Non questo..."
Il virus ride, incide la carne e apre, un amplesso osceno e malato.
Alex spalanca gli occhi, crolla in ginocchio.
Snap.
Alexandra urla, affonda i denti nelle labbra fino a quando non sente il sangue colarle lungo il mento.
Chiude gli occhi, cerca di regolarizzare il respiro - fallisce miseramente.
Le mie gambe, č tutto quello che pensa, le mie gambe; non le sento pių.
Non ha il coraggio di guardare Alex, e trema quando una scarpa rossa entra nella sua visione periferica.
La struttura collassa, Alex grida.
Tra le macerie della sua stessa vita il mostro piange per tutte le occasioni mancate.