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Autore: scoiattolo17    07/06/2019    0 recensioni
"Un sorrisetto si formò sul volto dell’uomo ancora in auto; all’inizio era l’ultima persona che avrebbe voluto al fianco. Quando gliela presentarono era una novellina giovane ed inesperta. Adesso invece… Adesso che le aveva insegnato il lavoro, il loro legame era diventato praticamente inscindibile… Adesso si sarebbe opposto con tutte le sue forze prima di essere diviso da lei.
Purtroppo la cosa non avrebbe tardato".
Ciao a tutte! Eccomi di nuovo tra voi :)
La mia nuova storia ha come protagonisti i nostri amati Ryo e Kaori in versione poliziotti.
Cinque omicidi, avvenuti in una sola notte, impegneranno i nostri due agenti alla risoluzione del caso. Buona lettura! S.
:)
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hideyuki Makimura, Kaori Makimura, Mick Angel, Ryo Saeba, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Uno sparo squarciò l’aria.
Ed avvenne qualcosa che la ragazza non si aspettava: entrambi i malviventi si accasciarono al suolo.
-Mi stavo chiedendo quanto ci avresti messo a fare fuoco, ragazzina-
Una voce maledettamente familiare le giunse all’orecchio: Ryo era in piedi poco distante dalla botola, la Colt fumante stretta nella mano.
Aveva sparato nello stesso istante in cui lei aveva fatto fuoco, colpendo l’altro individuo.
-Ryo…- sussurrò Kaori abbassando l’arma.
-Sei ferita??!- le chiese premurosamente l’uomo avvicinandosi, notando le mani di lei sporche di sangue.
-Io no… Ma lui si, occorre un’ambulanza…- fece cenno lei, indicando l’agente ferito poco distante.
-I soccorsi stanno arrivando…- le disse avvicinandosi -Sono contento di vederti Kaori- le sussurrò ad un orecchio -Questa volta ho veramente temuto che non ti avrei rivista- finì, avvolgendola in un abbraccio.
La ragazza appoggiò la testa sul petto caldo di lui. Fu solo allora che le fu chiaro quanto in verità amasse quell’uomo. Quello era il posto che preferiva in assoluto sulla faccia del pianeta: tra le sue braccia. Era lui che rendeva felici i suoi giorni, era lui l’unica persona a cui, davvero, avrebbe affidato il suo cuore.
-Grazie Ryo…- sussurrò poco prima che lui le posasse un tenero bacio sulla fronte.
 
 
Le ambulanze arrivarono poco dopo. L’agente che era rimasto con Kaori sul tetto, fu trasportato d’urgenza verso il più vicino ospedale. Poco prima di essere caricato sull’ambulanza aveva caldamente ringraziato la ragazza.
 
-Kaori…- qualcuno la chiamò alle spalle poco dopo che l’ambulanza fu partita a sirene spiegate.
-Mick! Meno male… Dove eri finito?- chiese la ragazza con tono sollevato
-Dall’altra parte dello scalo… Non so come ma ci hanno scoperto… Sono riuscito a seminarli e mi sono infiltrato in una specie di magazzino adibito ad ufficio… Ho trovato alcuni computer ma non c’era nessuno, poi ho sentito un elicottero alzarsi in volo dal magazzino vicino…-
-Si, l’ho visto anch’io…-
-Quando sono arrivato qua, ho visto cosa era rimasto della squadra Alfa e… Mi dispiace di averti abbandonato Kaori… Non avrei dovuto lasciarti scoperta, avrei dovuto rifiutare l’ordine! -
-Non temere Mick- sorrise la ragazza di rimando -A quanto pare ho un buon angelo custode…-
Mick ricambiò il sorriso ma dentro ancora tremava al pensiero di pochi attimi prima, quando, tornato al primo magazzino, aveva visto gli agenti della squadra Alfa a terra morti. Aveva temuto di trovarci anche lei.
Invece lei era viva, ed a quanto era riuscito ad apprendere, aveva persino salvato un agente. Quella ragazza lo sorprendeva ogni giorno di più ed ogni giorno di più l’affascinava.
 
Il blitz alla fine dei conti si era rivelato un fallimento. Le vite perse non valevano meno delle incarcerazioni dei trafficanti ne delle partite di droga trovate e confiscate.
L’unica pista lasciata da chi era riuscito a scappare erano gli spostamenti di denaro trovati all’interno di uno dei computer. La maggior parte veniva trasferita in conti alle Cayman e da lì a New York.
 
Quella fredda notte sembrò non finire mai. E solo quando una flebile luce fece capolino in un’alba leggermente nebbiosa Ryo, Kaori e Mick poterono tornare a casa.
Quando Mick vide salire i due agenti sulla Nissan GTR capì che erano una squadra formidabile. Erano legati da fiducia e rispetto reciproci. Un legame così inscindibile era difficile da trovare, se non impossibile.
Ovviamente era riuscito ad innamorarsi dell’unica donna che probabilmente non lo avrebbe mai ricambiato.
-Ehi Mick, sali, ti diamo un passaggio- Kaori lo chiamò dall’auto.
In fin dei conti, forse, qualche probabilità con lei ce l’aveva ancora, pensò Mick, e di certo non avrebbe mollato prima di aver giocato tutte le sue carte…
 
 
…………………………………………………………………………………………..
 
Il lontano vibrare del suo telefono interruppe uno dei sogni più belli che avesse mai fatto in vita sua.
Kaori aprì gli occhi ancora assonnata. La luce filtrava dalle tende scure… Ciò voleva dire che probabilmente era mezzogiorno passato.
Chi diavolo aveva disturbato il suo magnifico sogno? Guardò distratta il display del telefono poggiato sul comodino: ‘Capo’.
La cosa le destò qualche sospetto dato che il capo difficilmente chiamava, solitamente delegava anche il più minuscolo cavillo. Ma la cosa che veramente le destò qualche sospetto fu il pesante braccio che la tratteneva sul letto.
Girandosi di colpo e vedendo Ryo sdraiato sotto le coperte al suo fianco poté constatare che il sogno fatto non era stato SOLO un sogno… Arrossì lievemente e ripercorse mentalmente il loro rientro a casa…
 
Era ormai l’alba quando Ryo fermò la Nissan GTR sotto il palazzo.
-Kaori…- sussurrò l’uomo vedendola addormentata sul sedile.
-Sono stanca…- borbottò lei accigliata senza nemmeno aprire gli occhi.
-Da brava ragazzina su… Scendi dall’auto, sei a casa...-
Ma Kaori già si era riaddormentata.
-Ok, l’hai voluto tu…- disse l’uomo poco prima di scendere dall’auto, frugare nello zaino della ragazza in cerca delle chiavi di casa e caricarsela in braccio.
Arrivato nel piccolo appartamento di Kaori la adagiò piano sul letto.
Le tolse le scarpe, le due fondine e quella dormiva ancora, peggio di una bambina.
Il cuore dell’uomo però fece una giravolta alla vista della maglietta indossata dalla ragazza: la SUA maglietta.
Troppo grande per lei e troppo, troppo, maledettamente sexy.
Stava per fare un passo indietro che due occhi nocciola lo colsero alla sprovvista: era sveglia.
Si guardarono un lungo istante negli occhi. Un istante in cui le loro anime urlarono cercandosi ma le loro bocche rimasero inesorabilmente chiuse.
-Ho temuto di perderti stanotte, ragazzina- un sussurro dalla bocca di lui, sincero.
-Sapevo che saresti venuto, me lo sentivo…- rispose lei, tirandolo sul letto verso di sé.
Aveva sonno, era stanca, ma in quel momento l’unica cosa che voleva era lui. Sentiva di non poterne più fare a meno. Lo desiderava. Voleva che almeno per quella notte, lui, fosse suo.
Lo tirò vicino a sé. Le loro bocche erano vicine, i loro sguardi incatenati. Potevano sentire l’uno il respiro dell’altra sul proprio volto.
E come di riflesso, le loro bocche si cercarono, avvicinandosi in un bacio appassionato.
Si cercavano, si volevano, nessun argine avrebbe più retto. Entrambi, ormai, si desideravano ardentemente ed il fuoco della passione aveva acceso le loro anime.
 
Il nuovo ed incessante vibrare del telefono la destò dai ricordi della ‘notte’ passata.
Veloce prese il telefono e silenziosamente sgattaiolò fuori dal letto, rendendosi conto, imbarazzata, di essere completamente nuda. Indossò la prima cosa trovata a terra e corse a rispondere in cucina.
 
 
 
Ryo la trovò appoggiata al tavolo della cucina. Aveva indosso solo una grossa felpa che lasciava scoperte le lunghe gambe perfette. Aveva ancora il telefono in mano e lo sguardo perso chissà dove. Era maledettamente bella.
Alzò lo sguardo incrociando quello dell’uomo che la osservava dalla porta della cucina.
-Mi ha telefonato il capo…- esordì lei, il tono leggermente esitante -Mi ha proposto di andare a New York con Mick Angel, per continuare ad investigare sulla Polvere degli Angeli affiancando la CIA…-
Ryo rimase immobile quasi trattenendo il respiro.
-Cosa pensi di fare?- chiese
Lei notò il tono di leggera preoccupazione nella voce di lui. Gli si avvicinò.
-Credo che accetterò- gli rispose guardandolo negli occhi -Ho ancora un conto in sospeso con quelli dell’Unione-
Un sorriso si accennò sulle labbra di Ryo -Sei proprio la mia ragazzina…- le sussurrò prima di avvolgerla in un bramoso abbraccio.
 
  
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