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Autore: Ciuffettina    08/06/2019    6 recensioni
Seguito di "Le sorprese dell'amore". Sam e Gabe vanno a vivere insieme ma parecchi ostacoli metteranno alla prova il loro amore.
Genere: Angst, Commedia, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nessuna stagione
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- Questa storia fa parte della serie 'Walking on air'
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«Beh Sam, l’hai sentita Lisa» disse John. «Metti via quel dolce.»
Sam sentì montare dentro di sé una rabbia pazzesca: non poteva nominare il suo fidanzato nemmeno come suo capo, non poteva mangiare il suo dolce durante il pranzo di Ringraziamento e festeggiare, anche se a distanza, insieme a lui… d’altronde insistere sarebbe sembrata una scortesia nei confronti di Lisa, la fidanzata vegana di suo fratello, che si era alzata da tavola per andare a prendere il proprio dolce…
Per fortuna trovò un’insospettabile (o forse no) alleata.
«Io voglio mangiarlo» dichiarò Becky con decisione. «Sam l’ha portato fin qui dalla California» continuò con un tono talmente accorato che qualche estraneo avrebbe potuto sospettare che il ragazzo avesse percorso l’intero tragitto a piedi, sotto il sole cocente, reggendo tra le braccia il cartone contenente il dolce che, a ogni passo, diventava sempre più pesante… «e non mi sembra gentile non assaggiarne neanche un pezzettino.»
«Becky, ho appena detto…» stava dicendo Lisa.
«E tu non mangiarla, ormai il latte è stato versato e le uova sono state rotte» replicò Becky.
«Fa’ come vuoi» concesse Lisa seccata. «Io e Dean abbiamo un’apple pie vegana.»
Beh dai” pensò il ragazzo, “almeno si è sforzata di preparare la mia torta preferita e chissà forse è più buona di quella solita” concluse con ottimismo. Sfortunatamente aveva dimenticato che l’universo intero lo odiava ed era sempre in combutta per impedirgli di godersi la sua amata torta, pertanto la fetta che mise in bocca di tutto sapeva (riso squagliato, crusca, gesso…) tranne che di apple pie. “Devo aver fatto un peccato veramente enorme in qualche vita precedente” pensò masticando immusonito, “perché venga punito così in questa.
«Ti piace, Dean?» gli domandò Lisa.
«S-sì molto» rispose Dean, maledicendosi. Perché non si decideva a dirle la verità? Stava continuando a infrangere una delle sacre regole che si era dato ai suoi tempi d’oro sul cibo e sulle ragazze: mai dire a una pupa che la sua sbobba è buona, se non lo è, altrimenti la volta dopo te la ripropone.
«Ne vuoi ancora?» cinguettò Lisa.
«No! So… sono pieno!»
Dean che rifiutava una seconda fetta di apple pie? Impossibile! Sam decise che doveva proprio indagare. Tagliò una fetta della torta di Gabriel e la porse al padre. «Papà, questo dolce è stato fatto espressamente per te» disse, guardandolo fisso. «Non vuoi neanche assaggiarlo?» Non era proprio la verità ma il ragazzo voleva che si vergognasse un po’ per il suo ostinato rifiuto di accettare il suo fidanzato come membro della famiglia.
«Dove sono finite le tue buone maniere?» gli domandò John acido. «Avresti dovuto servire prima Becky.»
«Sì… ecco…» disse Sam, tagliando velocemente un’altra fetta e porgendogliela. Non aveva voglia di essere troppo gentile con lei: per qualche strano motivo sembrava (sembrava?) averlo puntato e lo fissava come Dean avrebbe fatto con un hamburger…
«Grazie Sam» miagolò la ragazza. «È così buona!» disse languida, dopo che l’ebbe assaggiata.
«È l’ora della partita di football!» esclamò Dean precipitandosi ad accendere il televisore e fiondandosi poi sul divano. «Vieni Sammy!»
A Sam non interessava il football ma era un modo gentile per staccarsi da Becky, perciò, dopo essersi tagliato una fetta anche per lui, si sedette sul divano accanto al fratello, sillabandogli un “Grazie” con le labbra. Cominciò a sospettare che la cugina di Lisa gli facesse tutte quelle moine perché John l’aveva incoraggiata a comportarsi così con lui, diamine! Sembrava una di quelle ragazzine che vanno in delirio per il loro cantante preferito! Il movente? Fargli riconsiderare il genere femminile e che altro? «Non lo vuoi neanche assaggiare, Dean?» gli domandò piazzandogli la fetta proprio sotto il suo naso.
«N-no… ho già detto che sono pieno, puttana.»
«Non sai che cosa ti perdi, coglione» rispose infilandola in bocca. Oh sì, era proprio buona! In quel momento gli arrivò un SMS: era di Gabriel. «Questioni di lavoro» disse girandosi verso il padre, che aveva incominciato a sparecchiare insieme a Lisa, si alzò, uscì dalla stanza e andò nel corridoio.
Lo aprì con il sorriso sulle labbra. “Ehilà Pasticcino! Chi non ha fame al Ringraziamento? Il tacchino perché è già imbottito! A proposito, ho trovato su internet le immagini più maiale che tu abbia mai visto, mi raccomando, guardale soltanto quando sei solo. Comunque non è per questo che ti ho scritto, si è verificato uno spiacevole contrattempo con il letto: è diventato incredibilmente grande e terribilmente freddo ma sono sicuro che, quando tornerai, saprai risolvere il problema. Divertiti!”
Sam sorrise: nel linguaggio di Gabriel significava “Mi manchi e torna presto”. Ma si era già coricato(1)? Si domandò come avesse passato la giornata. Pensò di raccontargli del finto tacchino di Lisa, quello era stato proprio un bello scherzo come il paté per gatti che lui gli aveva fatto credere di aver mangiato. Stava per cominciare a digitare il messaggio, quando fu raggiunto da Becky.
«È per quella casa infestata?» domandò indicando il cellulare. «Avete scoperto chi è il fantasma?»
«Eh? Oh… no, non è per quello… in realtà abbiamo deciso di rinunciare al caso.» “Fra un po’ mi seguirà anche alla toilette.”
«Oh…» disse delusa. «E perché? Non avete capito chi sia il fantasma?»
«Non c’era alcun fantasma e ci saremmo soltanto resi ridicoli.»
«Capisco, un falso allarme» replicò lei. «Capita. Comunque trovo che quello che facciate tu e Dean sia molto coraggioso» disse avvicinandoglisi.
«Beh…» disse Sam imbarazzato e indietreggiando, «non c’è niente di coraggioso in quello che facciamo…»
«Oh, ma io so ciò che siete veramente.» Si fermò e abbassò la voce: «Prima non l’ho detto perché ho capito che non volete che Lisa sappia la verità ma sono veramente contenta che abbiate ritrovato vostro padre. Che cos’era successo?»
Sapere la verità? Ritrovato il padre? Ma di che cosa stava parlando? «Becky, non capisco che cosa stai dicendo, nostro padre non si è mai perso.»
«Non devi fingere con me, so che siete cacciatori e che eravate preoccupati perché vostro padre era andato a caccia e non era più tornato.»
Il ragazzo si sentì sbiancare. No! Non poteva essere! “«Sam» esordì Dean, «papà è andato a caccia e manca da casa da alcuni giorni»” era l’incipit di quel maledetto romanzo. Ma nessuno sano di mente avrebbe preso quella storia per vera, giusto? Giusto? «Emh… a che cosa credi che diamo la caccia?» domandò cautamente.
«Ma ai mostri, ovvio!» disse esultante. «Sei così coraggioso! E preparato, poi! Sono convinta che se non ci fossi stato tu, tuo fratello sarebbe morto già da un pezzo! È così bello che vi guardiate le spalle a vicenda ma ora voglio farlo anch’io: voglio diventare anch’io una cacciatrice, ho imparato a memoria la formula per esorcizzare i demoni: “Exorcizamus te, omnis immundus spiritus…”»
« Chuck, io ti ammazzo…» mormorò Sam fra i denti.
«Chi è Chuck?» gli chiese Becky interrompendosi.
«Un morto che cammina» rispose senza pensare ai possibili significati che quella frase poteva avere.
«Ooohhh… un vampiro o uno zombie? Spero che sia un vampiro, so come si eliminano: gli si taglia la testa, tutti pensano che ci voglia un paletto nel cuore o una pallottola d’argento, lo credevo anch’io ma ora so che non è così e che bisogna decapitarli mentre… come si eliminano gli zombie? Nel libro non ne avete affrontato neanche uno, per questo non lo so ancora… però penso che se un fantasma si elimina cospargendo le sue ossa con il sale e bruciandole, uno zombie si possa eliminare lanciandogli addosso del sale e poi incendiandolo con un lanciafiamme mentre tenta di scappare… ho indovinato?» domandò speranzosa. «Comunque penso che dovreste farvi un po’ di pubblicità, così quando la gente comincia a sentire odore di zolfo o avverte freddo, chiama subito voi, invece di perdere tempo chiamando un tecnico del gas e poi…»
«Becky» la interruppe Sam deciso. «Mi sembra di aver capito che tu abbia letto “Supernatural”, giusto?»
«Oh sì! Non te l’ho detto? Un libro bellissimo e così commuovente! Tutti pensano che i veri duri non debbano piangere, invece è così bello che voi non abbiate paura di farlo. In particolare mi è piaciuto tantissimo quando tu e Dean…»
«Ascoltami» la interruppe esasperato. «Quello è solo un romanzo, non è la realtà. Io faccio l’avvocato mentre papà e Dean fanno i meccanici, non siamo cacciatori di mostri perché i mostri non esistono, hai capito? Un mio collega idiota ha scritto questo romanzo immaginario» disse calcando bene la parola, «e, non so perché, ha deciso di ispirarsi a me e a mio fratello per delineare i suoi personaggi ma noi non siamo i Sam e Dean del libro.»
«Come sei carino a volermi proteggere ma io non ho paura e voglio davvero darvi…»
«Allora Sam!» esclamò Dean, facendo capolino alla porta. «Ti stai perdendola partita!»
«Arrivo!» disse Sam affrettandosi. «Non una parola su ciò che credi di sapere» bisbigliò a Becky mentre le passava accanto.
«Certo, so mantenere i segreti» rispose con un sorriso.

*****


1) Il pranzo del Giorno del Ringraziamento comincia nel primo pomeriggio e finisce verso sera (un pranzo-cena praticamente)

   
 
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