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Autore: ArwenDurin    09/06/2019    1 recensioni
Hannigram AU: raccolta di racconti su Hannibal e Will in era vittoriana
Dal terzo racconto: Una danza può cambiare tutto...
"Il labirinto dell'immenso giardino l'accolse, e il giovane lord vi entrò percorrendo qualche passo, per poi poggiarsi su una colonna alta e erbosa come se ne dipendesse del suo equilibrio, che al momento era piuttosto sfocato.
Poteva quasi vedere quel desiderio assurdo, che aveva appannato persino la sua vista al momento tutt'altro era che limpida, ma piuttosto annacquata da una brama che non sapeva di possedere.
Inspirò a pieni polmoni l'aria fresca della sera, ma il volto del conte non voleva andarsene dalla sua mente, lo dominava, lo invadeva come se gli appartenesse... un sospiro frustrato fuoriuscì dalle sue labbra a quel pensiero."
Genere: Dark, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Hannibal Lecter, Will Graham
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Si sentì finalmente libero soltanto quando l’aria nel balcone toccò il suo viso, era bizzarro quanto in pregiati pezzi di stoffa, danze, e chiacchiere, vi fossero scritti la noia, la banalità, e la falsità presenti in balli del genere.
Egli in ogni sguardo languido di qualche dama poteva vederlo, lì chiuse in sinuose stoffe ricamate con sorrisi sul volto, molte di loro obbligate a essere presenti.
L'unico conforto a quel soppressante senso di inadeguatezza, e delle tempie che martellavano per le inutili chiacchiere, fu vedere la luna brillare in cielo.
Lì il lord respirò a pieni polmoni e socchiuse gli occhi, sentendo gli aromi della notte avvolgerlo e carezzare il suo volto, sfiorando le sue labbra disegnate di perfezione.
Will Graham rimase immobile, nonostante l'aria di Febbraio, mentre le chiacchiere dietro di lui all'interno del salotto proseguivano, e l'inutile teatrino di bellezza e falsità compiva il suo corso.
«Invero, mi sorprende davvero trovare un'altro gentiluomo nel gelo della notte.»
Una voce interruppe i suoi pensieri, profonda e sinuosa come una danza proibita.
Graham aprì gli occhi chiari sbattendoli confuso, e voltandosi di fianco a lui trovò la figura di un'altro uomo, alto poco più di lui e prestante.
I i suoi abiti erano tra i più pregiati che avesse visto all'interno di quel ballo invernale, sembrava quasi un principe capitato da remoti luoghi per stupire e meravigliare.
Il lord non rammentava inviti di tale calibro, alla festa di quel conte alla quale era stato trascinato, ma era ben vero che non aveva la minima idea di chi egli fosse, al contrario dell’amico Frederick. Era lui che con tono tinto d'orgoglioso come fosse stato invitato dalla regina d'Inghilterra in persona, gli aveva annunciato la lista degli ospiti ma nessun principe era presente, almeno così ricordava…distolse lo sguardo dall'uomo prima che potesse diventare scortese, e finse un interesse che non aveva per l'improvvisa compagnia non richiesta.
«Non mi pare ci siano proibizioni di sostare in questo balcone...-tirò un sospiro e proseguì-  ma forse lei è più esperto di me.»
Lo osservò di sott'occhi e l'uomo accennò un piccolo sorriso all'angolo delle labbra, una bocca dalla forma particolare, su cui il lord si trovò a meditare negli istanti prima che l'altro gli rispondesse.
«Intendevo dire che un giovine del suo calibro, è più sovente trovarlo in compagnia di dame e danze.»
Un moto di irritazione avvolse Will Graham, e maledì nuovamente Frederick per averlo portato a quell'assurdo ballo, proprio egli che passava il suo tempo tra le pagine di libri, perdendo la mente in poemi e racconti alla fiamma di un camino; avrebbe dato tutto l'oro di cui disponeva ora, per trovarsi lì.
Cercò di mantenere una velata calma, per quanto il suo stomaco bruciava dalla supponenza dell'ospite accanto a sé: come poteva decidere basandosi soltanto sul suo aspetto?
«Non amo particolarmente danzare, e non sono mio malgrado, un abile conversatore. Le dame presenti troveranno di certo qualcun'altro che possa intrattenerle, del loro calibro magari.»
Un pizzico di provocazione abbandonò la sua lingua nell'ultima frase, ma non si azzardò a guardare l'uomo per vedere la sua reazione, in effetti come sua consuetudine, cercava di evitare il contatto visivo il più possibile.
Lo vide con la coda dell’occhio, rivolgere l'attenzione sopra la sua testa e piano, annunziò i versi di una poesia di Edgar Allan Poe da Graham ben conosciuta; un elogio trasportato dal vento e dalla luce della luna.
Lo sguardo del lord allora, tornò su di lui.
«Più lucente e più fredda, 
dominava tra gli schiavi pianeti, 
nei cieli signora assoluta -  e, col suo raggio, sulle onde. 
Per un poco io fissai 
il suo freddo sorriso; oh, troppo freddo - troppo freddo per me! 
Passò, come un sudario, 
una nuvola lanuginosa, 
e io allora mi volsi a te 
orgogliosa stella della sera, 
alla tua remota fiamma, 
più caro avendo il tuo raggio; 
giacché più mi allieta 
l' orgogliosa parte 
che in cielo svolgi a notte, 
e di più io ammiro 
il tuo fuoco distante 
che non quella fredda, consueta luce.»
«È più consueto trovarla a decantare versi alla luna, non è così?» aggiunse poi rivolgendo di nuovo il suo sguardo su Will Graham, e soltanto allora il contatto visivo durò più a lungo e il lord notò davvero quell’uomo.
D’oro erano i suoi occhi, incandescenti e dalla ferocia di chi ardeva di passione racchiusa in lettura, arte, e poesie, il suo viso era esotico come provenisse da terre norrene, scolpito come una statua.
Era di certo affascinante, questo non poteva negarlo, abbassò lo sguardo con improvvisa agitazione.
«Come lei suppongo, era venuto qui in cerca di quiete? Anche lei rifugge dal baccano?»
«Nel silenzio posso percepire meglio, e necessitavo di un attimo di quiete prima di lanciarmi nella grande maschera della società: un teatro allestito da millenni, con diverse persone ma con le stesse maschere.»
Will Graham annuì in assenso, e portando le mani dietro la schiena, si voltò con rinnovata meraviglia verso l'estraneo di fianco a lui; un venticello leggero si abbozzò nell'aria, avvolgendo le loro figure che si fissavano nella notte.
Il lord si chiese chi fosse colui con cui occhi con riflessi d'oro, riusciva a condividere lo sguardo senza sentirsene risucchiato, né invaso e lì in quell'ampio balcone affacciate su un notturno giardino, accadde qualcosa. Le sue labbra formarono le parole come se esse avessero una propria anima e volontà, frasi trattenute nel suo essere e trascritte segretamente in versi sotto distese stellate e silenziose.
«Anche lei ha la sensazione di aver già visto e osservato dunque, tali comportamenti? Pensa che sia soltanto uno spettacolo che come un cerchio, continua a ripetersi nelle ere? Maschere già avvenute e che dovranno ancora avvenire?»
Vi era comprensione scritta negli occhi ambrati dell'uomo e spronò il lord a continuare, un sorriso si affacciò sulle sue labbra.
«Spesso mi hanno dato del visionario, persino il mio amico che mi ha portato a questo ballo del conte Lecter, non mi ha mai assecondato.»
Lo sguardo dell'uomo si fece più intenso, come fosse una carezza della notte, e involontariamente Will Graham rabbrividì.
«Posso comprendervi, signor...»
«Will Graham, al vostro servizio.»
«Ebbene signor Graham, lei è senz'altro una mente eccezionale non dubiti di questo, il suo animo e di un poeta e potrei azzardare l'ipotesi che lei lo è. Il vedere dove altri nulla vedono, è un dono signor Graham e come dissi, lei toglie alle dame un immenso piacere della sua compagnia.»
Will Graham a quel punto si distanziò, rendendosi conto dell'inusuale vicinanza che si era creata tra loro, e un bagliore di emozione gli colorò le gote mentre si voltò dinnanzi a sé, dando di nuovo il suo volto alla pallida luna.
«Ma non mi conoscete abbastanza per un simile commento.»
«Invero avete ragione, ma posso ben comprendere quanto un gentiluomo è degno d'attenzione e possiede intelletto, in mezzo ad una massa di non rilevante importanza, signor Graham.»
Will Graham non osò guardarlo e sospirò.
«In tutto ciò mi rammarico che lei non abbia saggiato il suo momento di quiete.»
«Au contraire, ho tratto l’ispirazione che cercavo… vi auguro buon proseguimento.»
Il signor Graham si voltò ma l'uomo era già sparito, solo allora si rese conto di non avergli chiesto il nome o che l'altro nemmeno l'avesse accennato...un comportamento insolito, per il gentiluomo con cui aveva disquisito.
«Will! Santi numi è da ore che ti cerco!» Frederick con passo veloce, lo raggiunse sul balcone, le gote rosse indicavano che aveva già saggiato considerevoli bevande.
«Lo sai quanto poco apprezzo eventi del genere, ti ho accompagnato per cortesia ed amicizia e poi ero qui con- si interruppe sbirciando all'interno del palazzo per riuscire a scorgere il gentiluomo, ma non lo trovò- hai visto qualcuno entrare, mentre uscivi?»
«Perché, il caro Will ha intrattenuto una conversazione?»
Will Graham sospirò al tono ilare dell'amico, che poco dopo gli diede una pacca sulla spalla.
«Piuttosto che perderti in fantasticherie notturne, a breve il conte Hannibal Lecter ci onorerà della sua presenza, e prego di poterlo avvicinare questa volta.»
«Sia mai che un'importante membro sociale, non parli con te Frederick.»
L’altro scosse il capo e i suoi occhi chiari si riempirono di divertimento.
«Entriamo ora.»
 
Nell’aria si soppesava l'attesa, le candele fremevano lentamente mentre ogni persona lì presente, si era in silenzio per vedere giungere finalmente l'anfitrione, il conte Hannibal Lecter; fu prontamente annunciato dal valletto e poco dopo, lo si vide scendere le scale del piano superiore per raggiungere i suoi ospiti.
Brusii di meraviglia e sguardi lucenti tutt'erano incantati alla sua figura vestita d'oro, che con eleganza si incamminava tra la folla, ma il più sorpreso tra tutti fu proprio Will Graham.
Negli abiti ricamati e l'oro che passava tra essi e nel suo panciotto, insieme alla bellezza di un antico Dio nordico, spiccava come fosse una gemma preziosa in mezzo ad ogni gentiluomo o dama da cui era attorniato e il lord si ritrovò a fissarlo incapace di distogliere lo sguardo. Il suo amico si era avvicinato al conte insieme agli altri ospiti adoranti per lui, ma Will Graham stette in disparte ben lieto di conoscere il nome del misterioso ospite con cui aveva piacevolmente conversato.
Il conte Hannibal Lecter seppur con grazia e con sorrisi affabili, con i suoi occhi d'ambra ottenebrati di determinazione luccicante d'oro, vagava alla ricerca di una sola persona.
Will Graham si appiattì contro l'angolo del muro, scoprendosi curioso e leggermente infastidito di conoscere la fonte di tale ricerca, chi era la persona su cui lo sguardo del conte voleva poggiarsi.
Il suo cuore batté forte, inconscio di quell'emozione che gli prese il petto, quand'ecco che i loro occhi si incontrarono, e una fulgida speranza si accese, e trovò conferma quand'egli gli sorrise. Era velato tale sorriso ma sincero: vi era scritto un saluto e un autentico apprezzamento, e il lord Will Graham ricambiò con un cenno del capo. Ascoltò le parole sussurrate dai suoi occhi d'oro, rammentando il suo volto procinto alla luna e il loro dialogo segreto nella notte.
Quando il loro scambio di sguardi si concluse, quel calore si spense e il chiacchierio delle persone presto si insinuò di nuovo nelle suo orecchie, ma Will Graham non ne fu più infastidito, ben avvolto da tutt'altro pensiero.
Non sapeva se il conte si sarebbe a lui avvicinato, ma una bizzarra gioia prese il suo petto soltanto nel constatare che aveva fatto una buona impressione ad Hannibal Lecter, quanto l'altro al suo essere.



Angolo Autrice:Ciao a tutti ^_^
Dovete sapere che è da parecchio tempo che ho in mente di fare questa raccolta, ma non ero sicura di avere abbastanza idee, o di renderli bene/ classico questo XD quindi ci ho messo un po’ ma finalmente ce l’ho fatta XD
Ho in mente altre ideuzze da aggiungere appena posso, vorrei fare sempre questa forma di titoli nobiliari per entrambi, come se leggeste una fanfiction su Hannigram vittoriani davvero esistenti, quindi sarà sempre lord Graham e il conte Lecter.
Capiamo tutt* Will qui, vero :P ?
Non so perché ho messo Frederick come amico di Will XD in realtà non hanno sto legame, ma il fatto di voler avvicinare gente importante penso lo rispecchi.
Non c'è beta quindi perdonate eventuali errori 

Spero vi piacerà questa idea, come a me sta piacendo scriverla ^_^
Il titolo della raccolta intera viene da un poeta e uomo che ammiro molto, Walt Whitman
 
Grazie a chiunque commenterà e/o leggerà


 
   
 
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