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Autore: Eldrion300    25/07/2009    0 recensioni
Cara mamma, Sono abbastanza grande da decidere cosa fare della mia vita ormai sono maggiorenne. Una lettera a Trisha da parte di Ed dove racconta tutto ciò che ha passato.
Genere: Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric, Hohemheim Elric, Trishia Elric, Winry Rockbell
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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CARA MAMMA

 

Cara mamma,

Sono abbastanza grande da decidere cosa fare della mia vita ormai sono maggiorenne. Sono sempre qui davanti alla finestra di casa mia a Rizembool; è una finestra come tante che si affaccia sulla contea e sembra offrire a chi guarda, un paesaggio meraviglioso e assurdo, che tu anche se sei vissuta qui non sei mai riuscita davvero a immaginare. In fondo ciò che io vedo è ben diverso da ciò che vedono gli altri. Un posto dove per strada -dalla mattina alla sera- si possono incontrare contadini allegri, bambini giocare sulla morbida erba selvaggia dei campi, le donne che camminando vicine si dirigono al fiume e le vecchie signore che si mettono a filare o a fare l’uncinetto… e ci sono anche io. Già, anche io.
Non ho ancora capito se sono io a guardare la città o è lei a guardare me.
Penso a tutte le volte in cui sarei voluto scappare da quelle situazioni dolorose, pensando che la morte fosse la via più facile da prendere e pensando sempre al bene degli altri prima che al mio.
Al me lo ripeteva sempre: “smettila di pensare agli altri fratellone! Pensa un po’ a te stesso!” e io non lo ascoltavo mai, come uno stupido cercavo di essere felice e di sorridere alla vita anche se molte volte mi ha portato solo tanta tristezza. Se mi avessi visto in tante occasioni, avresti aggrottato la fronte come facevi sempre per farmi capire che non si fa: se mi vedessi ora, con un bicchiere di vino e una sigaretta, sono sicuro che ti arrabbieresti tanto
.
Sono triste in questi giorni; penso ad Al che se ne è andato a vivere con Winry a Central, mentre io sono rimasto qui e ho voluto ricostruire la nostra casa. Presto dovrò trasferirmi anche io lì e tutto tornerà com’era una volta; quando facevo quei lunghi viaggi con il mio caro fratellino.
È difficile diventare grandi, mamma cara; a volte è proprio difficile.
Mi sento un po’ stupido a scriverti solo ora, quando avrei potuto farlo tante volte in passato: eppure sono sicuro che non è mai troppo tardi nella vita; è questo il bello; il sapere che c’è una seconda occasione che ci aspetta sempre.
Penso sempre a Hoheneim; sì, proprio lui, quel bastardo che ha rovinato la nostra famiglia. Lo sento nei miei sogni molte volte e quando mi guardo allo specchio vedo lui; la sua stessa espressione, i suoi capelli, la sua pelle, tutto di me mi ricorda lui e vorrei tanto non assomigliare a quell’infame.
È stata una strada lunga e difficile da affrontare la nostra; senza di te soprattutto ma anche senza quel bastardo che dovrei chiamare “papà” , ma non ci riesco. Sono sempre stato così arrabbiato con lui; dentro di me sentivo una rabbia repressa che non riuscivo a far uscire fuori neanche pestando alcuni delinquenti nelle mie tante missioni da cane dell’esercito.
Perché tutta questa rabbia? Me lo chiedo spesso. Ormai sento solo rabbia, anzi ira. Mi sento così solo, non ho amici, e pensavo che l’unica persona che ritenevo “mia” restasse con me per sempre invece di andarsene. Al perché anche tu mi hai abbandonato? Non ho sofferto abbastanza? Cosa vuole ancora da me il destino? Dammi una risposta mamma, mi sei rimasta solo tu.

Come vorrei poter toccare di nuovo le tue candide e lisce mani.
Come vorrei tenerti la mano e vedere il tuo tenero sorriso comprensivo. 
Come vorrei raccontarti tutto e spiegarti il motivo di tutto il mio dolore.
Come vorrei rivederti per l’ultima volta prima della fine…

Parto mamma, me ne vado, non so ancora dove andrò o cosa farò o chi incontrerò. Sento solo il bisogno di sparire e di andare lontano dove il mio viso sarà solo un ricordo sfocato ormai. Un giorno ci rincontreremo, ma non ora, non adesso, non adesso che devo fare un’ultima cosa…devo sorridere: è ciò che mi ripetono tutti ogni giorno, dalla mattina alla sera. Ma a volte è più difficile accettarlo e allora mi rifugio davanti a questa finestra per un paio di giorni, finché non dovrò andare via di nuovo, pensando a te, pensando al fatto che tu sarai sempre orgogliosa di me e sarai sempre lassù a vegliare su di noi. Buon viaggio, mamma cara, Buon viaggio…

 

Edward

Questa sarebbe una lettera a Trisha da parte di Ed in cui gli racconta tutto ciò che non ha potuto raccontargli in vita. Spero vi piaccia anche se è un po’ triste…^^ Alcune parole l’ho prese da una lettera bellissima che ha scritto un ragazzo a sua nonna. Molti fatti sono invece parti della mia vita che ho voluto inserire. Non chiedetemi dove va Ed o cosa vuole fare o perché… sinceramente non lo so neanche io il perché ^^’

Buona lettura a tutti

Baci ^^


  
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