Cara mamma,
Sono abbastanza grande da decidere cosa fare della mia
vita ormai sono maggiorenne. Sono sempre qui davanti alla finestra di casa mia a
Rizembool; è una finestra come tante che si affaccia sulla contea e sembra
offrire a chi guarda, un paesaggio meraviglioso e assurdo, che tu anche se sei
vissuta qui non sei mai riuscita davvero a immaginare. In fondo ciò che io vedo
è ben diverso da ciò che vedono gli altri. Un posto dove per strada -dalla mattina
alla sera- si possono incontrare contadini allegri, bambini giocare sulla
morbida erba selvaggia dei campi, le donne che camminando vicine si dirigono al
fiume e le vecchie signore che si mettono a filare o a fare l’uncinetto… e ci
sono anche io. Già, anche io.
Non ho ancora capito se sono io a guardare la città o è lei
a guardare me.
Penso a tutte le volte in cui sarei voluto scappare da
quelle situazioni dolorose, pensando che la morte fosse la via più facile da
prendere e pensando sempre al bene degli altri prima che al mio.
Al me lo ripeteva sempre:
“smettila di pensare agli altri fratellone! Pensa un po’ a te stesso!” e io non
lo ascoltavo mai, come uno stupido cercavo di essere felice e di sorridere alla
vita anche se molte volte mi ha portato solo tanta tristezza. Se mi avessi
visto in tante occasioni, avresti aggrottato la fronte come facevi sempre per
farmi capire che non si fa: se mi vedessi ora, con un bicchiere di vino e una
sigaretta, sono sicuro che ti arrabbieresti tanto.
Sono triste in questi
giorni; penso ad Al che se ne è andato a vivere con Winry a Central, mentre io
sono rimasto qui e ho voluto ricostruire la nostra casa. Presto dovrò
trasferirmi anche io lì e tutto tornerà com’era una volta; quando facevo quei
lunghi viaggi con il mio caro fratellino.
È difficile diventare
grandi, mamma cara; a volte è proprio difficile.
Mi sento un po’ stupido a
scriverti solo ora, quando avrei potuto farlo tante volte in passato: eppure
sono sicuro che non è mai troppo tardi nella vita; è questo il bello; il sapere
che c’è una seconda occasione che ci aspetta sempre.
Penso sempre a Hoheneim;
sì, proprio lui, quel bastardo che ha rovinato la nostra famiglia. Lo sento nei
miei sogni molte volte e quando mi guardo allo specchio vedo lui; la sua stessa
espressione, i suoi capelli, la sua pelle, tutto di me mi ricorda lui e vorrei tanto
non assomigliare a quell’infame.
È stata una strada lunga
e difficile da affrontare la nostra; senza di te soprattutto ma anche senza quel
bastardo che dovrei chiamare “papà” , ma non ci riesco. Sono sempre stato così
arrabbiato con lui; dentro di me sentivo una rabbia repressa che non riuscivo a
far uscire fuori neanche pestando alcuni delinquenti nelle mie tante missioni
da cane dell’esercito.
Perché tutta questa
rabbia? Me lo chiedo spesso. Ormai sento solo rabbia, anzi ira. Mi sento così
solo, non ho amici, e pensavo che l’unica persona che ritenevo “mia” restasse
con me per sempre invece di andarsene. Al perché anche tu mi hai abbandonato?
Non ho sofferto abbastanza? Cosa vuole ancora da me il destino? Dammi una
risposta mamma, mi sei rimasta solo tu.
Come vorrei poter toccare
di nuovo le tue candide e lisce mani.
Come vorrei tenerti la
mano e vedere il tuo tenero sorriso comprensivo.
Come vorrei raccontarti tutto
e spiegarti il motivo di tutto il mio dolore.
Come vorrei rivederti per
l’ultima volta prima della fine…
Parto mamma, me ne vado,
non so ancora dove andrò o cosa farò o chi incontrerò. Sento solo il bisogno di
sparire e di andare lontano dove il mio viso sarà solo un ricordo sfocato
ormai. Un giorno ci rincontreremo, ma non ora, non adesso, non adesso che devo
fare un’ultima cosa…devo sorridere: è ciò che mi ripetono tutti ogni giorno,
dalla mattina alla sera. Ma a volte è più difficile accettarlo e allora mi
rifugio davanti a questa finestra per un paio di giorni, finché non dovrò
andare via di nuovo, pensando a te, pensando al fatto che tu sarai sempre orgogliosa
di me e sarai sempre lassù a vegliare su di noi. Buon viaggio, mamma cara, Buon
viaggio…
Edward
Questa sarebbe una
lettera a Trisha da parte di Ed in cui gli racconta tutto ciò che non ha potuto
raccontargli in vita. Spero vi piaccia anche se è un po’ triste…^^ Alcune
parole l’ho prese da una lettera bellissima che ha scritto un ragazzo a sua
nonna. Molti fatti sono invece parti della mia vita che ho voluto inserire. Non
chiedetemi dove va Ed o cosa vuole fare o perché… sinceramente non lo so
neanche io il perché ^^’
Buona lettura a tutti
Baci ^^