Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: pokepony10    10/06/2019    1 recensioni
ATTENZIONE QUESTA STORIA È IL CONTINUO DI "THE CHALLENGE"!!!
I sentimenti sono finalmente chiari, i progetti iniziano a prendere forma e i nostri sfortunati protagonisti finalmente si godono la loro vita.
Tra momenti di dolcezza e confidenze, Alexey e Bianca si ritroveranno al centro di una guerra invisibile, le punte di diamante splendono come non mai e lo scrigno che Tanato ha portato via dal Tartaro sta per scatenare sulla terra Chaos, solo il cavaliere di luce potrà salvare ciò che di buono rimane nei pentiti.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Dei, demoni e amore '
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
POV Alexey
 
Quando Trisha mi lasciò solo in bagno mi concentrai a pensare al mio sogno, il bagno era lo stesso, mancava solo il corpo sanguinante di Sabrina -è stato solo un brutto sogno, calmati Alexey- mi dissi guardandomi allo specchio ma non vedevo altro che paura nel mio sguardo. Fu proprio con quella paura che andai a dormire. Lo sguardo di Sabrina era uno di quelli che più mi facevano rabbrividire, era una ragazza forte all'epoca del nostro ultimo incontro, crescendo non poteva di certo aver perso la salda presa al collo che aveva.
 
Quando mi svegliai ero davvero confuso, dopo tutti gli incubi fatti su mia cugina desideravo solo stringere a me un volto amico, ma Bianca con freddezza mi respinse dandomi la colazione senza più dire altro -che avrò fatto ora? Perché prima dice una cosa e poi ne fa un'altra? - pensai bevendo il cappuccino. Pronto per affrontare la mattinata andai dalle ragazze, decidemmo i ruoli ed io non ebbi nemmeno voce in capitolo, perché mai l'avrei dovuta avere? In fondo Bianca e Trisha erano davvero complici e delle ottime attrici per di più.
 
Aspettammo i miei zii in cucina mentre Trisha si destreggiava ad usare i suoi poteri per cucinare, era una ragazza dura e a volte fredda, ma sembrava appassionata della buona cucina, anzi ci criticava pure per aver scelto male alcuni prodotti. Prima delle 13 qualcuno bussò alla porta, Bianca accolse  le due zie, lo zio e mia cugina. Era cambiata molto, nonostante io avessi alcune sue foto sul telefono, da vicino era ancora più impressionante. Non era maturata fino ai 20 anni e all'improvviso in qualche anno era diventata una lusinga per gli occhi. Ero sempre stato oggettivo, dire che una persona che schifo è bella non significava che non mi facesse più schifo solo perché è bella, anzi, i belli sanno essere più crudeli di coloro che conoscono ed accettano i propri difetti. Sabrina era quel tipo di persona, aveva un'autostima sempre alta, una parlantina che ti entrava in testa e ti manipolava e un sorriso che se ad altri faceva piacere a me mi raccapricciava. Si dice che sono i ricordi che più rimangono nella mente di qualcuno ad essere la base per il rapporto con l'altra persona, bhe del mio rapporto con Sabrina non c'era troppo da dire, e non avrei mai detto nulla infatti.
 
Di per se avrei voluto che il pranzo fosse calmo e senza spiacevoli scontri, ma nessuno ottiene mai ciò che vuole, mia zia Sonia passò gran parte del tempo a cercare un accordo con bianca mentre mio zio non fece che fare allusioni alla povera Trisha che nonostante fosse una ragazza sfacciata si sentì a disagio. Tra tutte le parole che sono uscite a tavola solo quelle di Bianca mi rimasero davvero dentro. All'improvviso senza nemmeno parlarne con me si è presentata come la mia fidanzata, ma più che la verità quella sembrava solo una recita riuscita bene, se doveva convincere Sonia a non trascinarmi con loro in Inghilterra allora avrebbe mentito senza problemi su di noi. Confuso e piuttosto nervoso decisi di allontanarmi da tavola per andare a rinfrescarmi i pensieri in bagno.
 
Lo specchio mi mostrò non più lo sguardo spaventato di un ragazzo, gli occhi incazzati di un giovane uomo, non mi ero mai considerato tale, ma dopo essere riuscito a dire la verità in faccia a quei palloni gonfiati della mia famiglia mi fece sentire più grande di quello che ero sempre stato. Rimasi in bagno a guardare l'acqua che scorreva immerso nei miei pensieri -bhe non credo sia positivo spendere tutta quell'acqua Alex- disse Sabrina affacciandosi alla porta
-che vuoi tu?-
-volevo solo assicurarmi che stessi bene e nel caso aiutarti- disse entrando
-il tuo aiuto non è desiderato, esci da qui- dissi chiudendo l'acqua
-sai… tu ricordi molto lo zio…- disse chiudendo la porta alle sue spalle
-quale zio?-
-tuo padre, anche lui era così sicuro di se… crescendo sei davvero diventato un piccolo uomo- disse avvicinandosi a me con la sua pericolosa lentezza e sguardo
-che vai cercando?-
-voglio solo sollevarti da tutto questo stress, lo sento il tuo corpo rigido… forse la tua ragazza ha mentito, non hai ancora avuto qualcuna che sappia come trattarti- disse avvolgendo le braccia al mio collo. Era davvero cambiata, era più dolce, non pretendeva, non usava più la forza come in passato, per la prima volta mi resi conto del fatto che i suoi occhi avevano una macchia dorata tra il marrone.
 
-sei gentile ad offrirti… ma vorrei tornare a pranzare- dissi staccandomela di dosso
-io ho provato ad essere gentile…- disse afferrandomi il polso con tutta la sua forza
-io ho provato a credere alla tua buona fede… ma a quanto pare non sei cambiata-
-preferisci la ragazza che ti ha torturato per quattro anni?-
-ascoltami bene- dissi prendendola per il colletto della camicia -Bianca è cento volte meglio rispetto a te che hai soggiogato un povero ragazzino per i tuoi malati desideri-
-saresti stato il ragazzino più felice del mondo se solo avessi continuato ad insistere un po’, non sapevi prima cosa ti perdevi e non lo sai ora… lascia che ti apra gli occhi, saremo soddisfatti entrambi…- disse baciandomi. Io cercai di ribellarmi ma ne uscì solo un urlo interrotto dal suo bacio. Nonostante io cercassi di tirarmi indietro lei mi stringeva forte dietro al collo, sui nervi, più mi allontanavo e più lei stringeva i nervi sotto i polpastrelli.
 
Cercando di divincolarmi riuscì a chiedere aiuto e dopo poco la porta si spalancò, vi era Bianca sulla soglia con una pistola in mano -che cazzo sta succedendo?- chiese, poi vide Sabrina strusciarsi addosso a me e abbassò l'arma
-che c'è? Delusa? Gli uomini sono così, basta qualche taglia in più che si scordano anche dell'amore della loro vita. Non fartene un cruccio, quando avrò finito te lo lascerò anche- disse Sabrina dandomi un bacio sul collo
-non l'ho chiesto a te… Alex, potresti dirmi che cazzo succede?- chiese, io non riuscì a dire nulla, ne a buttare per aria Sabrina, ne dare spiegazioni a Bianca
-hehe sono così brava che è rimasto senza parole…- disse Sabrina con sguardo malizioso
-va bene, non voglio spiegazioni, vi pianto una pallottola in fronte ad entrambi se non vi staccate- disse bianca puntandoci la pistola contro
-non hai il coraggio di premere il grilletto- disse Sabrina
-non è questione di coraggio, è questione che non ci tengo a dovermi sbarazzare dei vostri cadaveri-disse avvicinandosi a Sabrina -farai un pisolino molto lungo- disse mettendo la pistola sul petto
-Bianca che fai?! Sei impazzita?-
-lasciala fare, se è questo il modo in cui vuole vendicarsi del fatto che io sono davvero l'unica in grado di soddisfarti, l'invidia è davvero una brutta bestia-
-la mia vendetta non è ucciderti, è immobilizzarti per il tempo necessario per mostrarti quanto tu non sia speciale- disse Bianca sparando. Sabrina si inrigidì e cadde a terra -taiser Sabrina, sei ancora cosciente ma non puoi muoverti, durerà il tempo necessario per farti venire voglia di scappare da qui- disse Bianca mettendo la ragazza in un angolo per poi chiudere la porta.
 
Ero spaventato e sorpreso, forse anche preoccupato per Sabrina
-cosa hai in mente Bianca?-
-qualcosa che a quanto pare neanche ti da fastidio- disse prendendomi per la camicia e poi baciandomi. Io rimasi sorpreso, sentivo il suo calore vicino al mio corpo, ma per la prima volta stavo avendo paura per qualcun'altra che non fosse Sabrina. I modi di Bianca erano molto simili a quelli della vecchia Sabrina, non lasciava che io assecondassi, faceva tutto lei, stava prendendo la sua rivincita marchiando il mio corpo con la sua passione.
Sentivo la sua bocca percorrermi tutto il collo mentre con dei piccoli morsi mi lasciava una scia addosso -perché fai tutto ciò?- le chiesi con un filo di voce
-se tu permetti a una come lei di averti, il minimo che posso fare è fare meglio di lei ciò che fa lei- disse spingendomi ancora un po’ contro il muro -ne ho conosciute di passioni maschili, la tua? Essere messo alle strette? Essere umiliato? Ne conosco così tante che posso fare cento volte meglio di lei qualunque cosa- disse tenendomi alle strette
-perché fai con tanta rabbia ciò che prima facevi solo per amore?- le chiesi toccandomi i segni doloranti
-e tu perché guardavi con amore qualcuno che merita solo odio?- disse girandosi verso Sabrina che si stava trascinando verso la porta.
 
-è questo il problema? Perché mi hai visto che baciavo Sabrina?- chiesi
-ho letto dei messaggi… sembravano piuttosto intimi…-
-che diamine hai letto?- chiesi prendendola per le spalle
-ha letto che avrei terminato il nostro gioco- disse Sabrina con un filo di voce
-fanculo Sabrina, e anche a te Bianca. È possibile che sia circondato da pazze? Io non volevo altro che amore ed invece mi ritrovo in questo cesso con una pervertita sotto shock e la versione di Bianca che non avrei mai voluto vedere-
-Alexey…- disse Bianca avvicinandosi a me
-non avvicinarti, quale persona sana di mente cerca di mangiarmi il collo? Siete due malate -
-ringrazia il cielo che tu abbia chi ti vuole Alex, c'è gente che pagherebbe per una come me- disse Sabrina
-bhe non me ne frega, fuori dai coglioni Sabrina, hai già combinato parecchi guai- dissi, lei se ne andò ma prima lanciò una frecciatina a Bianca -ti consiglio di non andare sotto la cintura, il soldatino da quel che ricordo ha davvero dei problemi a stare agli attenti- disse allontanandosi.
 
Quelle parole mi lasciarono di sasso, il silenzio invase la stanza e imbarazzato quanto sconcertato mi sedetti sulla tazza. -bhe ora conosci il mio segreto-
-ora capisco perché nonostante i miei tentativi con te, tu non reagivi come avrei sperato… vuoi parlarne?-
-ti sembra che ne ho voglia?-
-hai ragione… allora lascia che parli io…- disse chiudendo la porta a chiave -non mi interessa ciò che ti ha fatto, se ciò che dice è vero o no, permettimi solo di aiutarti…- disse togliendosi il vestito di dosso per rimanere in intimo.
-cosa vorresti fare? Hai sentito Sabrina, ho i miei problemi- dissi a testa bassa
-bhe io voglio aiutarti… ma lascerò a te il comando, ho paura di averti traumatizzato più di lei prima… non sapevo di tutto ciò e sinceramente con tanta teoria e nessuna pratica concreta non so nemmeno come assecondarti-
-perché lo fai? Per pietà? Perché credi che altrimenti non ti vorrò?-
-nessuna delle due… hai ragione a dire che ciò che faccio solitamente lo faccio con amore… permettimi solo di essere il petto su cui piangere e la donna che ti possa rendere felice… per quello che sono in grado di fare almeno…- disse avvicinandosi timida a me
-sei così dolce quado sei timida…- dissi afferrandole una mano per poi tirarla un po’ a me. Lei non disse nulla, rimase a fissarmi in silenzio negli occhi mentre si sedette sulle mie gambe -si vedono ancora i segni dei tuoi tagli…- dissi abbassando un po’ il reggiseno
-bhe dopo così poco tempo non possono di certo scomparire cicatrici simili-
-già… le cicatrici hanno bisogno di tempo e di amore per guarire…- dissi poggiando il volto sul suo petto. Mi sentì al sicuro, il suo cuore che batteva veloce, le sue mani che mi accarezzavano i capelli e il calore che emanava, tutto fu così dolce che senza nemmeno rendermene conto mi lasciai andare ad un pianto liberatorio tra le sue braccia.
 
POV Bianca
 
Sentito l'urlo mi allontanai dalla tavola -Alexey… e se fosse nei guai?- pensai prendendo da un cassetto la mia vecchia pistola
-non vorrai fare una cazzata simile, vero?- chiese Trisha fermandomi
-e che dovrei fare?-
-tieni, l'ho presa ad un poliziotto, usala bene- disse dandomi una pistola con colpi da teaser
-se stanno facendo qualcosa li ammazzo- dissi
-non sempre la prima impressione è la giusta- disse tornando in cucina.
 
Spalancata la porta del bagno mi ritrovai davanti l'unica cosa che non avrei mai voluto vedere, Alexey con quella bastarda di Sabrina, prima fui presa dal dispiacere, poi la freddezza che provavo per Alexey tornò a dominare, in quel momento avrei sparato ad entrambi, ma forse sarei stata in grado di farla pagare a Sabrina con le sue stesse armi. Preso alla sprovvista Alexey lasciai andare un po’ del mio lato represso e imitando Sabrina riuscì non solo a far innervosire lei, ma anche a punire Alexey, forse con una punizione troppo pesante per un equivoco.
 
Dopo uno scontro coi due Sabrina dolorante se ne uscì dal bagno lasciando me e Alexey davanti ad uno scrigno di pandora spalancato in un solo secondo. Solo in quel momento mi resi conto perché nonostante io avessi avuto diverse occasioni per stimolare le sue passioni, lui non abbia mai reagito se non con uno sguardo di confusione o imbarazzo. Alcuni mi avrebbero detto di andarmene, di uscire e abbandonare un ipotetico futuro con lui, ma non volevo, sentivo di poterlo aiutare, di poter superare con lui quel piccolo problema, sempre se era un problema che potessi risolvere senza il bisogno di qualche esperto. Come Alexey si era, anche se non volontariamente, messo a nudo, decisi di farlo simbolicamente io, mi tolsi il mio abito nero e con l'intimo addosso mi avvicinai ad Alexey, in fin dei conti sembrò felice del mio gesto, mi tirò a se e io senza oppormi mi sedetti addosso a lui, da lì lui divenne un ragazzo di cristallo, fragile e trasparente, le sue lacrime scivolarono sulle mie cicatrici del petto e per un momento mi resi conto di come fossimo simili, entrambi a pezzi e ricostruiti sul momento, solo che mentre io mostravo le crepe fuori lui le conservava dentro nascondendo con il sorriso.
 
-ho bisogno di questo Bianca… di stare bene, ma non posso, lì fuori c'è chi di me vuole fare un guscio vuoto-
-non mi interessa- lo fermai io -pensa a ciò che c'è qui dentro, a noi, io sono qui e qui nessuno ti farà nulla… lasciati andare- dissi, lui non disse nulla, si asciugò le lacrime e poi con una certa goffaggine mi baciò. Quel gesto così improvviso e così dolce mi rese felice, tanto da non riuscire più a trattenere ciò che avevo dentro. Lo strinsi a me e lo continuai a baciare mentre accompagnai una sua mano al mio petto -desidero che tu ti senta a tuo agio con me, forse è solo questione di ansia la tua- gli dissi
-bhe io non so nemmeno cosa faccio bene e cosa no-
-ti insegnerò io, almeno metteremo in pratica ciò che conosco, insieme…-
-grazie… ma non sei costretta…-
-è qualcosa che desidero io, se ciò che ho detto a tavola è vero… essere fidanzati include anche questo, fidarsi al punto di dare tutto ciò che si ha all'altro perché si sa che l'altro ne avrà cura-
-bhe mi farebbe piacere stare con te, ma non c'è l'anello-
-ma mica c'è bisogno-
-se voglio che loro ci lascino davvero in pace… si-
-bhe fino a quel momento…ti andrebbe di fare una prova? Vedere se una relazione tra noi possa andare bene prima di spendere soldi per convincere loro…-
-mi insegnerai ad essere un bravo fidanzato?-
-hahaha sono certa che mi insegnerai più tu Alexey- dissi dandogli un bacetto sulla fronte
-bhe visto che dobbiamo sperimentare…- disse tirando il bacino verso di se -voglio che mi aiuti con il mio problema-
-volentieri… ma ho bisogno di sapere cosa sia successo- dissi, lui fece un sospiro senza dire nulla
-tutto ciò che dirai rimarrà tra di noi, te lo prometto-
-promesso promesso?- chiese
-si..- risposi baciandolo. Era appena iniziata quella storia, ed era iniziata con la mia ennesima bugia.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: pokepony10