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Autore: EleWar    12/06/2019    6 recensioni
"No Sugar, non ne ho mai avuto uno anche perché per me i tatuaggi sono un po’ come i legami…sanno di ‘per sempre’"
Che significato può avere un tatuaggio?
Ecco un'altra storiella per voi, spero che vi piaccia ^_^
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Miki, Ryo Saeba, Umibozu/Falco
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Eccoci all'11esimo capitolo, altri due e siamo alla fine.
Il tempo passa e il momento di vedere il tatuaggio si avvicina.
Cos'altro succederà ancora?
Ancora GRAZIE a tutti quelli che leggono, a quelli che commentano, a quelli che si divertono con me.
Vi lovvo, come sempre
Eleonora



Cap. 11 Non è una cena romantica, no, no, no.
 
Portarono di sopra un tavolino e due seggiole da campeggio.
Kaori accese una candelina “Ma è alla citronella sai, è per via delle zanzare... ”
“Sì, sì certo, hai fatto bene” e ridacchiarono entrambi a disagio…
Nessuno dei due voleva che sembrasse la classica cena a lume di candela, non era un appuntamento, non era…niente.
Divorarono la pizza in un lampo e si stupirono di quanta fame avessero.
Poi si rilassarono sulle sdraie, uno accanto all’altra, con i piedi appoggiati al muretto alla base della ringhiera, e complice la luce soffusa che proveniva dalla città, la brezza che li accarezzava, quel piacevole stato di mollezza che segue una bella mangiata, il clima familiare e intimo, si lasciarono andare a piccole confidenze.
 
Ryo ad un certo punto le chiese:
“Parlami del tatuaggio…vuoi?”.
Kaori all’inizio arrossì, ma poi sospirando disse:
“E già, hai superato brillantemente tutte le prove e domani dovrò fartelo vedere… tanto vale che ne parliamo un po’”
Fece una pausa e raccolse i suoi pensieri.
Ryo aspettò in silenzio.
Kaori riprese:
“Promettimi che non riderai di me ora e quando lo vedrai… promettimelo?”
Ryo colpito da tanta gravità, non osò fare lo scemo e s’impegnò seriamente.
“In realtà non c’è molto da dire…” attaccò la giovane sweeper “…facevo il liceo ed ero innamorata  cotta di un ragazzo… non so cosa mi prese, ma decisi di farmi un tatuaggio che... che mi ricordasse di lui…e di me. Sapevo che mio fratello disapprovava i tatuaggi in generale e mai e poi mai avrebbe permesso che la sua sorellina se ne facesse uno. Io però m’impuntai ancora di più e dentro di me lo sfidai. Mi recai da una vecchia tatuatrice che lavorava per pochi yen, se ci penso ora, rischiai davvero grosso… se i suoi attrezzi fossero stati infetti…mi sarei presa una bella infezione e chi lo avrebbe sentito Maki? In ogni caso lui non avrebbe dovuto saperlo, né tanto meno vederlo…quindi… quindi…”.
E si impappinò in preda alla vergogna.
Ma Ryo taceva e alla fine riuscì a proseguire.
“…optai per un posto in cui lui non lo avrebbe visto di sicuro, nemmeno di sfuggita. Poco dopo mi pentii amaramente di essermelo fatto, anche se era piccolissimo.
Passarono gli anni e ci feci così tanto l’abitudine che me ne dimenticai. L’altro giorno però Miki mi ha confidato che vorrebbe farsene uno anche lei, che rappresenti la sua unione con Falcon e allora…mi è tornato in mente e gliene ho parlato. Tutto qui.”.
Ryo continuava a tacere e Kaori non sapeva cosa passasse nella testa del suo socio, a volte era così impenetrabile!!
Per rompere il suo mutismo gli chiese:
“E tu? Tu ne hai uno?”
Lui si riscosse e rispose:
“No Sugar, non ne ho mai avuto uno, anche perché per me i tatuaggi sono un po’ come i legami…sanno di per sempre. Diciamo che non ne ho mai avuto motivo.” e provò a sorriderle.
Non voleva sbilanciarsi troppo, non voleva ferirla, e allo stesso tempo non capiva perché provasse tutte quelle premure verso di lei: in che modo le sue parole avrebbero potuto farle del  male?
Ma Kaori non aggiunse niente e lui non seppe cosa pensare.
 
La serata scivolò via nella maniera più tranquilla possibile.
Alternavano brevi chiacchiere oziose a silenzi colmi di parole, ma non c’era imbarazzo o disagio fra i due sweepers, erano in pace con il mondo, semplicemente si stavano godendo la reciproca compagnia e il fresco di una serata estiva, come tante.
Quando ormai la luna era alta in cielo, Kaori si tirò su e sospirando disse:
“Bene socio, ti do la buona notte. Si sta facendo tardi e domani dovrò alzarmi presto,  che ho un sacco di cose da fare e soprattutto dovrò rifare il bucato” e gli lanciò uno sguardo sarcastico, Ryo ridacchiò a disagio.
Nell’alzarsi gli aveva appoggiato una mano sulla spalla, in un gesto semplice e pieno di tenerezza, a cui Ryo spontaneamente aveva risposto posandoci la sua.
Si guardarono intensamente, senza dire una parola, poi Kaori sfilando lentamente la mano, quasi restia ad interrompere quel contatto così dolce e rassicurante, prima di andarsene, gli disse in un sussurro:
“Grazie Ryo per la bella giornata di oggi.”
Lui, che si era perso in quello sguardo scintillante, dove vedeva risplendere milioni di stelle, riuscì a malapena a dire:
“Non devi ringraziarmi, è stato…è stato un piacere…” e la lasciò andare.
 
Appena Kaori fu rientrata nell’appartamento, quella dolce atmosfera da sogno che li aveva coccolati, sparì di colpo e Ryo ritornò in modalità-maniaco, con una sola idea in testa.
Iniziò a saltellare come un satiro e a dire:
“Allora avevo ragione! Avevo ragione!! Non può che essere LI’!!! Il tatuaggio di Kaori è LI’, è ah ah ah ah ah ah”.
Sfregandosi le mani.
“Domani lo vedrò sì sì sì domani lo vedrò” con la bava alla bocca.
Poi la porta metallica del terrazzo cigolò e lui si bloccò di colpo, terreo in viso, si voltò lentamente in quella direzione, terrorizzato di trovarci Kaori.
Se lei avesse assistito alla scena, come minimo lo avrebbe atomizzato sotto un martello così grande che lo avrebbero visto anche dalla luna.
Per fortuna era solo il vento.
Ryo collassò a terra.  
 
Quando si fu ripreso, si diresse in camera sua, non poteva restare in terrazza, in preda a quella folle agitazione, col continuo terrore che spuntasse Kaori.
Camminava a grandi passi, misurando la stanza.
Da un lato era iper-eccitato pensando allo spettacolo che la sua seducente socia gli avrebbe offerto, dall’altro si ripeteva che sarebbe dovuto rimanere freddo, serio e distaccato, che aveva promesso che non avrebbe riso di lei o del tatuaggio ecc ecc ecc.
Già, era facile da dirsi, ma dopo tutti quegli anni, come poteva rimanere tranquillo, quando sapeva che di lì a poco, la sua Kaori gli avrebbe mostrato volontariamente parti di quel suo delizioso corpo, altrimenti proibite alla vista e soprattutto al tatto???
Il suo amichetto dei bassi fondi stava già gioendo all’idea tanto che Ryo fu costretto a dirgli:
“Senti, amico del sole, domani pensa a startene tranquillo, che dopo la spaventiamo e prima ancora di vedere il paradiso, ci spedisce all’inferno!”
E continuò ad agitarsi.
   
 
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