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Autore: QueensOfFandom94    12/06/2019    0 recensioni
Barba ha una figlia di sedici anni, Christina, che dalla morte della moglie è tutta la sua vita. Una sera, dopo essersi recata ad una festa a scuola, la ragazza ed una sua amica scompaiono nel nulla.
La SVU lavora di buona lena, ingaggiando una tremenda corsa contro il tempo per trovare le ragazze vive e scoprire cosa sia accaduto loro.
Liberamente ispirata alla serie tv '' Scomparsa''
Genere: Angst, Drammatico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Olivia Benson, Rafael Barba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Barba, nel frattempo, non era al corrente che la sera prima la figlia ( per la prima e forse unica volta nella sua vita) aveva lasciato la festa a scuola per andare ad un'altra festa senza avvertirlo o chiedergli il permesso prima di andare, e come niente fosse era andato in tribunale. 
Chris non lo aveva ancora chiamato, ma non ci aveva fatto caso più di quel tanto... sì, la pressava perchè lo chiamasse specie quando passava ore fuori casa o era in giro... ma quel giorno pensò che concederle uno strappo alla regola. Probabilmente lei e la sua amica erano tornate a casa tardi, e nella fretta di prepararsi e andare a scuola, telefonargli era l'ultima delle sue preoccupazioni. 
Forte di questa convinzione era andato al lavoro. 
Vi era la contestazione delle accuse di un caso di violenza sessuale.
La vittima si era rivolta all'Unità Vittime Speciali quasi una settimana prima, il giorno dopo lo stupro, dichiarando che aveva acconsentito a fare sesso con il suo fidanzato... ma solo DOPO che questi l'aveva picchiata e minacciato di strangolarla quando aveva cercato di sottrarsi alle sue attenzioni.
Il referto medico ed il kit stupro attestavano la veridicità di quanto aveva detto, ed in corso d'indagine avevano appurato che l'imputato, Andrew Kallagher abusava sia fisicamente che verbalmente della sua fidanzata, anche in pubblico. 
- Caso numero 9581.- fece l'addetto del tribunale - Lo stato contro Andrew Kallagher. Un caso d'imputazione per stupro.- 
- Come si dichiara l'imputato?- chiese il giudice Barth. 
- Non colpevole, Vostro Onore.- fece l'avvocato Buchanan - E chiediamo il proscioglimento in quanto il fatto non sussiste.- 
- Le ho chiesto '' Ti va bene, vero?'', e lei ha detto '' Certo che si''.- fece l'imputato - Non l'ho stuprata, era consenziente.-
- Vostro Onore, secondo la legge...- fece Barba - Lo stupro ha luogo quando un individuo, sia esso di sesso maschile o femminile, usa la forza, atti di prevaricazione o minacce al fine di ottenere un rapporto sessuale.
E questo, è esattamente ciò che il signor Andrew Kallagher ha commesso nei confronti della sua fidanzata.- 
L'avvocato Buchanan lo contraddì - Vostro Onore, lo stupro si verifica quando la vittima dice No. Ma la signorina Shirley Davidson non ha detto di no al rapporto. Questo caso non sussiste.- 
- Avvocato Barba?- fece il giudice Barth. 
- Vostro Onore. 
Lo scorso venerdì sera, durante quella che sembrava a tutti gli effetti una serata romantica tra innamorati, l'imputato ha fatto palesemente capire alla vittima la sua intenzione di fare sesso con lei. E lei gli dice che quella sera non ne ha voglia perchè vuole solo rilassarsi con lui davanti alla tv. 
Ed è a quel punto che l'imputato la prende a schiaffi e le mette le mani alla gola...- nel dir così si avvicinò per consegnare al giudice il referto del pronto soccorso - ed è allora, solo allora, che la vittima si dichiara disposta a fare tutto quello che vuole in cambio della sua vita.-
- Come può dimostrare che il sesso è stato ottenuto tramite coercizione e che i segni sul collo della vittima in realtà non siano dovuti al fatto che la vittima ami praticare il bondage?- 
L'avvocato Barba prese una pila di fogli da una cartellina di colore verde fosforescente - Naturalmente. Le prove che vorrei addurre sono le testimonianze di amici e familiari, sia della vittima che dell'imputato, i quali affermano che Kallagher ha più volte preso a schiaffi ed umiliato verbalmente la sua fidanzata in pubblico. Trovo molto difficile credere che un uomo simile, nel privato sia un uomo attento ai bisogni e ai desideri di una donna.- 
- Vostro Onore, quello che l'avvocato Barba ritiene di sapere non può essere considerato una prova.- 
- Ok, adesso basta.- fece il giudice - Avvocati, avvicinatevi.- 
I due obbedirono. 
- Vostro Onore- fece l'avvocato Buchanan - per la legge lo stupro è quando due persone hanno un rapporto intimo e una delle due non è d'accordo. Tutto quello che c'è dopo il No, chiaro ed inequivocabile è stupro. La presunta vittima ha dato il suo consenso.- 
- Si, dopo essere stata minacciata di morte.- fece Barba - e comunque, dato che la ama così tanto come dice, avrebbe dovuto capire solo guardandola che ciò che le stava facendo la metteva a disagio. Quel Si, non ha alcun valore.- 
- Ok, risparmiatevelo per il processo.- fecei il giudice - è mia opinione che il signor Kallagher abbia il diritto di essere difeso...- 
Buchanan stava già gongolando.
- Ma ritengo anche che la signorina Davidson abbia il diritto di tornare a casa senza il terrore che il fidanzato torni a cercarla... e sappiamo bene che a volte le ordinanze restrittive non servono a granchè... pertanto rigetto la richiesta di cauzione della difesa e dispongo la carcerazione fino al processo.- 
Barba sorrise. 
Un punto per loro.
...
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- Che succede quindi?- chiese la vittima, una ragazza di circa vent'anni dai capelli biondi tagliati corti e dagli occhi azzurri all'avvocato Barba e al detective Carisi.
- Che il suo fidanzato rimarrà in cella fino a quando non verrà fissata la data del processo.- fece il detective Carisi - E se la giuria riesce a vederlo per il mostro che è, con tutta probabilità lei non lo rivedrà mai più.- 
E avrebbe potuto ricominciare da capo, buttarsi tutto alle spalle.... non sarebbe stata una cosa da fare dall'oggi al domani, la guarigione sarebbe stata lunga, spesso avrebbe pensato di non farcela... ma alla fine sarebbe riuscita a superare quel tragico evento e avrebbe potuto ricominciare a vedere la luce che l'aspettava in quella vita.
La ragazza emise un sospiro che sapeva sia di sollievo che di rimorso - Io lo amavo... lo amavo veramente... mi dicevo di aver pazienza, che sì, aveva un brutto carattere ma che in fondo era una brava persona.... forse se gli avessi detto subito di sì...- 
- No, questo non lo pensi.- fece Barba - lei aveva il diritto di dire di no se non le andava e senza dover dare troppe spiegazioni. Lui aveva il dovere di rispettare quel no. E' lui in torto, non lei. Ed è questo che proveremo.-
La ragazza sorrise sollevata e grata.
- Fino alla data del processo si rilassi,cerchi di fare le cose che faceva prima... si dia un po' di tempo.- fece Sonny - la convocheremo per la deposizione.- 
...
...
...
- Certo che lei a volte è incredibile.- fece Sonny uscendo dal tribunale con Barba per dirigersi alla fermata del taxi. 
- Che era uno stupro lo avrebbe capito anche un ceco. Anche se Buchanan vuole proporre un accordo per molestie sessuali di terzo grado.- fece l'avvocato. 
Sonny ribadì - No... non mi riferivo a quello.  Non si offenda... ma lei certe volte terrorizza persino quelli che collaborano con lei.- 
- Questa per me non è un'offesa. E' un complimento.- sorrise Barba. 
- Ok, come vuole...- sorrise il poliziotto - Però... quando c'è di mezzo una ragazza in difficoltà sembra un'altra persona.-
- Mi riesce semplice.- fece Barba - Si, sono disposto a mettere sotto interrogatorio chiunque pur di vincere un processo... ed il perchè è semplice.
Penso a mia figlia. Se dovessi scoprire che qualcuno le ha messo le mani addosso, che le ha fatto del male o che l'ha costretta a fare qualcosa che non voleva... non troverei pace finchè non avrò la certezza che quel desgraciado uscirà dal carcere solo con i piedi avanti.- 
Sonny sorrise. 
Aveva conosciuto la figlia dell'avvocato Barba solo il giorno prima, e il massimo che era riuscito a dirle era stato un saluto, ma aveva già capito che era una ragazza incredibilmente fortunata. E non per il fatto che vivesse a Park Avenue o per i vantaggi che le portava essere la figlia di un procuratore. 
Per il fatto di essere la figlia di Barba. 
A volte aveva un brutto carattere, e ciò era innegabile, ma era anche un uomo di saldi principi morali, che si batteva fino allo stremo delle forze per difendere ciò in cui credeva e che non si arrendeva nemmeno quando tutto intorno a lui gridava '' Non colpevole in avvicinamento''... e che a volte era disposto a rischiare grosso per aiutare un imputato quando saltava fuori che gli assassini erano migliori delle vittime.
Un brav'uomo e un grand'uomo allo stesso tempo. Lui avrebbe dato qualunque cosa perchè suo padre somigliasse a Barba, almeno un po'. Era stato un buon genitore, non poteva dire che lo avesse punito troppo ne troppo eccessivamente e nemmeno che gli avesse fatto mancare qualcosa... ma era talmente preso dai problemi delle figlie che quadi non si accorgeva che anche lui aveva bisogno dell'attenzione di suo padre. 
Ricordava ancora quando il bullo della scuola,Bobby Bianchi lo aveva afferrato alle spalle e lo aveva sbattuto con tanta forza contro il vetro di una finestra tanto da riempirgli la faccia di tagli... di quel momento ricordava il dolore, la paura, la rabbia, la vergogna... e Bobby che lo afferrava per la collottola dicendo '' Non dirlo a nessuno o questo è niente in confronto a quello che ti farò''. 
A casa raccontò che un pony express lo aveva quasi travolto e di essere caduto sul marciapiede. Ma se suo padre invece di dirgli '' cerca di stare più attento d'ora in poi'' lo avesse confinato in quella stanza fino a quando non si decideva ad ammettere quello che gli era successo... e lui lo avrebbe fatto. Avrebbe trovato il coraggio di ammettere tutto, se suo padre si fosse accorto di quanto quell'indifferenza e quell'orgoglio di avere un figlio perfettamente in grado di occuparsi di sè stesso lo facesse star male.
- Oh-oh, questo non va per niente bene...- fece Barba guardando il cellulare.
- Problemi?- fece Sonny.
- Credo che mia figlia si sia ricordata di avere sedici anni e che l'adolescenza include la fase di ribellione....- fece Barba - Ti raggiungo in centrale.- 
- Ok.- fece Sonny fermando un taxi.
....
....
....
- La cosa più difficile è stata non ridere.- fece Sonny mentre esponeva ad Olivia e al resto della squadra come si era svolta l'udienza mescolando il caffè - Buchanan si è sgonfiato come un pallone da calcio...- 
I presenti risero.
- Succede quando hai l'abitudine di difendere solo la feccia con gambe e braccia.- fece Amanda - per il resto com'è andata?-
- Copione già visto.- fece Sonny - Invocheranno la consensualità e diranno che lei voleva essere sottomessa.-
- Certo. Come no.- fece Olivia - E magari gli ha pure chiesto di chiamarla sciocca ed inutile davanti ad amici e parenti, anche quando aveva bisogno del suo sostegno.- 
- Ci sarà da combattere un po', ma ho visto Barba abbastanza convinto...- fece Sonny. In quel momento le porte dell'ascensore si aprirono e videro proprio il Pubblico Ministero dirigersi verso l'ufficio di Olivia a passo svelto. 
- A me pare che abbia un diavolo per capello...- fece Fin.
L'avvocato spalancò la porta.
- Che succede?- fece Olivia. 
- Christina.- fece Barba - ieri mi ha detto che dopo la festa sarebbe andata a dormire da un'amica... stamattina mi ha avvertito la scuola, dicono che risulta assente. Ho provato a chiamarla ed il cellulare è staccato.- 
- Magari ha fatto le ore piccole e non ha sentito la sveglia.- fece Fin.
-Sì, ci ho pensato... allora ho chiamato i genitori della sua amica... e loro hanno detto che la figlia li ha chiamati ieri sera per dire che avrebbero dormito da me...- 
- E non sono nemmeno lì?- fece Amanda. 
Barba fece cenno di no con il capo. 
- No. Inizio a preoccuparmi... non è mai successo prima...- 
- Che raccontasse bugie su dove andava e con chi era o che passasse la notte fuori casa?- fece Olivia.
- E' sempre stata sincera con me.- fece Barba - non mi ha mai dato motivo di dubitare di quello che mi dice...- 
- Va bene, ho capito.-fece Olivia - diramiamo subito un bollettino di ricerca e rintracceremo il GPS del suo cellulare...- 
- Ha la mia carta di credito.- fece Barba.
- Farò mettere sotto controllo anche quella... quando l'hai sentita l'ultima volta?- chiese Olivia. 
- Ieri, in tribunale. Era passata a salutarmi e ricordarmi che c'era la festa a scuola...- fece Barba - mi ha detto che si fermava a dormire da Abby... ha fatto una battuta sul svuotarmi la carta e scappare in Europa, ma...- 
- Ok, va bene...- fece Olivia - Fin, manda una foto delle ragazze a tutte le stazioni ferroviarie, degli autobus, areoporti e a tutti gli ospedali della zona.- 
- Agli ordini.- fece Fin. 
- Rollins, Carisi, andate a parlare con i genitori di Abby, cercate di scoprire se sanno qualcosa... visto che sono sparite tutte e due non è così stupido pensare che adesso siano insieme.- 
I due obbedirono subito. 
...
...
...
I genitori di Abigail Smith avevano un albergo a tre stelle a Soho. 
Quando la madre di Abby, una donna sui quaranta, sul metro e settantacinque, capelli rossi tagliati corti e gli occhi grigi vide arrivare la polizia subito temette il peggio. E vide le sue peggiori paure avverarsi quando Carisi e Rollins le riferirono che l'avvocato Barba e la scuola non avevano notizie della figlia.
Il padre invece la prese meglio. 
- Signor Smith, con il dovuto rispetto...- fece Sonny vedendo la scarsa preoccupazione del signor Smith riguardo il fatto che nessuno avesse più visto o sentito sua figlia da quasi dodici ore - lei non mi sembra particolarmente preoccupato.- 
- Lei ha figli detective?- fece l'uomo. 
- No.- fece Sonny. 
- Ecco, quando ne avrà, preghi Dio di non darle figlie femmine.- fece l'uomo - quando sono piccole sono tutte '' Papà ti voglio tanto bene''. Appena raggiungono un' età a cifra doppia le uniche volte in cui le parlano sono per dire '' Stai zitto, non capisci niente'' e '' Ho bisogno di soldi''.- 
- Si spieghi meglio, per favore.- fece Amanda. 
- Certo.
Una settimana fa ha compiuto diciassette anni, e mi ha chiesto 5000 dollari per una plastica al seno. Io le ho detto che quelle non erano cose adatte alla sua età, così lei se n'è andata sbattendo la porta, urlandomi dietro che non capivo niente e che i soldi li avrebbe trovati da sola.-  fece il signor Smith.
- Quindi secondo lei.... la sua sparizione è solo una messa in scena per spillarle dei soldi?- fece Sonny - e secondo lei cosa c'entra Christina?- 
- Una tattica per rendere la recita più convincente.- fece il signor Smith - dica all'avvocato Barba di non preoccuparsi. Si staranno nascondendo da un paio di amiche, vedrà che tra un paio di giorni torneranno con la coda tra le gambe.- 
- Jonathan!- fece la moglie esasperata, asciugandosi gli occhi con un fazzolettino - Questo non possiamo saperlo...- 
- No, ma so che quando torna, la rimetto in riga io.- fece il signor Smith - Le darò una lezione che non si dimenticherà per un pezzo.- e nel dir così lasciò la stanza.
La madre di Abby sospirò.
- Scusatelo... non... non ha mai avuto una figlia adolescente, finora...- 
Amanda le andò vicino per cercare di confortarla - Non si preoccupi.... signora, però dobbiamo chiederglielo. E' possibile che sua figlia sia scappata di casa? Qualcosa può averla resa infelice?- 
- Nel senso di qualcosa di più di un capriccio negato.... sa, con gli adolescenti le cose sono un po' complicate.- fece Sonny - Di solito scappano di casa per seguire un amico... o perchè in casa si è creata una situazione che non riescono più a gestire.- 
La donna annuì - Sì... lei ha ragione. Mio marito tiene molto ad Abby... il problema è che si dimentica di dirglielo e di dimostrarglielo. Anzi, molto spesso la sgrida, per cose di scarsissima importanza, la critica, non la appoggia e non le da mai soddisfazione....- 
- Quindi, tecnicamente, potrebbe essersi allontanata volontariamente con l'intenzione di non tornare...- fece Amanda - e non c'entra niente la discussione avuta con il padre.- 
Ma ancora non si spiegava l'assenza di Christina. 
...
...
...
- I genitori di Abby l'hanno presa diversamente...- fece Olivia dopo essere stata informata da Carisi e Rollins  - Il padre è convinto che si tratti di un trucco per spillargli dei soldi, ma la madre è convinta che sia successo qualcosa di brutto.- 
 E non la biasimo.- aggiunse C'erano cose che solo una madre poteva capire e sentire... quella donna, proprio come lei, aveva portato in grembo la figlia per nove mesi. Era con lei quando era nata, aveva sentito tutti i battiti del suo cuore e ogni suo movimento mentre scalciava nel pancione... nessuno meglio di una madre poteva dire di percepire ogni singolo dolore, così come ogni gioia che la sua creatura provava, anche se erano lontane.
Sì, lei non aveva portato Noah dentro di se per mesi... non lo aveva partorito... ma lo sentiva come se fosse suo.
- Comunque, sulla base di quello che abbiamo adesso, si direbbe un allontanamento volontario.- aggiunse il tenente. 
- E Chris cosa c'entra?- fece Barba giocherellando nervosamente con una matita e tendendo sotto controllo il telefono allo stesso tempo. 
- A questo punto.... Rafaèl, devo chiedertelo... avete avuto qualche problema di recente? Non so... un litigio, una scaramuccia, delle incompresioni....- 
Barba dissenì su tutta la linea.
- No, no e no. Te l'ho detto... abbiamo sempre avuto un  ottimo rapporto.-
Sì, forse si erano allontanati un po' nell'ultimo periodo... lui con il suo lavoro, lei che stava scoprendo poco a poco cosa avrebbe voluto dalla sua vita e i problemi e le gioie tipiche di quell'età... si magari non le dedicava più tutto il tempo che le dedicava quando aveva bisogno di cure e attenzioni costanti... ma era ancora la sua bambina. Il tesoro del suo papà... l'unica cosa che gli rimaneva dell'amore della sua vita.
La donna che gli aveva fatto battere il cuore fin dalla prima volta che l'aveva incontrata ad Harvard. Lui studiava legge, lei lettaratura inglese. Si erano innamorati, fidanzati e sposati. Quando nacque la loro bambina pensavano di non poter essere più felici... e già pensavano alle gioie che avrebbero avuto nel crescere la loro creatura, alle soddisfazioni della loro vecchiaia... e magari regalarle un fratellino o una sorellina... ma di rado la vita andava come uno la desiderava.
Sua moglie era mancata quando la loro bambina aveva appena un anno, malgrado fosse ancora molto giovane, per colpa di un linfoma fulminante che l'aveva uccisa in pochissimo tempo... non era riuscito a fare niente. 
Per chi lo conosceva poteva sembrare impossibile, ma ai tempi della morte della moglie, Rafaèl Barba aveva trascorso il periodo più nero della sua vita... come svuotato, senza energie, senza voglia di lottare... si svegliava la mattina e l'unica cosa che voleva era attaccarsi ad una bottiglia fino a svenire... e l'avrebbe fatto. Si sarebbe lasciato andare volentieri se non ci fosse stata la sua bambina a ricordargli che non aveva ancora finito su quella terra.
Christina era diventata il centro del suo mondo. Non era stato facile costruirsi la sua carriera e fare il padre allo stesso tempo, e non era certo di essere sempre riuscito a fare bene entrambe le cose... ma era oroglioso del risultato.
- Beh... magari non è scappata.- fece Olivia - insomma... sappiamo che la sua amica aveva problemi con il padre e che avrebbe voluto andarsene, giusto? Supponiamo che abbia detto ai genitori che veniva a dormire da te per non insospettirli sul fatto che non sarebbe tornata, che volesse approfittare della festa per scappare.
Christina non poteva non saperlo.- 
- Pensi che in questo momento siano insieme e che Chris stia cercando di convincerla ad andare a casa?- 
Olivia annuì stringendogli la mano. 
- Vedrai che tra poco chiama e ci spiega tutto.... stai tranquillo.- 
In quel momentò, Carisi entrò nell'ufficio dell'avvocato con un paio di fogli.
- Avvocato, ci siamo.- fece il poliziotto - Hanno rintracciato la sua carta di credito. E' stata usata meno di mezz'ora fa in un bar a Chelsea.-
...
...
...
- No. Qui non le ho viste.- fece il barista dopo aver guardato le foto di Christina ed Abigail. 
- Ne è sicuro?- fece Amanda.
- Sicuro. Questo è un bar per morti di fame.- fece l'uomo continuando ad asciugare i bicchieri - due così non passano inosservate.- 
- Una delle due è la figlia di un vice procuratore.- fece Carisi - e sappiamo due cose per certo.- 
- Quale? Che è l'angioletto del suo papà e che non fa certe cose?- ridacchiò il barista. 
Sonny gli lanciò un'occhiataccia - No, che al momento della scomparsa aveva la carta di credito del padre e che la suddetta carta è stata usata in questo locale nemmeno un'ora fa.-
Il barista smise di lavorare, con un'espressione turbata in volto. 
- Ascolta, non sei nei guai, ok?- fece Amanda - vogliamo solo sapere se quando le hai servite hai sentito di cosa parlavano...- 
- Mi dovete credere.- fece il barista con tono più remissivo -Quelle due qui non le ho viste. Però... se parliamo di nemmeno un'ora fa, una cosa strana è successa.- 
- Si spieghi meglio.- fece Sonny. 
- Dony. E' un senzatetto che circola da queste parti ogni tanto per rimediare qualcosa da mangiare, di solito gli do quello che avanza a fine giornata.... però oggi è venuto e ha ordinato un caffèlatte e due brioches... ha pagato con una carta di credito.- 
- Non gli ha chiesto dove l'ha presa?- fece Amanda. 
- Senta... d'accordo, è un senzatetto, vive di carità e di gesti di qualche tizio che pensa di mettersi la coscenza a posto con cinque dollari, ma non sarebbe capace di rubare o di aggredire qualcuno.- 
- Gli ha chiesto da dove arrivava quella carta di credito si o no?- fece Sonny. 
- Si. E lui mi ha detto che stava cercando nella spazzatura qualcosa da rivendere o da scambiare con del cibo... e ha trovato una carta di credito.-
I due poliziotti si guardarono preoccupati.
Quella storia diventava sempre meno promettente mano a mano che passava il tempo.
   
 
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