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Autore: vale ronron    12/06/2019    0 recensioni
Abbiamo visto i Radurai del labirinto e i vincitori degli Hunger games combattere il nemico e sopravvivere a situazioni estreme. Ma Thomas, Teresa, Minho, Newt, Chuck, Katniss, Peeta e Brenda come si comporterebbero in una vita da normali ragazzi universitari?...be se siete curiosi non dovete fare altro che leggere la storia!! buona lettura!!.
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Minho, Newt, Teresa, Thomas
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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PUNTO DI VISTA DI TERESA

“bene, miss so tutto io, mi dica dove si trovano i linfonodi inguinali profondi?!” mi chiese Thomas.

“i linfonodi inguinali profondi si trovano...” pronunciai tentennante

“si” annuì Thomas accondiscendente

“si trovano...” continuai sempre più titubante

“dove?” mi chiese divertito, guardandomi con furbizia

“non farmi pressione!!” lo rimproverai, rivolgendogli una delle mie migliori occhiatacce.

“non te ne sto facendo!!” mi rispose divertito, cercava di trattenersi ma era palese che stesse ridendo sotto i baffi.

“sì invece, ti stai pure divertendo!!”  lo ripresi con sguardo truce.

“non è vero!!... anche se confesso che è bello vedere che anche una secchiona-cervellona, come te, può perdere colpi!” ammise ammiccandomi e rivolgendomi uno dei suoi sguardi da finto bambino innocente.

“non sto perdendo colpi!!, sono solo pensierosa e distratta dalla storia di Minho e Newt!!” mi giustificai fingendomi infastidita.

“bella scusa, dolcezza!!” assentì scherzosamente.

“ahia, mi hai fatto male!!” si lamentò, mentendo spudoratamente, ed utilizzando un finto tono offeso.

“esagerato!!, quante storie per una cuscinata!!” affermai atteggiandomi un po’
“adesso me la paghi!!” mi avvertì

“e cosa vorresti fare? Rimandare il cuscino al mittente?!, mossa troppo scontata…ti sei giocato l’effetto sorpresa, mister dormiglione!!”  gli risposi guardandolo vittoriosa.

“sbagliato!!” affermo, un attimo prima di lanciarsi sopra di me per farmi il solletico.

“oddio!!” pronunciai prevenendo anticipatamente gli orrendi urli striduli che avrei lanciato da lì a pochi istanti.

“ti prego, il solletico no!!” tentai di dire tra una risata e l’altra.

Fin da piccola avevo sempre avuto problemi con il solletico, Minho infatti, nel corso degli anni si era più volte approfittato di questo mio punto debole.

“il solletico si!!” mi disse vittorioso, con una gran ghigno stampato in viso.

“no, ti prego, basta, ti supplico, non ce la faccio più!!” dissi sghignazzando e dimenandomi come un’ossessa.

“la smetterò solo se ammeterai che stavolta sono stato io ad avere la meglio su di te!!”

“mai!!” dissi tra una risata e l’altra, non riuscivo quasi più a respirare, ma non potevo dargliela vinta, così cercai di spingerlo via in qualche modo, ma lui capì il mio piano e per impedirne la riuscita si avvicinò ancora di più a me.

Adesso, era praticamente sopra di me, il suo profumo mi investì in pieno, era piacevole sentire il peso del suo corpo sul mio.

Iniziai a sentire dei brividi lungo la colonna vertebrale, ed ero piuttosto certa che non fossero dovuti al solletico.

 Sentivo il respiro di Thomas infrangersi sul mio collo, il suo profumo mi inebriava i sensi e il calore della sua pelle sua mia mi faceva impazzire!!

Non resistetti più!!

Facendomi trascinare dagli eventi ma soprattutto dalle emozioni avvicinai il mio viso a quello di Thomas, incrociai il suo sguardo perdendomi nei suoi  fantastici occhi castani, ricambiai il suo sorriso.

Adoravo il suo sorriso ma soprattutto amavo quella sua espressione, perennemente, contemplativa.

In quel momento, fui perfettamente consapevole di non poter più fare un passo indietro, ero cascata nella trappola!!

I nostri nasi erano così vicini che si sfioravano, il suo sguardo giocoso ma intenso mi toglieva il respiro, sentivo il suo respiro, accelerato, sul mio viso.

Percepivo i battiti del suo cuore, che in quell’istante erano, perfettamente, all’unisono con il mio.

Aveva smesso di farmi il solletico e mi guardava come se fossi la creatura più rara e perfetta del mondo, il suo sguardo mi ipnotizzò.

Ero completamente disconnessa col mondo circostante!!

In questo momento, per me, esistevano solo Thomas e le sue invitanti labbra rosee che sembravo attirarmi come una calamita.

 Il suo solito ciuffo ribelle gli era cascato sugli occhi dandogli l’aria spavalda e sbarazzina che mi piaceva tanto, mi stava sorridendo e come sempre il suo sorriso mi provocò un formicolio allo stomaco, ogni volta che mi sorrideva mi sentivo sciogliere.

Facendomi guidare dall’istinto alzai la mano destra e con estrema lentezza gli portai il ciuffo indietro per ammirare meglio i suoi occhi, poi scesi con la mano sulla sua guancia e lì mi fermai, lo vidi chiudere gli occhi per una frazione di secondo, come se volesse assaporare quella carezza come meglio poteva.

Quando Thomas riaprì gli occhi vidi la certezza e la sicurezza nel suo sguardo.
Io invece ero in balìa degli eventi, anzi ero in balìa di Thomas...

...lo vidi avvicinarsi lentamente, rimasi in attesa, il cuore sembrava volermi uscire dalla cassa toracica, ormai era vicino, sentivo il suo caldo respiro sulle mie labbra
sentì le sue labbra sfiorare le mie delicatamente, chiusi gli occhi e aspettai che succedesse l’inevitabile.

Un rumore improvviso ci fece sobbalzare, sbattemmo le teste null’altra e con uno scatto repentino ci separammo.

Il momento magico era stato interrotto, la magia era scomparsa, adesso restava, solo, un profondo imbarazzo, almeno da parte mia.

“caspio!!” lo senti borbottare frustrato.

Incerta e terribilmente in imbarazzo lo guardai, stava cercando qualcosa per terra, intuì che stesse cercando il suo cellulare, a quanto pare era stata la suoneria a farci sobbalzare, lo vidi raccogliere il dispositivo.

Thomas era seduto per terra e mi dava le spalle, ma nonostante ciò vidi con chiarezza il nome che apparì sul display.

Chiamata in arrivo da: PASSEROTTO… BRENDA!!    

Cercai di rimandare giù il groppo che avevo in gola, ma sapevo che era impossibile.

Avevo pochi secondi a disposizione, prima che le mie emozioni mi travolgessero come un fiume in piena, e di certo non volevo che Thomas assistesse alla scena.
Mi girai di scatto, mi avviai alla porta, la spalancai e alla velocità della luce scesi le scale e mi rinchiusi a chiave nella mia stanza.

Mi appoggiai alla porta e devastata da tutte le emozioni contrastanti che stavo provando scivolai lungo la superficie, fino a sedermi sul pavimento.

“Teresa!!”  lo sentì chiamarmi in lontananza.

Accidenti, sarei dovuta uscire fuori casa, pensai presa dal panico!!

“Teresa!!” la voce si faceva sempre più vicina.

 Era quasi arrivato alla porta.

 Passarono pochi secondi prima che lo sentissi bussare.

“Teresa!! Sei qui??” chiese in apprensione, il suo tono era agitato ma allo stesso tempo mortificato, e questo non fece altro che farmi stare più male.

Notai che stava cercando di aprire la porta, invano.

“va via Thomas!!” gli sussurrai debolmente.

“Teresa, fammi entrare, ho bisogno di parlarti!!” mi supplicò

“non abbiamo niente di cui parlare!!” dissi cercando di nascondere la mia sofferenza, chiusi gli occhi pe farmi forza.

“apri questa porta, ti supplico!!” mi pregò angosciosamente..

“va via!!” dissi con un nodo alla gola, mentre percepivo le lacrime scorrermi lungo le guance.

“ti prego, apri questa porta!!” disse disperatamente, sbattendo i pugni contro il legno, per la frustrazione.

“mi dispiace Thomas, dimentica quello che è successo, è stato solo un momento di debolezza!!” sussurrai tutto d’un fiato, cercando di non far trasparire il dolore che mi procuravano queste parole.

“n…non…non è vero!!” balbettò sofferente

“apri questa, dannata, porta e parlami guardandomi negli occhi!!” aggiunse sconsolatamente.

“è stato uno sbaglio Thomas, dimentica tutto e non pensarci più!!” assentì concitata, trattenendo un singhiozzo.

“che cosa!!??” annaspò incredulo.

“mi dispiace, ma non provo nulla per te, all’infuori dell’amicizia!!” sussurrai con parole tremanti.

In cuor mio, sperai che lui non mi avesse sentita, perché quello che avevo appena detto non era altro che una grossa e colossale bugia, che lo avrebbe ferito terribilmente.

Dall’altra parte della porta non si sentì più alcun suono.

Ebbi la definitiva conferma del mio timore.

La freccia che avevo scoccato al cuore di Thomas aveva fatto centro.

Il danno era fatto!!

Corsi verso lo stereo e dopo averlo accesso misi il volume al massimo, dopodiché mi gettai sul letto e coprendomi la testa col cuscino iniziai a singhiozzare e a piangere disperatamente.

Era tutto sbagliato…

Non sarebbe dovuto accadere…

Non mi sarei dovuta innamorare…io non volevo innamorarmi!!
  
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