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Autore: shirley jane    13/06/2019    5 recensioni
Eriko ha bisogno di aiuto e decide di rivolgersi a Kaori.
Cosa c'entrano una collezione di abiti da sposa e delle fotografie?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Il suono di un pugno che batteva impaziente contro la porta svegliò Ryo, appisolato sul divano. Era talmente insistente e fastidioso che l’uomo si alzò e con uno sbuffo annoiato andò ad aprire, ma appena vide la donna che aveva di fronte il suo sguardo s’illuminò: “Incantevole Eriko, a cosa devo la tua visita?” chiese congiungendo le mani.

“Dov’è Kaori?”

“Non lo so, ma ci sono io!” disse Ryo con un sorriso audace e sicuro di sé. “Non preferisci un tipo giovane e attraente come me, a quel maschiaccio?”

“Saeba, finiscila di fare l’idiota” disse Eriko, esasperata. Gli girò intorno, arginandolo, ed entrò nell’appartamento senza chiedere il permesso. Si sedette sul divano e con un sorriso enigmatico lo invitò a fare lo stesso, accanto a lei.

Ryo volò verso di lei: “Vuoi farmi una proposta interessante? Non temere, Kaori non è qui!”

Eriko ignorò la sua affermazione e gli passò qualcosa, sembrava una rivista: “Tieni” gli disse. “Appartiene a Kaori, ricordati di dargliela quando torna”.

Ryo vide prima la pagina finale e sul momento rimase confuso, una rivista di abiti da sposa? Per quale motivo Eriko aveva mandato quel giornaletto alla sua socia? Un pensiero fulmineo gli attraversò la mente, pareva assurdo, eppure… sgranò gli occhi e iniziò a sudare freddo, Kaori aveva intenzione di sposarsi? Impossibile! E con chi?! Rigirò nervosamente la rivista tra le mani che avevano iniziato a tremare leggermente e quando vide la copertina, per un istante, temette davvero che gli prendesse un colpo.

Sulla prima pagina c’era proprio lei… la sua socia, la sua patner, Kaori Makimura!

Rapidamente la sua mente collegò la foto che aveva visto il giorno prima sul cartellone pubblicitario a quella della rivista e capì di essersi completamente sbagliato. Che idiota era stato! Tirò un sospiro di sollievo, ma poi i suoi occhi dettagliarono ogni centimetro di quella fotografia, estasiato e turbato al tempo stesso. Kaori appariva semplicemente meravigliosa. Eriko approfittò della sua confusione per parlare, non capitava spesso di sorprendere Ryo Saeba senza parole.

“Come vedi, la modella in copertina è Kaori” disse la stilista con un sorriso compiaciuto. “Ti avrà detto che ha lavorato per me ultimamente, ma ti ha raccontato il motivo?”

“Non m’importa!” esclamò lui con noncuranza, fingendo di non aver già visto la foto pubblicitaria il giorno precedente. Sbatté la rivista sul tavolino di fronte a sé, senza dargli più neanche una misera occhiata.

“Dalla tua espressione attonita di prima non mi pareva che non ti importasse!”

“Stai scherzando, vero? Non mi riguarda ciò che fa Kaori nel suo tempo libero. Siamo colleghi, non fidanzati”.

“Ma cosa stai blaterando? Vivete insieme, come puoi dire che non ti riguarda?”

“Questo non cambia la situazione, tra me e lei non c’è niente” insistette Ryo con voce calma. “Quindi, dolce Eriko, se vuoi uscire con me sappi che sono liberissimo” aggiunse con un grande sorriso da ebete. “Era questo che ti preoccupava?” le chiese poi avvicinandosi per un bacio.

“Saeba, sei un uomo insopportabile e anche un bugiardo!” esclamò Eriko, indignata, scattando in piedi. Quel tipo era un farabutto a volte, perché si ostinava a negare l’evidenza lampante? Avrebbe voluto prenderlo a schiaffi!

“Invece dovresti essere felice che non stia con quella furia di Kaori”.

Eriko strinse le labbra e anche i pugni, iniziavano a pruderle le mani.

“Insomma Ryo, quando ti deciderai ad ammettere i tuoi sentimenti per Kaori?” sbottò la stilista, non sopportava più l’atteggiamento spavaldo e indifferente dell’uomo. Perché si comportava così?

“Hai un’immaginazione davvero fervida”.

“Eppure” continuò Eriko. “Da quello che so, non le eri così indifferente la sera che siete usciti insieme. Stavi anche per baciarla, giusto?”

Un lampo attraversò gli occhi neri di Ryo, ma fu talmente fugace che Eriko non si accorse di niente.

“Di cosa stai parlando? Io non sono mai uscito con Kaori, né ho intenzione di farlo”.

“È inutile far finta di nulla, ho capito benissimo che l’hai riconosciuta quella sera” affermò Eriko con tono deciso. “Hai messo tu l’orecchino nei jeans di Kaori”.

Ryo stava iniziando a innervosirsi e ormai aveva abbandonato tutte le sue prospettive amorose nei confronti della stilista. Eriko lo stava mettendo alle strette e questo non gli piaceva.

Certo che aveva riconosciuto Kaori quella sera. Era per caso cieco per non riconoscerla in quegli occhi grandi, allegri e luminosi? In quelle labbra tenere, e in quel viso delicato e sbarazzino? Era forse sordo per non riconoscerla in quella voce dolce, ma calorosa, e in quella risata cristallina e fresca?

Ryo aveva capito subito chi era quella donna, ma lei era talmente meravigliosa e si erano così divertiti insieme, che aveva preferito fingere e reggerle il gioco, invece di rompere l’incantesimo, rischiare di discutere e rovinare anche quel ricordo.

“Sai, puoi fare il finto tonto con Kaori, ma non con me” affermò Eriko, con voce più calma. “Perché non l’hai baciata? Avevate la vostra occasione, finalmente”.

Già, perché non l’aveva baciata, nonostante l’avesse desiderato ardentemente? Il motivo era solo uno: lui era un vigliacco, lo era sempre stato con lei. Avrebbe potuto confessarle di averla riconosciuta, poi stringerla tra le braccia e infine baciarla. Da quel momento il loro rapporto sarebbe potuto cambiare, in meglio, ma…  era proprio questo che paradossalmente lo tratteneva, se poi non fosse andata così? Sciocchezze! Sapeva ciò che provava Kaori, ma lui era troppo codardo persino con se stesso per ammettere i suoi sentimenti per lei. È vero, avrebbe potuto baciarla ugualmente, fingendo di credere alla sua recita, ma dopo cosa avrebbe pensato Kaori di lui, di loro, che baciava un’altra donna con l’intensità che sentiva solo per lei? Ne sarebbe rimasta ferita e non lo voleva. Aveva preferito rinunciare, anche se quella decisione gli era costata moltissimo.

Ryo rise dentro di sé e si prese in giro… Ryo Saeba che si tirava indietro davanti all’occasione di baciare una donna bellissima, se l’avessero saputo Falco e Mick avrebbero riso di lui fino allo stremo delle forze. Eppure la realtà era esattamente questa, aveva avuto paura di un bacio, che sapeva sarebbe stato suggestivo e avvolgente come nessun altro.

“Non sono affari che ti riguardano, Eriko”.

“Ah!” esclamò la stilista con tono vittorioso. “Allora ammetti di sapere di aver avuto davanti Kaori quella sera!”

“Non puoi capire, non è così semplice come pensi”.

“Sei tu che non capisci, Ryo” rispose Eriko, con tono severo. “Kaori ti ama profondamente e sono certa che anche tu provi lo stesso, nonostante ciò che dici. Perché allora non vuoi concedere un po’ di felicità a entrambi?” gli chiese. “Non pensi che ve lo meritate?” aggiunse ammorbidendo la voce.

Era lampante che Ryo fosse innamorato di Kaori, bastava vedere come la guardava, con uno sguardo tenero e appassionato, come solo un uomo innamorato avrebbe potuto avvolgere con gli occhi la sua donna. Lui però approfittava del fatto che Kaori a volte non si accorgeva dei suoi gesti d’amore abilmente celati e se lo faceva li scambiava per dimostrazioni di amicizia, o addirittura per amore fraterno! Incredibile, niente di più lontano dalla realtà. D’altra parte lei era troppo insicura e piena di dubbi per pensare di agire per prima, ma come poteva darle torto? Quell’ottuso che aveva accanto non faceva che ripetere quanto fosse poco carina e attraente… che bugiardo.

“Il nostro è un mondo difficile, Eriko. Non possiamo permetterci distrazioni”.

“Distrazioni?” chiese Eriko, sconcertata. “Si tratta dei vostri sentimenti, Ryo!”

“Appunto” rispose lui con sguardo severo, quasi glaciale. “È proprio questo il punto”.

Eriko sgranò gli occhi, attonita. Un attimo, le stava per caso dicendo che l’amore che provavano l’uno per l’altra era solo una fastidiosa distrazione? Non riusciva a crederci… cosa avrebbe dato lei per avere una persona che l’amasse e da amare tanto al suo fianco, mentre quell’uomo sosteneva che era tutto una stupida distrazione.

“Sei odioso, Saeba!” esclamò Eriko, furiosa.

“Pensa ciò che vuoi di me, non mi riguarda”.

“Ah già, a te non riguarda mai niente, nemmeno Kaori e i suoi sentimenti, eh?”

La donna prese la rivista e gliela piazzò quasi in faccia, davanti agli occhi: “Guarda Kaori in queste foto, osserva com’è luminosa e sorridente. Non stava fingendo, era realmente felice di vestire i panni di una sposa, anche se per poco e per finta” disse. “Non ti sto dicendo di sposarla, ma solo di essere sincero con lei”.

Ryo guardò un punto fisso e indefinito delle pagine, senza rispondere.

“Oh, sei insopportabile! Ci rinuncio!” proruppe la stilista. Con passo svelto e a testa alta si diresse verso l’uscita, ma tirò un grido di sorpresa quando aprì la porta e si trovò davanti Mick.

Eriko lo squadrò da capo a piedi e strinse le labbra, irritata. Quel tipo era davvero attraente ed elegante, le sarebbe piaciuto assumerlo come modello, ma in quel momento era troppo nervosa persino per parlare di lavoro. Frugò nella sua borsa ed estrasse un biglietto da visita, che porse al nuovo arrivato: “Sei molto bello” affermò con voce calma e naturale, come se stesse parlando a un vecchio amico. “Se ti interessa lavorare nel mondo della moda, chiamami”.

Anche se si sentiva furiosa con quel gradasso di Saeba e non vedeva l’ora di andarsene di lì, non si sarebbe lasciata sfuggire una buona occasione di lavoro!

“Ehm, grazie” disse Mick, perplesso. La guardò allontanarsi, poi si rivolse all’amico: “Ehi Ryo, chi era quella bellezza?”

Ryo rispose con una specie di grugnito.

“Uh, c’è aria di tempesta qui!” disse Mick con tono canzonatorio. Il suo sguardo si posò sulla rivista e i suoi occhi si spalancarono, luminosi. “Caspita!” esclamò. “Ma questa è Kaori! È magnifica!” aggiunse con un’espressione estasiata. Sfogliò le pagine, quelle fotografie erano a dir poco incantevoli.

“Hai visto che foto, Ryo?”

“No e non m’interessa nemmeno vederle”.

“Come no? Non hai visto neanche i cartelloni pubblicitari?”

Un altro lampo fulmineo passò negli occhi di Ryo, ma a differenza di Eriko, questo a Mick non sfuggì: “Le hai viste, eh?” gli chiese con un mezzo sorriso compiaciuto.

“E allora?” fece Ryo orgoglioso, quasi offeso.

“Non ti hanno fatto nessun effetto?”

“Figurati, ci mancava solo che quella sciocca si mettesse a fare la finta sposina”.

“Sai, credo che quella Eriko abbia ragione” confessò Mick.

“Non sapevo che avessi iniziato a origliare le conversazioni altrui, Angel”.

“Non stavo origliando!” esclamò Mick, offeso, incrociando le braccia sul petto. “Ero venuto per fare i complimenti a Kaori per le foto da sposa e quando vi ho sentito discutere ho preferito aspettare fuori”.

“Ti stai sbagliando, non era una discussione”.

“No” ammise Mick. “In effetti era un connubio di stupidaggini”.

“Cosa dici, Angel!”

“È chiaro che sei innamorato perso di Kaori e non capisco proprio perché ti ostini a negarlo”.

Ryo restò in silenzio, poteva fingere con Eriko, ma sapeva di non poter fare lo stesso con il suo amico.

“Sei davvero un uomo fortunato” continuò Mick, con voce calma.

“Che vuoi dire? Non ho voglia di ascoltare le tue battute idiote”.

“Dico sul serio” affermò Mick. “Kaori è troppo innamorata di te per pensare di lasciarti, altrimenti avrebbe già sposato un altro da un bel po’ di tempo”.

Ryo lo guardò, serio, ma Mick non aveva ancora finito con lui: “Chissà, se fossi stato più tenace, sarei potuto addirittura essere io quell’uomo”.

Lo sguardo di Ryo divenne più grave e rigido, l’amico ridacchiò e alzò le mani in aria: “Tranquillo, ho lasciato andare Kaori da un bel po’, anche se a malincuore…”

Mick tirò un lungo sospiro di rammarico e indicò la rivista: “Te la lascio, anche se mi costa farlo, e fossi in te ci darei una bella occhiata”.

Ryo ebbe la netta impressione che quel te la lascio, anche se mi costa farlo, non fosse riferito solo alla rivista. In ogni caso lui non gli lanciò nemmeno uno sguardo e Mick sbuffò… che testone idiota!

“Be’, me ne vado”.

“Finalmente!”

“Ryo, forse Kaori ti aspetterà per sempre, o forse no. Vuoi davvero rischiare di essere infelice, con il rimpianto di avere avuto la felicità di entrambi nelle tue stesse mani?” gli chiese, di nuovo serio. “Kaori è una donna meravigliosa e lo sai bene, non farla scappare, è troppo preziosa”.

Quella di Mick fu una richiesta, quasi una supplica. Lui era stato costretto a rinunciare a lei, aveva capito in breve tempo che non c’era gara in quella storia, aveva già perso in partenza, ma… se ci fosse stata una minuscola possibilità per lui, non si sarebbe mai arreso. Ripensò alle fotografie e tirò un altro sospiro, stavolta di tenerezza, chissà come sarebbe stato avere davanti Kaori in abito da sposa. Scosse la testa, stupido Mick, a cosa pensava? Si augurava solo che il suo amico si svegliasse una buona volta, non aveva senso cercare di tenere lontano Kaori.

Ryo sbuffò, frustrato, cosa volevano tutti da lui? Prima aveva dovuto subire la ramanzina da Eriko e ora ci si metteva quello scocciatore di Mick. Ammetteva che non avevano tutti i torti, ma Kaori gli era stata affidata dal suo migliore amico e non aveva intenzione di metterla ulteriormente in pericolo, più di quanto non lo fosse già.

Frottole, disse una voce dentro di lui.

Ridacchiò, era spaventato dall’amore di una donna, ma lui non era un grande amatore? Senza alcun dubbio, ma solo quando si trattava di sesso, quando le cose iniziavano a farsi serie cambiava tutto. Il punto era che con nessuna prima di Kaori era successo e non sapeva come comportarsi. Buffo, non aveva il coraggio di dichiararsi con l’unica donna che desiderava intensamente. Era uno stupido! Mick aveva ragione, Kaori era meravigliosa e sapeva di essere fortunato ad averla accanto. Quante volte si era imposto di mandarla via, poi aveva sempre trovato una scusa convincente per non farlo. Non voleva perderla e il pensiero di non vederla più lo atterriva e lo faceva sprofondare.

Lo sguardo gli cadde sulla rivista e l’afferrò, iniziando a sfogliare le pagine, sentì il cuore battere più forte. La visione di Kaori in abito da sposa apparve di nuovo nella sua mente, ma questa volta osò andare più in là e immaginò essere proprio lui lo sposo verso il quale si stava dirigendo sorridente. Un sorriso tenero si formò sul suo viso e sentì il petto gonfio d’amore per Kaori, l’amore della sua vita. Spalancò gli occhi davanti quell’affermazione, era la prima volta che lo ammetteva apertamente, almeno con se stesso, ma cosa si aspettava? Il suo cuore lo sapeva già da molto tempo, ma la sua testa doveva ancora riconoscerlo.

Strinse la rivista tra le dita e di nuovo ebbe la stessa sensazione urgente del giorno prima, voleva vederla, ma lei non c’era. Dove poteva essere? Da Miki, oppure al negozio di Eriko o alla stazione.

Si alzò in piedi per andare a cercarla, ma proprio in quel momento la porta si aprì.

“Kaori…”

Ryo la guardò, avrebbe voluto dare voce a tutti quei pensieri, stringerla tra le braccia e poi baciarla. Il giorno prima, quando era tornato a casa e l’aveva vista, i soliti dubbi gli avevano impedito di dirle qualunque cosa e ora stavano tornando a tormentarlo.

Le parole di Eriko e Mick rimbombarono nella sua testa, scuotendolo.

“Kaori…” disse di nuovo.

Con delle ampie falcate la raggiunse e la prese dolcemente per le braccia, fissandola intensamente.

“Kaori…”

“Ryo…”

 
   
 
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