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Autore: __Lily    14/06/2019    2 recensioni
E se Daenerys non fosse impazzita e Jon l'avesse uccisa ad Approdo del re?
Cosa sarebbe successo?
Genere: Avventura, Drammatico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cersei Lannister, Daenerys Targaryen, Jaime Lannister, Jon Snow, Sansa Stark
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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SETTE






JON

Si era quasi calmata, la furia per le perdite subite si stava diradando come le nuvole di tempesta quando il sole si fa strada e apre uno spiraglio.
Ha solo bisogno di qualcuno che la aiuti, vuole davvero un mondo migliore.
«Di qua altezza» la guidò Jon andando avanti.
Lei lo seguì senza protestare e senza avere timore di lui e la cosa rincuorò Jon.
Non è nessuno e non potrà mai esserci qualcosa di diverso per me e per lei.
Continuarono a camminare per un po’ in silenzio finché Jon non si fermò e pure Daenerys.
«Ecco quello di cui abbiamo veramente bisogno» disse Jon e la sua voce risuonò all’interno della caverna.
«E’ questa l’ossidiana?» domandò lei colpita, sembrava quasi brillare all’interno della grotta.
«Si, questa è l’unica arma che possa sconfiggerli. L’ossidiana e il fuoco.»
«I miei figli?» disse Dany.
«Si, loro potrebbero fare la differenza nella guerra che sta arrivando. C’è altro che voglio mostrarti.»
La guidò più avanti prendendole la mano.
E’ così piccola rispetto alla mia e così delicata, eppure ha già affrontato tante battaglie proprio come me.
«Dove mi stai portando?»
«Hai detto di non avere paura di me.»
«Infatti non ce l’ho, ma non so dove stiamo andando.»
«Qui» rispose Jon, illuminando con la sua torcia la parete e alla fine si costrinse a lasciare la sua mano, anche se avrebbe desiderato continuare a stringerla nella sua, e non solo la mano, avrebbe voluto stringere quella giovane e orgogliosa regina tra le sue braccia, avrebbe voluto baciarla e osservare il suo volto per tutta la notte e risvegliarsi al suo fianco a ogni alba.
«Non avevo idea che potessero esserci simili cose a Roccia del Drago.»
«Nemmeno io, finché non ho iniziato a scavare» rispose prontamente Jon e lei gli sorrise, un sorriso che riuscì a scaldarlo dentro e a far battere il suo cuore come non accadeva ormai dalla morte di Ygritte e da quando aveva potuto riabbracciare Sansa.
Sansa, spero che tu stia bene sorella mia.
«Sono stati fatti dai figli della foresta, migliaia di anni fa.»
Daenerys si avvicinò e toccò uno di quei disegni scolpiti nella roccia con la mano, le dite ne percorsero i lineamenti mentre Jon restò a osservarla.
Dei, perché ora? Perché mi fate questo?
«Erano qui, dove siamo noi adesso. Prima ancora che esistessero i Targaryen o gli Stark o i Lannister, chissà forse prima ancora degli uomini» disse lei ancora di spalle.
«No, combattevano insieme. I figli della foresta e i primi uomini, insieme contro il nemico comune» rispose Jon avvicinandosi a lei, poi le prese la mano e la spostò su altri disegni che stavano sopra ai figli della foresta.
«Io non posso farcela da solo, la mia gente morirebbe senza il tuo aiuto» disse guardandola dritta negli occhi.
Esiste creatura dagli occhi più belli dei suoi?
«Ti supplico.»
«So che non puoi sconfiggerli da solo» rispose lei, «e io combatterò per te Jon Snow, combatterò per il Nord ma solo quando ti inginocchierai.»
Jon sbuffò, avrebbe voluto prendere a pugni le pareti di quella grotta.
E’ inutile, tutto inutile. Non avrò altro che l’ossidiana da lei.
«Non posso inchinarmi a te la mia gente non lo accetterebbe, non dopo tutto quello che ha dovuto passare.»
«Sei tu il loro re e loro ti seguiranno se sarai il primo a fare quel passo; loro ti hanno scelto per essere guidati da te, ti hanno scelto affinché tu li protegga. La loro sopravvivenza non è più importante del tuo orgoglio?»
«Non è orgoglio altezza.»
«E allora cosa?»
«Ho fatto delle promesse prima di lasciare il Nord e io mantengo sempre la mia parola. Ho dei doveri verso la mia gente e ho dei doveri verso Sansa, è grazie a lei se abbiamo ripreso Grande Inverno dai Bolton ed è grazie a lei se ora sto parlando con te.»
«Io voglio aiutarti, non voglio che gli abitanti del Nord muoiano ma tu devi venirmi incontro. Yara Greyjoy e suo fratello Theon sono venuti a Meeren a chiedere il mio aiuto e abbiamo stretto un’alleanza e io le ho concesso l’indipendenza. Fai lo stesso, diventa mio alleato e finita la guerra ti giuro che il Nord sarà nuovamente indipendente. Fai un passo verso di me così come io ne ho fatto uno verso di te lasciandoti estrarre l’ossidiana.»
Dany si voltò e iniziò a camminare verso l’uscita con la torcia ancora accesa, Jon non poté far altro che seguirla, una volta fuori lei si voltò verso di lui.
«Pensa a ciò che ti ho detto mentre sarò via.»
«Te ne vai?»
«Si, ma tornerò presto. I miei soldati hanno bisogno di me per combattere contro l’esercito dei Lannister.»
«Vuoi dire che scenderai in guerra? Tyrion ha detto…»
«Tyrion a volte parla troppo, lo conosci.»
«Era un valido suggerimento» disse Jon, e la paura che quella giovane ragazza potesse morire per poco non lo pietrificò.
«Non più valido degli altri, l’ho ascoltato abbastanza e questa volta farò di testa mia, così mi assicurerò almeno questa vittoria.»
«Non farlo.»
«Temi che se morissi i miei draghi non potrebbero aiutarti?» chiese lei.
«No, è la tua vita che mi preoccupa non i tuoi draghi» rispose Jon, poi le prese la mano e la strinse nella sua.
«Sta attenta Daenerys Targaryen.»
«Non è la prima battaglia che combatto Jon Snow, sarò qui presto. E al mio ritorno parleremo ancora, anche io mantengo sempre le mie promesse» disse stringendo la sua mano.

 

 


 

 

DAENERYS

Daenerys sussultò quando Jon Snow afferrò la sua mano.
«Temi che se morissi i miei draghi non potrebbero aiutarti?» chiese lei.
«No, è la tua vita che mi preoccupa non i tuoi draghi» rispose Jon, poi le prese la mano e la strinse nella sua.
Gli importa davvero che io viva? O è solo dei miei figli che ha bisogno?
«Sta attenta Daenerys Targaryen.»
«Non è la prima battaglia che combatto Jon Snow, sarò qui presto. E al mio ritorno parleremo ancora, anche io mantengo sempre le mie promesse» rispose lei ricambiando la stretta, lo guardò ancora per qualche istante negli occhi, occhi scuri ma che al sole sembravano quasi brillare.
«Devo andare ora, il mio esercito mi aspetta.»
«Buona fortuna allora» le disse, poi la regina dei draghi si voltò e se ne andò dalla spiaggia.
I soldati la attendevano poco più distante di dove era, Missandei era lì.
«Maestà, stai bene?» le domandò preoccupata.
«Si sto bene, non preoccuparti. Hai fatto ciò che ti ho chiesto?»
«Si, Theon Greyjoy sta riposando ora e più tardi andrò a vedere se gli occorre qualcosa.»
«Tienilo lontano da Jon» si raccomandò lei, Missandei la guardò in modo strano.
Non aveva detto il suo cognome e non lo aveva nemmeno chiamato lord o re, ma semplicemente Jon.
Sono solo una stupida, non dovrei credere a chi non conosco la maegi mi ha insegnato questa lezione e io sembro dimenticarmene ogni volta. Eppure…
«Come tu comandi» rispose la sua servitrice.
Dany la abbracciò e poi si avvicinò a Drogon che era poco distante e Tyrion Lannister la seguì.
«Sei davvero sicura di voler combattere?» domandò lui.
«Non vincerò mai nessuna guerra restando seduta a Roccia del Drago, ed è il momento che tua sorella veda che cosa potrei fare. Ti ho detto che non intendo attaccare Approdo del Re ma continui a non fidarti di me.»
«Io ho fiducia in te, mi hai scelto come Primo Cavaliere per una ragione. Temi i tuoi istinti e sai che io sono in grado di contenerli, non ho paura di te e non ne avrò mai.»
«Non hai paura di me?»
«No, so cosa puoi fare e so ciò che non farai. Dimostra al popolo e ai lord di Westeros che sei diversa da chi ti ha preceduta.»
«Lo farò ma non posso restare ancora ad aspettare e a perdere alleati. Scenderò in guerra.»
«Allora io verrò con te.»
«Vuoi combattere?» domandò lei sorpresa.
«No, ma il mio consiglio ti sarà utile. L’esercito sarà ormai arrivato, ora tocca a noi.»
Daenerys aveva capito, Tyrion desiderava cavalcare Drogon insieme a lei.
Ho fiducia in lui, ma non mi vede come una regina, mi vede proprio come Jorah.
«Allora ti conviene salire prima che io cambi idea» rispose, si piegò su Drogon e sussurrò qualcosa a suo figlio che piano piano si abbassò e permise a Tyrion Lannister di salire.
«Tieniti, non vorrei che il mio Primo Cavaliere morisse cadendo dal dorso di un drago.»
«L’ho sempre desiderato, cavalcare un drago intendo, non precipitare dal suo dorso.»
«Reggiti forte!»
E poi Drogon iniziò ad agitare le ali si alzò in volo, e da lassù lei era davvero la regina di tutto, non sono dei Sette Regni, ma del mondo intero.
Vide Jon Snow che stava risalendo le scale che portavano alla fortezza.
Presto sarò nuovamente qui.
Poi si concentrò sul suo obiettivo, sull’esercito nemico che andava distrutto e sulla lezione che avrebbe impartito a Cersei Lannister.
In poco tempo raggiunse il terreno di battaglia, ma prima fece scendere Tyrion che rimase in alto ad aspettare insieme ad alcuni Dothraki.
«Tenetelo al sicuro» disse lei nella loro lingua, poi si incamminò nuovamente verso Drogon.
«Sta attenta» le disse Tyrion Lannister.
«Anche tu.»
«Io sarò più al sicuro di te quassù.»
Dany gli sorrise e poi salì sul suo drago, aveva deciso di lasciare Rhaegal e Viserion a Roccia del Drago, infondo dei tre Drogon era il più grande e il più forte, sarebbe giunto il tempo in cui avrebbe portato anche gli altri due a combattere la guerra.
Li vide dall’alto, uomini, centinaia di uomini con lo stemma dei Lannister e di altre nobili case che lei ancora non conosceva.
Planò su alcuni di loro e disse: «Dracarys!»
E’ una guerra e io devo vincerla se voglio sopravvivere, dei perdonatemi.
Li vide bruciare e li sentì urlare mentre i loro corpi si fondevano con le corazze, in lontananza udì le urla di battaglia dei Dothraki, e poi piano piano un mare di uomini si andò ad aggiungere a quelli che già si trovavano lì, lei volò oltre e ordinò nuovamente a Drogon di fare fuoco e suo figlio ubbidì.

 





 

 

TYRION

Non lo credeva possibile, mai avrebbe creduto che un giorno avrebbe davvero volato su di un drago eppure da bambino lo aveva desiderato tanto un drago, anche piccolo come lo era lui.
Tyrion era in alto e Daenerys lo aveva lasciato con alcuni Dothraki affinché fosse al sicuro.
Non si rende conto di quanto sia belle e orgogliosa, se solo fossi diverso lei mi vedrebbe davvero.
Non si era più concesso di amare, non dopo Shae, non dopo ciò che le aveva fatto e ciò che aveva fatto a suo padre ma… i momenti trascorsi con la regina d’argento avevano cambiato la sua vita.
Lei lo aveva fatto diventare il suo Primo Cavaliere nonostante fosse un Lannister, nonostante suo padre avesse fatto sterminare parte della sua famiglia.
Ma le sue parole le tornavano in mente spesso: ‘I nostri padri erano terribili, tutti quanti. Hanno solo peggiorato questo mondo ma noi non lo faremo, lasceremo il mondo un posto migliore di come lo abbiamo trovato.
Cersei non potrai mai essere come lei, tu non hai mai amato il popolo, non ti è mai importato di loro. Tuttavia sei sangue del mio sangue e non posso lasciarti morire.
La battaglia infuriava ai suoi piedi, il fuoco si faceva largo tra le file degli uomini di sua sorella, uomini morivano, altri urlavano ma lui cercava un uomo, un uomo soltanto, un uomo con una mano d’oro oltre alla sua regina che vedeva volare in alto nel cielo sul dorso di suo figlio.
«Dove sei Jaime?» chiese a se stesso, troppi uomini.
Tyrion perlustrò ancora con lo sguardo finché a un certo punto non vide una costruzione di legno, qualcosa che mai aveva visto in vita sua, e lì, a manovrarla c’era un suo vecchio amico, Bronn.
Vide una specie di freccia, grande e lunga, una freccia che puntava contro Daenerys Targaryen, Bronn puntò la balestra verso il drago e scagliò la freccia.
Drogon venne colpito e lui lo vide perdere quota, il suo cuore sembrò uscire dal petto.
Dei no, non lei.

  
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