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Autore: Cathrine Jhons    15/06/2019    0 recensioni
-Aspetta guarda questa che c'è scritto Charlie?-Chiese uno dei ragazzi indicando su un giornale italiano un disegno di una casa in affitto con la seguende descrizione in italiano. -Aspetta che traduco! Allora .. C'è scritto: Affittasi casa con quattro camere da letto, una matrimoniale e tre singole, una sala, una cucina separata e due bagni. Affittasi anche garage e soffitta. Mi sembra carino! Aspetta che leggo.Dice anche piccolo appartamento in un condominio di borgo roma, un quartiere calmo vicino il centro città di Verona. La casa è situata in un vicolo cieco con scuola di teatro. Ehi mi sembra carina che ne dite Kell, Rob Tay?- Si voltò verso i tre ragazzi. -Per me va bene Charlie, però la prendo io quella matrimoniale. Poi compreremo altri tre letti matrimoniali quando saremo là! Così potrete accogliere qualche bella ragazza italiana anche voi.- Disse Kellan ridendo. Robert gli tirò una sberla sulla nuca ridendo alla sua battuta.Poi si voltò verso Charlie. -Chiama e sentiamo se è disponibile anche domani!-
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kellan Lutz, Nuovo personaggio, Robert Pattinson, Taylor Lautner
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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POV CHIARA

Apro la porta di casa salutando Kellan e dicendogli che in un'oretta sarei stata pronta, chiudendomi poi la porta alle spalle mi ci appoggiai sorridendo e pensando alla bellissima giornata che avevo passato. Aveva conosciuto i miei amici, a cui era piaciuto un sacco e avevo avuto l'opportunità di fare due tiri a pallavolo che era tanto ormai che non facevo. Ripensai poi al viaggio di ritorno e sorrisi ripensando alle sensazioni che mi avevano dato le carezze di Kellan sulla guancia, certo c'era ancora la questione di Eric che era in sospeso, ma nella mia mente si stava già andando a delineare una scelta. Dovevo aspettare e vedere come evolvevano le cose, è facile parlare di sentimenti finché non si hanno davanti i diretti interessati. Kellan si portava in vantaggio, ma magari era solo dovuto al fatto che era il mio vicino di casa. E se il prossimo week end alla baia avessi ritrovato la confusione del giorno precedente vedendo Eric. Improvvisamente mi sentii sporca e decisi di andare a farmi una doccia. Non volevo pensare a tutti questi sentimenti, avrei vissuto il momento e magari una scelta veniva da sé. Mi rilassai sotto il getto caldo dell'acqua e appena ebbi finito mi dedicai un attimo a me stessa, mi misi una crema al limone su tutto il corpo, mi asciugai i capelli e decisi di farli lisci per stavolta. Alla fine in macchina ci eravamo messi d'accordo con Lucia e Giulia per incontrarci tutti insieme alle 21 al tira tardi. Guardai l'orario e mi accorsi che avevo ancora una ventina di minuti prima di uscire di casa per raggiungere Kellan nella via. I nostri genitori ancora non sapevano dei ragazzi e per il momento era meglio così, meno casini per noi e anche per loro. Tutta questa segretezza complicava un po’ le cose ma dava anche quell'incredibile eccitazione che solo i segreti danno. Andai all'armadio e tirai fuori un body nero ricamato con del pizzo sul seno e con spalline sottili e una gonna a vita alta e a tubino di un bel rosso sgargiante. Guardando fuori vidi che non era ancora estate inoltrata quindi non c'era ancora abbastanza caldo per stare in canottiera. Andai nell'altra anta dell'armadio e tirai fuori un cardigan nero e lungo di cotone. Mi vestii e poi passai al trucco, decisi per un po’ di semplice matita nera e mentre me la misi sentii la porta di casa aprirsi. Mi diressi verso l'entrata e vidi mia madre svestirsi e appoggiare la borsa in entrata.
<< Ciao mami >> la salutai sorridendole.
<< Ma come siamo carine. Dove vai di bello? >>
<< Io, Giulia e Lucia andiamo al tira tardi da Ricky stasera, quindi non aspettarmi alzata. Cosa ne dici? Come sto? >> feci una giravolta su me stessa, mi piaceva avere l'approvazione di mia madre, aveva un gusto e un modo di vestire impeccabili.
<< Stai una favola. Siamo sicuri che non vai ad un appuntamento invece? Che ne so... con Eric magari >> La guardai sbigottita.
<< Mamma no!!! > risposi quasi urlando.
<< Beh non si sa mai >> Disse sorridendomi mentre io scuotevo la testa vedendo intanto il messaggio che mi era appena arrivato da Kellan.

"Ehi piccola sono giù in macchina che ti aspetto, ho sentito Rob e Tay e mi hanno detto che stano già andando in là"

"Arrivo"

Gli risposi in fretta mentre mi avvicinai a mia madre per salutarla e uscire di casa mentre la sentii dire << Salutami Eric >> Era proprio incorreggibile. Stavano già per ricominciare a frullarmi in mente i pensieri e i dubbi riguardo la mia situazione quando con decisione decisi di non pensarci. Dovevo mantenere quello che avevo detto prima. Carpe diem, cogli e vivi questo maledetto attimo Chiara. Scesi nella via e individuai subito la macchina di Kellan.
<< Eccomi possiamo andare >> Dissi sorridendo vedendo che stava benissimo. Era proprio uno dei ragazzi più belli che avessi mai visto, jeans neri e aderenti, magliettina a maniche corte verde smeraldo che metteva in risalto i suoi occhi chiari e giacchetta in pelle, o mio dio se fossi un vampiro brucerei sul posto come se fossi stata colpita in piena faccia da un raggio solare.
<< Ciao Chiara sei bellissima >> borbottò distratto e potei notare che anche lui come me mi stava guardando dalla testa ai piedi.
<< Grazie, anche tu non sei niente male >> dissi colpendolo leggermente sulla spalla. Partimmo in direzione tira tardi e nel frattempo in macchina parlammo del più e del meno.
<< Sai che oggi mi sono proprio divertita >> Sorrisi ripensando poi al piccolo incidente che aveva avuto in piscina e distolsi lo sguardo arrossendo.
<< Ehi a cosa stavi pensando? >> Mi chiese guardandomi curioso.
<< A niente di che perché? >> Cavoli perché non riesco mai a camuffare quello a cui sto pensando.
<< Eri tutta contenta e poi sei arrossita improvvisamente e ti sei voltata. Di la verità... a quali pensieri perversi stavi pensando? >> Mi guardò malizioso e io non potei credere alle mie orecchie.
<< Ma quali pensieri perversi, non stavo pensando a niente io >> Cercai di mentirgli ma non ci riuscii più di tanto perché continuava a fissarmi malizioso portandomi a sbuffare ammettendogli quello a cui pensavo.
<< Stavo pensando al tuo piccolo incidente di oggi in piscina..>> Dissi girandomi a guardarlo con sguardo di sfida e ora toccò a lui bofonchiare qualcosa imbarazzato, ma il suo turbamento durò poco più di un attimo perché poi rialzò lo sguardo riassumendo di nuovo il suo sguardo malizioso.
<< beh.. io non lo chiamerei piccolo >> Appena disse queste parole senti immediatamente le guance scaldarsi e lui scoppiò a ridere per la mia espressione imbarazzata.
<< Dai siamo arrivati, scendi che magari torni a una temperatura normale >> mi prese in giro sorridente scendendo dalla macchina mentre io cercai di darmi un contegno e calmarmi che con la sua battuta ero certa di aver quasi raggiunto i mille gradi. Scesi dalla macchina anche io, non prima di aver fatto due respiri profondi ed aver ripreso un colorito normale.
<< Comunque >> lo sfidai con lo sguardo, non volevo assolutamente dargliela vinta, non ero di certo una di quelle ragazzine timide e impaurite. A me piaceva giocare.
<< Dovresti ritenerti solo fortunato a stare vicino a me >> Lui sorrise stando al gioco mentre ci dirigevamo all'entrata del bar.
<< E sentiamo, come mai dovrei essere fortunato? >> Mi si piazzo di fronte davanti all'entrata con le mani sui miei fianchi, cercando di farmi perdere il filo del pensiero con delle carezze leggere al fianco.
<< Se ti trovassi in mezzo a una tempesta di neve, sarei l'unica in grado di salvarti con le temperature che raggiungo >> Gli dissi spostandogli la mano dal mio fianco. La mia risposta era stata debole, ma le sue carezze mi facevano completamente smettere di pensare. Rise prendendomi per mano.
<< Andiamo alto fuoco che gli altri ci aspettano e non voglio vederti bruciare davanti a me >> Disse mentre io gli sorrisi seguendolo scoprendo che anche lui come me era un fan di Game of Throne.
<< Va bene Kal >> risposi superandolo e vedendo che aveva capito il riferimento. Entrammo nel locale e per prima cosa andai a salutare Riccardo che era già al bancone sommerso da mille ordinazioni. Era pallido e sudato, come se ieri notte non avesse dormito neanche un minuto. Mi ricordai improvvisamente che stamattina era uscito tutto di corsa da casa dopo una chiamata allarmante.
<< Ehi fratellone tutto bene? >> Gli chiesi sorridendo e cercando di carpire informazioni dal suo volto, come me era un libro aperto in fatto di emozioni.
<< Si tutto bene anche se sono sommerso di lavoro Mi dai una mano per dieci minuti ti prego >> Feci cenno di sì a mio fratello, mimando a Kellan il gesto che dopo lo avrei raggiunto e indicando mio fratello. Andai dietro al bancone e mi misi in fretta un grembiulino.
<< Cosa ti serve? >> Gli chiesi prendendo un piccolo taccuino vicino alla cassa.
<< Sono rimasto indietrissimo con le ordinazioni dei drink, allora ho 3 menabrea medie e 2 piccole, poi 3 mohito e 2 tequila, 7 stivali di bionde, 3 sbagliati e 5 americani. Se li fai io preparo i tira club e poi porto tutto fuori così torno subito al pari >> Disse con le mani giunte stile preghiera.
<< Va bene ma dovrai correre col cibo sai che sono veloce come barista. Ma scusa Martina la tua cameriera non c'è oggi? >> Gli chiesi e lo vidi irrigidirsi e fare di no con la testa.
<< Io ti aiuto ma prima o poi mi devi raccontare cosa sta succedendo, sei come me, lo vedo lontano un miglio che c'è qualcosa che non va >> lo minacciai con l'indice alzato come per dire che se non me lo avesse promesso non lo avrei aiutato con le ordinazioni. Mi guardò un attimo titubante ma poi cedette.
<< Va bene, ma non oggi che sarà una serata lunga ed è ormai 36 ore che non dormo>> Andò in cucina sconsolato e io iniziai a preparare i drink. Eravamo un duo perfetto, appena finivo un'ordinazione Riccardo usciva con i tira club e andava a servire tutto al tavolo, dopo 20 minuti le ordinazioni erano tutte finite e mio fratello mi chiese solo altri 5 minuti per andare a fumarsi una sigaretta prima di ricominciare da solo. Ero lì che preparavo un altro stivale di birra quando sentii un ticchettio sulla spalla. Mi volta e vidi Kellan che mi sorrideva.
<< Sai sono seduto al tavolo da quasi mezz'ora ad aspettare una bella ragazza ma lei ancora non si è fatta viva. Poi mi sono voltato e ti ho vista qui intenta a lavorare e ho pensato che potrei sostituirti con lei >> Disse sorridendo malizioso e sporgendosi verso di me sul bancone.
<< E chi ti dice che io voglia stare con te, sai non tutti reggono, sono come un negroni... un drink molto forte. Sicuro di reggere? >> Gli dissi stando al gioco e poggiando le mani sul bancone davanti a lui.
<< Mi piacciono i drink forti anzi quasi quasi ne prendo uno, cosa mi consigli? >> Disse e non potei fare a meno di notare che il suo sguardo cadde sul mio decolté.
<< Mah non so, mi sembri più tipo da fragolito >> Sorrisi rimettendomi dritta così da impedirgli la visuale.
<< Mi offendi ragazza. Facciamo così... prenderò 3 birre per le persone che sono al tavolo con me mentre il mio drink fallo tu... Con me ti do tutta la libertà di cui hai bisogno, fammi vedere quanta fantasia hai? >> Disse sorridendo e io perversa come sono trovai mille doppi sensi a quella frase e le mie guance iniziarono già a scaldarsi, quindi gli diedi le spalle iniziando a spinare le birre, poi decisi di preparargli il mio drink preferito, un sbagliato. Mentre preparai i drink sentii per tutto il tempo due occhi puntati sulla mia schiena. Mi voltai porgendogli i drink.
<< Ecco a te, questo è il tuo anche se sono ancora convinta che non sia il tuo drink ideale.>> Dissi sorridendogli riaccendendo quel gioco di battutine che avevamo iniziato da quando ci eravamo visti prima. Lui prese il suo bicchiere e ne bevve un sorso lungo come se fosse acqua.
<< Davvero buono, quanto ti devo?>>
<< Bah non saprei >> Dissi facendo finta di fare due conti con le dita della mano. Lui intanto mi fece segno con un dito di avvicinarmi a lui, così mi sporsi sul bancone.
<< Che ne dici? accetti pagamenti in natura? >> Mi sussurrò all'orecchio e io mi allontanai in fretta sapendo benissimo che la mia faccia era tutta viola. Lui rise e mi lascio al bancone dirigendosi al tavolo dai nostri amici. Quella serata doveva ancora cominciare e io stavo già morendo.
Presi un altro paio di ordinazioni e nel frattempo cercai di darmi un contegno e tornare al mio colorito naturale. Mio fratello arrivò e sorrise osservandomi attentamente mentre finivo di pulire dei bicchieri.
<< Che è successo? Hai una faccia >> Disse ridendo e feci finta di niente ma lui non demorse.
<< Ma... dimmi una cosa, tra te e il vicino? >> Disse poggiandosi sul bancone delle spine della birra e guardandomi, io mi irrigidì immediatamente.
<< Ricky cosa stai insinuando? >> Dissi voltandomi e cercando di mantenere lo sguardo più neutrale possibile.
<< Io non sarò bravo a camuffare le mie emozioni, ma ti ricordo che nelle tue vene scorre il mio stesso sangue. Dai sputa il rospo >> Disse sorridendo e io cedetti come sempre, tra noi c'erano poche cose che non ci dicevamo.
<< Sto iniziando a frequentare Kellan >> Dissi in un sussurro concentrandomi improvvisamente sul bicchiere che avevo in mano mi sentì toccare una spalla e quando alzai lo sguardo vidi mio fratello sorridermi.
<< Non ti preoccupare so come la pensa la mamma, ma non glielo dirò. E poi lui mi piace >> Gli sorrisi e lo abbracciai di slancio.
<< Calma calma non c'è bisogno di tutto questo affetto >> Ci staccammo e gli sorrisi poggiandomi insieme a lui al bancone e guardando verso il tavolo dove c'erano Kellan e gli altri.
<< Ti tratta bene? >> mi chiese guardando nella sua direzione.
<< Si, finora sì. Anche se mi imbarazzo facilmente >>
<< Ecco spiegata la tua faccia rossa >> Rise e io gli tirai un pugnetto sulla spalla.
<< Lucia e Giulia si vede che sono cotte. Ma stanno bene insieme a quei ragazzi >> Disse guardandole con uno sguardo che sembrava quello protettivo che solo un fratello può avere.
<< Si lo penso anche io >> Dissi guardandole e vedendo che Kellan ci fissava di soppiatto agitandosi sul posto.
<< Il tuo ragazzo sembra nervoso >> Disse Ricky sorridendo
<< È colpa tua che lo fissi cretino e poi non è il mio ragazzo >> Ridemmo insieme osservando Kellan che si agitava sempre di più sulla sedia.

POV KELLAN

<< Ciao ragazzi, ragazze >> dissi andandomi a sedere al nostro tavolo dopo aver lasciato Chiara con suo fratello.
<< Ciao Kellan, beh Chiara dov’è? >> Chiese Giulia guardandosi attorno.
<< È andata a parlare con suo fratello>> Dissi indicandola e vedendo che stava andando dietro al bancone a mettersi un grembiule dopo aver fatto due parole con Riccardo.
<< Ricky sarà pieno di ordinazioni se ha chiesto a Chiara di aiutarlo, poveretto >> Disse Lucia guardando nella sua direzione. Osservai Chiara un attimo ed era bellissima, come avevo fatto a trovare una così! Era lì che faceva drink concentratissima ed era una bomba sexy, non saprei come altro definirla.
<< Beh come è andata Kellan a Mezzane? >> mi chiese Giulia e io osservai un attimo Taylor che sembrava ancora un po’ cinereo in volto.
<< Molto bene, ho conosciuto dei suoi amici e l'ho vista giocare. Di certo mi è andata meglio rispetto a Taylor. Ho visto la foto e a vederlo adesso sembra che ancora non si sia ripreso >> Dissi ridendo mentre Taylor mi mostrava il medio.
<< Hai conosciuto Albi quindi? >> Chiese invece Giulia non prima di aver dato un bacino sulla guancia Taylor e avergli detto qualcosa all'orecchio che lo fece sorridere. Erano veramente carini insieme.
<< Si ho conosciuto Albi e devo dire che è un tipo strano... ma simpatico a suo modo >> Sorrisi ripensando alla sua presentazione e a tutte le avance che mi aveva fatto nel corso della giornata.
<< Non dirmelo si è presentato come fa sempre con gli uomini delle sue amiche? >> Chiese Lucia scuotendo la testa e io risi mentre Rob e Taylor ci guardavano sorpresi.
<< Scusa ma come dovrebbe presentarsi? >> Chiese infatti Rob a Lucia.
<< Bah... si è presentato dicendomi che è il migliore amico di Chiara e quando ha visto la mia faccia preoccupata... sapete per Eric>> Tutti fecero cenno di sì con la testa. Bello sapere di essere il centro delle loro conversazioni... fantastico davvero.
<< Beh... mi ha guardato e mi ha detto di non preoccuparmi perché a lui piace il cazzo >> Dissi scoppiando a ridere mentre Lucia si metteva le mani tra i capelli.
<< E' sempre il solito >> Disse sconsolata.
<< Poi ci ha provato con me tutto il giorno, ma sempre scherzando>> Dissi e ridemmo tutti.
<< Beh direi che ci conviene ordinare finché c'è chiara al bar >> Disse Giulia e mi offri di prendere le ordinazioni e portargliele.
<< Allora 3 birre per voi? >> mi fecero ceno di sì con la testa e andai verso il bancone dove Chiara era concentrata a lavorare. Quando mi avvicinai non si accorse neanche della mia presenza così le ticchettai con un dito sulla spalla. Quando si voltò le sorrisi perché era bellissima con la sua gonna rossa, il grembiulino da barista e una semplice canottiera infilata nella gonna che metteva in mostra tutto quel ben di dio.
<< Sai sono seduto al tavolo da quasi mezz'ora ad aspettare una bella ragazza ma lei ancora non si è fatta viva. Poi mi sono voltato e ti ho vista qui intenta a lavorare e ho pensato che potrei sostituirti con lei >> Dissi sorridendo malizioso e sporgendosi verso di lei sul bancone. Prima per un attimo ho visto il suo lato giocoso e malizioso fuori dal locale e quel lato del suo carattere mi piaceva un sacco, infatti mi rispose stando al gioco.
<< E chi ti dice che io voglia stare con te, sai non tutti reggono, sono come un negroni... un drink molto forte. Sicuro di reggere? >> Mi disse stando al gioco e poggiando le mani sul bancone davanti a me. Oddio si era sporta e aveva aperto ai miei occhi la possibilità di intravvederle il seno. Calma Kellan, devi stare calmo... non lo ha fatto apposta, non farti beccare mentre le guardi le tette cretino. Rialza lo sguardo su di lei se no se ne accorge.
<< Mi piacciono i drink forti anzi quasi quasi ne prendo uno, cosa mi consigli? >> Dissi tornando a guardarla negli occhi. Oddio ero un caso clinico ormai, speriamo che non se ne accorga.
<< Mah non so, mi sembri più tipo da fragolito >> Sorrise rimettendosi dritta così da impedirmi la visuale di prima e la mia mente la ringraziò perché così riuscivo a ragionare. Un fragolito. sì, certo... io oddio tutti i drink smielensi.
<< Mi offendi ragazza se dici così. Facciamo così... prenderò 3 birre per le persone che sono al tavolo con me mentre il mio drink fallo tu... Con me ti do tutta la libertà di cui hai bisogno, fammi vedere quanta fantasia hai? >>Dissi sorridendo con il chiaro intento di fargli capire la mia allusione. Quando giocava così con me e facevamo questo botta e risposta mi piaceva da matti. Per tutto il tempo la osservai mentre preparava i drink poi si voltò e me li porse.
<< Ecco a te, questo è il tuo anche se sono ancora convinta che non sia il tuo drink ideale.>> Disse sorridendo mentre io presi il bicchiere e osservando il colore pensai fosse un negroni. Bevvi un lungo sorso e mi accorsi immediatamente che fosse uno sbagliato, perché rispetto al negroni aveva lo spumante.
<< Davvero buono, quanto ti devo?>>
<< Bah non saprei >> Disse facendo finta di fare due conti con le dita della mano. Io la guardai malizioso e le feci segno di avvicinarsi, volevo vederla diventare rossa per l'imbarazzo quindi decisi di farle una battutina un po’ più spinta. Lei si sporse verso di me e io mi avvicinai al suo orecchio, inspirando prima il profumo della sua pelle. Sapeva di limone, la cosa più buona che avessi mai sentito.
<< Che ne dici? accetti pagamenti in natura? >> Le sussurrai all'orecchio e lei si allontanò in fretta diventando completamente rossa. Le sorrisi e la lasciai per tornare dagli altri con i drink, ridendo ancora per la sua espressione.
<< Ecco qui ragazzi Chiara penso che torni tra poco perché ha già servito tutti. Penso stia aspettando suo fratello.>> Dissi porgendo i drink agli altri.
<< Immaginavamo, quando c'è lei al bancone i drink arrivano subito di solito>> Disse Giulia e io mi voltai a osservare Chiara vedendo che adesso era arrivato anche Riccardo.
<< Ha lavorato spesso qui al bar? >> Chiesi alle ragazze tornando a guardarle.
<< no solo ogni tanto quando Riccardo ha bisogno, d'estate di solito lavora in dei bar in centro città per pagarsi gli studi >> Disse Giulia e io ricordai la conversazione che avevamo fatto questa mattina. Studiare e lavorare l'estate per poter studiare di inverno. Deve essere stato veramente difficile per lei.
<< Ha lavorato in più di un bar? >> Chiesi curioso a Giulia mentre sentì che Rob, Taylor e Lucia si raccontavano le rispettive giornate.
<< Si di solito durante la settimana è sempre qui al bar di Riccardo, così lui può dare il giorno di riposo alle altre cameriere, poi di solito il venerdì sera lavora al Blanka in centro che è uno dei disco-bar più in voga qui a Verona. Il sabato invece lavoro a un bar allo stadio visto che alla mattina c’è il mercato e alla sera la partita di calcio, mentre la domenica... Lucia dove lavora di solito Chiara la domenica? >> Lucia si voltò pensandoci su.
<< Lavora al bar in piazza bra, non mi ricordo come si chiama>> Disse e tornò a parlare con gli altri.
<< Però... gira in molti bar >> Dissi sorpreso pensando che non dovesse essere per niente facile. Praticamente non aveva vita privata.
<< Si è molto richiesta. È una delle bariste migliori di Verona, fa ottimi drink ed è veloce. Adesso ha smesso però con quella vita. Dice di aver racimolato abbastanza soldi per finire l'ultimo anno di università. Però si ... dovevi vederla, alla fine dell'estate era ridotta uno straccio. Penso abbia perso 30 chili in due anni. >> Disse e vidi Giulia con un'espressione triste.
<< Che c’è? >> Le chiesi e lei scosse la testa tornando sorridente.
<< Sono contenta sia finito quel periodo della sua vita, non aveva praticamente vita privata e ogni sera era distrutta. Tra la faticata del lavoro e gli ubriachi che la molestavano continuamente, a settembre sembrava sempre un fantasma.>> Disse e tutti e due ci voltammo a guardarla sorridenti. Era davvero una donna con le palle cavoli, pensai subito che volevo abbracciarla e proteggerla, quella vita non avrebbe più dovuto farla. Ma cosa stavo pensando??? Rimasi sconvolto dai miei stessi pensieri, in fondo io non sono neanche il suo ragazzo. La osservai ridere con Riccardo e poi tutti e due guardarono nella nostra direzione parlando e sorridendo osservandomi, io mi voltai subito e ogni tanto cercai di osservarli. Continuavano a guardarmi e sorridere parlando tra loro mentre io mi agitavo sul posto. E se Riccardo avesse capito tutto? E se la pensasse come sua madre?
Ma cosa avevano da fissare continuamente?

POV CHIARA

Aiutai mio fratello ancora per qualche minuto e poi lo salutai andando al tavolo degli altri.
<< Ciao ragazzi >> dissi e mi accomodai vicino a Kellan che mi aveva fatto posto.
<< Ciao Chiara, te la cavi bene come barista >> Disse Robert.
<< Si e mio fratello ne approfitta sempre quando può, scusate il ritardo. Beh che dite vi va una partita a Tokyo >> Dissi tirando fuori bicchierini e dati che avevo preso al bar .
<< Certo, se c'è da bere non mi tiro indietro >> Disse Taylor ridendo e io non potei non rispondergli, mi aveva servito la battuta su un piatto d'argento.
<< Di certo non può andare peggio che con Giulia a Gardaland da quel che mi dicono >> Risi con tutti mentre Taylor si girò verso Giulia sorpreso.
<< Ma l'hai fatta vedere a tutti questa foto >> Disse facendo finta di avere una faccia triste.
<< in realtà io l'ho inviata solo a Chiara e Lucia. Gli altri o sono dei curiosoni oppure sono loro due che non sanno tenersi le cose per loro... comunque eri buffissimo >> Disse scoppiando a ridere insieme a noi tutti.
<< Cosa prendiamo da bere? >> chiese Lucia, ma io gli risposi che avevo già ordinato tutto a Riccardo, infatti come se fosse stato invocato si presentò con 12 bicchieri e due bottiglie. appoggiò tutto sul tavolo e poi appoggiando la mano sulla spalla di Kellan stringendola un po’ sorrise guardando tutti.
<< Divertitevi ragazzi, queste le offro io visto la mezz'ora che vi ho rubato mia sorella >> Disse stringendo sempre la spalla di Kellan che vidi fare una smorfia come se fosse di dolore. Detto questo si allontanò e lo guardai al bar mentre mi mimava con le labbra "lo faccio per te". Che cretino, chissà a cosa avrà pensato Kellan.
<< Tuo fratello per caso mi odia? >> Mi chiese infatti massaggiandosi la spalla e guardandomi preoccupato.
<< no non ti preoccupare >> Gli dissi soltanto facendogli una carezza sulla guancia che ipnotizzo tutti e due.
<< Chiara ma cosa hai ordinato? >> Chiese Robert cercando di capire dal profumo e dal colore che drink fossero.
<< Allora sono mie invenzioni che mio fratello usa in questo bar. Immagino che a Taylor piacciano drink dolci >> Dissi porgendo due bicchieri a Taylor mentre lui faceva cenno di sì con la testa. Il primo era completamente blu elettrico e gli dissi che doveva bere questo per primo mentre il secondo era bianco e andava bevuto come secondo perché era più forte e così non abbassava di grado.
<< oh mio dio sono buonissimi, non so cosa ci sia dentro ma mi piacciono un sacco >> Disse assaggiando i due drink.
<< Mentre per te immagino gusti particolare, il primo quello rosso-arancio tende al piccante mentre il secondo all'esotico >> Dissi mentre Robert assaggiava i drink e vidi dal suo sguardo che gli piacevano.
<< Per voi ragazze il solito>> Dissi e porsi i due mohito e i due caipirosca a Giulia e Lucia.
<< E per me sexy barista? >> Mi chiese all'orecchio Kellan e io sorrisi sentendo già le guance colorarsi un poco.
<< Per te uguali ai miei, forti e amari > dissi e gli porsi il bicchiere di sbagliato e quello di bourbon mentre io avevo optato per uno scotch.
<< Beviamo le stesse cose, sei sicura di riuscire a stare al passo? >> Mi chiese con tono di sfida e io tirai i dati guardandolo negli occhi e dicendo
<< coppia di 2 >> Non avevo mai distolto lo sguardo quindi pensava non potessi sapere i numeri che avevo sotto il bicchiere.
<< Dubito >> Disse e io alzai il bicchiere guardandolo sempre fisso negli occhi. Le urla degli altri al tavolo lo costrinsero a voltarsi e a vedere che veramente avevo fatto doppio due.
<< Bevi grazie >> Dissi sorridendo. Continuammo a giocare a Tokyo per un po’ e come sempre i drink finirono subito come anche le bottiglie. Rob e Taylor si erano fermati dopo il secondo drink, così Rob avrebbe potuto guidare la macchina di Kellan. Taylor invece, con la scusa che era ancora provato dalla giornata a Gardaland, avrebbe guidato la sua con cui erano arrivati loro quattro al bar. Io e Kellan ci sfidavamo a furia di shottini di tequila sale e limone con le ragazze. Giulia e Lucia erano ormai completamente andanti verso la via della sbronza, mentre io sentivo di essere leggermente brilla. Cercavo di non darlo a vedere visto che Kellan era ancora perfettamente sano, nonostante bevessimo le stesse cose. Avevamo appena finito di giocare e versandomi un altro shottino di tequila dissi che era ora per me di andare a fumare una sigaretta.
<< Avevi smesso Chiara >> Disse Giulia con voce impastata dall'alcool.
<< in realtà una o due alla settimana le fumo ancora >> Dissi mettendomi l'indice sulle labbra a indicare che fosse un segreto. Andai al bancone del bar e dal nascondiglio di mio fratello presi una sigaretta per poi uscire con lo shot nell'altra mano. Andai vicino a una delle colonne del portico osservando il paesaggio e mi accesi la sigaretta sorridendo. Capitava poche volte che fumassi ma quando capitava me la godevo completamente.
<< Che dici... fai fare un tiro anche a me? >> Non avevo dubbi che Kellan mi seguisse.
<< beh dipende, che cosa mi dai in cambio? >> chiesi e solo perché ero brilla le guance non mi si arrossirono. Lui si avvicinò scendendo lo scalino che si trovava di fronte a me sorridendo malizioso.
<< Se ti dicessi tutto quello che vuoi? >> Disse con sguardo di sfida. Improvvisamente mi balenò un'idea in testa e ringraziai l'alcool che avevo assunto per avermi fatto trovare il coraggio.
<< Facciamo così... prendi il piattino e ora metti la mano così >> Dissi mostrandogli con una mano una L. Lui lo fece guardandomi incuriosito.
<< Stai fermo mi raccomando >> Gli dissi con tono autoritario, lui ancora non capiva. Poggiai la sigaretta, presi un po’ di sale dal piattino che teneva Kellan e lo misi nel suo incavo tra pollice e indice, presi poi lo shot. Lo guardai un attimo con aria di sfida.
<< Mi raccomando devi stare fermo. >> Gli dissi e bevvi tutto lo shot di tequila e poi avvicinandomi alla sua mano leccai il sale dal pollice all'indice succhiando l'ultimo dito guardandolo sempre negli occhi. Lui si irrigidì immediatamente e dopo esserci fissati, lentamente presi la fetta di limone dal piattino e la mangiai mentre con l'altra mano gli offri la sigaretta. Ci mise un po’ a riprendersi ma poi la afferrò e si avvicinò al mio orecchio.
<< Abbi pietà di me ti prego >> Disse depositando poi un bacio nell'incavo del mio collo. Ci guardammo negli occhi per un tempo infinito ma poi sentii qualcuno chiamarmi alle mie spalle e io e Kellan ci allontanammo in fretta.
<< Ed ecco trovati i due piccioncini. Ho un secondo di pausa restituiscimi l'accendino ladra >> Disse Riccardo in italiano venendoci in contro.
<< Ricky ti prego non fare come al solito>> Dissi scuotendo la testa mentre lui tornava a parlare in inglese così che Kellan potesse capirci.
<< L'accendino please >> Kellan gli porse l'accendino sorridendo nervoso.
<< C'è proprio il pienone stasera>> Disse e notai subito come aveva cambiato atteggiamento, era intimorito da mio fratello.
<< Ormai è sempre così ma per fortuna ho una barista in famiglia>> Disse Riccardo e io sbuffai esasperata finendo la mia sigaretta.
<< Si, mi tocca lavorare anche quando sono fuori con amici >>
<< E dai Chiara, lo sai che ti voglio bene cosa farei senza la mia sorellina sexy >> Disse tirandomi una pacca sul sedere, io lo guardai esasperata.
<< Di la verità... mi vuoi dietro al bancone per attirare clienti >> Dissi scocciata
<< Non solo per quello, sai benissimo che penso tu sia la migliore in questo lavoro >> Disse Riccardo e mi mise un braccio sulle spalle.
<< Beh la qui presente non ha più voglia di fumare per colpa di un fratello rompiscatole >> Dissi porgendo la sigaretta a Kellan e tornando dentro. Che palle era venuto a interrompere un momento perfetto. C'era quella tensione nell'aria che lasciava presagire un bacio e Riccardo con la sua elefantezza aveva rotto il momento. Va beh forse è meglio così, tra l'alcool e Kellan con le sue sfide questa serata non lasciava presagire nulla di buono. Tornai a sedermi con le mie amiche e vidi dalla finestra Kellan parlare con Riccardo finendosi la sigaretta. Va beh sarebbe tornato prima o poi.
<< Bene ragazzi a cosa giochiamo? >> Chiesi mentre Robert prese double dallo scaffale.
<< Perfetto, avevo proprio voglia di sparare parole a caso >> Dissi sorridendo e iniziando a giocare.

POV KELLAN

<< Beh la qui presente non ha più voglia di fumare per colpa di un fratello rompiscatole >> Disse Chiara porgendomi la sigaretta e tornando dentro. Perfetto e adesso che facevo da solo con Riccardo. Ricominciai a fumare cercando di scacciare dalla mia mente l'immagine di Chiara che si faceva una tequila sale e limone con me. Cavoli c'era suo fratello dovevo darmi un contegno. Andai a sedermi su una panca del portico e Riccardo mi segui sedendosi davanti a me.
<< Beh come va la vostra vacanza a Verona? >> Chiese fissandomi, il suo sguardo non lasciava trasparire nessuna emozione.
<< Bene tutto sommato, non è che possiamo girarcene liberamente in luoghi affollati se no ci assalgono, ma per il resto bene. Dobbiamo ancora vedere il centro città però. Diciamo più che altro che abbiamo pensato a sistemarci e rilassarci >> Dissi cercando di capire a cosa pensasse.
<< E quando ripartirete per tornare in America? >> Chiese sempre sorridente.
<< Non lo so, di certo non prima della fine dell'estate. >> Non avevo nemmeno idea di quando saremmo partiti. L'unica cosa sicura era che a ottobre avremmo ricominciato le riprese. Vidi Riccardo fare cenno di sì con la testa pensando a chissà cosa mentre tutti e due ci alzammo dalla panca e ci dirigemmo all'entrata. Improvvisamente mi sentii afferrare dal bavero della giacca e spinto contro il muro in malo modo. Davanti avevo Riccardo con una faccia serissima alla mia stessa altezza che mi fissava non distogliendo mai lo sguardo.
<< Vedi di mettertelo bene in testa. Lei non è una scopata estiva. Non è lo svago di un attoruncolo in vacanza >> Disse con una calma talmente glaciale che mi si rizzarono i peli su tutte e due le braccia.
<< Riccardo io non... >> Non mi lasciò neanche finire la frase che mi spinse nuovamente contro la porta d'ingresso.
<< Se la illudi o la usi o sento anche solo per un secondo che tu le stai facendo del male poi te la vedi con me chiaro? >> Disse sempre con la sua calma.
<< io veramente... >> Mi interruppe subito.
<< non mi interessa ciò che hai da dire voglio solo sapere se hai capito ciò che ti ho detto >> Feci cenno di si con la testa e lo vidi tornare a sorridere mentre mi sistemava la giacca e la maglietta.
<< Bene perfetto, allora andremo sicuramente d'accordo, torno dentro che il bar sarà sicuramente pieno di ordinazioni. Mi fa piacere aver parlato con te >> Disse tirandomi una leggera pacca sulla spalla, che tanto leggera non era, tornando dentro e lasciandomi lì a risistemare i pensieri dopo quell'episodio. Cavoli!!! Pensavo che Riccardo fosse tranquillo e pacato, ma cavoli se mette paura quando vuole. Presi un respiro profondo per calmarmi e tornai dentro passando davanti allo sguardo, stavolta sorridente, di Riccardo che mi chiese se volevamo qualcosa da bere. Io feci cenno di no con la testa e andai a sedermi al tavolo vicino a Chiara che subito mi si fece vicina.
<< Che faccia che hai. Sembra tu abbia visto un fantasma, va tutto bene? >> Mi chiese all'orecchio e io la fissai un attimo e poi mi voltai verso Riccardo che stava lavorando non facendo minimamente caso a noi.
<< Si tutto bene solo inizia a girarmi la testa, credo che smetterò di bere>> Dissi e le sorrisi rassicurandola.
<< Perfetto perché io non so guidare la tua macchina Kellan >> Fece Robert tirando un sospiro di sollievo.
<< A che giocate ragazzi? >> Chiesi sedendomi composto cercando di non toccare Chiara, vidi che ci rimase male ma con Riccardo nelle vicinanze mi sentivo a disagio. Giocammo un po’ ed io ero assente, tutti se ne accorsero ma io mi sentivo continuamente due occhi che mi fissavano intensamente sulle spalle e non riuscivo a rilassarmi.
<< Ragazzi che ne dite andiamo in là? >> Chiesi osservando l'orologio e vedendo che ormai erano le una di notte e il locale si stava svuotando.
Fecero tutti cenno di sì e io proposi a Taylor e Giulia di venire in macchina con noi visto che Lucia abitava in un altro posto e Robert sicuramente la avrebbe accompagnata a casa dopo essere passati da noi. Ci alzammo dal tavolo andando verso il bancone per salutare Riccardo che sorridente come se non fosse successo nulla sorrideva a tutti. Una volta fuori dal locale ci dirigemmo alle macchine.
<< Sei sicuro che vada tutto bene mi sembri strano >> Mi chiese Chiara poggiandomi una mano sulla spalla e io mi ritrassi in fretta. Ecco sono un cretino. Ma proprio un cretino. Guardai Chiara e dal suo sguardo vidi quanto fosse ferita. Non dicendo nulla salì in macchina sbattendo la portiera. Il viaggio di ritorno non fu affatto piacevole, dietro Taylor e Giulia chiacchieravano tranquillamente tra loro baciandosi ogni tanto mentre io e Chiara eravamo in una sorta di mutismo impenetrabile. Cosa ti aspettavi deficiente di uno scimmione, l'hai ferita e lei non ne sa neanche il motivo. Dio come sono cretino. Mi sporsi con una mano verso di lei per toccare le sue che teneva in grembo ma lei si ritrasse continuando a fissare fuori dal finestrino.
Arrivammo nella via e ancora non ci eravamo scambiati una parola. Dopo aver parcheggiato mi voltai verso i piccioncini nei sedili posteriori.
<< Ragazzi andate su che noi ci fermiamo un attimo a parlare. >> Loro sorridenti ci salutarono dicendo che ci saremmo visti a casa lasciandoci soli.
Chiara continuava a guardare fuori dal finestrino senza degnarmi neanche di uno sguardo.
<< mi dispiace >> Dissi fissandomi le mani.
<< Ti dispiace per cosa? >> Mi chiese con un tono di voce arrabbiato voltandosi finalmente a guardarmi.
<< Mi dispiace sono un cretino >> Alzai lo sguardo sui suoi occhi notando solo ora che la sua guancia era rigata da una lacrima, alzai una mano per asciugarla ma lei la scostò velocemente asciugandosela da sola.
<< Dimmi... ti faccio schifo? >> Chiese e io rimasi stupito davanti a quella domanda. Come poteva pensare una cosa simile.
<< No assolutamente, cosa stai dicendo Chiara >>
<< Non lo so appena ti ho toccato ti sei spostato come se fossi stato punto da un insetto velenoso >> Disse fissandomi arrabbiata. Si sono decisamente un cretino.
<< Io non volevo scusami, solo che ... >> Lei mi interruppe furiosa.
<< Solo che ... cosa? Dimmi qual è la tua motivazione sentiamo? >> Dovevo dirgli di Riccardo oppure dovevo starmene zitto così da non creare casini tra loro. Cazzo sei un uomo Kellan lui ti ha parlato da fratello protettivo sei tu che hai fatto il cretino e hai reagito male. Non sapevo come risponderle e un'altra lacrima scese sulla guancia di Chiara.
<< Ti sei reso conto che non ne vale la pena di la verità. >> La guardai non capendo a cosa si stava riferendo.
<< Di cosa stai parlando Chiara? >> Dissi provando di nuovo ad asciugarle la lacrima ma lei mi schiaffeggio la mano allontanandola.
<< Ti sei reso conto che tutta questa situazione, io te ed Eric è tutto un casino e non ne vale la pena? infondo lo capirei visto che non penso tu ci metta molto a trovare qualcun'altra.>> Disse e iniziai a sentire la rabbia salire dentro di me.
<< Ma cosa stai dicendo. Cos'è pensi che io sia tipo da una ragazza diversa per ogni sera >> Dissi furioso non riuscendo a credere a quel che diceva. Ma era scema. A me piaceva solo lei ma a quanto pare la sua fiducia nei miei confronti era inesistente.
<< Non è così che hai sempre fatto? Sei passato da una ragazza all'altra continuamente finora>> Disse furiosa. Non potevo crederci, se questa era la considerazione che aveva di me non sapevo proprio con chi avessi parlato nell'ultima settimana.
<< Si è vero finora l'ho fatto e quindi pensi che lo stia facendo anche adesso?? >> Dissi furioso.
<< Non lo so, onestamente ti conosco da poco tempo, magari ti sei già annoiato di me e vuoi passare alla prossima. Non è così che fate voi star internazionali? >> Non potevo veramente credere alle mie orecchie.
<< Scusami ma tu ti giostri continuamente tra me ed Eric e sarei io quello che salta da una ragazza all’altra? Solo due giorni fa ti ho visto baciarlo e poi fai tutta la provocante con me stasera, meno male che ero io il puttaniere che saltava da un letto all'altro. Cresci per piacere e guardati un attimo allo specchio >> Dissi rendendomi immediatamente conte della grande stronzata ce avevo fatto. La vidi infatti irrigidirsi immediatamente sul posto e scendere dalla macchina con uno sguardo completamente assente. Scesi anche io dalla macchina e la insegui per il vialetto di casa.
<< Scusami Chiara io volevo...>> Si voltò con lo stesso sguardo glaciale che aveva avuto poco prima Riccardo e mi interruppe.
<< Hai ragione sono io quella che si rigira due ragazzi come vuole ma non ti preoccupare, se è questo quello che pensi di me non vedo il motivo per cui tu stia con me >> Disse voltandosi ed entrando nel condominio. Prese l'ascensore e io mi ci infilai dentro per un pelo inseguendola.
<< Non volevo dire quelle cose, ero solo arrabbiato >> Dissi ma lei non mi guardava e continuava a fissarsi i piedi. Le presi allora il mento tra le mani e la costrinsi a guardarmi ma inizio a tirarmi schiaffi sul petto e io le immobilizzai le mani contro la parete fredda dell'ascensore.
<< Lasciami Kellan non mi toccare >> Disse furiosa e io con una mano le bloccai le braccia sopra alla testa e con l'altra le presi il mento voltandole la testa e costringendola a guardarmi
<< Davvero non volevo dire quelle cose.>>
<< non mi interessa ciò che hai da dire, avevano ragione Giulia e Lucia. Non sei tipo da relazione seria, perdo solo tempo con te>> Disse guardandomi furiosa. Fantastico se era quello che pensava di me non mi interessava più niente, avevo preso un abbaglio su di lei. Era come tutte le altre ragazzine stupide della sua età. E io che pensavo pure di essermi innamorato. Sono proprio un cretino, un cretino ferito.
<< perfetto se pensi di perdere solo tempo con me vai... corri dal tuo amato Eric e scopatelo una volte per tutte invece di fingere che te ne freghi qualcosa di me >> Dissi e le mollai le mani uscendo dall'ascensore e infilando le chiavi nella porta di casa mentre lei fece lo stesso con le sue.
<< Sei un deficiente>> disse e io mi girai andando davanti a lei perdendo completamente le staffe.
<< Io sono deficiente? Tu mi piaci da quando ti ho vista ballare fuori da quell'ascensore ma a quanto pare mi hai solo usato per chiarirti le idee sul tuo amico. Sei come tutte quelle fan sfegatate, hai solo e sempre voluto una storia da raccontare alle tue amiche >> Dissi mentre lei scoppiò a piangere. Cosa stavo facendo??? Avevo completamente perso le staffe e per cosa?? Solo perché mi sentivo a disagio con suo fratello. Che enorme stronzata che avevo fatto. La osservai un attimo e mi sentii un emerito coglione. L'avevo ferita in maniera crudele e lei ora era lì che piangeva a dirotto.
<< Chiara io ... >> Si asciugò in fretta le lacrime e voltandosi aprendo la porta di casa, mi interruppe urlandomi un vaffanculo e sbattendomi la porta in faccia. Cosa avevo combinato??? Rimasi a fissare la porta di casa sua allibito... Perché la conversazione aveva preso quella piega ... cosa avevo fatto?? Aprii la porta di casa mia e una volta richiusa mi ci appoggiai accasciandomi a terra. Cosa avevo combinato!!!

 

  
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