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Autore: Iwazaru    16/06/2019    0 recensioni
Semplicemente una non semplice storia d'amore...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Shannon Leto
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Volevo ringraziare tutti per continuare a leggere questa storia, nonostante la lunghissima pausa che ci siamo presi. Sono curiosa di sapere cosa ne pensate, come pensate che possa proseguire o soprattutto, come vorreste proseguisse? Continuate tranquillamente con i messaggi privati, mi intrettengono e mi danno spunti essenziali :) grazie a tutte

Mesi. Ecco quanto sono stata via.
Ho portato Chris con me e per quanto non sia facile viaggiare con un cane, è stato bello. Ma era ora di tornare, per riprendere in mano le cose, pensare all’università e finire gli studi – per la gioia immensa di mio padre -
La casa ha bisogno di prendere aria e Chris di sentirsi nuovamente a casa propria. Non appena arriviamo, apriamo tutte le finestre, il tempo ancora regge qui a Los Angeles. Nulla a che vedere con quello inglese o norvegese. La valigia è aperta sul mio letto ed è un vero e proprio disastro. Detesto mettere via i miei vestiti sgualciti o con l’odore di valigia, quindi butto tutto in lavatrice. È una bella giornata, fare il bucato può essere solo positivo. Mi era mancata la mia casa. Per quanto sia stata in giro per l’Europa, non l’ho mai sentita davvero casa mia con Los Angeles. Ma so che tante cose sono cambiate.
Ho scambiato poche e-mail con Jared. Dapprima per sapere come andassero le cose con suo fratello. Poi ha cominciato a chiedermi se sarei mai tornata. Per un breve periodo, non ero certa fosse la cosa giusta da fare, ma poi…
Se ho sentito Shannon? No. L’ho pensato? Troppo.
Sono cambiata, tante cose sono cambiate. Ho lasciato crescere i capelli e non ho più fatto tinte. Risultato? Capelli medio lunghi, leggermente mossi e biondo cenere. Rendono i miei occhi azzurri più banali, ma ho in un certo senso fatto pace con il mio reale aspetto. Il compleanno l’ho passato con i miei nonni e mia madre a Tromsø – Norvegia – ed è stato davvero piacevole. Ebbene sì, a 28 anni riprendo i miei studi per finirli finalmente, prendere la specialistica ed adeguarmi ad una vita da Ingegnere Biomedico. Conscia del fatto che comprenderà una vita in laboratorio, ho lasciato andare, almeno nell’aspetto, il mio lato più selvaggio. Questo non significa che sia diventata una bambola da tacchi e trucco, non dirò mai addio alle mie Converse.
Sono gli ultimi due anni di studio, parte dei quali li passerò all’UCLA Medical Center. Ho già preso contatti mentre ero all’estero ed oggi dovrei andare in segreteria per le ultime cose. Ancora non ci credo che dovrò tornare ad impazzire sui libri. Ma sono più che motivata, in fin dei conti, dopo tutto quello che è successo, non mi rimane molto. Devo rimettere in pista la mia vita a Los Angeles.

Skinny jeans chiari, un maglioncino primaverile grigio chiaro, occhiali da sole e capelli lasciati sciolti. Imbraccio la mia Nissan per recarmi alla segreteria. Nemmeno ricordo l’ultima volta che l’ho guidata. Questo è il mio pensiero, almeno fino a quando un flash, più che cristallino, mi riporta al ricordo della mia “ultima gita” a casa di Shannon.
Lui è sempre nei miei pensieri. Ma dopo tutte quelle settimane a pensare, a giudicarmi per quello che era successo, mi sono resa conto che farlo non avrebbe portato indietro le cose. Non sarebbe cambiato nulla. Avevo perso l’occasione di un qualcosa insieme a lui. Eppure, pensarlo era così naturale, come il non riuscire a cancellare le foto fatte insieme.

Una volta finito in segreteria, sto tornando al parcheggio e come un fulmine a ciel sereno, mi vedo passare accanto Mia. Lei non mi riconosce, non mi ha mai vista con i capelli del mio colore naturale, tanto meno lunghi. Per un attimo, rimango senza fiato, ma per fortuna mi supera ed io proseguo verso la mia auto.
Mi appoggio alla fiancata, mi passo le mani sul viso e sospiro. Rivedere lei è stato come rivedere in un secondo tutto quello che era successo.
Socchiudo gli occhi, ripensando a troppe cose.
“Ciao”
Una voce, fin troppo conosciuta, interrompe i miei pensieri, la mia nostalgia e i miei rimorsi.
Apro gli occhi e lui è semplicemente davanti a me. Nel posto più impensabile, l’università.
Rimango a bocca aperta, guardandolo e il cuore prendere a battere in un modo che, non mi capitava da troppo tempo.
“Ciao” mormoro scostando dei capelli dietro l’orecchio. Imbarazzo? Forse. Ma di certo un senso di colpa che come un macigno mi sta schiacciando con una forte pressione dall’alto.
“Non sapevo fossi tornata, ti ho riconosciuta a stento”
Mi ha riconosciuta a stento. Ma mi ha riconosciuta…
“Sono tornata da un paio di giorni”
Mi stringo nelle spalle perché non ho altro modo di “difendermi”. Vorrei chiedergli cosa ci fa qui, ma ancora una volta, non mi sento in diritto di farlo.
“Capisco. Torni a studiare?”
“Già, finisco quello che avevo cominciato venendo qui a Los Angeles”

Stringo appena il braccio sinistro sotto la morsa della mano destra, credo che se potessi sparire mentre mi stringo nelle spalle, sarebbe una cosa fantastica.
“È un’ottima cosa”
Non sono ancora idiota, il disagio non lo sto provando solo io, allora perché è venuto a parlarmi? Vuole dirmi tutto quello che non è riuscito a dire prima che lasciassi casa sua? Non sarebbe così assurdo se volesse insultarmi.
“Sono contento che sei tornata. Buona fortuna con gli studi”
Si limita a dire prima di voltarsi e andarsene. Da una parte, ne sono contenta, riesco finalmente a respirare. Dall’altra, non capisco, minimamente. Cosa è appena successo?
Se avesse solo voluto essere educato, non sarebbe venuto a cercarmi. Ora un altro milione di domande mi balenano nella mente. E tutto quello che riesco a fare è sedermi in auto per appoggiare la fronte sul volante e strizzare gli occhi. Cosa dovrei fare? Rivederlo, ha decisamente smosso tante cose, come il fatto che lo trovi ancora attraente e bello.
Ma ecco che l’idea di quello che è successo, dell’importanza del rapporto con suo fratello, hanno la meglio su ogni forma di possibile egoismo. Non posso tornare indietro.
Eppure non riesco a ingranare la marcia e spostarmi da quel parcheggio. Mi mordo il labbro, quasi a sangue. Forse se mi rifiutasse una volta per tutte, riuscirei a non pensarci più e proseguire con la mia vita. Se sapessi che…

To: Shannon
Vederti… è stato tanto inaspettato quanto…bello

E in un secondo gli ho scritto. Egoisticamente. Ma lui è venuto a parlarmi e ha smosso completamente la mia esistenza, di nuovo.
Scuoto il capo ed ora mi decido a mettere in moto ed andarmene. Il cellulare sul fondo della borsa, quasi non volessi sapere se mi abbia risposto o meno. Non ho certezze in questo momento.
Una volta a casa, salgo le scale ed entro, accolta da un Chris su di giri che reclama la sua passeggiata. Credo sia la prima volta, da quando l’ho adottato, che non ho voglia di portarlo fuori. Ma si accorge facilmente che non sono dell’umore e senza troppo protestare, scorrazza per il giardino, abbaiando di tanto in tanto e strappandomi un paio di sorrisi.
È un attimo, in cui gli faccio una foto che metto sulla storia di Whatsapp.

“Nessuno mi fa sorridere come fai tu”

Il mio cane? La mia gioia più grande.
Ed è un istante che Shannon risponde al mio messaggio.

From: Shannon
Non ti ho riconosciuta subito, sei diversa. Ma mi ha emozionato…

Leggere quelle parole, mi fa mancare il fiato. Cosa sta dicendo? Cosa sta facendo? Dopo quello che è successo riesce a dirmi una cosa del genere? Non me ne lamento minimamente, anzi, mi emoziona il solo sapere che possa avergli smosso qualcosa rivedermi. Ma ero davvero convinta, che i mesi passati fuori, avessero cancellato tutto. Sia la parte brutta che quella bella. Che non ci sarebbe stato proprio nulla, nemmeno la lontana possibilità di rivederlo, tanto meno parlagli.
Seduta sul divano con le gambe accavallate, rimango a fissare quel messaggio fino a quando la schermata si blocca automaticamente.

To: Shannon
Tu invece, sempre Shannon

Bene, ci ho messo quasi venti minuti, a cancellare e riscrivere, per tirare fuori una cosa simile?!

To: Shannon
L’università era l’ultimo posto dove pensavo di trovarti…

Ecco, cambiamo argomento, forse distoglierà dal mio primo stupido commento!

From: Shannon
Ed è un male?
Ho accompagnato una persona

To: Shannon
Non è un male per niente

Sto per rispondere anche alla seconda parte del messaggio, quando la parte sana del mio cervello, collega l’aver incrociato Mia pochi istanti prima di aver parlato con Shannon, al fatto che fosse lei la persona accompagnata.
Non sono nessuno per giudicare la cosa.

From: Shannon
Meno male, allora è cambiato solo l’aspetto

Già, solo l’aspetto. La cotta spropositata nei tuoi confronti non se ne vuole andare, caro mio.
Nonostante tu stia frequentando, uscendo o altro con Mia.

To: Shannon
Già, si torna a scuola, si finiscono gli studi e pensavo che un cambiamento nel look avrebbe giovato, ma rimango il solito maschiaccio

Non voglio metterlo davanti ai miei costrutti mentali. Non gli chiederò se esce con Mia. Non dovrebbe interessarmi…giusto?
From: Shannon
Stai bene, davvero

Eppure perché mi sembra che entrambi non vogliamo dire qualcosa?
Io so cosa non voglio dire, ma non ho idea di cosa non voglia dire lui.

To: Shannon
Lasciatelo dire, hai davvero pessimi gusti in fatto di donne… : (
From: Shannon
Perché?

To: Shannon
Perché…ti piacevo io

From: Shannon
Non mi suona come pessimo, affatto

To: Shannon
Shannon… non potrei mai

From: Shannon
Cosa?

To: Shannon
Non posso, dopo quello che ho fatto o che è successo

From: Shannon
Non dovrei dirlo io?

To: Shannon
E allora perché non lo dici?

From: Shannon
Perché non controllo l’effetto che mi fai. Pensavo di sì, ma non è così…

Sospiro. Può il mio cuore spezzarsi e scaldarsi allo stesso tempo per le sue parole?

To: Shannon
Non ti ho mai chiesto scusa

From: Shannon
Puoi sempre farlo

To: Shannon
Non per messaggio

From: Shannon
Allora vengo da te…

Shannon sta correndo troppo? Cosa vi asspettate possa combinare? Una vendetta o semplice nostalgia?!
   
 
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