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Autore: peregrina tuc    17/06/2019    1 recensioni
“Sei un brav’uomo… E sei destinato a grandi cose”
Genere: Azione, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arya Stark, Bran Stark, Sansa Stark, Theon Greyjoy, Yara Greyjoy
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Era arrivato allo stremo delle sue forze, non sapeva quanto tempo avesse combattuto contro l’esercito di non morti, potevano essere ore come pochi minuti. Sapeva solo che l’attesa sotto l’albero diga nel Parco degli Dei era stata estenuante, soprattutto quando in lontananza si udivano le grida dei soldati che cercavano di proteggere Grande Inverno. Gli Uomini di Ferro avrebbero voluto combattere ed invece erano dovuti rimanere al loro posto a proteggere Bran Stark, come si erano ripromessi qualche ora prima. Poi in un lampo qualcosa era cambiato. La quiete era stata rotta dall’arrivo dei non morti e anche per loro era arrivato il momento di combattere.
I suoi uomini erano caduti, uno dopo l’altro. Alla fine era rimasto da solo, senza più neanche una freccia, a proteggere Bran: quello a cui un tempo aveva portato via la casa, la sua gente e il suo titolo di Principe di Grande Inverno. Non avrebbe resistito ancora a lungo, non in quel momento in cui i suoi occhi intravidero in lontananza il Re della Notte avvicinarsi. Cosa mai avrebbe potuto fare da solo contro di lui. Non era Jon Snow, Jon era forte, coraggioso e aveva già combattuto gli Estranei. Lui invece chi era? Oh, era stato molte cose, Theon l’ostaggio, Theon il Voltagabbana, piccolo Theon, Reek… ma mai un eroe come Jon.
Era finita.
Aveva fallito di nuovo.
Aveva perso.
E aveva di nuovo deluso gli Stark.
L’unica cosa che poteva fare era tentare un ultimo atto disperato e affrontare il Re della Notte.
Sarebbe morto ma almeno l’avrebbe fatto senza rimpianti.
Sansa avrebbe compreso. Oh Sansa… L’unica persona che avesse mai amato. Magari se le cose fossero andate diversamente si sarebbero potuti sposare un giorno, ma la loro storia aveva preso una piega ben diversa.
Voleva ricordarla come qualche ora prima, quando l’aveva abbracciato e scongiurato di non andare. Quando gli aveva fatto promettere che sarebbe tornato da lei. Quando i loro sguardi si erano incrociati e per un istante Theon avrebbe voluto baciarla. Ma non l’aveva fatto, avrebbe solo peggiorato la situazione.
Già le avrebbe fatto male non vederlo tornare, vedere che non aveva mantenuto la promessa.
Ormai era troppo tardi, Theon non poteva tirarsi indietro.
Come se gli avesse letto nel pensiero per tutto quel tempo, Bran lo chiamò. Si guardarono per qualche secondo, gli occhi di Theon erano pieni di lacrime.
“Sei un brav’uomo… E sei destinato a grandi cose”
Non c’era più tempo per riflettere sulle parole di Bran, il Re della Notte era sempre più
vicino. Theon strinse la sua lancia, guardò l’enorme figura avvicinarsi. Sarà stato due volte lui, era impossibile sconfiggerlo. Quelli erano i suoi ultimi minuti di vita. Theon già conosceva il suo finale. Non c’era più tempo per la paura. Quello che stava per fronteggiare il Re della Notte non era più Reek, non sarebbe più scappato. Avrebbe combattuto e sarebbe morto come Theon Greyjoy.

Iniziò a correre verso il suo avversario.
 
 
Qualche ora prima
 
“Tante cose sono cambiate dall’ultima volta che ho visto Grande Inverno…” disse sottovoce Theon finendo la sua zuppa.
“L’ultima volta era ancora governato dai Bolton…” puntualizzò Sansa.
Alla parola Bolton Theon trasalì. Le ferite erano ancora aperte e niente e nessuno avrebbe potuto rimarginarle.
“Ramsay…”
“Ramsay è morto”
Il sollievo di Theon fu palpabile. Sansa gli accennò un lieve sorriso “E’ diventato cibo per i suoi mastini…”
Theon avrebbe potuto dire qualunque cosa ma in quel momento niente gli passò per la testa. Ramsay lo aveva svuotato, aveva imparato a non provare più nessuna emozione se non la paura. Morto o vivo per Theon non faceva differenza, lo avrebbe per sempre tormentato nei suoi incubi peggiori.
Sansa comprese come quella conversazione stesse diventando difficile da portare avanti e decise di cambiare argomento “Non sei costretto ad andare nel Parco degli Dei…”
“Perché no? E’ il minimo che possa fare per Bran…”
“Tu hai già fatto tanto per la nostra casata, sei stato perdonato da tutti… Non andare”
“Sansa io mi sento in dovere di farlo…”
“E’ pericoloso e io non voglio che tu vada”
L’aveva detto. Quell’ultima frase riempì il cuore di Theon di amore, gioia e affetto.
Tra loro due era cambiato qualcosa da quando erano scappati insieme da Ramsay e quella sera, mentre mangiavano insieme la zuppa, non si erano quasi mai staccati gli occhi di dosso se non per pochi momenti di imbarazzo.
Forse sotto sotto pure lei provava qualcosa per lui…
Forse aveva ragione…
Forse era giusto rimanesse con lei e la proteggesse…
Ma il suono del corno che preannunciava l’inizio della battaglia lo riportò alla realtà. Si alzò d’improvviso “E’ ora”
Sansa gli corse incontro e lo abbracciò. Si era resa conto che non avrebbe potuto convincerlo a restare accanto a lei. Ciò che poteva fare era pregare perché non morisse in battaglia.
“Promettimi che tornerai da me”
Theon la guardò per l’ultima volta negli occhi. Era davvero innamorato di lei e forse quello sarebbe stato il loro ultimo momento assieme. La voglia di baciarla era troppa ma non poteva farle del male, non poteva farlo non avendo la certezza di tornare. E quindi la lasciò con due parole: “Lo prometto.”
__

Lottò con tutte le sue forze contro il Re della Notte, provò a sferrare dei colpi ma nessuno lo colpì. Dall’altra parte il capo degli Estranei pareva trovare questi tentativi di Theon parecchio divertenti e niente lo scalfiva. Parava i colpi con estrema facilità.
Durante lo scontro si erano spostati dal punto in cui si trovava Bran, il quale ora era accerchiato da non morti. Nessuno di loro però osava avvicinarsi troppo, doveva essere il Re della Notte ad uccidere Bran, ma finché fosse stato impegnato a lottare con Theon non avrebbe fatto nulla al ragazzo. Theon stava cercando di far guadagnare tempo a qualcuno, perché qualcuno prima o poi sarebbe dovuto arrivare…
La lotta continuò per qualche altro minuto e i due erano arrivati al piccolo laghetto che si trovava nel Parco. Uno dei piedi di Theon toccò il lieve strato di ghiaccio del lago e scivolò. Quello fu il suo passo falso.
Perse il controllo della sua lancia e il Re della Notte gliela strappò di mano.
Theon non ebbe neanche il tempo di rendersene conto che la lancia aveva trapassato il suo petto da parte a parte.
Iniziò a respirare a fatica. Quelli sarebbero stati i suoi ultimi respiri in quel mondo. Alzò per l’ultima volta lo sguardo al Re della Notte appena in tempo per vedere qualcuno arrivargli da dietro e piantargli un pugnale nella schiena.
Lo vide frantumarsi in mille piccoli pezzi di ghiaccio e poi le sue gambe cedettero e cadde a testa in giù nel lago rompendo il ghiaccio.
 
Quella fu la fine di Theon Greyjoy, ultimo figlio in vita di Balon Greyjoy.

*All'alba a Grande Inverno*
 
“E’ arrivato il giorno e i corpi sono stati tutti sistemati sulle pire” disse Jon appena entrato in camera di Sansa seguito da Arya.
Sansa era seduta sul margine del letto, lacrime le rigavano il viso. Da quando Arya era tornata dal Parco degli Dei insieme a Bran non aveva smesso di piangere, da quando aveva notato che erano soli e che nessun altro era tornato da quel luogo. Nemmeno la notizia della loro vittoria e la sconfitta del Re della Notte da parte di sua sorella l’avevano sollevata.
Ancora nessuno le aveva parlato di quella cosa eppure sapeva già che in quella battaglia aveva perso una parte del suo cuore.
“Tutti sistemati?”
Jon sospirò a quella domanda di sua sorella. Sansa voleva che lui glielo dicesse, senza tanti giri di parole eppure Jon non le avrebbe dato la risposta che lei si aspettava.
“Non tutti…”
“Cosa significa?”
Intervenne Arya in aiuto del fratellastro. “Un corpo non è stato ritrovato”
Sansa abbassò lo sguardo verso l’oggetto che teneva stretto nelle mani. Una spilla, una spilla che raffigurava un metalupo, il sigillo degli Stark. Avrebbe voluto dargliela a fine battaglia, un piccolo gesto che per lei avrebbe rappresentato l’accettarlo di nuovo nella loro famiglia. Perché lui era sempre stato anche uno Stark. “E… è il suo?”
“Sì…”
Questo poteva significare tutto o niente. Sansa scattò in piedi in un impeto di speranza. “Allora magari è vivo. Vivo e da qualche parte!”
Doveva esserlo, magari era ferito. Ecco perché non era tornato da lei.
Il suo entusiasmo fu smorzato all’istante dalla sorella Arya che al contrario di Jon credeva che una dura verità detta subito era meglio di false speranze. “Questo è impossibile… Io ero lì quando è morto. Qualche secondo prima che uccidessi il Re della Notte ho visto Theon venire infilzato, l’ho visto cadere nel lago ghiacciato, ho visto il suo corpo senza vita…”
Jon la guardò stupito del poco tatto che aveva avuto nel raccontare la vicenda.
“E allora perché il suo corpo non si trova?” Sansa stava per piangere di nuovo ma si trattenne.
“Questo ancora non lo sappiamo…” Jon abbassò lo sguardo sicuro di aver deluso la sorella. Ma soprattutto era deluso da sé stesso, se fosse riuscito ad arrivare nel Parco degli Dei in tempo magari avrebbe salvato la vita di Theon.
__

*Nel Parco degli Dei, un'ora all'alba*

La battaglia si concluse non appena Arya Stark piantò il pugnale di acciaio di Valyria nella schiena del Re della Notte.
In tanti erano morti quella notte. Uno di loro giaceva ancora dentro il lago nel Parco degli Dei.
I suoi capelli fluttuavano nell’acqua gelida.
Il sangue aveva colorato l’acqua intorno di rosso.
La lancia che lo aveva infilzato era abbandonata sulla neve nel punto in cui l’Estraneo si era sgretolato in piccoli pezzi di ghiaccio.
Regnava il silenzio nel Parco degli Dei. Nessuna vita in quel luogo.
L’unico rumore che si sentiva era quello delle foglie dell’albero-diga che venivano mosse dal vento.
E poi delle voci! Voci portate dal vento. Voci che risuonavano nell’aria come sussurri. Voci che sarebbero state familiari al corpo del guerriero caduto.
“Non morire così lontano dal mare”
Ricorda chi sei e chi non sei”
“Tu sei Theon Greyjoy”
“Il mio nome è Theon Greyjoy”
“E’ principe Theon ora!”
 
Il vento cominciò ad alzarsi più forte creando delle piccole onde nel laghetto.
Qualcosa stava accadendo.
 
Lascia che il tuo servo Theon possa rinascere dal mare come anche tu sei rinato.”
 
Qualche foglia dall’albero si staccò a causa della forza del vento e finì nell’acqua.
 
“Benedicilo con il sale, benedicilo con la pietra, benedicilo con il ferro.”
 
Il vento era così forte che riuscì persino a muovere il corpo che galleggiava nel lago.
 
“Ciò che è morto non muoia mai, ma che risorga più duro e più forte”
 
Un istante dopo gli occhi del figlio di Balon Greyjoy si spalancarono.
Con una spinta quasi disumana il corpo uscì dall’acqua e Theon si aggrappò alla terra ferma rigurgitando l’acqua che pochi secondi prima aveva bevuto quando si era risvegliato.
Tossì per un po’. I capelli sgocciolavano sulla fronte. La cotta di maglia e i pantaloni erano bagnati fradici. Eppure nonostante il freddo Theon non si sentiva congelare. Quando riprese a respirare regolarmente d’istinto si toccò il petto. C’era il buco nell’armatura ma nessuna ferita nella sua carne. Eppure si ricordava benissimo cosa era accaduto…
Lui era morto.
Lui era stato colpito a morte dal Re della Notte… eppure lui era lì. Respirava.
Si guardò intorno e vide solo corpi morti, devastazione e massacro.
Lui non poteva essere lì.
Nella sua vita era arrivato il buio ad inghiottirlo, aveva percepito la  vita che lo abbandonava e volava via dal suo corpo. Eppure…
Cosa stava accadendo?
Era vivo, ma prima era morto... Non poteva essersi immaginato tutto, sapeva benissimo cosa aveva provato.
In lontananza sentì delle voci. Voci di persone che arrivavano accompagnate da fiaccole. Non dovevano trovarlo, almeno non finché non avesse capito cosa stava succedendo.
Doveva tornare a casa, l’unico che avrebbe avuto una spiegazione a tutto ciò era sicuramente suo zio Aeron, doveva scappare e raggiungere al più presto le Isole di Ferro.

*Isole di Ferro, Pyke*
 
“Alziamo tutti il calice in onore di mio fratello Theon, ultimo figlio maschio di Balon Greyjoy, morto da eroe nella battaglia di Grande Inverno. A Theon!”
Yara fu la prima ad alzare il suo bicchiere e a bere.
Tutti gli uomini in quella sala la seguirono “A Theon!”
Le era giunta una lettera proprio quella mattina dove Daenerys le raccontava cosa era accaduto durante la battaglia avvenuta ormai una settimana prima.
A Yara era molto dispiaciuto sentire della notizia della morte del suo ultimo fratello, ma era la regina delle Isole di Ferro, non poteva mostrare segni di debolezza. Aveva deciso così di organizzare un banchetto in onore di Theon la stessa sera, chiamando tutti i Lord delle Isole di Ferro e persino i suoi fidati marinai che con lei avevano navigato fino ad Essos.
Non poteva essere arrabbiata con suo fratello, sapeva che la scelta che aveva fatto l’avrebbe portato dritto tra le braccia del pericolo. Sapeva pure che le possibilità di vittoria erano ben poche. Ma era certa che prima di morire suo fratello aveva dato prova del suo valore e aveva lottato con tutte le forze che aveva in corpo.
Ora il peso della casata e di tutta la sua famiglia ricadeva solo su di lei. Avrebbe dovuto fare tutto da sola da quel momento, aveva grandi progetti e li avrebbe realizzati solo grazie a sé stessa.
Mentre era persa nei suoi pensieri una voce la riportò alla realtà “Cosa hai intenzione di fare con tuo zio Euron?”
Yara si girò verso l’uomo che aveva parlato, suo zio Aeron, il più importante prete del Dio Abissale. “Che domande zietto… Lo voglio uccidere. E lo farò anche per Theon”
“E come? Tu sei qui, lui ad Approdo del Re… Vuoi abbandonare le Isole di Ferro e rischiare che qualcuno te le strappi via di nuovo?”
“Nessuno ci proverebbe… E nessuno qui ha l’intenzione… E poi ci saresti tu”
“Sai che da quando ho donato la mia intera vita al Dio Abissale non conto più”
Il loro discorso venne interrotto dalle grandi porte della sala che si aprirono all’improvviso.
Yara scattò in piedi. Ma ciò che apparve da dietro quelle porte aveva dell’incredibile. Yara non poteva credere ai suoi occhi. Suo fratello Theon era davanti a lei, a qualche metro di distanza, niente ferite, ma soprattutto… vivo.
Tutti gli sguardi erano puntati su di lui. Theon se li sentiva addosso. Forse sapevano già tutto. Forse qualcuno aveva già inviato un corvo.
“Theon?!”
I due fratelli si guardarono ancora per qualche secondo poi Yara saltò sul tavolo e lo scavalcò per correre verso Theon. I due si scambiarono un forte abbraccio.
“Credevo fossi morto! Mi è arrivata una lettera questa mattina da Daenerys… Diceva che eri caduto in battaglia! Allora non è vero, perché me lo avrebbe scritto?”
Theon prese un grosso respiro “Perché è vero…”
“Cosa?”
Il silenzio in quella sala venne riempito dai brusii di sottofondo di tutti gli uomini presenti.
“Cosa è vero Theon!?”
“Che sono morto… O meglio, ero morto, sono caduto in un lago ghiacciato e poi mi sono risvegliato, non ricordo nulla, solo questo, non so neanche quanto tempo sia passato”
“Ma come, non è possibile… i-il Dio Abissale non ha mai resuscitato in questo modo gli uomini di ferro…”
“E’ vero…” intervenne Aeron. “Nessun uomo di ferro resuscita se non è prima stato annegato durante il nostro rito… Ma tu non sei stato annegato”
“No, il Re della Notte mi ha trafitto con una lancia ma… quando mi sono risvegliato non avevo nessuna ferita”
“Ma zio tutto ciò non è possibile, non è mai accaduto!” Yara non capiva, era incredula, eppure non poteva essere un sogno, Theon era davanti a lei e lei lo aveva appena abbracciato.
“Non è mai accaduto perché il Dio Abissale non ha mai voluto, non perché non fosse possibile… Ricordati Yara, il nostro Dio è pieno di sorprese”
Yara non rispose. Guardò gli uomini intorno a loro “Il banchetto è finito, vi prego di lasciare soli me, mio fratello e mio zio”

Solo quando tutti i presenti se ne furono andati, Theon tornò sul discorso. “In tutto ciò… c’è una spiegazione? Zio tu cosa dici?”
Aeron era immobile ad osservare il mare dalla finestra “Sì… potrebbero esserci tante spiegazioni… Magari quello non era il tuo destino, non dovevi morire così giovane a Grande Inverno. Tu per il Dio Abissale avevi tutt’altra storia eppure prendendo quella decisione è come se l’avessi riscritta. Dovevi tornare a casa, qui alle Isole e non combattere per gli Stark… Probabilmente il nostro Dio non ha accettato la tua fine e ti ha riportato in vita, tutto era propizio se sei caduto dentro l’acqua.”
“Quindi zio mi stai dicendo che mio fratello ha un ruolo importante in questa storia? Se il Dio Abissale vuole lui a capo delle Isole di Ferro ti prego dimmelo”
Theon non sapeva come ribattere. Capiva le preoccupazioni di sua sorella e gli sembravano davvero assurde le motivazioni fornite da suo zio.
“Questo cara nipote non posso dirtelo perché non lo so, si vedrà il perché di questa decisione. In ogni modo Theon qualcosa di importante è stato messo in atto e tu sei al centro di ciò”.
Aeron si girò verso di lui “A proposito… Cosa ti ha spinto a combattere per gli Stark e a disubbidire alle volontà del nostro Dio?”
La risposta di Theon non tardò ad arrivare “Perché era la cosa giusta da fare, perché dovevo e volevo ripagare ai torti che ho fatto a quella famiglia… Perché sono legato ad una di loro…”

 
*Qualche giorno dopo*

Theon trovò sua sorella Yara seduta sul molo mentre osservava i suoi fedeli uomini di ferro preparare le navi.
“Qualcosa non va?” Era strano non fosse all’opera anche lei, non l’aveva mai vista così assorta nei suoi pensieri.
“Euron ha attaccato la flotta di Daenerys, le ha ucciso un drago… Ora la nostra regina sta marciando su Approdo del Re e chiede il mio aiuto”
“Quindi stai per partire…”
“Sì, sto per andare ad uccidere nostro zio”
“Vengo con te”
“No” fu secca nella risposta. Si alzò in piedi e guardò suo fratello dritto negli occhi “Non pensarci nemmeno, tu devi rimanere qui a governare le Isole di Ferro in mia assenza”
“E rimanere qui con le mani in mano? Non ci penso proprio!”
Yara fece un piccolo sorriso. In pochi mesi suo fratello era cambiato tantissimo, era tornato da lei rotto, impaurito e perduto. E ora era un guerriero e un principe fiero e coraggioso che aveva sconfitto persino la morte.
“Fidati di me fratellino, ho più bisogno di te qui. E se non dovessi tornare morirei con la consapevolezza che le nostre Isole sono in buone mani… Con te.”
Theon non era ancora convinto. L’idea di rimanere lontano dal conflitto mentre sua sorella affrontava Euron da sola non la poteva accettare.
“Ti prego Theon… Ascoltami e fai quello che ti dico… Resta e fai ciò per cui il Dio Abissale ti ha riportato in vita: regna sulle Isole di Ferro”
Theon abbassò la testa e fece un cenno di accordo. “Va bene, resterò e aspetterò il tuo ritorno mia regina”
Yara gli sorrise “Ciò che è morto non muoia mai”
“Ciò che è morto non muoia mai” le rispose Theon.
“E quando tutto questo sarà finito promettimi che tornerai a Grande Inverno e farai sapere a Sansa che sei ancora vivo”
Theon non le aveva mai raccontato di Sansa eppure a Yara  era bastato poco per capire chi fosse la persona a cui era legato.
“Lo farò”

*Grande Inverno*

Era tutto pronto per la cerimonia che sarebbe iniziata tra pochi minuti. Sansa sarebbe diventata regina del Nord e tutto grazie a suo fratello Bran, ormai Re dei Sei Regni, che ha reso la loro terra indipendente.
Era nella sua camera quando bussarono alla porta.
“Mia Lady, c’è una persona che desidera vederla prima della cerimonia” le aveva comunicato una delle sue serve.
“E chi sarebbe questa persona?”
“Il Re delle Isole di Ferro”
Sansa si illuminò. Era finalmente arrivato.
Proprio quella mattina aveva ricevuto la notizia che non era morto ma era solamente tornato a casa. Non era mai stata così felice in vita sua, proprio qualche settimana prima aveva pianto la morte di colui che amava e il giorno della sua incoronazione le era arrivata una lettera con il sigillo dei Greyjoy. Una lettera in cui spiegava cosa era accaduto quella notte, cosa era accaduto quando era tornato a casa, cosa era successo ad Approdo del Re durante l’attacco di Daenerys, il fatto che Yara fosse morta per le ferite che suo zio le aveva inflitto non prima però di averlo visto morire davanti ai suoi occhi e per finire di come c’era stata una nuova Acclamazione di Re che l’aveva visto trionfante. Il tutto firmato da Theon.
Sansa aveva faticato a crederci eppure la notizia del nuovo Re delle Isole di Ferro aveva fatto il giro dei Regni ed era arrivata anche al Nord.
Ed ora lui era lì fuori che l’aspettava.
“Potete andare” disse alle sue serve “E dite al Re delle Isole di Ferro di raggiungermi qui”
Una futura regina che incontrava un Re in una camera da letto in disordine non era di certo la cosa migliore da fare ma loro non erano un re e una regina qualunque.
Quando la porta si spalancò l’uomo che si trovò davanti non aveva niente che lo facesse sembrare un vero Re se non fosse per una sottile corona fatta di piccoli rami sulla testa. Era sempre Theon, il suo Theon.
E proprio perché non erano un re e una regina qualunque il loro saluto fu un forte e stretto abbraccio, ancora più speciale di quello che si diedero prima della battaglia di Grande Inverno. Nessuno dei due voleva più lasciare andare l’altro ora che si erano di nuovo ritrovati. Theon chiuse gli occhi e si lasciò cullare da quell’abbraccio mentre Sansa iniziò a singhiozzare.
“Mi sembra tutto così incredibile… Riaverti qui accanto a me”
I due si allontanarono e finalmente si guardarono negli occhi. Theon non poté notare quanto fosse meravigliosa Sansa in quell’abito. Come avrebbe potuto lasciarla andare di nuovo?
“E’ tutto assurdo, me ne rendo conto, ma è vero, sono qui” le prese una mano e gliela strinse.
“Perché non me lo hai comunicato subito?”
“Avrei voluto ma ho preferito aspettare che si risolvesse tutta questa situazione, infatti ora sono qui, non sarei riuscito ad aspettare ancora, avevo voglia di rivederti”
“E quanto starai qui?”
“Ancora non lo so, ma non posso fermarmi molto…” ‘purtroppo’ avrebbe aggiunto volentieri.
“Ma io ho bisogno di te, ho bisogno di averti vicino… Tu…” fece un bel respiro “Tu mi hai salvata”
Theon sorrise e scosse la testa “Sei tu che hai salvato me, ti sarò sempre grato, se non fosse per te sarei ancora un’altra persona, se Reek poteva definirsi tale…”
“Mi stai per caso dicendo addio?”
“Ti sto dicendo che ti amerò per sempre ma non posso restare”
Sansa non poteva accettare che il loro rapporto si concludesse così.
“E se ci sposassimo? Se unissimo le casate e i regni?”
“Non potrebbe mai funzionare Sansa… Non posso darti figli… Come potremmo far continuare le nostre casate? Tu meriti di meglio”
Sansa aveva ormai compreso che qualunque cosa avesse detto non avrebbe funzionato per trattenere Theon.
“Mi avevi promesso che saresti tornato da me…” la ragazza abbassò lo sguardo.
“Ed infatti sono qui, non ho intenzione di abbandonarti”
“Ma lo stai facendo… Mi hai appena detto che non puoi restare”
Theon si avvicinò cingendole il viso con le mani “Ho detto che non posso restare ma non che non tornerò mai più a farti visita”
Quest’ultima frase fece nascere in Sansa nuove speranze. Gli mostrò un dolce sorriso.
“Almeno resti per la mia incoronazione?”
“Sarebbe un grande onore”
I due si osservarono per qualche secondo e Theon si chiese se quello non fosse il momento giusto per darle quel bacio che tanto aveva desiderato e sperato in quegli anni. Ma probabilmente se l’avesse fatto la difficoltà che avevano di lasciarsi sarebbe diventata insormontabile.
Decise così di mettere un po’ più di distanza tra loro “C’è un’ultima cosa che ti chiedo Sansa… Vorrei che provassi a parlare con tuo fratello… Intendo col nuovo Re e lo convincessi a concedere l’indipendenza alle Isole di Ferro come ha fatto col Nord. E’ ciò per cui Balon Greyjoy, mio padre biologico ha lottato, è ciò per cui i miei fratelli sono morti, ciò per cui sono stato preso come ostaggio…”
“Parli come se rinnegassi il tuo tempo qui con noi…”
Theon scosse la testa “No, non potrei mai. Se tutto ciò non fosse accaduto non ti avrei mai conosciuta… Ma voglio comunque onorare la mia casata come ho onorato la tua combattendo e morendo. Voglio riuscire in ciò in cui mio padre ha fallito ma senza usare la violenza e senza tentare ribellioni destinate a fallire”, gli scappò una piccola risata pensando a quante volte qualcuno glielo aveva ricordato cercando di deridere la sua casata. Peccato che tutti lo avessero sottovalutato.
“Lo farò, parlerò con Bran”
“Ti ringrazio… Allora ci vediamo fuori tra qualche minuto futura regina”
Theon si avvicinò alla porta ma non fece in tempo ad aprirla che Sansa gli afferrò il braccio e lo fece voltare. Un secondo dopo le labbra di lei erano sulle sue. Theon non si tirò indietro e la baciò con passione. Erano tanti anni che non baciava una donna ma quei baci non avevano mai contato per lui, non li aveva mai dati per amore. Quello che stava dando a Sansa era il primo vero bacio per Theon e se lo sarebbe custodito per sempre perché era certo non ce ne sarebbero stati altri. E lo sapeva anche Sansa nel fondo del suo cuore,  nonostante amasse quell’uomo non avrebbero mai potuto stare insieme. Eppure si sarebbero per sempre amati, un amore che andava oltre l’attrazione fisica e la passione, il loro era un amore profondo, che li avrebbe tenuti legati per sempre nonostante la lontananza, perché si capivano, avevano passato le stesse orribili esperienze e ne erano usciti vittoriosi insieme.
Nessuno più di Sansa capiva ed era vicina a Theon. E nessuno più di Theon capiva ed era vicino a Sansa.
 
 
 Quando Sansa si sedette sul suo trono una spada si alzò prima delle altre. Quella del Re delle Isole di Ferro.
“La Regina nel Nord!”
Ed un coro di voci lo seguì “La Regina nel Nord!”
 
   
 
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