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Autore: QueensOfFandom94    18/06/2019    1 recensioni
Salve. Sono Meramadia94. Come alcuni di voi sanno ho perso le credenziali di accesso al mio vecchio account e la casella di posta con cui mi ero iscritta non esiste più, perciò continuerò ad aggiornare le mie storie su quello nuovo.
Sarah è stata rapita dai fantasmi del suo passato, e in questo frangente scoprirà nuovi elementi riguardo a ciò che l'ha portata dove è adesso e forte di questo ingaggerà battaglia contro chi le ha rubato l'infanzia, e continuerà a lottare contro chi minaccia la pace della sua famiglia e della giustizia.
Genere: Angst, Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Donatello Hamato, Leonardo Hamato, Nuovo personaggio, Raphael Hamato/ Raffaello
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dire che era un combattimento infame era dire poco. 
Sarah, sotto l'occhio vigile di Alisa e Karai, pronte ad intervenire nel caso la giovanissima kunoichi avesse avuto bisogno di supporto, combatteva contro l'uomo che le aveva rovinato la vita. Forse il verbo rovinare era un po' eccessivo... insomma aveva incontrato l'amore della sua vita, ma al contempo l'aveva strappata a forza dalle braccia amorevoli di una madre e di un padre e l'aveva catapultata a forza in un mondo fatto di sevizie e torture per la bellezza di un anno... aveva fatto del male a lei e molti altri bambini per... cosa? Un progetto per proteggere la terra dalle invasioni aliene.
- Sai... ho come l'impressione che la gente non dormirebbe sonni tanto tranquilli se sapesse che si è affidata ad un mostro come te!- fece Sarah parando un colpo con una parata alta e nello stesso tempo mollando un calcio allo sterno del suo avversario. 
- Possibile che non capisci?- fece Bishop rimettendosi in piedi - E' mio preciso dovere mettere in atto le misure necessarie per salvare il mondo.- 
- Ah davvero?- fece Sarah continuando a combattere - Prova a dirlo a tutti quei disgraziati che hai strappato alla vita per trasformarli in mostri.- 
- Cosa vuoi... non si può fare una frittata decente senza rompere qualche uovo.- fece l'agente. 
Sarah lo guardò con un'espressione truce. 
Una volta sola aveva desiderato il sangue di qualcuno.... una volta sola. Quando Leonardo era stato quasi ucciso barbaramente da Shredder ed i suoi accoliti, per puro divertimento.... ed era per questo motivo che Bishop si era accanito su di lei, su dei bambini e chissà su quanti poveri disgraziati.... solo per divertirsi.
Perchè ormai l'aveva capito. Bishop era un uomo che provava gioia ed appagamento non solo quando riusciva a mettere all'angolo qualcuno che lui riteneva meno dotato in tutti i sensi rispetto a lui... ma soprattutto nel vederlo supplicante e piangente, mentre implorava che non gli venisse fatto del male... e non esaudire quell'unica richiesta.
Shredder e Bishop erano uguali. Non si potevano soffrire l'uno con l'altro, ma erano uguali. Merce avariata, da passare nell'inceneritore... marcio da distruggere, prima che infettasse tutto....
Il sentirlo parlare delle vite che aveva rovinato e distrutto come di qualcosa di necessario, sacrificabile per il bene superiore, con tanta nochalance le fece dimenticare il suo proposito di consegnarlo alla giustizia e lasciare che fosse una giuria a decidere del suo destino. 
Per la prima volta.... sarebbe stata lei. Giuria, giudice e boia. 
L'avrebbe ucciso. 
- In tal caso permettimi una domanda....- fece Sarah - come le vuoi le tue spoglie? Strapazzate o all'occhio di bue?-
...
...
...
Karai inarcò un sorriso.
Fino a pochi secondi fa si era chiesta in base a quale logica stesse aiutando uno dei peggiori nemici di suo padre... e perchè avesse riconosciuto a quella ragazzina di essere un ninja migliore di lei.... insomma, era un'adolescente, e non c'era niente di più instabile, insicuro ed incerto di una creatura che non era più bambina ma non era ancora adulta, quindi dire che lei era un ninja migliore... 
Ora però lo ricordava. 
La sua tenacia. La sua testardaggine, il suo continuo imbarcarsi in lotte e crociate da cui lei stessa sapeva benissimo esserci un'altissima possibilità di non uscirci viva.
Sapeva che Bishop l'avrebbe uccisa... eppure era lì. A rendergli tutto quello che aveva passato per colpa sua con tanto di interessi.
'' Andiamo Sarah.... dagli quello che si merita''
...
...
...
Nel frattempo, le tartarughe dovevano fronteggiare un nemico molto pericoloso. L'ultima creatura di Bishop. Un suo clone ( che se si poteva era anche più inquietante dell'originale e più brutto dei cloni di Shredder) che era più agile di tutti loro messi assieme. Infatti, il suo DNA era stato sviluppato dalla combinazione del loro DNA mutato che Bishop aveva sottratto loro poco tempo prima. 
- Leo, noi lo teniamo occupato.- fece Raffaello - tu pensa a fare quello che ha detto Sarah.-
- Ma...- 
- Ubbidisci e zitto.- fece Raph scagliandosi su quella specie di mostro.
- Fai come dice Raph, Leo.- fece  Don.
- Ce la possiamo fare.- fece Mik - Hai sentito il comandante, no?- fece Mik con un occhiolino.
Leo annuì.
Tempo prima le aveva fatto una promessa: che le sarebbe stato vicino, quando sarebbe arrivato il momento di affrontare Bishop, lei avrebbe assunto il comando. Lui invece sarebbe stato il suo secondo. 
Non perchè Sarah aveva minacciato chissà cosa o perchè le fosse presa la voglia di comandare... perchè era giusto. 
Ricordava ancora la sera in cui Shredder aveva provato a portarlo dalla sua parte con moine e complimenti e la sera in cui dopo aver subito una disfatta terribile, avevano  deciso di dare l'assalto alla roccaforte. Lei era stata al suo fianco, pronta a sostenerlo ed appoggiarlo nelle sue decisioni. 
Ora toccava a lui.
Lasciò che i suoi fratelli combattessero contro la nuova creatura che l'ingegno malato di Bishop aveva concepito, il leader iniziò ad avventurarsi per i meandri di quel laboratorio sotterraneo alla ricerca di Jake.
Lo trovò in quella che pareva una specie di sala operatoria.
Era legato ad un lettino e pareva spaventato a morte.
- Jake....?- fece Leo.
- Si....E tu chi diavolo....- fece Jake respirando affannosamente mentre Leo afferrava un bisturi - No, per favore....- 
- Calmo.- fece Leo iniziando a recidere le cinghie - Sono qui per aiutarti.- 
- Chi sei?- fece il biondo cercando di respirare normalmente. 
- Mettiamola così: la persona a cui tengo di più  al mondo mi ha chiesto di salvarti.... e non c'è niente che non farei per lei.- fece Leo finendo il suo lavoro aiutandolo a mettersi seduto sul lettino - Stai bene?- 
Jake annuì, tremante.
- Ehy.- fece Leo - Guardami. Non so cosa ti abbia fatto Bishop e cosa tu ci faccia qui, ma l'incubo è finito.
- ATTENTO!!!- urlò Jake. 
Leo si voltò e fece appena in tempo per vedere uno degli sgherri di Bishop dargli uno spintono. Cadde all'indietro sul tavolino degli strumenti chirurgici.
L'uomo afferrò un coltello e iniziò a cercare di colpirlo. Leo schivò i colpi abilmente.
- LA SIRINGA!- urlò Jake - E' NOVOCAINA!-
Leo la afferrò e la piantò nel collo del suo assalitore.
L'anestetico fece subito effetto e il suo aggressore crollò, svenuto.
A quel punto il ninja usò il bisturi per slegare il ragazzo.
- Andiamo. Mi sa che hanno bisogno di tutto l'aiuto che possiamo dar loro.- fece abbrancandolo. 
...
...
...
- Ma perchè non ti arrendi?- fece Bishop dopo averla messa all'angolo. Sarah iniziava ad accusare la stanchezza e a sentire il sapore ferroso del suo stesso sangue invaderle la bocca - Sei solo un orfanella. Ok, tu e i tuoi amici siete riusciti in imprese notevoli ma contro di me non puoi nulla. 
Non ti dimenticare: io sono il tuo creatore.- 
Dopo un minuto di silenzio che pareva interminabile, Sara trovò la forza di rispondere  a quella velata insinuazione - No.-
Bishop voleva insinuare che lei era un mostro, che non sarebbe mai venuta al mondo se LUI non avesse creato un ibrido femmina per far si che si accoppiasse con un umano... ed in parte era vero. Ma non era un mostro, nè tantomeno una pedina nelle sue mani... da quando aveva scoperto la verità era andata in crisi, arrivando fino al punto di non riuscire a muovere nemmeno un muscolo in un combattimento.... lo aveva pensato. Di essere un abominio, la causa della morte dei suoi genitori ed il senso di colpa che aveva provato quando aveva realizzato che chi aveva cercato di dissezionare i suoi fratelli e l'amato era lo stesso che aveva letteralmente plasmato la sua vita l'aveva quasi divorata. Ma ora era tutto diverso. Ora sapeva.
- Io non sono una tua creatura. Mi hai fatto esistere forse, la storia finisce lì.- fece Sarah rialzandosi - Sono in grado di combattere, di scegliere, e soprattutto di essere umana. L'unico mostro che conosco è quello che non conosce nessuna pietà.
Sei tu quel mostro. Non io, non Leo e gli altri...sei solo tu. E raramenti i mostri vincono...- nel dir così gli fece cenno di guardare.
I suoi fratelli erano riusciti ad uccidere la creatura, ultima creazione di Bishop, in una bio-sospensione prima di annientarlo completamente dandogli una violenta scossa elettrica.
- NO! IL MIO SLAYER!- gridò Bishop basito e arrabbiato.
- Come dicevo... il male non vince mai.- fece Sarah.
Bishop, completamente fuori di sè la afferrò per il collo, stringendoglielo minacciando di spezzarle l'osso del collo con il solo scopo di buttarla di sotto. Il cortocircuito aveva fatto scoppiare un incendio che cresceva a vista d'occhio. 
Sarah si aggrappò alla ringhiera cercando di non cadere, mentre cercava disperatamente l'aria che le veniva negata.
- SARAH, PRENDI AL VOLO!!!- fece Karai tirandole un pugnale. 
Sarah lo afferrò e con tutta la forza che aveva glielo piantò nello sterno. 
Bishop divenne ancora più terreo in volto di quanto non fosse e mollò la presa sul collo della ragazza, ma cadendo verso il basso la trascinò con sè.
- NO!- fece Alisa. 
- Oddio...- fece Karai sbiancando.
Ormai mancavano pochi secondi all'impatto. Poi della giocane kunoichi non sarebbe rimasto altro che un cadavere spezzato e martoriato.
...
...
...
- NO!- le sembrò di sentire la voce di Leonardo nei suoi ultimi secondi di coscienza. La mora sorrise. Anche se era un urlo disperato, pieno di rabbia e paura... era felice di andarsene con la voce dell'uomo che aveva amato di più nella testa. 
Un po' le dispiaceva.
Lasciare i suoi fratelli, i suoi amici, la sua vita, i sogni che non avrebbe più potuto realizzare, le speranze...
E lasciare lui.
Leonardo Hamato. Una creatura che nemmeno sarebbe dovuta esistere, se non in qualche film di fantascienza, ma che invece per fortuna esisteva ed aveva reso la sua, nel momento più buio, incredibile e fantastica.
Lasciarlo era la cosa più terribile... ma almeno sarebbe rimasto vivo.  In fin dei conti... come avevano già capito da tempo, non c'era un futuro su quella terra, per loro.
'' Magari ci andrà meglio nel prossimo...''
- Su, non essere così melodrammatica.-
La ragazza si riscosse dal torpore in cui era caduta. Pensava di essere atterrata, di avere ogni singolo osso del corpo spezzato per non dire polverizzato, piena di ferite e lesioni interne... invece era tra le braccia dell'unica persona che aveva amato.
Leo era scattato all'ultimo secondo per salvarla da quell'atroce destino malgrado attorno a lui, tutto stesse prendendo fuoco.
 - Stai bene?!- fece il mutante  tenendole il viso con le mani che tremavano di paura.
Sì, paura.
Lui non aveva mai avuto paura di niente in tutta la sua vita... persino la morte o il rischio di non rivedere mai più un'altra alba aveva sempre accettatto e di buon grado anche.
Ma ora che l'aveva trovato...l'amore... quello vero... l'idea di vivere altri mille anni senza Sarah  al suo fianco lo atterriva.
- Sì... sto bene.''- lo rassicurò lei con un sorriso -grazie a te.-
Il mutante la prese tra le sue braccia e per un attimo i due si persero in un bacio appassionato, per festeggiare la loro riunione. Per un attimo entrambi avevano seriamente temuto di non rivedersi mai più.
Ma dato che alla fine si erano ritrovati... forse era un segno che il destino ancora non si era stancato di loro.
- Ehm... - fece la voce scettica di Raph riportandoli alla realtà -no, dico...-
-... se volete torniamo più tardi.- concluse Mik ridacchiando.
Sarah  corse subito ad abbracciare i fratelli e le amiche. 
Poi toccò a Jake.
- Stai bene?- 
Il ragazzo annuì. 
- Ragazzi... qualcuno mi spiega cosa è successo?- chiese Donatello che per la prima volta in vita sua aveva più domande che risposte.
Sarah annuì.
- Vi spiegherò tutto in un posto più sicuro... ora è meglio andarcene da qui.- 
Il laboratorio stava crollando. Le tubature si stavano rompendo e l'acqua stava velocemente riempendo quel buco. 
- VI PENTIRETE AMARAMENTE DI QUELLO CHE AVETE FATTO OGGI!!!- fece la voce di Bishop. Sarah strabuzzò gli occhi. 
- No... è impossibile.... gli ho trafitto il cuore!-  fece la kunoichi, salvo poi ricordarsi che quell'uomo non poteva avere un cuore.
Aveva trafitto un punto in cui non c'era niente. 
- Maledetto...- fece Sarah salendo le scale per risalire il tombino da dove Bishop era scappato seguita a ruota da tutti gli altri.
Quando risalirono in superficie però, l'agente era già sparito.
- Maledetto...- fece Sarah.
Leo le poggiò una mano sulla spalla - E' fuggito, ma gli hai inferto un duro colpo. E cosa più importante, noi ti abbiamo ritrovata.- 
Sarah annuì. 
- Glielo ABBIAMO inferto.- fece Sarah - Non sarei qui se non fosse stato per voi.
Per tutti voi.- fece guardando Karai.
...
...
...
Tornarono a casa la sera stessa. Subito dopo aver affidato Jake alle cure di April e riportato Ashton a casa sua. Ovviamente dopo avergli cancellato la memoria su quella sera e tutto quello che riguardava Sarah.
Splinter abbracciò la figlia che credeva di aver perduto come se non l'avesse vista da oltre venti lunghi anni. 
E la sera stessa, la giovane raccontò agli amici e alla famiglia quello che aveva scoperto su sè stessa, i suoi genitori... e il povero Jake. Di come fossero stati loro malgrado, coinvolti in un progetto che mirava a farli diventare spietati assassini.
E di come i suoi genitori, nel disperato tentativo di salvarla, fossero morti e spinto Bishop a freddare senza pietà venti ragazzini innocenti. 
- Un altro valido motivo per ammazzarlo quando mi capita a tiro.- fece Raph.
- E tu...- fece Don rivolgendosi alla sorella - tu come stai?- 
- Come volete che stia... ho scoperto che sarei dovuta diventare un'assassina... che senza il volere di un mostro non sarei nemmeno venuta al mondo... però so anche che il diritto di scegliere è mio per diritto di nascita.
E non gli permetterò di rubarmi altro tempo.- avrebbe continuato a combattere e fare quello che le veniva meglio, ovvero il ninja. Avrebbe conservato il suo carattere, i suoi ideali e i suoi valori. 
Avrebbe dimostrato a Bishop che niente, nemmeno la consapevolezza della sua esistenza l'avrebbe cambiata.
Sarebbe tornata a scuola, dai suoi amici, dai suoi progetti, dalla sua famiglia e dal suo fidanzato. 
'' Tu forse no... ma io ce l'avrò una vita'' 
   
 
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