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Autore: 33NaLu33    19/06/2019    2 recensioni
Questo è in assoluto l'ultima occasione per Natsu, se verrà espulso anche questa volta saranno guai, dei guai veramente grossi, ma il problema è proprio questo per il ragazzo, lui e i guai sono letteralmente una cosa sola.
Suo fratello l'ha messo in guarda: non deve aiutare nessuno, eppure quando un improbabile bionda finirà sul suo cammino i disastri si susseguiranno uno dopo l'altro.
-*-
-No- sbotta esasperata. –Devi aiutarmi a trovargli una ragazza-
Sollevando le sopracciglia la guardo allibito: -Vuoi che faccia Cupido? – le chiedo scettico –dico, mi hai visto? –
[...]
-Come si chiama tuo fratello? – le domando alla fine.
–Si chiama Gray, Gray Fullbuster-
[AU] [scolastica con un pizzico di fantasy] [Nalu, Gale, Gerza, Gruvia e tante altre]
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajeel/Levy, Gerard, Gerard/Erza, Gray/Juvia, Mavis, Natsu, Natsu/Lucy, Zeref, Zeref/Mavis
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Bugie e Verità
 





 
-Natsuuu? -
Sollevando lo sguardo dal mio libro di testo lo focalizzo sull’orologio appeso alla parete. Le lancette indicano le sette e sette minuti di sera segno che la persona che sta urlando il mio nome non è altri che Lucy.
Non che mi aspetti Zeref a quest’ora; di fatti è decisamente troppo presto perché lui torni a casa.
-Natsu? - urla di nuovo confermando i miei sospetti. Ha una voce veramente dolce penso chiudendo il libro con un gesto della mano.
-Si-  urlo di rimando iniziando a stiracchiarmi. Tutto questo studio finirà per uccidermi, medito. Non sono mai stato uno studioso, e anzi, che ci arrivi alla sufficienza è in assoluto un vero e proprio miracolo eppure per quest’anno scolastico Zeref mi ha minacciato, imponendomi di fargli vedere sera per sera, ogni volta che è a casa si intende, i compiti per il giorno dopo. Come pena in caso di mancato adempimento: l’evirazione. Mio fratello decisamente non è uno che va per il sottile, e pensare che la scuola è iniziata meno di una settimana fa!
Sinceramente non so se sono più contrariato per il fatto di essere stato minacciato da Zeref o per il fatto che ci abbiano assegnato così tanti compiti già da ora.
 
-Ti stai facendo qualche lavoretto di mano? – grida attirando di nuovo la mia attenzione.
Cosa?
-Cosa? - chiedo sconvolto. Sicuramente avrò capito male.
-Ti stai facendo una seg…-
-Santo dio, no- la interrompo allibito come poche volte in vita mia -perché mai dovrei farmene una? A quest’ora poi? –
-A quanto pare casa tua non è l’unica coi colori peggio assortiti. –spiega- Ti dico solo che i tuoi vicini ci stavano dando dentro come ricci-
Passandomi una mano tra i capelli cerco di trattenere inutilmente un sorriso.
-Nessun lavoretto di mano- la prendo in giro –via libera-
-Dove sei? – chiede. Questa volta la sua voce è più vicina. Starà sicuramente girando a vuoto nell’atrio cercando di capirlo.
-Qui-
-Qui dove? –
-Soggiorno-
-Come se sapessi dove accidenti è il tuo soggiorno- risponde di getto facendomi ridere.
-L’ingresso l’hai trovato senza problemi- osservo allegramente incamminandomi verso di lei.
-L’ingresso è dietro la porta principale, non ho potuto mancarlo-
-Come darti torto- affermo uscendo nell’atrio e ritrovandomela davanti. Fermandomi la fisso come se non la vedessi da mesi e non da solo poche ore. Oggi, tra basket e cheerleader è stato un vero disastro, eppure, ripensandoci adesso, non mi divertivo così da un bel po’ di tempo. Il solo ricordarmi la faccia che ha fatto il tipo di nome Elfman quando gli ho passato la palla per sbaglio mi fa sbellicare dalle risate.
 
-Casa molto modesta- ironizza sorridendo dopo avermi guardato intensamente a sua volta.
-Da cosa lo avresti dedotto? -
-Ah, non saprei proprio…- afferma ticchettandosi il dito sulle labbra rosse –forse dal fatto che per vederla tutta bisogna prenotare un intero giro turistico-
-Il prossimo passa sabato- scherzo.
-Devo aspettare due giorni? – si imbroncia teatralmente girando la testa di lato e incrociando le braccia il petto rimarcando ancora di più la scollatura. –Uffa-  
Doveva proprio passare a miglior vita con addosso questi vestiti aderenti? Penso perdendo il filo dei miei pensieri, impalandomi a fissarle il seno.
-Sul serio devo aspettare fino al week-end? – chiede questa volta esitante aprendo un occhio. Di scatto distolgo subito lo sguardo da lei per evitare di essere beccato in flagrante. Evidentemente ha preso il mio mutismo come una risposta affermativa alla sua domanda.
-No- torno a scherzare –vieni ti faccio fare un giro-
L’ingresso non è niente di che, su un lato della porta principale c’è un attaccapanni, mentre sull’altro una scarpiera. Appese su dei ganci inchiodati al muro invece, ci mettiamo, per non perderle in giro per casa, le chiavi sia della proprietà che delle macchine.
Alcuni quadri raffiguranti paesaggi e alcune piantine esotiche abbelliscono il tutto.
-Di là ci sono la cucina e la sala da pranzo…- dico indicando l’entrata priva di porta alle sue spalle, Senza nemmeno aspettare che io finisca il discorso, sorridendo, si volta e si incammina nella direzione in cui punta il mio dito. Provando a non soffermarmi sullo svolazzare della sua gonna la seguo a mia volta a pochi passi di distanza.
 
-Woow – esclama sorpresa dall’evidente contrasto tra l’ingresso e la cucina –lussuoso- afferma imbambolandosi davanti agli elettrodomestici di ultimissima generazione, l’isola in marmo circondata da sgabelli e la sontuosa tavola rettangolare al centro del grande, per non dire enorme, open space.
-Io lo definirei: dai toni moderni-
Sollevando un sopracciglio mi fissa scettica.
-Parole della venditrice- faccio spallucce giustificandomi.
Sta per dire qualcosa, molto probabilmente per chiedermi cosa ci fa uno come me in una casa come questa, quando un sonoro miagolio la distrae e attira la nostra attenzione.
Acciambellato sul tavolo, Happy, si sta stiracchiando sulle zampe posteriori.
-Hai un gatto- esclama Lucy con la voce che è un misto tra una domanda e un’affermazione. È sorpresa del fatto che ho un animale?
-Si chiama Happy- rispondo senza rimuginare troppo.
-È blu- lo indica allibita.
Come preso in causa, cosa effettivamente vera, Happy salta giù dal tavolo avvicinandosi velocemente a noi per poi strusciarsi languidamente contro i piedi di Lucy.
-Lo sto toccando- urla allibita per la sorpresa. Il fatto che non sia saltata via per lo spavento e la novità, è decisamente un ottimo inizio.
-Tecnicamente è lui che sta toccando te-
-Com’è…- si interrompe intuendo la verità.
Possibile? Concludo la frase lasciata in sospeso nella mia mente.
-È morto, vero? – chiede accovacciandosi per accarezzarlo.
-Si, è un gatto fantasma-
-Una cosa del genere è fattibile? – domanda alzando lo sguardo verso di me.
-Certo, come le persone a volte anche gli animali morti all’improvviso o di morte violenta possono rimanere da questa parte-
-Povero- sussurra grattandogli la testa mentre Happy, evidentemente felice, fa le fusa approvando il trattamento –sai come è successo? –
-Purtroppo si. È morto annegato nella vernice in una delle aziende che la produce a Crocus. Per l’accaduto l’imprenditore ha dovuto fermare la produzione per ore e in città non si parlava d’altro-
-Crocus? -
-Vivevamo lì prima- affermo cupamente. Raccontare questa storia mi da sempre l’amaro in bocca –L’ho trovato la notte stessa fuori dall’edificio, da allora è rimasto sempre con me…-
-A parte quando vieni a scuola- dice sovrappensiero.  
-A parte la scuola, si- rispondo accennando un sorriso.
 
Dal modo in cui Happy si è sdraiato sulla schiena per farsi accarezzare la pancia posso dire con certezza che Lucy gli piace. Bravo gatto.
-Ogni volta che io e Zeref cambiamo casa o città ci segue-
-Sei proprio un gattino fedele- sussurra Lucy coccolando Happy in ogni modo possibile mentre una strana sensazione di gelosia mi pervade.
Non essere ridicolo Natsu mi rimprovero.
Perché dovrei mai essere geloso del mio…?
-Era blu- esclama d’un tratto Lucy sorprendendomi e smettendo di accarezzare il pelo al piccolo gatto, ricevendo per di più, miagolii di protesta da parte di quest’ultimo.
-Cosa? – domando interdetto.
-La vernice. – specifica -Era blu-
-Purtroppo si. –rispondo cercando di scrollarmi di dosso la tensione di quest’argomento. In fondo non è colpa di nessuno se Happy è morto. È stato un incidente… Un increscioso incidente. -Dai vieni- la esorto lasciando cadere l’argomento. -C’è ancora molto da vedere -
 
-Possiamo portarlo con noi? – chiede Lucy voltandosi a guardarmi e facendo gli occhioni dolci.
-Certo, anche se ci seguirebbe da solo- sorrido vedendola prendere Happy in braccio per poi seguirmi di nuovo all’ingresso.
 
-Di sopra ci sono le camere- affermo indicando le sontuose scale che si affacciano alla porta principale e portano al secondo piano della proprietà.
-Mentre davanti a noi c’è il soggiorno- concludo puntando dritto in questa direzione superando l’entrata senza porta,
prima che lei possa anche solo pensare di imboccare la strada per il piano di sopra.
 
-Dai toni moderni- sorride Lucy scrutando la televisione a muro sospesa sopra al camino di marmo, il divano nero a L che circonda il tavolino di vetro, gli scaffali pieni dei libri tanto amati da Zeref e l’inconfondibile quanto unico pouf rosso che mi porto dietro sin dai tempi del mio nono compleanno.
-Hai anche una piscina! – urla fiondandosi verso la vetrata che si affaccia sul cortile posteriore. Essendo ancora agli sgoccioli dell’estate il sole ha iniziato a calare solo adesso facendole vedere chiaramente l’esterno. Con un sussulto sposto lo sguardo su di lei, che ammaliata, sta fissando la piscina come se non ne avesse mai vista una in vita sua.
-Si, a quanto pare era compresa nel prezzo- scherzo avvicinandomi a lei.
-Non sai cosa non darei pur di potermi fare un bagno- sospira abbassando la testa mentre un velo di tristezza mai espressa pervade la stanza e la conversazione.
-Non ne hai più bisogno- le faccio notare cercando di rallegrare e alleggerire la tensione crescente.
-Così come non ho più bisogno di mangiare, di bere o di dormire- mormora demoralizzandosi ulteriormente. Accidenti! –mi manca il sapore del cibo. Se avessi saputo com’è non poter assaggiare più niente avrei fatto meno la schizzinosa in vita. Non che non mangiassi, solo che ripensandoci adesso avrei voluto… provare più cose…- rimugina tra se e se sovrappensiero accarezzando ripetutamente il piccolo Happy. Stranamente qualcosa mi dice che non si riferisce solo al cibo.
-Inoltre ora un singolo minuto dura un’eternità. Non poter dormire all’inizio era divertente, ma adesso? Adesso è solo snervante… -
-Lo capisco- rispondo sinceramente, e anche se di solito cerco di evitarli i drammi perché non sono decisamente bravo a consolare le persone, non posso far altro che empatizzare con Lucy.
-Cosa c’è? – sorride timidamente lanciandomi un’occhiata –soffri di insonnia? -
Magari fosse insonnia penso sorridendo comunque a mia volta. Vedere che riesce a trovare il lato positivo anche in questa situazione, o meglio, della sua situazione mi riempie di un orgoglio mai provato prima.
Da quando ho iniziato a vedere i fantasmi mi sono imbattuto in ogni tipo di persona: quello che non si rassegna, quello che vuole vendetta, quello che si diverte troppo in questo piano della realtà e non vuole passare oltre, l’amante mollato o tradito… quello che vuole dare un ultimo saluto, quello che vuole rivelare un segreto celato per troppo tempo, quello che si pente per le sue azioni in vita e cerca solo il perdono… Per la maggior parte sono ultimi desideri o conti in sospeso che riguardano solo ed esclusivamente chi li esprime, un modo finale per poter avere qualcosa che non hanno mai potuto avere in vita.
 
È anche vero però che queste persone sono spaventate dalla propria condizione: chi è morto in modo improvviso o violento di solito lo è spesso, rendendo più difficile potervici comunicare. Anche perché la maggior parte delle volte lo smarrimento lascia il posto alla rabbia e di conseguenza le motivazioni che spingono questi fantasmi a restare sono sempre le stesse. Riducendo tutto a un mero quanto futile tentativo di redenzione.
 
Lucy invece è diversa.
Non so com’è diventata un fantasma perché di base non c’è mai ancora stata l’occasione di tirare in mezzo l’argomento, eppure, pur essendo morta giovane, in tutti questi giorni non ha mai chiesto niente per se stessa, mettendo suo fratello al primo posto. Non mi ha perseguitato costringendomi ad aiutarla; e anzi, dopo la rissa con Elfman ha insistito affinché il nostro accordo si sciogliesse.
Anche se non la conosco da molto, in effetti quasi per niente, è la prima volta che mi succede una cosa del genere.
 
-Allora questo film? – mi esorta attirando la mia attenzione e cambiando argomento. Senza protestare punto un dito dietro di me indicandole la televisione. Sullo schermo a caratteri cubitali la scritta: fifty shades of grey. Molto probabilmente non l’avrà notata prima perché troppo impegnata a esaltarsi per la piscina.
-L’hai già iniziato? – protesta lanciandomi uno sguardo accusatorio.
-No, l’ho solo messo. È in pausa- spiego avvicinandomi al divano.
-L’hai trovato in tv? – chiede sorpresa seguendomi a pochi passi di distanza e guardandosi attorno ammaliata per poi bloccarsi davanti a uno degli innumerevoli scaffali pieni di libri appartenenti a Zeref. Forse qualcosa in particolare avrà attirato la sua attenzione.
-No, l’ho scaricato dal computer- rispondo semplicemente senza capire quale sia il problema.
-Fammi capire bene… - si volta scrutandomi e lasciando perdere i libri –hai acceso il pc, hai cercato il film, l’hai molto probabilmente scaricato da siti illegali, hai preso una chiavetta USB, c’è l’lai passato dentro, hai messo la chiavetta alla tv, hai fatto partire il film per metterlo subito dopo in pausa ed hai aspettato fino ad adesso? –
-Siii? –
-E non era più facile guardarlo direttamente dal computer? –
-Ah…-
-Si, ah – sorride trattenendo molto probabilmente le risate. Attraversando il divano come se fosse aria lancia un’occhiata ai libri di scuola sparsi per tutto il tavolino, ma saggiamente evita di fare commenti.
-L’importante è guardarlo, no? – chiedo osservandola a mia volta. La luce ormai arancione tendente al rosso, a causa del tramonto, che viene da fuori la circonda risaltando ancora di più i suoi lunghi capelli biondi.
Annuendo sovrappensiero sposta l’attenzione sulla televisione perdendo di colpo tutto il suo buon umore. Piegandosi in avanti lascia andare Happy, che subito salta e si acciambella sul divano.
-Cosa? – domando seguendo il suo sguardo che mi rendo conto non punta verso lo schermo della tv. In silenzio e con aria seria fissa le foto incorniciate e appoggiate sopra il camino.
Avvicinandosi ancora di più le scruta a una a una con estrema attenzione.
-Hai lo sguardo- mi precede lasciandomi interdetto.
-Quale sguardo? – chiedo ancora più confuso guardo a mia volta quello che guarda lei. Su tutte le foto ci siamo solo io e Zeref ritratti in diversi momenti nel corso degli anni. A me sembrano delle immagini normalissimi e provando a concentrarmi con scarsi risultati cerco di capire inutilmente a cosa si riferisce. 
-Lo sguardo da: sono orfano e disperato- commenta girando la testa verso di me.
-Non sono disperato- prosteso. 
-Ma sei orfano-
-E tu che ne sai? – domando sulla difensiva. Non mi è mai piaciuto parlare di me stesso o del mio passato anche perché ogni qualvolta viene fuori tutti intorno a me iniziano a guardarmi con pietà, ed è una cosa che decisamente non sopporto e di conseguenza cerco di nascondere. Il fatto che Lucy ci sia arrivata così facilmente mi provoca emozioni contrastanti.
-Quando ieri hai parlato con Mavis le hai chiesto di non chiamare tuo fratello- spiega fissandomi con i suoi penetranti occhi nocciola -All’inizio non ci avevo dato peso, ma perché tra tutti la preside avrebbe dovuto chiamare proprio lui? –
-Una coincidenza- svio il discorso.
-Oggi… -continua imperterrita –Anzi, prima, hai detto che ogni volta che tu e Zeref cambiate casa, Happy vi segue. Non hai minimamente menzionato i vostri genitori-
-Forse lavorano troppo e…-
-In più…- mi interrompe indicando le foto–riconoscerei quello sguardo ovunque-
-Non puoi… -
-Capire? – domanda abbassando lo sguardo e la mano. Ecco che sta per arrivare la pietà penso preparandomi all’inevitabile.
 
-Sono scappata di casa undici volte prima che i servizi sociali si decidessero a togliere la mia custodia a mia padre- afferma sconvolgendomi.
-Cosa? – domando prima di potermi fermare.
-Lo conosco molto bene quello sguardo- continua facendo un cenno verso le foto –l’ho rivisto per anni allo specchio-
-Scappavi di casa a causa di tuo padre? – chiedo cercando di capire il significato delle sue parole mentre un brutto presentimento mi pervade.
-Si-
E anche se sono il primo che non vuole ricevere questo tipo di domande non posso fare a meno di porgergliela: -Perché? –
-Dopo la morte di mia madre, papà era diventato freddo, assente, distante- risponde dopo un breve silenzio –avevo otto anni e a quel tempo scappare di casa mi era sembrata l’idea migliore-
-Insieme a Gray? –
-No, Gray l’ho conosciuto dopo- dice stupendomi ancora di più –Quando sono finita in orfanotrofio dopo l’ennesima fuga Gray era lì già da tempo -
-Gli vuoi molto bene- affermo non sapendo che altro aggiungere e non volendo infierire facendo ulteriori domande, infondo lei a me non le ha fatte. Non sono decisamente bravo a consolare, e ora, sapendo che capisce cosa provo penso che ricevere l’ennesima quanto futile frase di pietà non le farà molto piacere.
-Si- sorride ripensando molto probabilmente a qualche ricordo felice -Dai, è decisamente ora di guardare questo film- cambia discorso scuotendo la testa.
 
Non penso smetterò mai di stupirmi nel vedere quanta forza d’animo lei abbia, e prima che possa anche solo fare un passo avanti per dirigersi verso il divano la stringo in un abbraccio. Sorpresa sussulta tra le mie braccia.
Di solito non lo faccio. Non ho problemi con il contatto umano eppure in questa forma ogni cosa è semplicemente amplificata dal massimo. Riesco a sentire tutto: dal suo respiro trattenuto al brivido che le percorre la schiena su fino alle spalle. In silenzio, dopo un momento di totale smarrimento e incredulità, Lucy ricambia infine l’abbraccio.
 
-Penso che tu sia un pervertito- sussurra appoggiando il mento sulla mia spalla stringendomi a sé più forte.
-Perché? – chiedo interdetto –Juvia non ti avrà mica contagiata spero-
-No, lei non c’entra, ma ti faccio notare che stiamo per guardare un pseudo-porno e proprio per l’occasione hai decido di potermi toccare-
-Come fai a dire che lo decido io? – domando non riuscendo a trattenere un sorriso.
-L’ultima volta mi hai presa di sorpresa, ma fidati sulla parola quando ti dico che sono un’ottima osservatrice-
Scoppiando a ridere le passo la mano sulla schiena: -dalla velocità con cui hai dedotto la verità sui miei genitori non mi stupirebbe-
-Bene, perché ho già una teoria a riguardo- ridacchia a sua volta.
-E sarebbe? – chiedo curioso.
-Magari te la svelo più avanti, ma sono sicura di essere sulla buona strada- mi stuzzica, e anche se non posso vederla in faccia so che sta sorridendo. –Solo una domanda: come avresti intenzione di far partire il film? -
-Sei su una buonissima strada - mormoro invece con un sorriso da orecchio a orecchio al contempo felice e sorpreso della rapidità con cui deduce le cose. In questa forma è vero che sono nella stessa situazione di Lucy, cioè intangibile e incorporeo, eppure… -Nel corso degli anni ho imparato alcuni trucchetti-
-Dei trucchetti, eh? –
-Magari te li svelo più avanti- riprendo le sue esatte parole facendola ridere.
-Ci conto- sussurra allegra.
 
Dopo un momento di totale calma e silenzio sto per tirarmi indietro e proporle di inizialo veramente questo benedetto film prima che si facciano le tardissimo di notte, ma appena accenno a muovermi lei mi afferra le spalle trattenendomi.
-Un altro momento- mormora –sei così caldo… cioè…- ritenta imbarazzata –sembri così vivo-
-Ti svelo un segreto- sorrido –anzi, due: io sono vivo. E anche tu sei calda… cioè… sembri cosìììì viva- le faccio il verso beccandomi un pizzicotto sulla schiena. A quanto pare la mia perfetta imitazione non è stata affatto gradita sorrido tra me e me.
-Sei un idiota- ride pronta a darmene un altro.
-Lo penso anch’io- afferma una voce alle nostre spalle facendomi gelare il sangue nelle vene.
Cazzo.
-Cazzo-
Voltandomi di scatto ritrovo, all’entrata del salotto, mio fratello in piedi a braccia incrociate che con occhi glaciali mi guarda serio, e accidenti, se lo sguardo potesse uccidere io starei collassando sul pavimento.
-E la tua amica poco viva qui presente chi è? –
-Zeref- affermo mettendo le mani avanti –non è come sembra-
-Ah no Natsu? – chiede ironico avvicinandosi –quindi non sei tu questo davanti a me che sta baciando la bionda e guardando cinquanta sfumature di grigio? -
-Si, sono io, ma non la stavo baciando e nemmeno guardando il film-
Alzando un sopracciglio scruta il titolo alla televisione.
-È in pausa- mi giustifico –nemmeno iniziato-
-Io sono Lucy – si presenta invece quest’ultima ripresasi dell’imbarazzo. Sono assolutamente sicuro che se potesse ora sarebbe rossissima.
Ignorando la bionda l’attenzione di Zeref si fissa su di me.
-Cosa ti avevo detto? – chiede lui con aria glacialmente minacciosa.
-Che la cena era nel frigo? –
-Natsu…- mi ammonisce. A quanto pare non è in vena di scherzi non che di solito lo sia ovviamente.
-Che non dovevo aiutare nessuno- mi arrendo alla fine.
-Si, e? -
-E che dovevo starmene alla larga dai guai-
-E cosa hai fatto? –
-Esattamente il contrario-
Con un sospiro che definirei di delusione scuote la testa facendo ondeggiare i lucenti capelli neri: - me lo avevi promesso-
-Lo so e mi…-
-Non è stata colpa di Natsu- afferma Lucy mettendosi in mezzo, zittendo me e sorprendendo impercettibilmente Zeref –Gli ho chiesto io di aiutarmi a trovare una ragazza per mio fratello, ma lo giuro che non finirà più in altri guai-
-Oh ma davvero? Mi ha telefonato Mavis prima raccontandomi tutto quello che è successo oggi durante i provini-
-Da quando la chiami per nome? – chiedo pentendomi subito dopo della mia lingua lunga –volevo dire… che ti ha detto? –
-Se tu non finissi nei guai un giorno si e quello dopo pure lei non avrebbe motivo di chiamarmi ogni cinque minuto- afferma guardandomi storto – In più, come precedentemente concordato, dovrai pulire tutti i bagni dell’istituto per un mese intero-
-Bleah – mormora Lucy beccandosi una mia occhiataccia di rimando. -Che c’è? - bisbiglia –Ti ho già detto che se non vuoi più aiutarmi non c’è problema-
-Inutile- mi precede Zeref impedendomi di rispondere –se te l’ha promesso andrà fino in fondo-
-Guardate che vi sento- faccio notare ad entrambi, che allegramente sparlano di me come se non ci fossi.
-Perché pensavi di essere diventato sordo all’improvviso? – chiede Lucy riuscendo per giunta a far incurvare le labbra di Zeref all’in su. Che io sia dannato ma il signor: Oscuro e Tenebroso ha appena accennato un sorriso.
 
-Perché vorresti cercare una ragazza a tuo fratello? –
Sconcertato fisso il mio di fratello. Non può averle posto la domanda sul serio… penso stranito. In tanti anni non ha mai calcolato un fantasma, figurarsi chiedergli spiegazioni come inspiegabilmente invece sta facendo in questo momento.
-Lui tende ad essere molto solitario- risponde Lucy come se niente fosse iniziando a giocherellare con una ciocca di capelli -Non si apre facilmente, anzi, quasi per niente, ma quando lo fa è una persona veramente meravigliosa da conoscere- afferma con un’evidente nota di nostalgica nella voce, mentre, dal canto mio che devo ammettere essere alquanto allibito, passo lo sguardo tra i due interdetto.  
-Perché non dici a Natsu di dirglielo direttamente- commenta Zeref facendo spallucce e puntando dritto verso il divano –Se tuo fratello sapesse le tue ultime volontà penso che le seguirebbe, non dico alla lettera ma a grandi linee si-
-Non penso sia una buona idea- mormora Lucy.
-Invece è un’ottima idea- concordo.
-Ti prenderebbe per pazzo- afferma iniziando ad agitarsi
-Lui si, ma Juvia no-
-Juvia? – chiede sorpresa–ci pensi invece se la voce si spargesse? -
-Non ci crederebbe nessuno-
-Appunto! – esclama decisa –quindi perché dovrebbe crederci lei? -
Alzando un sopracciglio la guardo scettico.
-Oh andiamo Natsu! non crederai davvero che sia una credulona? - protesta animatamente, e per quanto trovi divertente il fatto che si preoccupi così tanto per la mia reputazione, penso che l’idea di Zeref sia perfetta.
-Non preoccuparti, so essere molto persuasivo-
-Non mi preoccupo-
-Si invece-
-No-
-Si-
-No…-
-Si…-
-Fratellino potresti smettere di litigare con la tua ragazza? – chiede Zeref voltandosi verso di noi e interrompendo quello che aveva tutta l’aria di essere l’inizio di un loop di affermazioni e dinieghi.
-Non stiamo litigando- affermo nello stesso momento in cui Lucy esclama: –non sono la sua ragazza-
Alzando un sopracciglio e fissandomi intensamente smonta sul nascere il mio banale e alquanto patetico tentativo di protesta.
 
-Si può sapere cosa ci fai a casa a quest’ora? –gli domando invece guardando l’orologio appeso al muro, anche se con la coda dell’occhio posso scorgere che Lucy non è affatto felice del cambio di argomento. In tutto ciò, però, sono solo le otto e mezza, ed è decisamente un po’ troppo presto per uno che di solito finisce di lavorare come minimo dopo le una di notte.
-Il meeting è finito prima- liquida velocemente la domanda- Avete intenzione di continuare a litigare oppure ci vogliamo guardare il film? –
-Ci? -
-Ormai l’avete messo… tanto vale-
Scrutando una Lucy che sembra decisamente più calma, ma non troppo, assecondiamo mio fratello mettendoci seduti accanto a lui e a Happy e facendo infine iniziare questo sacrosanto film.
 
-*-
 
-È un’idea pessima- protesta per l’ennesima volta Lucy.
-Ho avuto idee stupide e idee assurde, ma fidati questa non è decisamente pessima-
Da quando il film è finito ieri sera Lucy mi sembra costantemente irrequieta. Non solo ieri si è dileguata non appena sono iniziati i titoli di coda per sparire dio solo sa dove, ma ha passato tutta la mattinata a ripetermi e sottolineare che sbandierare la verità a Juvia per riportarla dalla nostra parte è un’idea ridicola. 
-Me lo aspettavo diverso- mormoro sovrappensiero cercando di dare ordine al groviglio che ho in testa, mentre con le consuete cuffie nelle orecchie in piedi sul solito muretto cerco di trovare Puffetta.
-Cosa? – chiede speranzosa.
-Il film-
Facendo un respiro profondo ignora le mie parole, molto probabilmente cercando anche di trattenersi dal tirarmi un pugno che tanto finirebbe solo per attraversarmi non sortendo nessun effetto.
 
-Trovata! – esclamo contento saltando giù dal muretto e incamminandomi verso il mio obbiettivo che a quanto pare se ne sta da sola e in disparte a uno dei tavoli più lontani.
-Cosa posso dire per farti cambiare idea? – domanda Lucy seguendomi a ruota e iniziando di nuovo ad agitarsi. Sono sicuro che se potesse mi si lancerebbe addirittura addosso pur di impedirmi di arrivare da Juvia.
-Niente-
-Ma…-
 
-Buongiorno- affermo di slancio buttando lo zaino per terra e sedendomi al tavolo scompostamente.
Sussultando sorpresa Puffetta si volta verso di me. Sorprendentemente anche oggi è vestita di… blu.
-Che ci fa Natsu qui? – chiede guardandosi freneticamente intorno. Si può sapere cosa accudenti succede a tutti?
-Sono qui per parlarti- dico tranquillamente non capendo tanta circospezione.
-Perché dovrebbe mai parlare con Juvia? –
-Perché non dovrei? – domando sinceramente confuso mentre Lucy continua a ripetere all’infinito che è una pessima idea.
-Natsu ora sa la verità-
-Natsu è stato espulso sei volte in due anni- inizio parlando a mia volta di me stesso in terza persona –Fidati sulla parola quando ti dice che due o tre espulsioni gliele hanno date perché ha fatto a botte con altra gente- 
-Davvero? –
-Certo- annuisco –tutti abbiamo un passato, e nessuno è perfetto-
-Ma Juvia… -
-Niente ma- la interrompo subito. La ricreazione non durerà in eterno e in classe non posso decisamente rivelarle la verità –Voglio aiutarti a conquistare Gray, e voglio aiutare Lucy-
-Natsuuu- mi ammonisce quest’ultima talmente tanto agitata che sembra sull’orlo di una crisi di panico.
-Natsu conosce Lucy? –
-Si, lei è qui con noi-
-Ti prego, basta- mi supplica la bionda.
-Dove? – chiede Puffetta guardando questa volta con aria curiosa intorno a noi–Juvia non la vede-
-Il suo spirito è qui-
-Fermati, Natsu devi fermarti- lanciandosi contro di me Lucy prova a mettermi una mano sulla bocca finendo solo per passarmi attraverso.
-Juvia io vedo i fantasmi- affermo imperterrito. 
 
-Non è possibile- dice Puffetta dopo un attimo, quasi infinito, di silenzio. I suoi occhi blu sono fissi nei miei.
-Lo so, è difficile da credere, ma Lucy è qui adesso e vuole… -
-No, non è possibile- protesta convinta- non può essere… perché Lucy è viva-
-Fidati che…- assimilando le parole di Juvia mi interrompo di colpo. –Aspetta. Cosa? -
-Lucy, la sorella del mio amato Gray-sama è viva- rimarca con assoluta sincerità.
 
Incredulo mi volto verso Lucy in cerca di smentite, ma appena incontro il suo sguardo una sensazione di vuoto mi pervade mentre tutti i particolari strani si incastrano alla perfezione:
È morta da poco tempo eppure nessuno sembra triste o tubato.
Non c’è stato nessun memoriale eppure a Fairy Tail tutti sembrano legati e uniti.
Il modo in cui ha cercato di farmi cambiare idea fino all’ultimo…
-È per questo che non volevi che glielo dicessi? – chiedo con un tono incredibilmente cupo persino per le mie stesse orecchie. –Non perché temevi che non mi avrebbe creduto e che si sarebbe potuta spargere la voce, ma perché una volta saltata fuori la verità sarebbe saltata anche la tua copertura? - 
-Natsu, te lo giuro, non è come sembra. -
-Chi sei? – domando senza giri di parole, e non riesco veramente a capacitarmi della durezza e freddezza nella mia voca.
- Ti posso spiegare. Giuro che ti posso spiegare- afferma con voce tremante, nel panico più assoluto.
-Oh, lo farai. Eccome se lo farai-
E questa, fidati… è una promessa.
 
 




Nel prossimo capitolo:
Un attimo dopo Juvia è a terra con il labbro rotto e il sangue che sgorga copioso dalla ferita.
 
 







Angolo autricee!
Buona notte [?] si, me ne rendo conto, è tardissimo! Maaaaa sono decisamente fatta così, e o si fanno le tardissimo di notte o non sono io XD
Anyway eccomi di nuovo qui con questa storia dopo mesi infiniti!
Grazie mille per essere arrivati fino a questo punto! Ci vediamo al prossimo aggiornamento!
Baci e Abbracci
33NaLu33
   
 
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