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Autore: bbhyung    19/06/2019    0 recensioni
Chanyeol ha atteso oltre un decennio per poter prendere la sua vendetta. Il suo piano è quello di approfittare delle debolezze della famiglia reale, di distruggerli lentamente e di riuscire, con la sua astuzia e tutte le notti insonni passate a pensare a un possibile riscatto, a riprendere ciò che era suo dal principio. Durante il suo tentativo di regolare i conti, qualcosa va inevitabilmente storto e Chanyeol non sa come affrontare quell'assurda situazione. Aveva previsto tutto, ma non di coinvolgere il suo cuore in una situazione così macabra.
Genere: Angst, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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"Mi spieghi che cosa stai facendo? Dovevamo vederci stamattina nella sala da pranzo, abbiamo aspettato lì per quasi un'ora e nel frattempo ti ho fatto cercare per tutto il castello ma di te non c'era traccia! La principessa ti sta aspettando, vuoi degnarti di venire a salutarla? Ti comporti come se non fossi destinato a passare il resto della tua vita con lei. Hai quasi trent'anni, Baekhyun, smettila con le cazzate." era decisamente arrabbiato, le guardie che si trovavano rispettivamente alla sua destra e alla sua sinistra erano impassibili, anche loro intimidite dall'atteggiamento del re. "Chi è questo? È lui che ti sta trattenendo?"

Chanyeol provò a dire qualcosa ma il principe parlò più in fretta di lui, doveva assolutamente impedirgli di aprire bocca davanti a suo padre, avrebbe combinato solo casini altrimenti. "Posso spiegare." parlò, il suo tono di voce era per lo più cauto. "Primo, credevo che l'incontro con la mia futura moglie fosse oggi pomeriggio. Secondo, ho lavorato con il dottore ieri, avevamo delle cose da sistemare e ho approfittato della mia serata libera per farlo — una volta finito ha cominciato a piovere e non sono potuto tornare al castello." respirò profondamente, l'espressione con cui lo stava guardando lo terrorizzava. "Lui è uno degli operai che sta prendendo parte ai lavori all'impianto idrico, non mi stava affatto trattenendo."

"Ah no? Eppure non mi sembra che stia lavorando."
"L'altro giorno è svenuto per essersi sforzato troppo e il dottore lo sta tenendo sotto controllo, ha ancora la pressione bassa e non può sforzarsi o la febbre salirà di nuovo."
"E perché tu sei con lui?"
"Il dottore ci ha chiesto di portare fuori il cane dato che era molto impegnato, così lo abbiamo fatto." mentì.
Parlò dopo una lunga pausa. "Va bene, ti credo. Tu, prendi il cane e torna dal medico, intesi?" una volta udito quell'ordine Chanyeol corse verso il barboncino, lo prese in braccio e camminò velocemente verso la struttura. "Tu vieni con me invece, dobbiamo parlare."

Il minore era terrorizzato, aveva rischiato grosso. Il dottore lo vide un po' scosso e gli chiese se ci fosse qualcosa che non andava, lui disse che era tutto a posto. Non era affatto così. L'uomo che avrebbe dovuto uccidere lo conosceva, aveva visto chiaramente il suo volto, probabilmente si sarebbe informato e avrebbe chiesto il suo nome. Sperava che non si ricordasse di lui. Sperava che non succedesse niente, che riuscisse comunque a mettere in atto il suo piano, che andasse tutto bene. Sperava che non facesse niente a Baekhyun — non sapeva come mai aveva pregato perché non succedesse niente al principe, ma lo aveva fatto. Non riusciva più a capire come si sentisse, voleva solo che quella situazione si risolvesse in fretta, voleva ucciderlo e voleva andarsene, voleva tornare alla sua vita, non ce la faceva più ad essere sottoposto a tutto quello stress.

Si sedette sulla poltrona dato che il dottore gli aveva chiesto di sistemare dei fascicoli per lui e se ne occupò lì, non appena finì di fare ciò che gli era stato domandato cadde in un sonno profondo, con Toben sulle sue ginocchia. Quando il dottore lo svegliò era già ora di pranzo, dato che si trovava con lui nell'infermeria gli venivano consegnati pasti deliziosi, quello del giorno comprendeva del pollo — il migliore che avesse mai mangiato. Eppure non riusciva ad essere tranquillo, c'era una brutta sensazione che gli impediva di rilassarsi completamente, non riusciva a capire cosa fosse ma non riusciva neanche ad ignorarla. Di pomeriggio portò di nuovo il cane a fare i suoi bisogni, spostò lo sguardo verso il castello ma non si intravedeva nessuno, né il principe, né il re, né la sua futura moglie... sperava solo che a causa di quella donna Baekhyun non si dimenticasse di lui, aveva bisogno delle sue attenzioni per mettere in atto il piano che stava progettando attentamente nella sua testa.

Quando qualcuno bussò alla porta Chanyeol si allarmò — successe molte altre volte, un sacco di persone andavano dal dottore per farsi visitare, ormai non lo sorprendevano più. Verso le otto di sera, quando stava consumando la sua cena guardando la copertina di uno dei libri che aveva recuperato dal comodino, l'ennesima persona bussò alla porta, stavolta si trattava davvero di lui. Certo, trovandosi nella sua stanza Chanyeol non se ne rese neanche conto, la porta si aprì e guardò confuso verso di essa con degli spaghetti di riso che gli penzolavano giù dalle labbra, credeva che fosse il dottore — invece vide Baekhyun e sorpreso mangiò velocemente, mettendosi la mano davanti al volto e cercando di ricomporsi. "Finisci pure." rispose, il suo respiro era affannoso e ciò che fece fu sedersi sul letto di fianco al suo. "Me ne vado subito." fece una lunga pausa, Chanyeol non poteva parlare perché stava ancora cercando di deglutire senza farsi andare storta la cena. "Sono solo venuto a chiederti scusa."

"Chiedermi scusa?" domandò, ingoiando il resto degli spaghetti. "E per cosa?"

"Per quello che è successo stamattina, mio padre non è stato gentile."
"Non fa niente. Con lei è stato gentile, spero."
"Non lo è mai con me."
"Ah — allora, com'è andata con la sua futura moglie, invece?" si finse interessato alla questione.

Baekhyun ridacchiò e si tolse le sue scarpe nuove — che si erano rivelate estremamente scomode, voleva distendersi almeno per un paio di minuti sul letto dato che i piedi gli facevano male a causa di quelle suole tanto dure. "Abbiamo parlato del regno, cose del genere. Mio padre sta ancora bene e anche il suo di padre, non penso che saremo costretti ad andare a vivere insieme per un bel po', io non lascerò comunque il mio castello, non lo farei per niente al mondo. Continua a mangiare, ti ho detto."

Il suo castello, a Chanyeol vennero i brividi. Non era così. "Non fa niente, finisco dopo." aveva poggiato il piatto sul comodino insieme al bicchiere pieno di una strana medicina che gli era stata ordinata di bere, aveva un sapore orribile e non riusciva a mandarla giù. "Domani torno a lavoro, sto meglio. Sarei tornato anche se fossi stato male, sono stanco di stare qui ad aiutare il medico con le sue cose e a non fare niente. Mi annoio."

"A proposito di domani, farò venire delle guardie a prenderti molto presto, ti porteranno al dormitorio così potrai darti una sciacquata e dopo andrai a lavorare, va bene?"

"Sembra quasi una minaccia."
"È un trattamento speciale."
Sorrise e cambiò discorso. "Prima stava dicendo qualcosa, di che si trattava?"
"Cosa? Quando?"
"Poco prima che suo padre ci interrompesse."

Baekhyun si alzò e si rimise in fretta le scarpe. "Non ricordo, probabilmente non era niente di importante. Adesso devo andare via perché ho un impegno."

"Pensavo che sarebbe potuto restare, avremmo finito di leggere quel libro visto che non ce ne sarebbe più stata l'occasione, domani ricomincio a lavorare dopotutto." disse, riprendendo tra le mani la sua ciotola di spaghetti dato che il principe si era ormai avvicinato all'uscio della porta ed era chiaro che sarebbe andato via — guardarono entrambi il libro che avevano letto insieme la sera precedente, era sul comodino, c'era ancora il segnalibro che aveva lasciato al suo interno Baekhyun. "Ma se ha un impegno così importante..."

"Devo andare." ripeté, guardandolo in modo quasi triste. "Stai attento domani, se svieni di nuovo non ti andrà bene come stavolta."

"Recupererò tutto quello che non ho fatto in questi giorni, glielo assicuro. Arrivederci." sollevò la mano e lo vide andarsene, non appena uscì, il sorriso sul viso del minore scomparve. Non riusciva a capire perché provasse simili sensazioni, non gli piacevano per niente. C'era qualcosa in Baekhyun che lo faceva sentire strano, aveva davvero oltrepassato metà castello solo per andare da lui a scusarsi? Gli sembrava assurdo. Non ci pensò troppo, lasciò accesa una delle due lampade ad olio e lesse fino ad addormentarsi. Gli piaceva leggere, lo aiutava a teletrasportarsi in un'altra dimensione, era perfetto per staccare un po' dalla realtà quando quest'ultima diventava oppressiva e monotona.

Sentì qualcuno scuotergli ripetutamente una spalla, ormai si era quasi abituato a svegliarsi in modo così brusco ogni mattina. Aprì gli occhi e vide degli uomini in divisa rispettivamente ai due lati del letto. "Park Chanyeol? Siamo qui per scortarti al dormitorio prima dell'inizio dei lavori."

Camminarono in silenzio per tutto il tempo, Chanyeol si sentiva distrutto. Respirava profondamente, cercava di trattenere più aria possibile, di farlo lentamente, eppure la tensione che stava provando in quel momento lo stava lacerando dall'interno. Gli mancava l'aria. Dopo un lasso di tempo che gli parve eterno, raggiunse la porta della sua stanza. La aprì senza problemi, era sempre possibile farlo a meno che non l'avessero chiusa a chiave cosa che era severamente vietata, i possessori delle camere potevano farlo solo durante i momenti di allarme e di panico generale. "Grazie." parlò piano, i due uomini annuirono e lo lasciarono stare. Inutile dire che i suoi compagni di stanza stavano ancora dormendo vista l'ora, si allarmarono un po', qualcuno era entrato nella loro stanza e non sapevano chi fosse. Non appena riconobbero Chanyeol si rilassarono, Minseok corse da lui e gli mise una mano sulla spalla, poi lo guardò.

"Ci siamo preoccupati tantissimo e abbiamo pensato solo a te, a quando e se saresti tornato, stai bene?" chiese, gli fecero tutti un milione di domande ma lui rimase zitto. "Stai meglio ora, vero? Sembri stanco."

"Ho solo bisogno di una doccia." fu l'unica cosa che disse, dopotutto non ne faceva una da due giorni. Andò a chiudersi in bagno e accese subito l'acqua calda, i tre ragazzi si guardarono, quello che potevano fare era aspettare. Non appena — una decina di minuti dopo — ritornò da loro, ciò che fece fu dirigersi verso l'armadio in comune e recuperare dei vestiti puliti. "Posso metterli? Non so che fine abbiano fatto i miei, forse sono rimasti nella lavanderia dell'infermeria." chiese, guardando i suoi compagni.

"Certo che puoi." stavolta, a parlare fu Jongdae. Non sapeva come aprire il discorso, il ragazzo sembrava non voler dire niente a riguardo. "Chanyeol, sei svenuto davanti ai nostri occhi e sei stato via per due giorni, non hai veramente niente da dirci?" chiese, non volevano in alcun modo forzarlo, ma visto come si stava comportando era ovvio che non stesse bene e volevano aiutarlo, ci tenevano alla sua salute. "Puoi parlare con noi, lo sai."

"Non è successo niente di eclatante, mi hanno dato delle medicine che mi hanno fatto stare meglio, mi sono alzato presto stamattina e sono stanco visto che non ho dormito molto bene. Non dovete preoccuparvi." tuttavia, il modo in cui parlava non lasciava trasparire nulla di buono.

"È successo qualcosa con il principe?" domandò Sehun, se tutti si preoccupavano il motivo era soprattutto quello.
"Niente di serio."
"Quindi è successo qualcosa."
"Vi ho detto di no, che non è niente di troppo strano, potremmo aver dormito insieme, nient'altro."
"Cosa?!"

Sorrise e si sollevò, guardandoli. "È successo la notte del temporale. È rimasto a dormire nell'infermeria e ci siamo messi a leggere un libro insieme, poi ci siamo addormentati."

"Bella merda." esordì Minseok. "E stai male per questo?"
"Non è vero che sto male, non ho mai detto di stare male e anche se fosse non sarebbe per un motivo così stupido."
"E qual è il vero motivo?"

Si coprì col lenzuolo e infilò la testa sotto il cuscino. "Sentite, tra poco dovremo andare a lavoro, voglio riposarmi almeno un altro po' perché preferirei arrivare lì riposato per evitare di svenire di nuovo. Non mi va di parlarne."

Alla fine si arresero, era evidente che non avesse intenzione di fargli sapere cosa c'era che lo tormentava, insistere avrebbe solo peggiorato le cose. Anche se mancava poco meno di mezz'ora provarono tutti a riposare qualche altro minuto, sapevano a cosa sarebbero andati in contro, era la scelta più saggia. Quando vennero svegliati gli sembrava di aver chiuso gli occhi solo per un paio di secondi, si diressero nella sala grande per fare colazione, in quel momento tutti guardavano Chanyeol in modo strano. Si sentiva osservato, era orribile, era come se avesse fatto chissà cosa e tutti stessero parlando di lui alle sue spalle — il fatto era, lui non aveva fatto niente, non capiva perché facessero così. Minseok gli mise una mano sulla spalla e sorrise per consolarlo, era felice che quelle persone che conosceva da così poco si preoccupassero per lui. Gli rivolse uno sguardo tranquillo e gratificante e dopo aver recuperato i vassoi andarono a sedersi ai primi posti liberi che trovarono, poi cominciarono a mangiare. Avevano pochissimo tempo a disposizione la mattina, a pranzo potevano fermarsi lì un po' di più, per quello era il momento della giornata preferito di tutti. Diedero ai ragazzi il tempo di finire e li scortarono dietro le mura del castello, dove la prima parte dell'impianto stava prendendo vita.

"Abbiamo provato a mettere in funzione il percorso e non ci sono stati problemi, ma ovviamente l'acqua è sgorgata nel terreno visto che non abbiamo terminato l'assemblaggio delle tubature. Ce ne manca ancora un bel po', preferisco non ricoprire tutto perché in caso di problemi dissotterrarlo sarebbe complicato, aspettiamo di essere sicuri che funzioni." spiegò il direttore a chi, a causa di qualsiasi motivo, era stato assente negli ultimi giorni e aveva bisogno di un riepilogo della situazione. Tra quelli c'era anche Chanyeol, ascoltò attentamente e si mise a lavoro.

Cercava di non sforzarsi troppo, di fare delle pause ogni tanto, per fortuna delle nuvole avevano coperto il sole e stavano rendendo il tutto meno difficile, almeno non faceva caldo come la scorsa volta. Nonostante le difficoltà riuscì a concentrarsi e a fare un buon lavoro, ogni tanto la sua mente viaggiava altrove ed era difficile fermarla, si chiedeva come fosse possibile avere certi pensieri e non riusciva a trovare una risposta che avesse senso. Durante la pausa pranzo andò a mettersi in fila per lavarsi le mani a una fontanella che si trovava lì vicino, i ragazzi che si occupavano di preparare i pasti erano già arrivati e avevano portato qualcosa per tutti. Erano passate cinque ore o più, ma la sensazione di disagio non era andata via, anzi, era diventata più forte. Si sentiva osservato, giudicato, sperava che fosse solo tutto nella sua testa. Era quasi arrivato il suo turno e stava pensando a cosa avrebbe potuto mangiare, quando qualcosa, anzi, qualcuno lo distrasse. "Mi sembrava strano che il principe non ti avesse cacciato, ti stai facendo usare da lui, non è così?" domandò un ragazzo con cui non aveva mai avuto niente a che fare, toccandogli in modo insistente la schiena. "Ho sentito parlare di te, e sappi che qui non c'è posto per —."

"Non toccarmi con quelle mani."
"Come?" ridacchiò. "Sono serio, non ho sentito quello che hai detto."
"Non lo ripeterò."
"Il moccioso mi sta minacciando! Cosa sei capace di fare? Vuoi inginocchiarti anche per m—."

Chanyeol non gli permise di finire la frase, la sua mano si mosse da sola in realtà, non appena lo colpì in pieno volto sentì un dolore lancinante alle nocche. Una folla di persone si avvicinò a loro, non volevano intromettersi perché avevano paura, a nessuno piaceva restare coinvolto in quelle questioni. Il ragazzo si alzò e provò a colpire Chanyeol che però riuscì facilmente a schifare il colpo. Purtroppo riuscì a prenderlo in braccio ed essendo più forte di lui lo scaraventò senza problemi contro il muro — una scarica di dolore attraversò il suo corpo, dalla testa ai piedi. "Che stai facendo? Sei impazzito?" urlò qualcuno, facendosi spazio e raggiungendo Chanyeol che era disteso a terra. "L'altro giorno è svenuto, non è in forze e te la prendi con un ragazzo così debole?"

"Ti consiglio di toglierti, non ho ancora finito."
"Io credo proprio di sì, invece." parlò Sehun, avvicinandosi a lui e mettendogli una mano sul petto. "Allontanati."
"Sì, va' via!" disse Jongdae.

Chanyeol tossì e si portò una mano sul labbro, poi la allontanò per osservarla. Non stava sanguinando, ciò che gli faceva male più di ogni altra cosa era la schiena, era caduto in modo molto brusco. "Ce la fai ad alzarti?" chiese Minseok, prendendolo per le mani e provando a tirarlo su. "Questo non è affatto positivo, Chanyeol. Le risse sono severamente vietate... un sacco di ragazzi sono stati sbattuti fuori per questo motivo."

"Non era una rissa." tossì e riuscì a fatica ad alzarsi, si fece poi accompagnare alla fontana per lavarsi le mani che erano sporche di terra e fango, rosse e doloranti. Si sedette di nuovo lì dato che camminare era difficile. "È stato solo un piccolo fraintendimento."

"Il destro che gli hai mollato non era tanto piccolo, però." gli fece notare Sehun. "Tranquillo, tutti siamo stati pestati almeno una volta, l'importante è imparare a farsi rispettare. Ci saremo sempre noi a proteggerti, finché non capiranno che è meglio lasciarti stare."

Sorrise e annuì come per ringraziarli, in quel momento si sentiva imbarazzato e ferito, il suo orgoglio era stato pesantemente intaccato e avrebbe voluto solo tornare indietro per dare lui stesso una lezione al ragazzo che lo aveva messo al tappeto. "È meglio se andate a prendere da mangiare, la pausa pranzo non durerà in eterno, non statemi dietro." era frustrante essere debole, lo detestava.

"Io resto con lui, non riesce ancora ad alzarsi." disse Sehun, cercando di farsi capire dai suoi due compagni. "Voi portateci il pranzo, okay?" si allontanarono e quest'ultimo si sedette di fianco a Chanyeol, voleva provare a consolarlo. "Anche a me lo hanno fatto, lo sai? Picchiarmi, chiamarmi la sua bambola, il suo cagnolino, cazzo, so che è incredibilmente fastidioso ma purtroppo al castello le voci circolano, in fretta pure. Devi riuscire a metterle a tacere e non avrai problemi di questo tipo, capisci cosa intendo?"

"Sehun, non c'è niente tra me e il principe, non ha senso che pensino una cosa del genere." parlò. Il suo piano era quello di avvicinarsi a lui, ma se veniva giornalmente picchiato e fosse stato espulso dal castello? Non poteva permetterselo, doveva mostrarsi in quel modo, disinteressato. "Tu sei qui da anni, come posso fare per togliere di mezzo queste voci?"

Portò un dito sul suo braccio, aveva strusciato il gomito contro il muro e stava sanguinando, non se ne era neanche reso conto. "Non sei tu che puoi deciderlo, ma Baekhyun. Dipende da come lui si comporta con te, tu non puoi fare niente a parte negare, continua a farlo e prima o poi si stancheranno." lo vide lamentarsi e gli poggiò una mano sulla schiena. "Ti fa male?"

"Da morire, spero che mi passi." sospirò e guardò il pavimento, poi si portò la testa tra le mani. "Sono stato uno stupido."

"Spera solo che lui non dica niente in giro perché potresti passare dei guai molto seri se un responsabile della sicurezza lo venisse a sapere."
"E da quando a loro importa di noi?"
"Beh, diciamo che ci provano." sorrise.

Mangiarono velocemente dato che avevano già perso molto tempo e, dopo essere andati in bagno, si rimisero a lavoro. Chanyeol si stava pian piano sentendo meglio, non era più sul punto di svenire costantemente, si ci era messa la schiena a dargli fastidio però — chissà che livido enorme avrebbe trovato quella sera, una volta che avrebbe controllato di fronte allo specchio il punto che continuava a fargli male. Fece buio in fretta a causa delle nuvole cariche di pioggia, per cui i ragazzi, dopo una cena non troppo sostanziosa vennero tutti rispediti nelle loro camere. 

La prima cosa che fece Chanyeol, fu sdraiarsi sul letto e lamentarsi ad alta voce. "Quel bastardo ti ha proprio fatto male, non ti è ancora passato?" domandò, sedendosi accanto a lui e tastandogli uno dei punti che anche il minore continuava a toccare. "Vuoi un massaggio? Jongdae può fartene uno, è bravo."

"Per quanto possa essere bravo, se è sbattuto in quel modo contro il muro e subito dopo a terra c'è poco da fare. Posso provare, però. Magari dopo una dormita starai ancora meglio."
"Non fa niente, voglio solo dormire, mi passerà da solo. Sono stanchissimo."
"Sicuro?"
"Sì, grazie."

Sospirarono e ognuno andò a sedersi sul proprio letto, erano calmi in quel momento, una lunga giornata era finalmente finita. Passarono un paio di ore, era ormai quasi ora di andare a letto e il corridoio era deserto, erano tutti rinchiusi nelle proprie stanze come da regolamento. Chanyeol stava dormendo beatamente, così come i suoi compagni di stanza che si svegliarono non appena sentirono qualcuno bussare alla porta. "Permesso." era una voce femminile, parlava piano. "Scusate se vi ho svegliati. È questa la camera di Park Chanyeol?"

"È lui." Sehun lo indicò, il ragazzo stava ancora dormendo. "Perché lo stai cercando?"

"Il principe Byun richiede urgentemente la sua presenza."

  
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