Film > The Avengers
Ricorda la storia  |      
Autore: Solitary_soul_    20/06/2019    0 recensioni
C'è una persona che non può accettare come sia finita la guerra. e quando tornerà indietro, cercherà una soluzione per salvare la donna che ama e finalmente passare il resto della sua vita con lei.
leggete per saperne di più!
La storia è una one shot che spiega/cambia il finale di Avengers Endgame quindi se non l'avete visto è meglio passare alla prossima.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Howard Stark, Natasha Romanoff/Vedova Nera, Peggy Carter, Steve Rogers/Captain America
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
***SPOILER ENDGAME***
Non fate stronzate, guardate prima il film... merita davvero, non rovinatevelo con degli spoiler.

Le note del lento si diffondevano per il salotto, riusciva a sentire il dolce profumo della donna che teneva stretta contro il suo petto.
Appoggiato a lei come se fosse la sua ultima speranza di vita, la cullava facendo oscillare i suoi capelli bruni.
«Sei tornato...» riuscì a sussurrare la donna nonostante l'emozione che le inumidiva gli occhi.
«Dovevo ancora un ballo alla mia fidanzata» gli rispose lui semplicemente, godendo ogni istante di quel contatto.
«Ma non posso restare Peggy... tu avrai una famiglia, ti sposerai e sarai felice con un uomo che ti ama.
Non posso rovinare la tua vita, quella dei tuoi figli e quella di chissà quante altre persone, la mia sola presenza potrebbe modificare irrimediabilmente questa linea temporale. Ma dovevo farlo...» continuò riuscendo finalmente ad incontrare lo sguardo della donna.
Lei poggiò delicatamente le labbra contro le sue, con la consapevolezza del fatto che sarebbe stata l'ultima. Quelle labbra non le appartenevano più, era un bacio d'addio.
Si allontanarono studiandosi a vicenda, come per capire i pensieri l'uno dell'altra: I suoi occhi azzurri non erano mai stati così tristi, ne tanto meno così profondi ma allo stesso tempo privi di quella scintilla che lei ricordava bene.
Quella piccola luce che prima cresceva solo in sua presenza ora era scomparsa.
«Steve... so che non sei qui solo per me, quindi dimmelo e basta» asserì in fine lei, stanca del silenzio che si er creato una volta terminato il 33 giri.
Lo sguardo colpevole e il respiro profondo che prese il capitano, le confermarono che per quanto quel momento fosse magico ed indimenticabile altro non era che un vero e proprio addio per la loro relazione.
«Mi dispiace. E soprattutto mi dispiace chiederti una cosa del genere, ma ho bisogno di te e di Stark» forse fu il tono che nascondeva una preoccupazione mai sentita prima, ma l'agente accettò senza pensarci due volte. Lo avrebbe aiutato. A qualunque costo.

«Mi stai dicendo che un pazzo alieno sterminerà mezzo universo con uno schiocco di dita?! Si, credo di aver bevuto decisamente troppo oggi.
In fondo un fantasma che dice di venire dal futuro è normale per noi, no?» sospirò il genio con ironia, buttando giù un altro sorso di liquido marroncino.
«Stark. Tutto questo non deve uscire da questa stanza chiaro? Non dovete nemmeno provare a fermarlo, o potremmo distruggere definitivamente tutto...» ricalcò per l'ennesima volta il biondo, sperando che l'amico non fosse troppo ubriaco e che capisse. Si reggeva al bancone, continuando a rigirare pensieroso il bicchiere, questo non prometteva molto bene. Ma aveva fede.
«Okay. Quindi cosa vuoi che faccia?» L'uomo rischiò di cadere quando si voltò all'improvviso, ponendo fine ai minuti di silenzio che avevano seguito le ultime frasi del capitano.
Quest'ultimo lo osservò per qualche secondo in modo indecifrabile, poi si allontanò dai due amici qualche secondo, quando tornò stringeva tra le mani una specie di bracciale metallico.
«Sono arrivato con questo. Mi servono le particelle Pym per saltare di nuovo nel tempo, le aveva Hank Pym stesso l'ultima volta che le abbiamo rubate ma era il '70 quindi ora potrebbero essere un problema.
Ma non è l'unica cosa, devi trovare il modo per clonare una persona» terminò appoggiando tutto sul tavolo di fronte agli occhi sbarrati dei due. Stark prese subito ad esaminare accuratamente l'oggetto, iniziando a scarabocchiare un taccuino formule e disegni incomprensibili.
«Quello stronzo, lo sapevo io che c'è l'aveva fatta! Ti dirò dove andare per prenderle.
Dammi qualche buona bottiglia e una settimana, avrai ciò che ti serve...» constatò dirigendosi verso il laboratorio ed iniziando immediatamente a lavorare.
Al tavolo rimasero solamente il capitano e l'agente Carter, quest'ultima stava osservando l'uomo che invece teneva lo sguardo fisso sul tavolo. Sembrava completamente assorto nei suoi pensieri, per un breve istante le sembrò sorridesse quasi catturato da qualche ricordo, solo dopo notò una lacrima silenziosa che gli rigò la guancia.
«Doveva essere davvero speciale» tentò sorridendogli dolcemente.
«Lo è» confermò con un sorriso amaro ricco di ricordi.

«Non avrai una seconda possibilità, se non riesci sarà la fine per entrambi. E probabilmente dell'universo.
Tutto chiaro?» si assicurò l'uomo in camice bianco vicino all'enorme macchinario ricoperto di pulsanti colorati che emettevano suoni e luci diversi.
Il biondo annuì energicamente e premette il bottone di avvio chiudendo gli occhi.
Quando li riaprì si trovava esattamente nello stesso posto, ma i suoi amici non erano presenti e la sala era ricoperta di uno spesso strato di polvere.
Non perse tempo e si diresse verso la sua destinazione senza guardarsi indietro.

Gli occhi verdi della donna si spalancarono all'improvviso come se le fosse stato versato addosso un secchio di acqua gelata mentre dormiva.
«Mi suiciderò?!» urlò incredula contro il biondo. Non poteva credere a ciò che le stava dicendo.
«No. Ti sei sacrificata, per noi. Per la tua famiglia...» la corresse cercando di calmarla. Forse arrivare e dirle la verità così a bruciapelo non era stata una buona idea. Avrebbe dovuto farlo con un po' più di tatto, ma non aveva molto tempo e doveva sbrigarsi.
«Nat. Ascoltami, hai salvato quello che per te di più si avvicina ad un fratello, gli hai permesso di rivedere la sua famiglia.
Tu pensi di non meritare di vivere a causa di quello che hai fatto in passato, ma questo è la prova di quanto ti sbagli. Di quanto il tuo cuore sia puro e non posso permettermi di perderti un altra volta!» iniziò ad urlare anche lui troppo coinvolto dalle emozioni.
Aveva iniziato a piovere ma nessuno dei due sembrava volersi muovere, gli unici suoni che riempivano il silenzio erano quelli delle gocce che cadevano incessanti sul cortile della base operativa. Continuavano a guardarsi negli occhi a pochi centimetri di distanza, come se da quel semplice scambio potessero capire le ragioni dell'universo.
«Ma se vengo con te, tutto ciò non potrà mai accadere e Thanos vincerà ancora. Non posso» sussurrò la rossa accarezzandogli dolcemente il viso ricoperto dalle goccioline.
«Devi fidarti di me, ho avuto un idea e potrebbe funzionare.
Deve funzionare.
Perché se non funziona, io davvero non so cosa farò...» soffiò sulle sue labbra appoggiandosi di più alla sua mano. Il blu dei suoi occhi sembrava brillare di luce propria davanti al riflesso verde di quelli di lei. Come se fossero l'uno lo specchio dell'altra, senza i quali non sarebbero potuti esistere.
«Funzionerà» lo rassicurò prima di lasciarsi andare ed attirarlo più vicino a sé fino a che le loro labbra non si unirono una volta per tutte.

L'urlo di dolore della donna echeggiò per l'intero magazzino, prima di svenire.
Quando si svegliò la prima cosa che identificò davanti a lei furono due iridi azzurre come il mare che la guardavano preoccupate.
«Ha funzionato?» chiese con un filo di voce. Il sorriso che si aprì sul viso dell'uomo davanti a lei le diede una risposta più che chiara.
«Si, tu sei già partita per Vormir. E noi siamo più o meno negli anni '50, abbastanza lontani dagli Stati Uniti per non essere riconosciuto da qualche fan di Capitan America» le confermò il capitano stringendola tra le sue braccia incredulo di poterlo fare ancora. La spia soffocò un gemito di dolore pur di non interrompere quel momento, ma fu inutile perché il biondo se ne accorse comunque e si allontanò immediatamente spaventato.
«Che cos'hai?» le chiese quasi sul orlo di una crisi.
«Sto bene, mi fa solamente un po' male la pancia» lo rassicurò cercando di alzarsi, ma un altra fitta le impedì di farlo. Si tirò su la maglietta scoprendo il punto in cui la pelle sembrava volerle andare a fuoco, il ventre era attraversato da ustioni che sembravano formare il disegno di un fulmine che squarcia il cielo. Questo spiegava senza dubbio i dolori.
«Cazzo Nat, devi essere stata colpita da una forte scossa mentre eri lì dentro! A giudicare dai danni è un miracolo che tu sia viva» si stupì lui esaminando la ferita, si lasciò sfuggire un "Ammazzerei Howard se non volesse dire uccidere Tony" tra i denti mentre la sollevava per metterla a letto in modo che stesse più comoda.
«Ho passato di peggio, qualche settimana di riposo e torno come nuova, con una nuova cicatrice da mostrare fiera in spiaggia» gli sorrise lasciandosi coccolare dalle dita che scorrevano tra i suoi lunghi boccoli.
Socchiuse gli occhi rilassandosi tra le sue braccia e lasciando che il suo profumo le entrasse dentro fino alle ossa, completamente catturata da sensazioni calde ed avvolgenti mai provate.

«Steve?» lo chiamò sottovoce come se temesse che anche il più piccolo rumore potesse rompere questa bolla di felicità e scaraventarla di nuovo alla realtà.
«Dimmi» le risposte lasciandole un leggero bacio sulla fronte.
«Grazie per avermi salvata» sussurrò nascondendo il viso nell'incavo del suo collo.
«No Nat, tu hai salvato me» la strinse a se lasciando che morfeo prendesse entrambi tra le sue braccia.

***note autore***
Raga... capitemi.
Ho pianto davvero per più di metà film. Io sono ancora in lutto! È stato un trauma... ho partecipato alla maratona e vi assicuro che nonostante fossero le 3 di mattina quando è finito, ho aspettato in sala fino alla fine sperando in una scena extra dopo i titoli di coda.
Passiamo oltre.
Spero di essere riuscita a tirarvi un po' su il morale con questa visione vagamente alternativa del finale lasciato all'immigrazione dalla Marvel.
Detto ciò...
Vi amo 3000 pure io.

Bacioni e alla prossima😘
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > The Avengers / Vai alla pagina dell'autore: Solitary_soul_