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Autore: _Rael_89    21/06/2019    0 recensioni
FFXV è uno dei giochi più complessi dal punto di vista dello sviluppo: ha subito vari rimaneggiamenti, tagli e smembramenti nel corso degli anni che ne hanno totalmente stravolto la narrazione, creando non pochi problemi ai giocatori per quanto riguarda la comprensione della vasta lore di questo capitolo. Ho passato in rassegna tutto ciò che è uscito in relazione del gioco finale (film, anime, guida, traduzioni dell’Ultimania, Wikia, trailer, artworks, dichiarazioni del team di sviluppo) e quello che ne è venuto fuori è la vera trama, di una ricchezza e bellezza che in pochi hanno colto. Da questa premessa potete capire come mi sia venuta l’idea di questa fanfiction. Ho deciso di ricostruire l’intera trama a partire dalla storia di Eos descritta nell’Ultimania fino ad arrivare al finale del gioco (compresi tutti i dlc e gli aggiornamenti che usciranno) per renderla fruibile a chiunque voglia conoscerla.
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gladiolus Amicitia, Ignis Stupeo Scientia, Noctis Lucis Caelum, Prompto Argentum, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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Requiem for Final Fantasy XV
Parte III: Kingsglaive
Capitolo 42: The heart of a King


C’era ancora luce mentre la Star of Lucis percorreva quel tratto di tangenziale.
Quello non era un giorno qualunque e lo sapeva bene anche il principe ereditario di Insomnia, comodamente seduto sul sedile posteriore in un elegante abito nero: quella era la serata che tutto il mondo stava attendendo da più di tre settimane, l’incontro tra i regnanti di Nifhleim e Lucis che informalmente avrebbe sancito il nuovo accordo di pace. Un evento storico che sicuramente sarebbe andato a finire su qualche libro di storia, una serata alla quale non era previsto che lui partecipasse: eppure la macchina sulla quale viaggiava Noctis Lucis Caelum era proprio diretta alla Cittadella. Secondo i piani si sarebbe dovuto trovare già al molo di Galdin, ma il volere del Re lo aveva trattenuto in città ancora per qualche giorno; aveva smesso di chiedersi il motivo dei cambi d’idea di suo padre, era inutile rimuginarci sopra, tanto non avrebbe mai avuto alcuna spiegazione.
E poi quella situazione aveva anche dei vantaggi: ed era proprio a quello che stava pensando, alla fanciulla ospite di Insomnia che desiderava ardentemente rivedere da più di un decennio.
Con la testa appoggiata al finestrino il ragazzo socchiuse gli occhi, lasciandosi cullare dal motore della macchina…

Era calata una fitta coltre di nebbia su quella vallata a chilometri di distanza da Lucis; gocce di rugiada impreziosivano il prato come piccoli diamanti su un vestito.
Erano in due e correvano veloci come il vento; non erano che bambini.
Lei stava davanti, teneva stretta la manina di lui e lo trascinava chissà in quale posto sperduto; il ragazzino non poteva fare a meno di ammirare la gonnellina a balze candida danzare al ritmo di quella corsa sfrenata.
Che ci facevano lì? Era un ricordo reale o un sogno? Dov’era la sua carrozzella, dov’erano i fedeli Umbra e Pryna? Quella era davvero Tenebrae? Oppure…


-Principe Noctis? Principe Noctis! Principe Noctis!- la voce dell’autista lo destò da quella strana fase di dormiveglia. -E’ davvero di grande impatto, non trovate?-
-Mhh?- distrattamente e con gli occhi ancora un po' assonnati, il giovane diresse lo sguardo verso il finestrino alla sua sinistra, da cui aveva una perfetta visuale della Cittadella: la struttura era attorniata da aeronavi di piccola stazza, di quelle disarmate e solo da trasporto, che aleggiavano attorno ad essa per formale precauzione nei riguardi dell’Imperatore; tuttavia quella visione destò nei pensieri del principe solo l’immagine di un gruppo di mosche attirate da un pezzo di cibo avariato.
-Dà l’impressione che siamo stati conquistati.-
Il suo commento così indelicato venne prontamente stemperato da un sorrisetto dell’autista che voleva evitare a tutti i costi di mettersi in mezzo a faccende di politica; fu quasi una fortuna che, una volta terminato l'ultimo brano musicale, la voce dell'annunciatore radiofonico avesse destato la curiosità dei suoi ascoltatori con una piccola chicca.
-In vista dell'imminente evento che ci attende vogliamo farvi ascoltare le ultime dichiarazioni ufficiali di Sua Grazia Lunafreya di Tenebrae riguardo al trattato.-
L'autista alzò il volume.
-Non ci sono parole che possano esprimere la gioia che la pace ormai prossima ha destato nel mio cuore, nè l'onore di contribuire con il mio fidanzamento a questo storico evento.- la principessa trasmetteva tutto il suo entusiasmo. -In queste felici circostanze c'è chi ha dato voce alla preoccupazione, al timore che io non sia più in grado di adempiere i miei doveri di Oracolo. Per questo mi preme rassicurarvi che il mio matrimonio non interferirà in alcun modo con il mio compito: sarò ancora tra voi, nelle città e nei villaggi, come è sempre stato; e continuerò ad intercedere per tutti voi.-
Riprese l'annnunciatore. -In vista della celebrazione del matrimonio, Sua Grazia Lunafreya lascerà Insomnia domani mattina dopo aver presenziato alla firma del trattato; come avete sentito direttamente dalla sua voce, è solo durante questo breve periodo che ella sarà esentata dai suoi doveri.-
L'autista lanciò un'occhiata dallo specchietto retrovisore: il passeggero sul sedile posteriore era scattato sull'attenti e sembrava non essersi perso nemmeno un fiato di quel breve discorso. Quell'immagine gli fece tenerezza; non poteva sapere che per Noctis anche solo sentire la sua voce era una bella sorpresa che aspettava da più di dieci anni.
Non me l'immaginavo proprio così.
Con una dolce manovra la Star of Lucis imboccò la sopraelevata che conduceva ai tornelli d’accesso al centro città, dove il cuore pulsante di Insomnia veniva amorevolmente protetto.
Nessun membro della polizia stradale poteva non riconoscere l'automobile del Principe, tuttavia le procedure dovevano essere rispettate; difatti l’autista rallentò alla vista del vigile che si avvicinava agitando il segnale luminoso e, con l’aria di chi l’aveva già fatto mille volte, digitò qualche tasto dal computer dell’auto, collegandosi direttamente al sistema di sicurezza del cancello e inserendo la password per far abbassare i piloni. Il vigile li lasciò passare, inchinandosi educatamente di fronte al suo principe; ma Noctis aveva altro per la testa e nemmeno se ne accorse.
Ciò che lo risvegliò dai suoi pensieri fu il vociare della folla riunita sulla piazza antistante la Cittadella, munita di cartelloni anti-trattato che esprimevano tutto il loro sdegno a quel grande evento; il ragazzo scrutò dal finestrino i volti furiosi della gente, a malapena contenuta dai più miseri e sfortunati membri della Guardia Reale che a fatica tenevano libera la strada d’accesso al palazzo.
-Pare che non tutti siano contenti dell’accordo con Nifhleim, eh?- commentò, rivolgendosi all’autista.
-Cosa posso dirle, Altezza… devono solo abituarsi, suppongo.-
-Mh mh.- rispose Noctis, poco convinto: perdere la propria casa non era qualcosa a cui si poteva fare l’abitudine tanto facilmente.

Il principe non poteva sapere che a pochi metri da lui, disperso in mezzo a quella folla urlante, stava manifestando un ex Kingsglaive venuto da Galahd a cui, oltre che la casa, era stata tolta anche una delle persone più importanti della sua vita.
-Ehi Libertus!- Pruvia, il capo dei ribelli, lo chiamò dalla prima fila; il ragazzone si allungò verso di lui. -Sai che auto è quella?-
-No... dovrei saperlo?-
-Allora è vero che voi Angoni siete tenuti all'oscuro di tutto!- lo derise.
Libertus si offese. -Guarda che noi combattiamo al fronte, non facciamo mica da guardie del corpo a qualche stupido nobile della capitale!
-Oh ma non si tratta di uno stupido nobile: quella è la Star of Lucis. E a bordo c'è il figlio dell’uomo che ha mandato al massacro te e i tuoi compagni.-
-Vuoi dire che...-
-Saluta sua Altezza Reale, il principe Noctis Lucis Caelum.- alla sua affermazione seguì un finto e pomposo inchino in direzione della lussuosa macchina, che riprese la sua corsa verso la Citttadella; Libertus la seguì con lo sguardo fino a che non varco il cancello, covando sempre più rancore...


Un’occasione tanto speciale richiedeva un’adeguata preparazione e Re Regis predispose ogni cosa per rendere quella una serata indimenticabile.
Il lussuoso attico fu adibito apposta per la cerimonia: il ricevimento organizzato era degno di un’incoronazione imperiale e la folla era altrettanta da non permettere a tutti l’accesso alla terrazza, il fulcro di quell’evento; per ovviare a tal cosa le immagini con i dignitari reali ed imperiali vennero proiettate sulla parete centrale, spogliata dei suoi lussuosi quadri. Dalle finestre si poteva ammirare il meraviglioso spettacolo pirotecnico dei grandi fuochi d’artificio, che permisero agli ospiti di immergersi in un’atmosfera magica.
Quando Noctis varcò la soglia dell'attico la cerimonia non era ancora iniziata tuttavia la sala era già gremita dalla più alta nobiltà del Regno: nessuno poteva mancare ad un evento epocale come quello. Sapeva che lì da qualche c’erano anche Ignis, Gladio, Iris e le loro famiglie; era stato invitato persino Prompto, nonostante le sue non nobili origini. Il Principe andò a prendersi da bere, squadrando la sala da cima a fondo alla ricerca di qualche volto conosciuto: erano anni che non metteva piede in quell’ala della Cittadella e gli sembrava tutto così familiare ma allo stesso tempo diverso.
Assorto nei suoi pensieri non si rese conto di quell’alta figura che gli si avvicinò, accostandosi per bisbigliargli in un orecchio.
-Principe Noctis.-
Quella voce era inconfondibile: con occhi pieni di ammirazione il ragazzo salutò l’Immortale Cor Leonis, una leggenda per quelli della sua generazione.
-Mi fa piacere rivederti, Cor!-
-Lo è anche per me.- si esibì in un mezzo inchino. -Mi manda vostro padre; desidera scambiare due parole con voi prima dell’inizio della cerimonia.-
-Oh, capisco…-
-Da questa parte, Altezza.-
Noctis posò il suo bicchiere e seguì di buona volontà il Comandante della Guardia Reale che lo condusse attraverso una porta secondaria per lungo corridoio oscuro sul quale si aprivano almeno una decina porte; dopo tanti anni vissuti al di fuori di essa aveva ricordi sfocati dell’interno della Cittadella ma rammentava perfettamente che era un labirinto di sale e anfratti tutti uguali tra loro; menomale che c'era Cor a guidarlo.
-Dove stiamo andando?- chiese dopo qualche minuto di silenzio.
-Nello studio del Re.- l’uomo gli rispose senza nemmeno voltarsi a guardarlo.
-Capisco… dunque, vorrà farmi il solito discorsetto prima dell’inizio ufficiale della festa…- nonostante il tono di voce annoiato e gli enormi sforzi per mantenere un atteggiamento il più distaccato possibile si vedeva chiaramente che era davvero emozionato all’idea di fare la sua prima apparizione pubblica; Cor sembrò avergli letto nel pensiero e si schiarì la voce prima di trovare le parole giuste.
-Prima che arriviamo da lui, Principe Noctis, devo mettere in chiaro la vostra posizione.- l’uomo si fermò d’improvviso, fissandolo con serietà; un cambio d’atteggiamento del genere mise in allarme il giovane aristocratico. -Questo incontro privato con Sua Maestà non ha nulla a che vedere con la cerimonia o l’armistizio: semplicemente voleva salutarvi prima della vostra imminente partenza. Ma, per quanto riguarda questa serata, il Re desidera che vi uniate agli altri invitati partecipando come un qualunque nobile di Lucis e godendovi la festa.-
Il ragazzo sgranò gli occhi, restando a bocca aperta. -Ma io credevo che…- inghiottì a fatica. -In pratica mi stai dicendo che la mia presenza qui non cambia nulla? Non è per farmi partecipare stasera come Principe di Insomnia che il mio viaggio è stato rimandato?-
-Non è per questo che siete rimasto…-
-E allora perché?-
-Non posso dirvelo.-
-Ah, certo.- sbuffò. -Informazioni riservate, eh?-
Cor cercò di sviare il discorso. -Comunque la vostra partenza per Altissia è prevista per domani mattina: è per questo motivo che il Re vuole essere sicuro di riuscire a salutarvi.-
-E non sapevo nemmeno questo.- Noctis sbuffò di nuovo, roteando gli occhi al cielo.
-Ascoltatemi, Altezza: le motivazioni che spingono il Re a comportarsi così sono più che serie, ve lo posso assicurare; tenere all’oscuro tutti dei reali motivi che hanno richiesto la vostra presenza stasera è un modo per proteggervi, così come tenervi lontano dalla scena pubblica…-
-Sì sì, lo so. Come sempre.- con un gesto della mano il ragazzo gli fece intendere che voleva chiudere il discorso e riprese a camminare per il corridoio pur non conoscendo la strada; l’Immortale gli si affiancò in silenzio, cosciente che qualsiasi cosa avesse provato ad aggiungere sarebbe stata del tutto inutile.
La loro marcia silenziosa terminò una manciata di minuti dopo, sulla soglia di un grande portale scuro che si distingueva tra gli altri per la sua ricchezza e le sue dimensioni; Cor bussò con decisione ed attese di udire una conferma vocale prima di spalancare la porta ed invitare il suo principe ad entrare.
Lo studio del Re era stranamente affollato e lo stesso Noctis non si aspettava di trovarsi di fronte a così tante persone: oltre a lui erano stati convocati anche Ignis, Gladiolus e Prompto, a conferma che effettivamente quel colloquio privato era legato al viaggio verso Altissia; Drautos era in piedi alla destra del suo sovrano e salutò il Principe con un cenno del capo.
-Puoi andare Cor, grazie.- Regis sorrise al suo comandante della Guardia Reale e aspettò che la porta fosse di nuovo chiusa prima di fissare con solennità i giovani di fronte a lui, schiarendosi la voce per iniziare il suo discorso. -Vi ringrazio per esservi riuniti qui, non vi tratterrò a lungo: voglio che approfittiate di questa serata per divertirvi e rilassarvi prima della partenza imminente. Innanzitutto vorrei scusarmi con tutti voi per i cambi di programma dell’ultimo minuto, sono state delle precauzioni dettate dalla delicata situazione in cui ci troviamo; come già vi è stato spiegato dal Comandante Cor Leonis è previsto che lasciate Insomnia per domani mattina stessa. Ho già fatto caricare le vostre cose sulla Regalia: potete prendere la mia auto, che è senz’altro il mezzo migliore di cui disponiamo.-
Ignis si esibì in un profondo inchino. -Vostra Maestà non ci deve alcuna spiegazione o scusa, comprendiamo perfettamente il momento che stiamo vivendo.- 
-E vi ringraziamo per averci affidato la vostra auto personale, è un onore per tutti noi.- Gladio si inchinò rispettosamente, imitato da un impacciato Prompto che in quanto a buone maniere aveva ancora molto da imparare.
-Nonostante l’inattesa presenza di Sua Grazia Lunafreya ad Insomnia purtroppo non vi sarà possibile viaggiare con lei: verrà anch’ella scortata ad Altissia da dignitari imperiali e potrà tornare ufficialmente con voi solo dopo aver celebrato le nozze; è per questo che vi raccomando la massima cautela. Un trattato non è altro che un pezzo di carta firmato da due vecchi, ma la pace è un qualcosa che si costruisce lentamente… il matrimonio sarà l’atto successivo, come se a porre la loro firma sull’armistizio saranno anche i principi di Lucis e di Tenebrae. La vostra missione non è meno importante dell’evento di stasera.-
I tre giovani annuirono solennemente, consci di giocare anche loro un ruolo importante per il destino di Eos; l’unico che non batté ciglio fu Noctis che si mostrò visibilmente impassibile alle parole di suo padre, nonostante l’avessero coinvolto in prima persona. Re Regis sembrò non badarci e cercò di mantenersi il più formale possibile.
-E’ giunta l’ora stabilita.- disse soltanto, fissando negli occhi suo figlio. -La tua partenza ha il nostro benestare, Principe Noctis.-
Il ragazzo sobbalzò impercettibilmente, avvertendo tutta la freddezza e la formalità delle sue parole; abbassò il capo con sguardo ferito. -Grazie… Maestà.-
-Và, e che gli Dei ti siano benevoli.-
-Già…- quest’ultimo sussurro venne accompagnato da un sospiro e il principe decise che era ora di finirla lì; senza rivolgere alcun saluto al suo sovrano gli diede le spalle e si apprestò a lasciare la stanza con una tale irruenza che persino Gladio venne colto di sorpresa e si spostò istintivamente per lasciarlo passare; i tre amici rimasero sbigottiti da un comportamento come quello e mormorarono qualche scusa accompagnata da dei veloci inchini di saluto verso il vecchio Re per inseguirlo.
Noctis avanzava deciso nel corridoio deserto, quasi senza badare a dove stesse andando; non si era nemmeno accorto che i ragazzi lo avevano raggiunto.
-Beh, il nostro principino è sempre lo stesso…- fu il commento che si lasciò scappare Prompto.
Ignis sospirò. -Tanti saluti al cerimoniale di corte.-
-Ehi, dove vai così di fretta!- lo richiamò Gladiolus. -Nemmeno ti avessero chiesto un discorso ufficiale…-
Il ragazzo semplicemente li ignorò, fregandosene di cosa potevano pensare tutti: era rimasto profondamente ferito dal comportamento di suo padre che per l’ennesima volta l’aveva messo da parte come se non contasse niente; quella convocazione gli era suonata come una farsa, di fatto era totalmente escluso da qualsiasi decisione riguardante il suo Regno. Quel che era peggio è che non poteva nemmeno obiettare…
-Vostra Altezza!-
Si sentì chiamare dall’imperiosa voce di Drautos, che costrinse i quattro giovani a fermarsi e voltarsi indietro: solo allora si accorsero del vecchio sovrano che avanzava a fatica verso di loro, reggendosi al bastone per non cadere; il capitano dei Kingsglaive camminava due passi dietro di lui per assicurarsi di reggerlo in caso perdesse l’equilibrio.
Noctis non fu l’unico a provare una gran tenerezza nel vederselo correre dietro. -Che c’è adesso?- sospirò.
-… temo di non aver detto tutto.- l'uomo riuscì a raggiungerlo ma aveva un po' il fiatone. -Cerca di non gravare troppo sugli chi ti sta accanto.-
-Mhf! Senti chi parla…- lanciò un’occhiata ironica verso Drautos.
Regis non raccolse la provocazione ma fissò uno ad uno i giovani guerrieri. -Non vi chiedo di guidare questo mio figlio indisciplinato, ma vi prego di rimanere al suo fianco.-
Noctis alzò gli occhi al cielo, sentendosi trattato ancora come un moccioso; al contrario i tre ragazzi si sentirono onorati da tali parole.
-Sarà fatto, Maestà.- Ignis si inchinò di nuovo.
Gladio si batté una mano sul petto. -Accompagneremo il Principe ad Altissia, a qualunque costo.-
-Si, confermo!- 
A quest’ultima energica risposta di Prompto, Noctis scosse il capo. -Scusate se interrompo ma dovremmo andare: la cerimonia sta per iniziare.- spostò lo sguardo verso il Kingsglaive. -Drautos mi raccomando, te lo affido!-
-Certamente, Vostra Altezza.-
Regis si protese verso suo figlio. -E un’ultima cosa: non dimenticare le buone maniere verso la tua incantevole futura sposa.-
Il Principe fece un passo indietro e si esibì in un teatrale inchino. -Lo stesso vale per voi, Maestà: comportatevi bene con i nostri illustri ospiti di Nifhleim.-
-Non hai nulla da temere.-
-Nemmeno tu.-
Il Re sospirò. -Ricorda: una volta partito non potrai voltarti indietro.-
-E perché dovrei?- gli rispose con un sorrisetto ma la serietà del suo sguardo gli fece capire che non era il momento di scherzare.
-Voglio solo assicurarmi che tu sia pronto a non tornare.-
Quelle parole gli suonarono strane e nessuno lì in quel corridoio ne capì il vero significato: ma Regis si aspettava una mossa da parte di Nifhleim di lì a poco e si rendeva perfettamente conto che quella forse sarebbe stata l’ultima occasione per avere un contatto diretto con suo figlio; sentì l’impellente bisogno di abbracciarlo e rassicurarlo ma sapeva che in tal modo l’avrebbe solo messo in allarme e non poteva permettersi di perdere il sangue freddo, non in quel momento. Sospirò profondamente, chiudendo gli occhi.
-Scusami, è la tensione del momento che mi fa straparlare…-
Noctis percepì la difficoltà del padre e lo rispettò.
-Non devi preoccuparti: sono pronto a iniziare il mio viaggio.-
Il vecchio Re annuì. -Fà attenzione, la strada è lunga: ovunque essa ti conduca la stirpe di Lucis sarà con te.- gli mise una mano sulla spalla e lo fissò intensamente. -Cammina a testa alta, figlio mio; e segui il tuo cuore, sempre.-

Noctis non poteva saperlo, Regis poteva solo sospettarlo, ma i due non si sarebbero mai più rivisti.


***
Non so se tutti se la ricordano ma la scena di inizio capitolo viene direttamente da un trailer del 2011, quando ancora si chiamava “Versus XIII” e c’era ancora Stella; ho riadattato giusto due particolari per ricollegarla alla storia (e il pezzo dell'intervista di Luna alla radio viene direttamente dal primo capitolo del gioco).
La seconda e più lunga parte del capitolo è di mia invenzione: mi serviva per spiegare meglio la situazione di Noctis e, soprattutto, per reinserire la parte con i saluti tra lui e Regis (ho ripreso quasi per intero la conversazione dell’inizio di FFXV, adattandola al contesto della mia fanfiction): era un momento così toccante e così bello che non potevo assolutamente tagliarlo.
Nella frase finale in realtà ci sarebbe una piccola incongruenza tra il doppiaggio inglese (cammina a testa alta) e quello giapponese (segui il tuo cuore); ho tagliato la testa al toro e li ho ripresi entrambi.
PS: Il nome del capo dei ribelli, Pruvia, non me lo sono inventato: in realtà viene menzionato successivamente alla sua morte, quando Libertus riceve una comunicazione dal walkie talkie che gli ha lasciato (il ribelle gli dice proprio "la morte di Pruvia non sarà vana").
  
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