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Autore: Justice Gundam    26/06/2019    3 recensioni
Reborn, un continente sconosciuto, dove smog nero e piogge acide rovinano ancora di più gli edifici fatiscenti che costeggiano le strade della capitale Reborn City. Intere città ridotte in rovina, Pokemon in fuga, e dietro le scene, un'organizzazione che tira i fili per i propri terribili scopi. Questo mondo ha bisogno di eroi... e sarà qui che, mentre Ash e Misty affrontano il loro viaggio attraverso Unima, accadimenti misteriosi porteranno Vera, Drew, Max ed Hitomi, in una corsa contro il tempo per fermare il Team Meteora e riportare un raggio di luce agli abitanti di quel mondo crudele. (Contestshipping)
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Drew, Max, Nuovo personaggio, Vera | Coppie: Drew/Vera
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Anime
Capitoli:
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Pokemon: A World Reborn

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

 

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Capitolo 68 - Il sonno di Agatipoli

 

"Ugh... maledizione... dannata mocciosa, com'è possibile che tu sia così forte?" imprecò un Asso Meteora mentre l'ultimo dei suoi Pokemon cadeva a terra senza più forze sotto i potenti colpi dei Pokemon d'Acqua di Amaria. Il suo Lapras, Libertà, aveva appena messo a terra un Leavanny, un Pokemon Coleottero/Erba simile ad una mantide religiosa gialla vestita di foglie verdi, usando un attacco Geloscheggia rapido e preciso: una raffica di lame di ghiaccio si era formata attorno alla testuggine azzurra, che poi le aveva scagliate contro l'avversario con velocità incredibile... e l'avversario non aveva potuto fare nulla per difendersi, come del resto non avevano potuto fare nemmeno i Pokemon degli altri scagnozzi.

"E' una questione di allenamento e di costanza." rispose tranquillamente Amaria, e accarezzò il suo Lapras su un fianco, con grande piacere del Pokemon Acqua/Ghiaccio che strusciò il muso sulla spalla della giovane. Amaria sorrise al suo Pokemon preferito e ricambiò il gesto di affetto, poi fissò l'agente del Team Meteora e i suoi sottoposti con sguardo freddo. "Ora, io sono una persona che crede che tutti meritino un'altra possibilità, anche voi. Quindi, vi lascio liberi di andarvene, se promettete che non farete più del male agli abitanti di Reborn e ai Pokemon che vivono qui."

"Ugh... certo, la fai facile... hai idea di come reagirebbero i nostri superiori se sapessero che abbiamo tradito il Team Meteora?" rispose una Dama Meteora con un brivido. Per un attimo, le sembrò di vedersi davanti il volto truce di Sirius, con quell'atroce occhio cibernetico che penetrava nella sua anima...

Amaria sospirò e guardò in basso, comprendendo che per molti di loro poteva non essere una questione di scelta personale. "Sì... capisco cosa vuoi dire... ma la strada che avete scelto non porterà ad altro che alla rovina per tutto Reborn." affermò seriamente, e il suo Lapras abbassò un po' la testa per rivolgere uno sguardo intenso e significativo agli uomini del Team Meteora. Dava veramente l'impressione che volesse pregarli di ascoltare la ragione. "Lord Solaris, il vostro capo, potrà anche cercare di ammansirvi con i suoi discorsi... che è tutto per il bene maggiore, e che quello che state facendo servirà a creare un mondo migliore. Ma per chi sarà migliore? Non certo per le persone che perderanno i loro cari, non credete?"

"N-noi..." cercò di protestare un altro soldato del Team Meteora, dal cui comportamento era facile arguire che non era esattamente lì di sua volontà. "Non... non possiamo fare altro che obbedire agli ordini... se... se osassimo disobbedire... Lord Solaris non avrebbe alcuna pietà..."

"Lapras..." disse Libertà con la sua voce armoniosa, che poteva ricordare il canto di una balena.

Amaria disse di sì al suo Pokemon preferito, prima di rispondere al soldato. "Immagino che non sia facile. Io stessa mi rendo conto che a volte fare ciò che è giusto comporta dei sacrifici, e non posso chiedervi di rischiare le vostre vite." rispose gentilmente. "Ma vi prego... ripensate a quello che ho detto, e parlatene ai vostri compagni quando potete. Credetemi... per quanto formidabile possa essere questo Lord Solaris... e l'ho incontrato io stessa alcune volte, quindi so di cosa sto parlando... non potrà fare molto se non avrà nessuno disposto ad obbedire ai suoi ordini. Non credete anche voi che Reborn meriti di meglio, di quanto sta accadendo di questi tempi? Pensateci, almeno un po'... e cercate di trovare voi stessi la risposta."

Con queste parole, senza attendere che gli scagnozzi del Team Meteora rispondessero, Amaria accarezzò Libertà sulla testa e lo richiamò nella Pokeball, poi si avvicinò ad alcuni fogli sparpagliati su un tavolo, e li afferrò, per poi darci una rapida occhiata. Un paio di scagnozzi del Team Meteora sembrarono in procinto di prenderla alle spalle, ma uno sguardo intenso da parte dell'elegante esperta di Pokemon d'Acqua fu più che sufficiente a dissuaderli. Anche senza avere Pokemon a proteggerla, Amaria dava un'impressione di sicurezza ed autorità... e il pensiero le fece provare un momento di malinconia.

"In realtà, non mi sento per niente sicura... e mi rendo conto di non essere una persona di valore." pensò tra sè Amaria. "Forse quello che dico a questi ragazzi è tutta una buffonata... però, se questo può aiutarli a non gettare via le loro vite, e può aiutare a migliorare almeno un po' la situazione di Reborn... beh, ad un certo punto, quello che conta è il risultato, no? Se non altro, mi aiuta a credere che la mia vita abbia uno scopo."

Cercando di mettere da parte, almeno per il momento, questi pensieri tenebrosi, Amaria diede un'occhiata ai documenti. Sembravano informazioni piuttosto utili... parlava dell'ubicazione di numerosi nascondigli della potente organizzazione terrorista, alcuni dei quali erano davvero in luoghi impensati. Certo non stupiva che il Team Meteora avesse le mani in pasta in così tanti affari loschi, ma questo era un modo fin troppo efficace di sottolineare quanto radicata fosse la malvagia organizzazione nel tessuto sociale di Reborn.

Ad ogni modo, si trattava di informazioni molto utili per la resistenza... e sicuramente, anche per Titania. Anzi, forse era il caso di mostrarle prima a lei. Non le sarebbe davvero dispiaciuto poterla accompagnare in una spedizione contro qualche importante base del Team Meteora. Se non altro, la sua presenza avrebbe potuto evitare che Titania si facesse prendere troppo la mano...

"Bene, ho quello per cui sono venuta. Per favore, signori, promettete che almeno penserete a quello che vi ho detto... e per adesso, vi saluto." concluse Amaria, incamminandosi verso l'uscita della base senza che gli uomini del Team Meteora, ancora impegnati a prestare un po' di cure ai loro Pokemon sconfitti, facessero nulla per fermarla. La ragazza dai capelli verdini tirò un breve sospiro di sollievo, e salì le scale per raggiungere l'uscita del covo, uscendo finalmente all'aria aperta, ai piedi di una grande torre ormai in rovina nel bel mezzo di una prateria erbosa. Il vento le scompigliò i capelli, ed Amaria prese un bel respiro prima di incamminarsi nuovamente verso la sua destinazione, con i suoi Pokemon e i segreti del Team Meteora ben al sicuro.

"Se non altro, adesso posso tornare da Tania... chissà se è preoccupata, non mi sono fatta sentire per un po'." disse tra sè, permettendo ad un piccolo sorriso di apparirle sul volto al pensiero della ragazza che amava. "Dovrò dare mie notizie anche a miss Saphira e al resto dei miei compagni. Speriamo che se la siano cavata bene, fino ad ora."

Sentendosi un po' più tranquilla, la giovane donna si guardò attorno per orientarsi, e cominciò il suo viaggio di ritorno.

 

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Vera si sedette su un tronco d'albero caduto e spiegò la mappa che portava con sè, cercando di orientarsi. Per il momento, erano sulla strada giusta: erano riusciti ad addentrarsi tra le alture che circondavano la città di Agatipoli, dove gli agenti della resistenza si trovavano, e avevano avuto a che fare soltanto con qualche piccolo ostacolo - qualche pattuglia isolata del Team Meteora che aveva cercato di fermarli, ricavandone solo una sonora batosta; e alcuni Pokemon selvatici poco amichevoli. Mentre si addentravano nella prateria e tra la boscaglia più rada, i ragazzi avevano visto più volte qualche Tauros o qualche Bouffalant, a volte impegnati in qualche scontro tra loro... ma lo spettacolo  che si trovavano davanti in quel momento aveva dell'incredibile, al punto che Vera e i suoi compagni si erano fermati per qualche attimo per assistere a distanza di sicurezza.

Un Tauros e un Bouffalant si stavano affrontando, in un vero e proprio testa a testa, davanti allo sguardo incoraggiante di un gruppetto di Miltank! Le Pokemon Bovine si erano messe da parte, e lanciavano una serie di muggiti per incitare i due contendenti a lottare con maggiore accanimento. E da parte loro, Tauros e Bouffalant stavano combattendo tenacemente, cozzando più volte l'uno contro l'altro senza che nessuno mostrasse segni di fatica! Un tremendo attacco Incornata raggiunse Bouffalant, con un rumore simile a quello di un tuono lontano al momento dell'impatto... ma la folta criniera riccia del Pokemon bisonte aveva retto senza problemi, e Bouffalant era rimasto in piedi, indietreggiando solo di due passi. Con un muggito terrificante, il Pokemon Sfondatoro si impennò e sferrò un devastante attacco Vendetta. Il possente bufalo venne circondato da una tenue aura arancione che durò soltanto per mezzo secondo prima che Bouffalant si scagliasse contro Tauros... ma il toro si era aspettato una mossa simile, e rispose efficacemente con una Cozzata Zen, lanciandosi alla carica con la testa avvolta da un "casco" di luce rosata!

Le Miltank muggirono entusiaste, sollevando in aria gli zoccoli; ed entrambi i contendenti, dopo aver spinto l'uno contro l'altro per diversi istanti, si staccarono respirando affannosamente, e ripresero a studiarsi. L'intenzione era ovviamente quella di riprendere lo scontro non appena uno di loro fosse stato di nuovo in condizione di farlo...

E Tauros si riprese per primo, lanciandosi in un altro attacco Incornata, che però venne assorbito dalla criniera afro di Bouffalant. Senza scomporsi, Tauros si girò e usò un attacco Colpocoda che raggiunse al volto il Pokemon avversario. Confuso e irritato, il bufalo scosse la testa e perse la sua occasione di attaccare. Il Pokemon Torobrado alzò la testa, muggì minacciosamente e strisciò lo zoccolo per terra per darsi a carica, poi si scontrò di nuovo con Bouffalant, questa volta con un devastante Corposcontro che centrò in pieno il Pokemon Sfondatoro... ma quest'ultimo, una volta di più, diede prova della sua resistenza attutendo il colpo e restituendo un attacco Battiterra! Pestando gli zoccoli a terra, il bisonte scosse il terreno sotto i piedi del Tauros avversario, che emise un muggito rabbioso e fu costretto a tirarsi indietro...

E in tutto questo, ben nascosti dietro dei folti cespugli, Vera, Blaziken e i loro amici non si perdevano un istante dell'incontro.

"Forza, Tauros! Fatti valere!" stava incitando Max, tenendo la voce abbastanza bassa in modo da non attirare l'attenzione dei due feroci bovini.

"Questa... è una battaglia davvero impressionante..." mormorò Ortilla, guardando impressionata i tremendi colpi che i due rivali si scambiavano. Non c'era praticamente niente in quanto ad eleganza e tecnica, ma la tenacia con cui Tauros e Bouffalant si affrontavano era impressionante, e non difettavano troppo neanche in fatto di strategia.

"Hey, Hitomi... non mi sembra che tu sia molto coinvolta. Non... non ti piace questa lotta?" chiese Ritchie. Anche lui e Sparky stavano seguendo gli eventi con grande interesse, magari sperando di imparare qualcosa da quell'incontro.

"La sto osservando per cercare di pensare a qualche tattica per i miei prossimi incontri con il Team Meteora. Non certo per fare il tifo per l'uno o per l'altro." rispose Hitomi, seria e compita come quasi sempre... solo che pochi istanti dopo, si contraddisse da sola mettendosi le mani accanto alla bocca a mò di microfono, e cominciando a tifare per il Pokemon Sfondatoro! "Avanti, Bouffalant, non fartelo scappare! Colpisci più sodo!"

"E meno male che non era interessata..." commentò Max con un grosso gocciolone di sudore sulla nuca. Qualcosa gli diceva che Hitomi stava facendo il tifo per Bouffalant soltanto per il gusto di avere un'opinione contraria alla sua...

 

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Heather si raccolse in sè, reprimendo un brivido quando la gelida aria delle montagne attorno ad Ametripoli la colpì in pieno. Il suo Bagon, che come Pokemon Drago era ancora più sensibile a quelle basse temperature, si rifugiò temporaneamente dietro la gamba destra della bambina, mentre il gruppo si incamminava lungo una stradina ricoperta di ghiaia e rocce sgretolate che saliva verso la cima della montagna. Diversi allenatori si erano fatti convincere dall'idea di Heather, e adesso stavano venendo in aiuto della piccola domatrice di draghi nella loro ricerca della radice dei problemi di Ametripoli.

"Avete detto che ci sono dei Bergmite dietro questo problema, vero?" chiese Heather per conferma. Un montanaro, uno degli allenatori che si erano fermati al Pokemon Center assieme a lei, disse di sì con la testa, mentre il suo Pokemon, il suo gigantesco Toucannon, svolazzava in tondo a diversi metri di altezza per controllare se tutto fosse tranquillo. Dopo aver dato un'altra occhiata, l'enorme tucano tornò verso il suo allenatore e gracchiò qualcosa, che il montanaro accolse dandogli una carezza sulla testa.

"Okay, ottimo lavoro, Toucannon! Per adesso sembra che non ci siano problemi." disse l'omone, ed Heather gli fece un cenno di assenso mentre il gruppetto di allenatori si addentrava in un dedalo di piccoli canyon spolverati di neve e ghiaccio, il luogo in cui più facilmente avrebbero potuto imbattersi in un agguato da parte dei Bergmite impazziti. "Bene, signori... da questo punto in poi, dobbiamo stare attenti ad ogni passo che facciamo, e tenerci pronti ad aiutarci a vicenda."

Heather prese fiato e deglutì, poi guardò in direzione di Bagon e incrociò lo sguardo del draghetto, che nonostante lo sconforto del clima rigido, cercava di restare più tranquillo possibile e si portava con serietà e determinazione.

"Beh, Bagon... sinceramente questa non me l'aspettavo... essere io a guidare un gruppo di allenatori che vengono da chissà dove per risolvere un problema che molto probabilmente è stato il Team Meteora a creare. Se devo essere sincera... non mi ci vedo tanto nei panni della leader. Ma... se è così che devo fare per sistemare quelle carogne..." disse la bambina, e si piazzò in modo da proteggere come poteva il piccolo drago dal pungente vento di montagna. Si guardò in giro, rallentando il passo e indicando anche agli altri esploratori di farlo... e alzò lo sguardo verso il picco di una delle pareti di roccia, dove era sicura di aver visto qualcosa che si muoveva. Per qualche secondo, la bambina attese di vedere che qualcos'altro si esponesse... e sia lei che alcuni membri della spedizione riuscirono ad intravedere qualcosa che si muoveva... come dei pezzi di ghiaccio dotati di volonta propria che cercavano come potevano di tenersi nascosti e mimetizzati tra le rocce imbiancate.

C'era qualcuno da quelle parti, non era possibile negarlo... e da quanto ne sapeva, Heather poteva immaginare che in effetti quelli fossero i Bergmite di cui aveva sentito parlare. Ma erano troppo lontani per poterli visualizzare con il suo Pokedex...

"Bagon gon?" esclamò il piccolo Bagon. Il draghetto indicò verso l'alto con un misto di paura e decisione, non volendo ritrovarsi nel mirino di qualche Pokemon Ghiaccio senza controllo.  

"Sì... li ho visti, anche se di sfuggita. Erano lassù..." rispose Heather. "Li... li avete visti anche voi, giusto?"

A questa domanda rispose un allenatore vestito di abiti sgargianti, che dava l'impressione di essere un turista da chissà quale altra regione (non che le possibilità che lo fosse davvero fossero alte, data la pessima reputazione di Reborn). "Mi... mi era sembrato di vedere dei pezzi di ghiaccio dietro quelle rocce là in alto, ma poi... quando ho guardato di nuovo non c'erano più!" rispose. "Voi... voi dite che si trattav di quei Bergmite?"

"Altamente probabile..." rispose un altro allenatore, accompagnato dal suo Persian grigio dal muso tondo (la forma di Alola di tale Pokemon, come Heather aveva imparato poco prima). "Ci stanno osservando, dite?"

"Non lo so, ma è meglio assumere il caso peggiore, in questi casi." rispose Heather, tenendosi pronta a tutto, o almeno cercando di avere tutti i sensi ben tesi, mentre riprendeva il cammino con lo sguardo ben fisso sui costoni di roccia che li circondavano. Era sicura, e Bagon con lei, che le bestioline di ghiaccio si sarebbero fatte rivedere molto presto...

 

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Il cammino era durato diverse ore, più del previsto anche tenendo in conto tutti gli eventuali ritardi lungo la via... e una volta giunti finalmente ad Agatipoli, Vera e i suoi compagni si erano trovati davanti una città silenziosa e morta.

Non che Agatipoli avesse un aspetto tanto noioso, ad onor del vero. Era una cittadina di montagna molto vivace, attraversata da ruscelli che si gettavano da delle spettacolari cascate di piccole dimensioni, e le case, per la maggior parte in legno levigato e a non più di due piani, erano ben costruite e piazzate, in modo da rendere la città quanto più accogliente possibile. Non era neanche il colore che mancava, perchè tra insegne, piante ed alberi, e tetti colorati, la città dava l'impressione di essere un posto niente male in cui vivere, e le stradine erano ben tenute, senza trascurare neanche quel po' di verde che è sempre bene accetto anche nelle città più moderne.

No, non era questo a rendere Agatipoli silenziosa e morta... bensì un problema di gran lunga più preoccupante.

Gli abitanti dalla città giacevano distesi sulle strade, oppure seduti con la schiena al muro, addormentati come sassi!     

"Ho... l'impressione che sarà un po' difficile chiedere indicazioni a queste brave persone, voi che dite?" Drew non resistette alla tentazione di fare una battuta, indicando alcuni individui accanto al portone di un ufficio che dormivano come dei sassi, tutti in posizioni a dir poco ridicole. Uno era appoggiato ad un muro dell'edificio con la spalla destra e la testa, minacciando di scivolare a terra da un momento all'altro. Due tizi si erano seduti per terra, e ora dormivano l'uno appoggiato all'altro. E anche gli animali e i Pokemon sembravano essere vittime di questa innaturale letargia... non si sentiva l'ormai immancabile canto degli uccelli, nè il frinire delle cicale, e diversi Pokemon erano distesi per terra nelle braccia di Morfeo. Un Persian acciambellato sotto una tenda, un paio di Growlithe posti fianco a fianco, due Pidgey che dormivano appollaiati su un ramo basso...

Non sembrava essere rimasto nessuno sveglio, in tutta Agatipoli.

"Cosa diamine è successo da queste parti? Non potrebbe accadere anche a noi, se ci fermassimo troppo a lungo?" chiese Ortilla. Alty stava svolazzando da un luogo all'altro, cercando di svegliare alcuni dei dormienti... ma nessuno di loro si accorgeva di lei, tanto profondo era il loro sonno. E anche Sparky stava correndo da un dormiente all'altro, cercando come poteva di scuoterli.

"Blaziken..." mormorò il Blaziken di Vera, mentre si guardava attorno per cercare di capire cosa stesse accadendo e se ci fosse qualcosa fuori posto da quelle parti.

"Sono pronta a scommettere che il Team Meteora ha creato qualche diavoleria... magari qualche macchina PULSE... che ha fatto sprofondare tutti nel sonno..." affermò Vera, cercando anche lei si svegliare un ragazzo disteso a terra, senza successo. "Se solo riuscissimo a capire come hanno fatto e dove si trova questa macchina..."

"Già... peccato che il Team Meteora non sia stato così sportivo da lasciare qui nei pressi la loro diavoleria, vero?" chiese una voce ben conosciuta... e pochi istanti dopo, quando Drew si voltò per vedere chi fosse, un familiare ragazzo dai capelli viola, vestito di giacca e pantaloni dello stesso colore e con un inconfondibile ciuffo di capelli che gli cadeva sul volto, apparve davanti al gruppetto di Vera, salutando allegramente. "Ehilà, bella gente! Era da un bel po' che non ci si vedeva, eh?"

"Cain! Che sorpresa! Come mai da queste parti?" chiese Ritchie, felice di vedere il loro compagno.

"Pikachu!" esclamò Sparky muovendo un braccio.

Cain e Drew si diedero il cinque, e il ragazzo dai capelli viola strizzò un occhio e cominciò a raccontare. "Beh, miss Saphira aveva il sospetto che qui stesse bollendo qualcosa in pentola, visto che era un po' che non arrivavano notizie da Agatipoli. E quando meno ce lo aspettavamo... Celeste, Sansone e Terra, i nostri agenti, ci hanno comunicato che all'improvviso, tutti gli abitanti di Agatipoli sono piombati in un sonno profondo da cui è molto difficile svegliarli. Così, io e Pietro ci siamo offerti volontari per andare a controllare... e ci siamo trovati di fronte questo spettacolo! Era tutto silenzioso già quando siamo arrivati... e poco dopo, ci siamo trovati davanti questo spettacolo!"

"Quindi non è possibile svegliare gli abitanti?" chiese Hitomi preoccupata. "Se non si svegliano entro pochi giorni, finiranno per morire disidratati."

"Beh... in realtà, quello non sarà un problema, almeno per adesso." rispose Cain. "Questo sonno non è continuo... gli abitanti si svegliano di tanto in tanto per mangiare o bere qualcosa. Ma non possiamo escludere che si tratti soltanto di una prima fase, e che più avanti questa sonnolenza peggiorerà..."

"Ma cosa ci guadagna il Team Meteora a mettere tutti a nanna?" chiese Max. "Sperano di cercare qualcosa senza che gli abitanti diano loro fastidio?"

Cain alzò le spalle. "Per quello che ne sappiamo, potrebbe essere così. Non ne abbiamo la più pallida idea. Al momento, Pietro sta dando un'occhiata in giro per cercare di capirci qualcosa... anzi, che ne dite se andiamo a cercarlo? Se siamo in gruppo, magari si riesce a capire qualcosa di più..."

"Sì, mi sembra una buona idea." disse Vera, e anche il suo Blaziken disse di sì con la testa.

Il ragazzo dai capelli viola guardò compiaciuto il galletto kickboxer, che gli dava l'impressione di essere ancora più forte e sicuro di sè dell'ultima volta. "Hmm, vedo che il tuo Blaziken è diventato parecchio più forte... il signor Radomus e i suoi metodi di allenamento hanno funzionato, oserei dire! Siete riusciti a scoprire come fare la Mega Evoluzione?"

"Non ancora, ma ci stiamo avvicinando. Non è una cosa che si possa fare così, in due e due quattro..." spiegò Vera, pur sentendosi un po' imbarazzata per il fatto che le ci stesse volendo così tanto tempo. "Ad ogni modo... Blaziken ed io vorremmo sperare che non ci voglia tanto più tempo."

"Ken!" stridette Blaziken, mostrando la Blazikenite che portava appesa al collo e tenendole nel palmo di una mano artigliata.

"D'accordo, d'accordo. Non volevo certo farvi fretta." rispose Cain. Stava per proseguire il discorso quando Alty, che stava svolazzando ad alcuni metri da terra per controllare i dintorni, emise uno stridio di sorpresa e scese giù di colpo, andando da Ortilla per dire a lei per prima cosa avesse visto.

"Alt alt! Altariaaaa!" esclamò la graziosa Pokemon Drago/Volante, attirando su di sè l'attenzione di tutto il gruppo. Temendo che stesse succedendo qualcosa di brutto, Ortilla si rivolse alla sua Pokemon per chiederle cosa volesse dire.

"Che... che succede, Alty? C'è qualche problema?" chiese la bambina dai capelli turchini. La Pokemon agitò le ali per un paio di secondi per stabilizzarsi prima di scendere a terra, e indicò con il becco una piazzetta non troppo lontana.

"Altaria!" cinguettò.

Cain strinse gli occhi, temendo che questo volesse dire che Pietro si era cacciato in qualche guaio... e senza pensarci troppo, corse verso il punto che Alty aveva indicato, senza badare a Ritchie, Drew e Max che cercavano di richiamarlo, ed evitando senza tante remore tutte le persone addormentate che si trovavano lungo la strada. "Pietro! Pietro, mi senti? Che sta succedendo...?" esclamò, un attimo prima di trovarsi di fronte qualcosa che davvero non si sarebbe aspettato - tra le persone e i Pokemon che giacevano a terra ronfando come Snorlax, c'era anche Pietro... e una figura femminile dai lunghi capelli viola, della stessa sfumatura vivace di quelli di Cain! Anche i suoi vestiti erano violetti, in uno stile gothic lolita che Cain aveva già visto tante volte... non gli ci volle che mezzo secondo per capire chi fosse, anche se non la vedeva da un bel po' di tempo ormai...

"Aya?" si chiese il giovanotto, lo sguardo fisso verso la sorella che giaceva a terra e dormiva come niente fosse, con tanto di bavetta che le colava da un angolo della bocca. Si era addormentata proprio addosso a Pietro, coprendolo parzialmente con il suo corpo. Cain non se ne stupì, in fondo non era certo un segreto che ci fosse del tenero tra i due, per quanto Aya insistesse a non volerne più parlare. "Hey, Aya? Ti sei scelta un posto un po' strano per fare un sonnellino, non ti sembra? So che tu e Pietro non vedete l'ora, ma... insomma, per fare certe cose dovreste almeno mettervi un po' più comodi!"  

Nè Aya nè Pietro diedero segno di aver sentito la discutibile battuta di Cain, e continuarono a dormire come sassi mentre Vera e il resto del gruppo si riunivano al ragazzo dai capelli viola, e guardavano stupiti i due "piccioncini" distesi a terra!  "Ehilà, ragazzi... sembra che questa malattia del sonno sia contagiosa... anche Pietro se l'è presa... e anche quella gentile e leggiadra ragazza - leggiadra come un Rhyhorn alla carica, si intende - che vedete lì a terra. La mia cara sorellina Aya!"

"Cain?" esclamò Vera, raggiungendo il giovane esperto di Pokemon Veleno. Solo in quel momento notò la ragazza dai capelli viola stesa a terra accanto a Pietro - non aveva mai visto Aya prima di allora, ne aveva soltanto sentito parlare da Cain, e notò che in effetti c'era una notevole somiglianza tra i due, almeno nel colore dei capelli e nei lineamenti del viso. "Quella... è tua sorella Aya? E... e cosa ci è venuta a fare qui?"

"Da quello che sapevamo, era rimasta nella Paludi Mercurio..." disse Max, ricordando quello che il giovanotto aveva loro raccontato.

Cain alzò le spalle. "Beh, io ne so quanto voi. Aya non si è presa la briga di avvisarmi. Hehehee... magari voleva appartarsi un po' con Pietro?" ridacchiò brevemente, poi si fece più serio e andò a raccogliere Aya. "Scherzo, ovviamente, ma adesso è il caso di mettere al sicuro sia Aya che Pietro, e andarcene da qui prima che il sonno colga anche noi... Yaaaawn! In effetti comincio a sentirmi un po' assonnato anch'io..."

"Hmm... sì, sono d'accordo... e lo siamo tutti, direi." rispose Max. Si tolse gli occhiali e si sfregò gli occhi in modo da tenersi sveglio. "Ma... abbiamo un'idea di dove andare?"

"Io credo che la cosa migliore sarebbe..." cominciò a proporre Drew. Stava per dire che forse era meglio cercare il circo da dove gli agenti della resistenza avevano contattato Saphira, e cercare il loro aiuto.

E avrebbe anche completato la frase, se non fosse stato per un imprevisto che lasciò tutti di stucco...

"RAAAAAAAAAAWWWWWWRRRRRRRR!"

La voce di una ragazza che urlava a squarciagola, ruggendo come se stesse cercando di imitare un leone, fece fare un salto a Vera... e un attimo dopo, un'ombra minacciosa apparve sopra il gruppetto - un'ombra dall'aspetto umanoide, appartenente ad una buffa figura vestita da pagliaccio che brandiva un gigantesco martello di legno!

"Ah! E quello che cos'è?" esclamò Ritchie. Sparky drizzò le orecchie allarmato e fece cenno al suo allenatore di spostarsi...

La cosa che più preoccupò Vera e gli altri, tuttavia, era che quella cosa stava calando esattamente su Vera!

"Ah! Attenta, Vera!" esclamò Drew.

"Sorellona!" gridò Max spaventato.

"DIAMOND DYNAMOOOOOOO!" strillò la figura che si preparava ad abbattere il martellone sulla testa di Vera...

La bambina castana reagì puramente d'istinto e si gettò di lato... e un attimo dopo, il suo Blaziken la afferrò, la prese in braccio e la portò a distanza di sicurezza proprio nel momento in cui il gigantesco maglio di legno colpì il punto in cui lei si trovava! Un frastuono infernale fece quasi cadere a terra gli altri membri del gruppo, e il peso della strana arma aprì delle piccole crepe nell'asfalto! Un fitto polverone si levò dal punto dell'impatto, e durò per un paio di secondi prima di posarsi a terra e rivelare la colpevole.

Era una persona dall'aspetto davvero inusuale, forse la più strana che Vera, che in quel momento  stava venendo appoggiata a terra da Blaziken, avesse mai visto in vita sua. La prima cosa che Vera notò furono i suoi capelli, lunghi fino alle scapole e legati in due codini laterali, erano tinti in modo da formare un arcobaleno! Sette strisce, ognuna di uno dei colori dell'iride, attraversavano la testa della ragazza dalla nuca alle fragette sulla fronte, creando un effetto davvero vivace e suggestivo. Il volto della ragazza era bianco, spalmato del cerone tipicamente usato dai clown, e indossava un corpetto di colore verde chiaro che non lasciava vedere neanche un po' di pelle, accompagnato da un paio di stivali e guanti rossi sgragianti, pantaloni neri aderenti e un pettorale giallo dall'aspetto piuttosto audace. Nonostante avesse una corporatura abbastanza minuta, non dava l'impressione di avere problemi ad agitare quel martellone gigante qua e là!

"Oops." disse la ragazza dopo qualche secondo di imbarazzato silenzio, senza mai perdere quel sorrisone sgargiante che le illuminava il volto. "Ho esagerato. Fail."

La prima a riprendersi dallo stupore per quell'incredibile episodio fu Hitomi. La bambina era rimasta ferma al suo posto, con una comica espressione di sorpresa e stupore sul suo viso normalmente tranquillo... e dopo essersi schiarita la voce, riprese la sua solita espressione imbronciata e si rivolse alla ragazza vestita da clown come niente fosse. "Mi scusi, signorina, ma cosa le è saltato in mente? Avrebbe potuto fare del male a qualcuno con quel martello." disse con apparente calma.

La ragazza dai capelli multicolore si alzò, tenendo il martello su una spalla con apparente nonchalance con una mano sola, e usò l'altra mano per spazzarsi la polvere di dosso. Aveva un atteggiamento del tutto giocoso e noncurante, e si comportava come se avesse appena cercato di giocare uno scherzo divertente ai ragazzi, invece che di prenderli a martellate.  "Cosa mi è...?" chiese con una vocetta acuta e vivace che sembrava quasi quella di una bambina. "Oh, già, immaginavo che sareste venuti bene in forma bidimensionale sul pavimento! Heheheee... Per il resto, mi è venuto in mente che magari, visto che si sta avvicinando il venerdì sera, ci possiamo andare a divertire fuori in discoteca, o al ristorante, o magari all'albergo diurno..."

La reazione di Hitomi fu immediata e vulcanica! La bambina si piazzò davanti a quella strana ragazza, con gli occhi ridotti a due fessure, i denti trasformati in zanne triangolari, e una venuzza pulsante sulla fronte! "CHE RAZZA DI DISCORSI SONO QUESTI? TI HA DATO DI VOLTA IL CERVELLO O COSA?" strepitò in un comico accesso di rabbia che contrastava nettamente con il suo solito modo di fare. "STAVI PER SCHIACCIARE UNA MIA AMICA CON QUELL'AFFARE, E TI COMPORTI COME SE FOSSE DIVERTENTE, EH?"

"Mamma mia..." commentò Max, gli occhi sgranati dietro le lenti dei suoi occhiali. "Hitomi... non credevo che tu avessi questo lato nascosto!"

La bambina tornò normale di colpo, come se avesse potuto cambiare carattere premendo un interruttore. "E' un lato di me che non conoscevi, tutto qui."

"Ooookay..." disse Ritchie, con un grosso gocciolone di sudore che gli scendeva dalla nuca. Sparky scosse la testa e sospirò, le orecchie tenute basse.

La ragazza dai capelli multicolore aveva già perso completamente interesse in Hitomi, e adesso stava gironzolando come niente fosse attorno a Cain, guardandolo da tutte le parti, e anche annusandolo come se fosse stata un cagnolino incuriosito... al punto che il ragazzo dai capelli viola si ritirò di un passo, con espressione imbarazzata. "O-Okay, signorina... vorremmo chiederle, lei è di Agatipoli? Sa qualcosa di questo strano fenomeno?" chiese, anche se per qualche motivo aveva il presentimento che non avrebbe ottenuto una risposta coerente.

Con un gesto del braccio, la ragazza appoggiò il martello dietro la schiena... e la gigantesca arma scomparve come se non fosse mai esistita! "Fenomeno? Di quale fenomeno stiamo partando? Io non porto elmetti!" esclamò, facendo riferimento a qualcosa di cui Vera e i suoi compagni non avevano la minima idea.

"Okay, adesso qualcuno mi spiega dove ha messo quel martello?" chiese Ortilla, sempre più stupefatta. Quella pazzoide si stava dimostrando più orprendente di qualunque altro personaggio avessero incontrato a Reborn, e la conoscevano soltanto da un minuto!

"COOOOOOMUNQUE, come stavo dicendo prima di essere bruscamente interrotta..." continuò la ragazza, senza mai perdere quel suo sorrisone sgargiante.

"Ehm, non per essere impertinente, ma nessuno di noi ha cercato di interromperti." commentò Drew. Il ragazzo dai capelli verdi era talmente stupefatto che non riusciva più neanche a mettersi in posa come faceva di solito, e stava mostrando una serie di espressioni imbarazzate... al punto che Vera pensò che fosse un peccato non avere una macchina fotografica! Quella sì che era un'occasione d'oro per metterlo in imbarazzo! "E comunque... non sappiamo neanche come lei si chiama, signorina..."

La ragazza dai capelli multicolore si mise in posa, con le mani sulle anche e la testa alta. "Io sono Terra... HEAR ME RAAAAAWWWWWR!" si presentò, concludendo la frase con un ruggito fragoroso che probabilmente avrebbe potuto svegliare mezza città! "Ovviamente, altri nomi accettabili sono Terrawr, Terraria, Terrawrawrawrawr, MegaTerra, Super Elite Luxray Tamer, e Regina delle Bocce! E ho delle paroline dolci proprio per te, mio caro!"

"T-Terra? Questa... proprio non me l'aspettavo." commentò Vera, mentre la nuova arrivata si piazzava accanto ad un imbarazzato Cain con espressione seducente, e cominciava a bisbigliargli qualcosa nell'orecchio. La bambina castana era troppo lontana per capire cosa stesse dicendo... e a giudicare dal rossore atomico che era apparso sul volto di Cain , era contenta che fosse così!

"Per favore, ditemi che non sono così inquietante..." commentò Cain, sentendosi quasi messo all'angolo! Terra sghignazzò, e continuò imperterrita.

"E ho anche delle altre cose molto carine da dirti, ragazzo mio, come per esempio..." Cain sospirò e si preparò a sentire qualche altra sciocchezza quando quella tipa stravagante avvicinò nuovamente la bocca al suo orecchio, prese fiato come se stesse per dire qualcosa di importante e sentito...

"ANDATEVENE DI QUIIIIIII!"

Un'ondata sonora a qualche centinaio di decibel assalì i timpani del malcapitato Cain, sparandogli i capelli da un lato e facendogli sgranare gli occhi. Il giovanotto si tirò indietro e cominciò a massaggiarsi le orecchie che avevano cominciato a fischiare dolorosamente, e Terra si girò di scatto, le braccia conserte sul petto, e fece un annuncio al resto dello sbalordito gruppo di allenatori! "Perchè tutti coloro che restano qui troppo a lungo finiscono per addormentarsi come sassi, pupi e pupe! Come potete vedere dalle prove A e C!" continuò Terra, indicando Aya e Pietro ancora distesi a terra e profondamente addormentati. "C'era anche una prova B, ma me la sono mangiata. Deliziosa! Aspettate, ho detto qualche cosa, per caso?"

Man mano che il "discorso" proseguiva, la cosa che appariva sempre più chiara era che stare vicino a quella ragazza sarebbe stato deleterio per la salute mentale di chiunque... anche se, in effetti, aveva dato loro una dritta su quello che stava accadendo da quelle parti. "Ehm... sì, avevamo notato che da queste parti c'è qualcosa che fa addormentare la gente che ci rimane troppo a lungo." rispose Ortilla, accarezzando la testa di Alty, che continuava a guardare Terra con sospetto. "E immagino che anche questa sia opera del Team Meteora, vero?"

"OKAY, IL PREZZO E' GIUSTO, amici ascoltatori! La nostra sfidante ha vinto una macchina nuova!" rispose allegramente Terra. "Oh, ma mi sono mangiata anche la macchina... peccato! Ora però, dobbiamo levare le tende... e anche i vostri amici, che ne dite?"

"Credo... che in effetti sia il caso di andarsene da qui... dovevamo incontrarci con i membri della resistenza al circo di Agatipoli, quindi se potessi portarci dai tuoi colleghi..." affermò Vera. Il suo Blaziken, finalmente riscossosi dallo shock di aver visto quella pazzoide di Terra in azione, gettò un'occhiata un po' strana alla ragazza dai capelli multicolore, che sembrò non accorgersene e continuò a passeggiare qua e là volteggiando su sè stessa.

"Colleghi, colleghi... ma certissimo che vi posso far conoscere i miei colleghi!" esclamò Terra. Senza perdere un colpo, la stravagante fanciulla raccolse Aya e Pietro e se li mise sulle spalle come niente fosse! "Prego, prego, seguite la guida che vi porterà al circo! Che ne dite di un divertente sabato al circo? E' tutto più bello!"

"Credo che il mio quoziente intellettivo si sia abbassato di qualche decina di punti soltanto a stare vicino a quella lì..." affermò Ritchie scuotendo la testa. Terra aveva già cominciato ad incamminarsi verso la loro nuova destinazione, portando con sè Aya e Pietro... e Cain decise che era meglio stare vicino a Terra e monitorarla attentamente, per evitare che le venisse qualche altra idea assurda!

"Beh, guarda il lato positivo, Max. Se non altro, con quella ragazza non corriamo il rischio di annoiarci!" Drew provò a sdrammatizzare, senza troppo successo.

"Sono così eccitata..." commentò Vera con sarcasmo. Hitomi sospirò e scosse la testa, mentre Ortilla ed Alty si guardavano stranite, e il Blaziken di Vera alzò gli occhi al cielo. La nuova parte del loro viaggio... non era cominciata sotto i migliori auspici, e se avessero lasciato che quella specie di caricatura vivente dettasse legge... beh, non era sicuro che ne sarebbero usciti tutti con la sanità mentale intatta. 

 

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"Eeeee... finalmente siamo arrivati al circo di Agatipoli! Dove non c'è nessuno che dorme!" esclamò Terra, mostrando con una mano lo spettacolo dei tendoni e delle attrazioni sparse per tutto il grande spiazzo che si estendeva davanti a loro.

Drew fu il primo a muovere un passo fuori dal tunnel che li aveva portati fin lì, e restò a guardare con interesse. Davanti a loro, come se il pericolo del Team Meteora fosse lontano e non li riguardasse, numerosi lavoratori del circo si affaccendavano e trasportare equipaggiamento, e alle bancarelle sedevano dei venditori che declamavano a gran voce le loro merci. Il ragazzo dai capelli verdi riuscì a vedere diverse attrazioni tipiche di un luna park, come una piccola ruota panoramica, una giostra del tipo "calci" e alcuni punching ball. Tuttavia, quello che più vivacizzava il paesaggio era il grande tendone dai colori sgragianti - gli stessi dei capelli di Terra, guarda caso - che sorgeva circa un centinaio di metri alla loro destra, circondato da insegne, carri e gabbie dove si trovavano alcuni Pokemon. Altri Pokemon, in particolare Luxray e Donphan, gironzolavano tranquillamente tra le bancarelle, e Vera ebbe anche l'impressione di vedere un paio di Pyroar, come quello che avevano visto con Elisio alcune settimane prima. L'atmosfera che regnava era di tranquillità ed allegria, di un posto in cui la gente di Reborn poteva almeno per un po' dimenticare l'asprezza delle loro vite e passare alcuni momenti di gioia.

"Molto... interessante." disse Cain, appoggiando un po' a terra Pietro - ancora addormentato ed inerte - per riprendere fiato. "E... vediamo se indovino. Tu sei... uno dei pagliacci che lavorano qui, non è vero?"

La ragazza dai capelli multicolore appoggiò a terra Aya e fece il segno della X con le braccia. "Bzzzzt! Risposta sbagliata! Io sono... UNA FEROCE E POSSENTE DOMATRICE DI POKEMON!" esclamò, e alzò di colpo la voce alla fine... solo per un attimo, prima di riprendere il suo tono di voce normale. "E se volete proprio saperlo, sarei capace di domare anche Celeste! Se capite cosa voglio dire... anzi, no, non facciamo queste battute, ci sono i bambini che ci leggono! E questa fanfiction ha rating giallo, quindi non possiamo spingerci troppo in là! Heheheheee..."

"... Facciamo finta di non aver sentito nulla, okay?" propose Vera. Gli altri annuirono in silenzio.

"AAAAAAAd ogni modo... i vostri amichetti li possiamo mettere a nanna nel tendone del nostro circo! Celeste e Sansone saranno moooooolto felici di vedervi!" esclamò la ragazza pagliaccio, raccogliendo di nuovo Aya e portandola di peso verso il tendone più grande. Saltò agilmente un Donphan che stava vagabondando lì attorno, e proseguì sulla sua strada, facendo cenno al resto del gruppo di seguirla.

"Non lo so, ragazzi... non mi da l'impressione di essere molto affidabile." disse Ritchie. Cain si chinò per raccogliere Pietro, chiedendosi quando mai lui ed Aya si sarebbero svegliati. Erano abbastanza lontani da Agatipoli, giusto? Qualsiasi cosa avesse fatto sprofondare nel sonno l'intera città, doveva essere distante a quel punto, o no?

Max alzò le spalle. "Nemmeno a me... ma se fa parte della resistenza assieme a questi... Celeste e Sansone... immagino che un motivo ci sarà." affermò. "Non credo che in questo momento abbiamo altra scelta, a meno che non vogliamo correre il rischio di tornare ad Agatipoli... dove comunque non credo ci sia nessuno."

"Pika pika..." mormorò Sparky, come per dire 'in che situazione ci siamo cacciati'...

 

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Gironzolando e saltellando casualmente qua e là, dopo aver fatto loro percorrere mezzo complesso in mezzo a clown, inservienti, Pokemon in libertà, insegne e palloncini colorati, Terra aveva finalmente guidato i ragazzi fino al tendone più grande. Seguendo la ragazza clown sotto l'ingresso principale, i ragazzi si trovarono di fronte uno spettacolare palcoscenico, circondato da un vero e proprio anfiteatro di posti a sedere - l'arena del circo doveva essere ancora più grande di quanto non apparisse dall'esterno! Luci di scena erano state piazzate nelle posizioni più strategiche in cima alle impalcature, e alcuni inservienti si stavano preoccupando di ripulire il luogo da tutti i rifiuti e gli scarti che erano rimasti. A dirigere le operazioni si trovava una giovane donna dai lunghi capelli neri vestita come il classico direttore da circo - una elegante giacca di uno sgargiante colore rosso porpora spiccava  sopra una camicia bianca, pulita in maniera quasi maniacale, con un papillon nero sotto il collo, e indossava un paio di pantaloni di raso neri, e un paio di stivali neri, anch'essi lucidi al punto da sembrare quasi splendenti. Portava sulla testa un cappello a cilindro dello stesso colore della giacca, e stava camminando su e giù in modo da dare tutte le direttive necessarie ai lavoratori.

"Okay, signori, adesso abbassate quelle luci... dobbiamo fare in modo che l'illuminazione sia corretta!" esclamò la giovane donna con voce calda, per poi alzare lo sguardo verso i trapezi che già erano stati preparati per lo spettacolo. "Celeste, scusa se te lo chiedo... puoi occupartene tu?"

"Con moltissimo piacere!" esclamò una voce femminile chiara ed acuta, appartenente ad una giovane donna che Vera e i suoi amici non erano in grado di vedere dalla loro posizione... almeno non prima che quest'ultima, con un agile balzo, si lanciasse da una delle impalcature in ferro del tendone e non si afferrasse al volo ad uno dei trapezi, esibendosi in una spettacolare acrobazia prima di lanciarsi verso la luce che le era stata indicata! Si afferrò saldamente ad una delle colonne portanti, e con una mano sola fece scendere un po' il proiettore. "Bene così, direttrice?"

"Perfetto, Celeste! Con te, tutte le esibizioni fanno scintille!" esclamò sorridendo la direttrice, e fece un segno dell'okay mentre la ragazza di nome Celeste eseguiva un'altra acrobazia e atterrava agilmente sul quadrato dell'arena, con l'agilità di un gatto!

Con gli occhi sgranati per la meraviglia, Vera e i suoi compagni diedero un'occhiata attenta a Celeste: era una giovane donna alta, snella e dal fisico agile, con i capelli blu a caschetto decorati da una lunga piuma azzurra, che doveva avere tra i venti e i venticinque anni,  vestita di un abito da scena che sembrava quasi etereo, fatto di una seta azzurra quasi impalpabile che si gonfiava elegantemente mentre la ragazza volteggava in aria, quasi a dare l'impressione che Celeste potesse davvero librarsi in volo da un momento all'altro. Indossava un paio di scarpette da acrobata azzurre e un paio di guanti bianchi che terminavano sopra il gomito, e il suo abito da esibizione terminava in una specie di gonna con i merletti ondulati.

Nello stesso momento, due grosse casse di materiale vennero appoggiate accanto alle due donne, una delle quali trasportata da un muscoloso e possente Machamp... mentre l'altra veniva spinta senza alcuna apparente difficoltà da un uomo alto e robusto dai muscoli poderosi a malapena trattenuti dalla maglietta bianca a maniche corte che indossava, e che sembrava quasi stretta sul corpo di un individuo così possente!

"Ecco qua i materiali per lo spettacolo di stasera, direttrice!" esclamò il giovane muscoloso con un ghigno sicuro. Machamp fece il segno dell'okay con una delle sue quattro mani, e flettè un bicipite. "Direi che ci siamo... anche per stavolta, siamo a posto!"

"Grazie, Sansone! Non so come faremmo senza di te..." affermò la direttrice, rivolgendo un cenno di approvazione al giovane - un marcantonio di più di un metro e novanta, una barbetta appena accennata sul mento e sulle guance, con addosso un corpetto marrone sopra una camicia bianca, un paio di ampi pantaloni rossi e un paio di scarpe da lavoro. "Adesso manca solo Terra... chissà dove si è cacciata? Sarà poi andata ad incontrare i ragazzi che Saphira ci ha mandato?"

"Ooooh, benebenebene! Questo è il momento giusto per fare il nostro GRANDE ingresso in scena!" esclamò Terra, e appoggiò Aya senza tanti complimenti accanto ad una colonna portante del tendone. Cain si assicurò che la sorella fosse messa bene, e fece reclinare delicatamente Pietro accanto a lei... e si assicurò che le loro mani fossero congiunte, immaginando che sarebbero stati al tempo stesso imbarazzati e contenti! Il ragazzo dai capelli viola sghignazzò tra sè, e anche Drew non potè fare a meno di ridacchiare mentre seguivano Terra, e la ragazza dai capelli multicolore agitava la mano in direzione di Sansone, Celeste e la direttrice. "Yuhuuuuu! Eccomi qui, signore e signori e gente dall'identità sessuale non meglio definita! La vostra Terra è tornata e ha portato con sè un bel po' di carne frescaaaa! LOL!"

"Ah, eccola qua... e pensare che fino ad adesso l'atmosfera era stata così pacifica!" commentò Sansone, voltandosi in direzione di Terra, e notando il gruppetto di allenatori di Hoenn che la accompagnavano. "Ah, già, ma vedo che in effetti c'è un bel po' di volti nuovi da queste parti! Siete quei novellini che miss Saphira ci ha sbolognato, vero?"

"Chi sarebbero i novellini?" chiese Hitomi. La sua espressione non era cambiata, ma la classica vena pulsante era riapparsa sulla sua fronte. "E voi siete... Sansone e Celeste, i due agenti della resistenza che miss Saphira ha piazzato da queste parti, vero?"

"altaria!" esclamò Alty, e rivolse a Celeste uno sguardo ammirato. La giovane acrobata ricambiò lo sguardo, e strizzò un occhio alla Pokemon.

"Certamente! Piacere di conoscervi, ragazzi, io mi chiamo Celeste, e sono l'acrobata di questo fantastico circo!" esclamò allegramente la giovane donna dai capelli blu, per poi saltare in braccio a Sansone, che la afferrò senza alcuna difficoltà. "E lui è il mio aitante cavaliere Sansone, l'uomo più forzuto di tutta Agatipoli, che riesce a vincere a braccio di ferro con un Machamp!"

"Machamp..." grugnì il Machamp che lo accompagnava, scuotendo una delle sue quattro mani.

"Piacere  di conoscervi, ragazzi!" esclamò Sansone, strizzando un occhio e sorridendo con convinzione. "Immagino... che abbiate già visto cosa è successo ad Agatipoli."

"Già, già, lo hanno visto con i loro stessi occhi, con i miei e con quelli di tutti gli altri!" rispose Terra. "Maaaaa... prima di tutto, e prima ancora di niente, potremmo trovare un posto dove far stendere i loro amichetti? Non credo che gli farà molto bene dormire sul pavimento!" La ragazza clown indicò Aya e Pietro, ancora appoggiati ad una colonna portante, addormentati e con le mani congiunte. (Cain sghignazzò di nuovo, e Vera fece un sorriso complice e strizzò un occhio al ragazzo dai capelli viola).

"Mi sembra giusto... sono anche loro dei nostri collaboratori, dopo tutto." rispose Celeste, e scese giù dalle braccia di Sansone con un piccolo balzo.

"Intanto, perchè non vi presentate, ragazzi? Anzi... penso che possiamo anche fare una pausa, così ci conosciamo un po', e ci raccontate come vanno le cose lì a Reborn. E' da un po' che i nostri contatti con miss Saphira non sono più tanto frequenti." affermò la direttrice, aggiustandosi il cappello a cilindro.

Dopo quel lungo viaggio, a Vera, Ritchie e agli altri non dispiaceva per nulla poter fare conoscenza con i ragazzi del circo... e magari scambiarsi un po' di notizia. Speravano solo che si trattasse di persone affidabili, e che fossero in grado di dare una mano, ma almeno su questo, si fidavano del giudizio di Saphira. Così, mentre Sansone si prendeva in spalla Aya e Pietro senza tanti complimenti, la ragazzina castana disse di sì con la testa.

"Certamente!" rispose. Il suo gruppo si riunì intorno a lei, in modo da far vedere che erano anche loro una squadra affiatata.  "Saremo tutti molto felici di fare la vostra conoscenza... e di discutere di quello che il Team Meteora sta facendo."     

 

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CONTINUA...

 

 

  
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