Happiness

POV NAZLI

Fino a qualche mese fa nella mia testa c'era una confusione tremenda, ora sono felice che tutto sia finito, che tutto sia stato chiarito.
Sapevo che Hakan fosse arrabbiato con Ferit, ma non mi sarei mai immaginata così tanto, non credevo che arrivasse ad uccidere il fratello di sua moglie e minacciarmi con una pistola davanti a Bulut. 

Bulut... Non so cosa pensi quel bambino, non so come si senta. Ha perso i genitori e ha vissuto un vero inferno per quasi un anno, ma ora è tutto finito per fortuna.

Guardo l'ora: quasi le 9. Fra poco Bulut e la signora Leman dovrebbero ritornare. Hanno passato le vacanze di Natale al cottage, ma fra pochi giorni Bulut ricomincia la scuola e deve ritornare a casa.

Sono in cucina intenta a preparare la colazione, quando sento due braccia cingermi dolcemente la vita. Mi giro e vedo Ferit Aslan in persona, mio marito.
Leggendo vari articoli online, ho capito che era uno degli scapoli più ambiti di Istanbul. E come dargli torto? E' bello, ricco, intelligente e maturo. E' l'uomo perfetto! E adesso è mio...

Gli sorrido e mi bacia, poi si stacca e guarda ciò che sto facendo.
F: "Ancora ti sforzi a prepararmi la colazione?"
N: "Ferit, sono incinta, non malata. Ce la faccio a cucinare"

Mi gira verso di lui e si abbassa a baciarmi la pancia leggermente gonfia.

F: "Ciao piccolo, sono il tuo papà. Convinci tua madre a riposarsi, perchè non mi ascolta. E' più testarda di un mulo..."
N: "Ehi! Sei cattivo"
F: "Che c'è? Ho solo detto la verità. Non voglio né permetterò che vi succeda qualcosa di male."        Intanto si alza in piedi e mi abbraccia
N: "Hakan è ormai in prigione e non c'è alcun pericolo"
F: "Vi ho già messo in pericolo abbastanza. Cosa cucini?"
N: "Sucuk*. E comunque non ci hai mai messi in pericolo. Ci sono andata io per colpa della mia curiosità."                           (*N.d.A: E' una salsiccia, colazione tipica turca)
F: "Ne parliamo un'altra volta. Parlando d'altro: questo pomeriggio ho una riunione per visionare il nuovo progetto della Marina con un nuovo architetto. Ci vediamo stasera, così guardiamo un film con Bulut"
N: "Okay, fra poco dovrebbe tornare insieme alla signora Leman. Aspetto che arrivino, poi vado al ristorante."
F: "Cerca di non affaticarti troppo"
N: "Va bene signor papà"

Mi bacia, poi va a sedersi per mangiare.
Quando ha finito, mi saluta con un altro bacio e se ne va.
Sorrido nel ricordare tutto ciò che è successo in questi mesi e che è tutto finito bene. Mi accarezzo la pancia e penso che non potrei essere più felice.
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7 MESI DOPO...
Al ristorante arriva ogni giorno sempre più gente, stiamo ricevendo parecchia fama, anche grazie a Ferit.

Non posso più cucinare, perchè sarei solo d'intralcio ora come ora, quindi mi limito a dirigere i lavori e stare alla cassa.

Fatosh e Asuman mi aiutano molto. Erano al settimo cielo quando le ho dato la notizia della mia gravidanza e non fanno altro che ripetermi di stare seduta, ma io voglio lavorare, rendermi utile.

Ad un certo punto una fitta mi fa piegare in due e mi accascio a terra, improvvisamente senza forze.

Fatosh e gli altri dipendenti corrono preoccupati e sento che chiamano l'ambulanza. Fatosh mi parla, ma io rispondo a fatica. Mi fa male ovunque.
Pochi minuti dopo l'ambulanza arriva e mi caricano su insieme a Fatosh, che ha chiamato Ferit, anche se le ho detto di non farlo. Non voglio che lasci il lavoro. Invece è quello che ha fatto.

POV FERIT

Ero ad una riunione quasi conclusa e il mio telefono faceva vedere il nome di Fatosh che mi chiamava. Dopo un paio di telefonate perse, mi richiama. Se continua a chiamarmi, significa che è successo qualcosa di grave. Scusandomi, esco dalla stanza e rispondo.

Fe: "Che c'è Fatosh? Sono ad una riunione e..."
Fa: "Ti ho richiamato 3 volte per dirti che tua moglie è qui con me"
Fe: "E allora? Fatosh, cos'è questo suono? Dove siete?"
Fa: "Caro Ferit, questo suono che senti è il suono delle sirene dell'ambulanza. Stiamo andando in ospedale, Nazli sta per partorire"
N: "FATOSH NON DISTURBARE FERIT! CE LA POSSO FARE DA SOLA! METTI GIù LA CHIAMATA"
Fe: "Arrivo subito. In quale ospedale state andando?"
Fa: "All'İstanbul Aesthetic Center"
Fe: "Arrivo"

Corro dentro la sala per prendere le mie cose e Engin mi ferma confuso

E: "Che stai facendo? Siamo nel bel mezzo della riunione e.."
Fe: "Nazli...N-Nazli sta..."
E: "Che c'entra Nazli ora?"
Fe: "Lei sta...sta per...sta per avere un bambino"
E: "STA PER PARTORIRE? STO PER DIVENTARE ZIO!"
Fe: "Devo andare all'ospedale"
E: "Si, si, certo. Andiamo. Ehm...scusate signori, riunione rimandata. Arrivederci"
Fe: "Signora Ikbal, rinvii la riunione a minimo una settimana. Arrivederci"

Ci precipitiamo all'ospedale e quando arriviamo al reparto maternità, Nazli ha già le doglie.
Le prendo la mano e lei la stringe forte.

Di solito nei film la donna urla contro il marito perchè l'ha messa incinta o robe simili. Me lo aspetto anche da Nazli, ma non succede nulla. Urla per il dolore, ma quando mi guarda mi sorride. Ha la fronte imperlata di sudore, sta per partorire, ha male e mi sorride?
N: "Ti amo Ferit."

Il dottore le ordina di spingere e lei spinge finchè non esce il bambino

Dott: "Congratulazioni. E' nato il primo maschietto.!"

Come primo?

Fe: "Come primo??"
Dott: "Sono due gemelli, non lo sapeva? Ora, signora, spinga ancora. Facciamo uscire il secondo"

Dopo qualche minuto esce anche il secondo bambino.

Dott: "Congratulazioni! E' una femminuccia"

Un maschio e una femmina?

N: "Un maschio e una femmina? Che bello!"
Ha la voce rauca e stanca, ma lei è sempre bella. Le bacio la mano e arrivano due infermiere con i nostri due bambini.

Fe: "Come li chiamiamo?"
N: "Lei la vorrei chiamare come mia nonna: Lamis"
Fe: "Va bene amore. Lui allora come mio nonno: Walid"

Ora siamo una famiglia perfetta.
N: "Ti amo Ferit"
F: "Anch'io Nazli"

Ne abbiamo passate tante per colpa di Hakan e Demet, ma ora loro sono in prigione e noi siamo qui, felici e innamorati come non mai.
Te lo prometto, Nazli. Niente e nessuno farà del male a te o ai nostri bambini. Non lo permetterò. E chiunque osi farlo, lo spedirò all'obitorio senza pensarci.

Vedo i tuoi occhi, Nazli, brillano come due stelle. Sei felice. Lo si vede anche dal tuo sorriso. Sei stanca, ma felice. E farò in modo che questa felicità duri per sempre.
La nostra felicità.