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Autore: Ainely    25/07/2009    0 recensioni
Sanzo e i suoi compagni sitroveranno a fare i conti non solo con i demoni seguaci di Gyoumao, ma anche contro il Dio della Guerra Homura e il loro oscuro passato nel Mondo Celeste.
Genere: Commedia, Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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~ Circa 20 anni prima… ~



- Venerabile Kanzeon Bosatsu! Avete visto anche voi?-

- Sì, Jiroshin…- rispose senza togliere gli occhi dall’acqua limpida del suo giardino.

- Il sigillo si è spezzato…! Come è potuto accadere?! Che intendete fare ora?-

- Staremo a vedere che cosa ha serbato il destino per loro…- disse la divinità sospirando e appoggiando il mento sul dorso della mano. – Per ora non c’è nulla da temere… sono inequivocabilmente distanti e nessuno sa la verità…- concluse sospirando e chiudendo gli occhi.



~ Nel presente… ~



I tre erano quasi arrivato al villaggio, mentre Hakkai e Sanzo erano appena rientrati nella stanza, e restarono un po’ sconcertati nel non trovare nessuno.

- Tsk! Dove diavolo sono finiti tutti?!- sbuffò il bonzo accendendosi una sigaretta – Non mi pare di aver chiesto chissà che cosa!-

Hakkai sospirò e notò una cosa…

- Sanzo… hai aperto la tua borsa… ti serviva qualcosa?-

- Cosa?- chiese avvicinandosi, vedendo che la sua sacca era stata aperta. – Quei due! Io li ammazzo!-

- Su, su…! – cercò di calmarlo Hakkai – Avranno avuto bisogno di qualcosa di importante… ora rilassiamoci… magari sono andati a portare quella ragazza da un dottore o… tanto prima o poi torneranno…-

Sanzo si andò a sedere su una sedia sbuffando e aprendo un giornale.

- Tsk… hai ragione. Secondo te le andranno bene quegl’abiti?-

- Sì, ho visto la sua corporatura e direi che sono giustissimi.- rispose il demone gentile.

Passarono più di quaranta minuti quando i due udirono delle voci fuori dalla porta, poi il rumore del chiavistello confermò loro che si trattava di Gojyo, Goku e della ragazza.

Hakkai andò loro incontro, rimproverandoli un poco.

- Siete impazziti ad uscire senza lasciare neanche un biglietto?! Per di più portando questa signorina senza accertarsi della sua salute?!-

- Veramente…- disse lei un po’ imbarazzata – Sono stata io a pregarli di accompagnarmi fuori… mi dispiace… non volevo crearvi alcun tipo di disagio.-

Anche Sanzo si alzò e andò verso la porta, ma le schiene di Gojyo e di Hakkai gli impedirono di vedere in volto la ragazza.

- Abbiamo recuperato queste!- gioì la scimmia – Non sono fantastiche????-

Sanzo superò i due e non appena vide il volto della ragazza rimase come paralizzato, incapace di dire una sola parola.

- Oh! – fece lei – Voi dovete essere il venerabile Sanzo Hoshi…- inchinò il capo in segno di rispetto, poi alzò gli occhi e incrociò quelli ametista di Sanzo ed arrossì senza ragione abbassando lo sguardo sulle punte dei piedi scalzi.

- Ti… ti abbiamo preso dei vestiti…- disse il monaco cercando di non fare la figura del cretino davanti agli altri.

La ragazza si diresse verso il sacchetto dove Sanzo e Hakkai le avevano messo i vestiti. Li prese e si voltò per ringraziarli.

- Sono molto dispiaciuta per tutto il disturbo che vi ho dato… non so davvero come ricambiare… vi darò la somma che avete dovuto corrispondere sia per l’affitto della camera sia per i vestiti e appena mi sarà possibile me ne andrò…-

- Dai Oyume!!!!- disse Goku andandole incontro tirandola per una manica della camicia che avevano preso dalla borsa di Sanzo – Resta con noi almeno fino a domani! Ti preeeeeeegoooo!-

Oyume non vide altra scelta che accettare… e così andò a cambiarsi indossando i nuovi abiti. Passarono la giornata in locanda a riposare, e sia Sanzo sia Oyume cercarono di evitarsi… non capivano perché tutto quell’imbarazzo.

La dì trascorse e arrivò la sera, che portò un vento più fresco e fece in modo da poter uscire per andare a fare un giro per il villaggio per trascorrere una piacevole serata magari in un ristorante tipico.

Cenarono con dei piatti di cucina tradizionale poi dopo qualche allegra chiacchierata e dopo qualche battuta scontata di Gojyo per far colpo su Oyume, uscirono dal ristorante e continuarono la passeggiata per le vie illuminate del villaggio. Era quasi mezzanotte e la stanchezza del viaggio cominciò a farsi sentire… nel frattempo Goku era praticamente nel mondo dei sogni anche se continuava a camminare…

- Credo che io e Goku andremo a dormire… è meglio se riposiamo il più possibile… il prossimo villaggio è a qualche giorno da qui… beh… allora buona notte e arrivederci, Oyume, se non dovessimo incontrarci domattina presto…- Hakkai si salutò garbatamente mettendo un braccio attorno alle spalle della scimmia, dirigendosi verso la locanda…

Continuarono solo loro tre a chiacchierare del più e del meno e una volta finito di vedere tutto il villaggio si ritrovarono davanti all’ostello…

- Beh, Oyume… se hai voglia di un po’ di compagnia… sai dove trovarmi stanotte…- disse con voce suadente il rosso mentre saliva le scale per andare nella sua stanza. – Sanzo, a domani.-

I due rimasero in silenzio, era tardi e non c’era nessuno in giro. L’aria era fresca ma non avevano ancora sonno… salirono ugualmente e prima di entrare nelle loro stanze Oyume salutò Sanzo.

- Buona notte…-

- B… buona notte…- rispose un po’ impacciato Sanzo.

Erano le 3 di notte passate, Oyume non riusciva a dormire e non c’era alcun modo per farle venire sonno… si rassegnò e si alzò dal letto, indossò la camicetta e gli shorts che le avevano preso quel giorno Sanzo e Hakkai… sfoderò una delle sue lame e guardò il suo riflesso nel taglio perfetto della sua lama, poi la ripose nel suo fodero e decise di andare a prendere un po’ d’aria nel piccolo cortile della locanda.

Scese al pianterreno senza far alcun rumore e arrivò davanti alla paratia chiusa che dava sul cortile.

La aprì.

E rimase immobile.

Sanzo si voltò sussultando, non aspettava “visite”. Trattenne per un attimo il respiro, poi buttò fuori il fumo della sua sigaretta e rimase in silenzio nel suo alone grigio alla luce lunare.

Fissò la giovane per qualche istante e gli parve eterea, la sua pelle alla luce della luna gli sembrava riflettesse la sua tenue luce e i suoi occhi gli sembrarono argento vivo.

Distolse lo sguardo da lei e come per giustificarsi disse:

- Non riuscivo a dormire…-

- Anche io…- disse lei sedendosi sullo scalino davanti alla porta.

Silenzio…

- Come… come va?- domandò Oyume per rompere il ghiaccio.

- Direi bene…- rispose lui – Ho saputo da Goku che vieni dal Giappone…-

- Già… sono stata cresciuta in un tempio shintoista…-

- Davvero?- domandò – Anche io sono stato cresciuto in un tempio… ma sono tanti anni che non ci torno…- calò il silenzio, poi Sanzo parlò senza rendersene conto – Hai un bel nome…-

Oyume arrossì e sorrise…

- Me lo hanno dato i monaci… mi trovarono vicino al statua della Dea dei Sogni… per l’appunto Oyume… significa “sogno”… il prefisso “O” mi è stato dato come segno di rispetto proprio perché ero ai piedi della divinità…-

Sanzo sembrava rapito dalla sua voce.

“Che diavolo mi sta succedendo! Accidenti! Non è da me… ma vorrei che non finisse mai… perché è come se l’avessi già vista, già conosciuta…?! Parlare è facile sotto questa luna… anche se tutto sembra breve… sembri così fragile in questa notte scura… inerme…”

- Sai, qui è molto diverso da dove vengo io…- disse impacciata lei, iniziando a raccontare la sua storia… - Da me, in Giappone, è rimasto tutto, come dire… tutto tradizionale… i templi, le case, i villaggi, le persone… - si alzò e cominciò camminare per il cortile tenendo lo sguardo verso il cielo notturno – Ho sempre vissuto nel tempio, circondata da severi divieti e da rigide regole da non trasgredire mai… mi hanno allevata sin dai primi passi come una sterminatrice… o almeno è quello che hanno sempre voluto che io facessi… -

Sanzo si alzò e la seguì in silenzio.

- Sono sempre stata brava a maneggiare la spada e forse è per questo che hanno sempre voluto che io mi allenassi, per poi un giorno proteggere anche io il tempio e il mio villaggio… ma non so… non so se questo è davvero il mio destino capisci? Sono cresciuta in mezzo ai segreti… perfino la mia venerabile maestra mi ha sempre tenuto all’oscuro di segreti che sicuramente in qualche modo c’entravano me… e sulle mie origini non ho mai potuto sapere molto… mi dissero solo…- sorrise – Che io ero figlia della notte, perché videro che ai piedi dell’altare della divinità, un po’ come nella leggenda della principessa Kaguya, c’era una piccola bambina con i capelli color della luna e occhi d’argento… e pensarono che il mio arrivo fu un dono divino e mi trattarono sempre con enorme rispetto e forse con troppe attenzioni… ma io quella statua… non la vidi mai… fuori dalle mura del tempio c’erano solo dei vecchi resti di quella che poté essere stata in passato l’altare alla divinità… poi crebbi e mi dimenticai praticamente di quella favola continuando ad allenarmi e nel frattempo cominciai a nutrire il desiderio di poter essere d’aiuto per la mia gente… e a 17 anni diventai una sterminatrice… non dimenticherò mai il giorno in cui la mia maestra mi affidò le mie spade… la mia Gintsu e la mia Kintsu… sono state forgiate col metallo di un’antica montagna sacra… sono in grado di tagliare qualsiasi cosa… ti starò annoiando a morte…-

Sanzo scosse la testa…

- Ti prego, vai avanti…- le chiese.

- Va.. va bene…- arrossì un poco… - Ecco, vediamo… dove ero arrivata…- si appoggiò con la schiena contro il muro della locanda e Sanzo le si mise di fronte – Beh… poi circa un anno fa è giunta voce che nel continente stavano succedendo strane cose ai demoni e stavano cominciando ad attaccare i villaggi degli umani… e il monaco maestro del tempio più importante decise che sarei dovuta partire io per aiutare a frenare la furia omicida dei demoni sterminando quelli che avrei sorpreso ad attaccare i villaggi… ed eccomi qui… i demoni che mi hanno assalita li stavo seguendo da diverso tempo e hanno atteso un mio momento di debolezza per attaccarmi…-

Oyume proseguì il suo racconto, aggiungendo particolari che si era persa prima, facendo considerazioni… senza accorgersi che Sanzo era come ammaliato da ogni sua parola…

Era passato diverso tempo e ormai cominciava ad albeggiare…

- Oh…- si fermò Oyume – È già l’alba? Sarà meglio che io…- si voltò e si diresse verso la porta, ma la mano di Sanzo la trattenne per un polso, e si voltò sorpresa…

- Non te ne andare…-

Un sussurro…

Una preghiera…

Un bacio rubato…
   
 
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