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Autore: MaryFangirl    29/06/2019    4 recensioni
Ryo e Kaori devono portare a termine una nuova missione per Saeko, dalle conseguenze impreviste...
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba, Saeko Nogami
Note: Lemon, Traduzione | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: City Hunter
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La prima sensazione che provò fu il freddo, poi l'umidità. Emise un grugnito di sconforto e si raddrizzò. Quando la sua vista si adattò alla luce fioca della stanza, si guardò intorno e ricordò gli ultimi eventi. Era stata rapita, come si erano aspettati, e doveva essere nel covo dei criminali perché non si trovava da sola. Altre cinque giovani donne, pallide e terrorizzate, erano sedute sul pavimento. Abbassò lo sguardo per esaminarsi. Non era legata ma indossava solo una canottiera e i pantaloncini del pigiama...il trasmettitore attaccato alla canottiera era ancora al suo posto. Si alzò, leggermente tremante, e girò per la stanza. C'era solo un piccolo lucernario protetto da sbarre e una porta di metallo con una piccola apertura, anch'essa con inferriata. Girò la maniglia ma la porta era chiusa a chiave.
Ricordò le parole di Ryo: non era più City Hunter e doveva attenersi al piano, cioè aspettare di essere trasportata. Che venissero trasportate, si disse guardando le sue compagne di sventura. Dei passi si avvicinarono e lei si allontanò un po' dalla porta, accovacciandosi per non essere in vista.
"Bene, abbiamo sei ragazze come previsto. Saranno imbarcate domani sera. I dipinti partiranno tra due giorni. Stanno caricando la droga"
"Bene, Kei. Dove sta proseguendo la ricerca della partner di City Hunter?"
"I nostri uomini stanno continuando a cercarla ma, per il momento, non la troviamo"
"Peccato, peccato, l'avrei volentieri inclusa nel carico di domani sera...tanto peggio, quando la troveremo, ce ne serviremo come esca e li uccideremo entrambi"
Lei riconobbe la voce di Takeshi. Un brivido la percorse. Se solo lui avesse saputo...lei era lì alla sua mercé. Ryo aveva fatto bene a far credere che se ne fosse andata...le loro forze erano divise e stavano guadagnando tempo. Ciò spiegava anche perché non l'avessero uccisa quando avevano irrotto nell'appartamento. Rabbrividì all'idea di poter far parte di un giro di prostituzione, essere toccata da altri uomini oltre Ryo...un'ondata di nausea la prese, certamente un effetto collaterale del cloroformio e dei suoi pensieri. I passi si avvicinarono di nuovo. Kaori si precipitò dall'altra parte della stanza e si sedette, con le ginocchia contro il petto, la testa bassa. Sentì gli occhi posarsi su di lei, giudicandola, e udì un sogghigno soddisfatto prima che i passi si allontanassero di nuovo.
"È in partenza un bel carico..." sentì in lontananza.
Pregò che Ryo arrivasse rapidamente. Non contava di congelarsi le natiche per un giorno intero su quel pavimento bagnato, freddo e sporco. Avrebbe preferito un migliaio di volte infilare le chiappe al caldo nel letto del suo compagno, in sua presenza naturalmente...
Arrossì all'idea stravagante che le era appena passata per la testa. Non era veramente il momento ma, visto che per una volta aveva deciso di seguire il piano, non aveva granché da fare. Così lasciò che i suoi pensieri vagassero per le sfere che le permettevano di scaldarsi il corpo e il cuore...
Ryo aveva seguito l'auto dei rapitori di Kaori fino al porto. Si erano stabiliti in un magazzino vicino ai moli. Si nascose dietro le casse vicino a un magazzino adiacente. C'era del movimento che, vista l'ora tarda, era più che sospetto. Takeshi era arrivato poco dopo. Si era trattenuto dall'andare a tirargli un pugno in faccia, se non un proiettile in testa. La posta in gioco era troppo importante.
Saeko arrivò discretamente al suo fianco.
"Allora, qual è la situazione?" chiese l'ispettrice a bassa voce.
"Ho contato cinquanta uomini armati, alcuni pesantemente. Takeshi è qui. C'è qualche altro pezzo importante, ma non sono riuscito a identificarli. Hai rinforzi?"
"Arriveranno tra mezz'ora"
"Con discrezione, spero" mormorò Ryo scettico.
"È la parola d'ordine. Ho detto loro che c'era la vita di una giovane donna in pericolo..."
Osservarono il luogo, il via vai degli uomini. Caricavano casse in container che poi venivano portati nella nave da carico al molo.
"Ascolta, Saeko, resta qui mentre aspetti i rinforzi. Vado a fare il giro del magazzino per cercare di individuare Kaori e vedere com'è strutturato il luogo" disse.
Lei annuì e lui uscì di soppiatto dal nascondiglio. Girò intorno al magazzino ed esaminò ogni finestra, ogni angolo. Salì su una cassa per osservare attraverso un abbaino. Lei era lì. Doveva averlo sentito perché rivolse gli occhi verso di lui e gli sorrise quando lui non l'aveva chiamata né aveva emesso alcun suono. Fece un lieve cenno di assenso per rassicurarla e continuò il suo giro. A qualche finestra di distanza, notò Takeshi con altri due uomini. Mostrava dei documenti e dei libri che poco dopo mise in una cassaforte nascosta dietro uno scaffale.
Finì la sua ispezione e tornò da Saeko. Spiegò che cosa aveva individuato e disse che Kaori non era l'unica prigioniera. La giovane donna soppresse la rabbia e poco dopo ricevette una chiamata dai rinforzi che erano arrivati. Si unì a loro e li informò delle scoperte fatte. Ryo, restando nel suo punto di osservazione, vide improvvisamente che Takeshi si precipitava in macchina in fretta. L'aria si saturò rapidamente di una tensione quasi palpabile. Non avrebbe permesso a Takeshi di scappare. Fissò il silenziatore sulla sua Magnum e sparò agli pneumatici del veicolo che andò a scontrarsi contro il container in fase di caricamento. Sentì l'assalto dei poliziotti e si precipitò nell'edificio.
Prima andò nell'ufficio per recuperare i documenti che sarebbero serviti come prove. Riuscì senza troppe difficoltà a far saltare la cassaforte e tirò fuori tutti i documenti che ripose in una borsa che trovo lì. Poi si voltò e andò nella stanza dove c'erano le ragazze. Mise fuori gioco tre guardie. Fece saltare la serratura e aprì la porta. Le ragazze lo guardavano terrorizzate, alcune piangevano. Kaori si alzò.
"Ce ne hai messo di tempo..." gli disse con un gran sorriso.
"Ho dovuto fare una deviazione" disse, mostrandole la borsa. "Tieni, prendi questa e anche questa" insistette, porgendole la borsa e una revolver. "Falle uscire, poi allontanati" disse, carezzandole istintivamente la guancia.
Indicò il percorso più sicuro da seguire, poi ripartì per assicurarsi che uscissero. Kaori annuì e radunò le ragazze in qualche modo. Dovette impegnarsi molto per convincerle a uscire dalla stanza e seguirla. In lontananza, sentivano i rumori attutiti degli spari, rimanendone pietrificate. Ma a forza di grida e persuasione, uscirono tutte fuori e vennero prese in carico da Saeko che le condusse verso un équipe di medici che le fece allontanare, tranne Kaori che si rifiutò di andarsene e diede la borsa a Saeko con discrezione.
All'interno del magazzino, Ryo neutralizzò dei criminali che cercavano di fuggire sul retro da quando la polizia aveva attaccato la parte anteriore. Gli uomini che non ricevevano più ordini dal loro capo si difendevano con le unghie e i denti. Ryo aveva già notato che nelle casse erano conservate la droga e i dipinti, tra le altre cose. Avevano tutto il necessario per procedere ad arresti di massa, nella speranza che i documenti che aveva fatto uscire insieme a Kaori dessero i nomi più importanti...
Vide attraverso la porta del magazzino che il giorno non avrebbe tardato a levarsi. Era ansioso di mettere fine a tutta la faccenda, per poter tornare a casa con la sua donna e godere di una buona notte, o meglio giornata, potendo dormire tra le sue braccia. Le ultime notti senza di lei gli erano sembrate fredde e solitarie.
Un lieve scricchiolio sopra la testa attirò la sua attenzione. Un uomo era sopra di lui. Gli sparò e l'uomo cadde urtando contro una cassa in sospeso, in attesa sicuramente di essere caricata. Ryo si allontanò, era da dilettante ricevere una cassa sul naso, i martelli di Kaori erano ampiamente sufficienti...avanzò. Gli uomini cominciavano a scarseggiare. Alcuni iniziarono perfino a posare le armi a terra in segno di resa. Alla fine, mezz'ora dopo, mentre il sole iniziava a salire, la battaglia stava volgendo al termine. Gli ultimi criminali furono gradualmente dominati e portati via. Fu allora che, con un rumore assordante, la scatola che pendeva sopra la sua testa cadde e scoppiò all'impatto. Una sottile polvere bianca si sparse per il magazzino, coprendo le persone ancora presenti.
Ryo guardò incredulo la polvere che gli cadeva addosso. Bloccò la respirazione per non inalare più di quanto avesse già fatto e si precipitò verso l'uscita. Si gettò nell'acqua sotto lo sguardo confuso di Kaori e Saeko. Sentiva già gli effetti della droga innalzarsi in lui e ricordò le parole di Saeko, "È impossibile disintossicarsi senza perdere la vita".
Rivisse l'inferno che aveva passato quando era dovuto uscire dalla Polvere degli Angeli, ci aveva quasi rimesso la vita. Non voleva davvero ripassare tutto ciò, ma un nuovo dato entrava nell'equazione: Kaori. Le aveva promesso che sarebbe sopravvissuto con ogni mezzo per lei. Non poteva lasciarla sola, abbandonarla.
Inoltre, si disse con un sorriso, non aveva avuto l'opportunità di annunciare agli altri la loro relazione e di vedere le loro facce, e questo non poteva proprio perderselo. Mick e Miki sarebbero rimasti completamente sbalorditi...Miki che l'aveva così sgridato, soprattutto per come trattava Kaori. Improvvisamente capì cosa le aveva fatto desiderare di sposare Falcon anche se il matrimonio non aveva valore legale. Aveva ufficializzato la loro famiglia. Kaori e lui erano ugualmente una famiglia...avrebbe osato? Ne avrebbe avuto il tempo?
Uscì dall'acqua pochi minuti dopo. Kaori e Saeko si affrettarono a raggiungerlo, preoccupate. Ryo fece un gesto alla sua compagna che voleva toccarlo. Lei si fermò, lo sguardo pieno di incomprensione.
"Tutti gli uomini rimasti sono stati colpiti dalla droga. Anche io. Kaori, ti darò istruzioni e tu le rispetterai a prescindere da tutto" le disse con voce ferma quando la vide annuire e ingoiare le lacrime. "Saeko, ammanettami e dai le chiavi a Kao" disse, unendo le mani dietro la schiena. "Kaori, mi porterai dal Professore. Se c'è qualcuno che può salvarmi, è lui. Hai un quarto d'ora. Non ascoltarmi per nessun motivo, prosegui, non lasciarti traviare, non fermarti per strada. Capito?"
"Capito" rispose lei con voce ferma, alzando coraggiosamente il mento.
Ryo sentì un enorme soffio di orgoglio nel vederla ricomporsi così, non lasciando che la paura e la tristezza prendessero il sopravvento sulla ragione. Si sedette sul sedile posteriore della Mini e osservò Kaori sistemarsi per poi precipitarsi alla clinica del Professore.
Sentiva gli effetti della droga crescere. Sapeva di avere solo poco tempo prima di non essere più se stesso, ma solo un drogato, e forse sarebbero stati i suoi ultimi istanti normali se, come aveva detto Saeko, era impossibile uscire da quella merda senza morire. Guardò il riflesso della sua compagna nello specchietto retrovisore: aveva ancora così tante cose da dirle...
"Kaori, prima che me ne vada..."
Vide lo sguardo pieno di apprensione e tristezza che lei gli lanciò.
"Ho trascorso l'anno più bello della mia vita. Sei la cosa più bella che mi sia capitata..."
"Ascoltami bene, Ryo Saeba" lo interruppe lei, con un'occhiataccia. "Ho dovuto aspettare sei anni perché ti decidessi. Ti giuro che mi devi tanti anni di vita insieme quanti i mesi in cui ti ho aspettato. Mi hai capito? Altrimenti non sarà la droga a ucciderti, ma io!" disse, sostenendo il suo sguardo.
Lui sorrise e, visto che non poteva prenderla tra le braccia né baciarla, cercò di far passare nel suo sguardo tutto l'amore che provava per lei.
"Settantadue anni...mi stai chiedendo di diventare centenario...come vuoi che mantenga la parola?" scherzò e lei lo guardò giocosamente.
"Problema tuo...ma ti voglio con me per molto tempo, Ryo. Non sopporterei di vivere senza di te. Ryo?"
Lo sentì gemere e, guardandosi alle spalle, si rese conto che si era sdraiato. Sembrava soffrire. Accelerò. Dopo l'incomprensione nell'averlo visto gettarsi nell'acqua del porto, viveva nell'angoscia di ciò che stava succedendo. Quella maledetta droga probabilmente si era presa il suo uomo, facendogli attraversare il dolore e l'astinenza. Sentiva che le lacrime non erano lontane, ma non le lasciò uscire: doveva essere forte per lui.
"Tesoro..." sussurrò Ryo, nel suo orecchio.
Un allarme risuonò nella sua testa: quel tono, quelle parole, non erano di Ryo. Sentì il suo respiro caldo sul collo, facendola rabbrividire dalla testa ai piedi. Lo guardò tramite lo specchietto: le sue pupille erano dilatate. La droga aveva preso il sopravvento.
"Amore mio, fermati, liberami, voglio dimostrarti quanto ti amo" mormorò sensualmente. Si sentì sconvolta nel sentire le parole che non le aveva mai detto prima. Soppresse le lacrime che le salirono agli occhi e lo ignorò.
"Kaori, principessa, dai, io e te, potremmo passare un bel momento"
"No, Ryo. Presto arriveremo dal Professore" disse con voce ferma.
"Sporca sgualdrina, liberami! Non voglio che quello schifoso mi tocchi!" cominciò a gridare.
Si agitò in tutte le direzioni per cercare di liberarsi dalla morsa delle manette, di uscire da quella trappola che si chiudeva su di lui.
"Calmati, Ryo" cercò di placarlo.
"Calmarmi! Vuoi che mi calmi! Toglimi queste schifose manette! Fai quello che ti dico invece di fare sempre di testa tua! Senza la tua incompetenza, io non sarei qui. Dovendo salvarti il culo tutto il tempo, ecco cosa ricevo in cambio, grazie mille..."
Lei cercò di non prestare attenzione alle sue parole, martellandosi sul fatto che fosse la droga a parlare. Lui urlava, si dibatteva. Il suo sguardo folle la bloccò per lo spavento, ma per fortuna arrivò alla clinica e il Professore la stava già aspettando, con Mick e Falcon al suo fianco.
"Eccoci qui" mormorò lei, sollevata di vedere i loro amici.
"Ecco anche i due handicappati! So che uno di loro sarà felice di vederti!"
Lei incassò nuovamente senza battere ciglio, ma i suoi nervi erano a fior di pelle. Parcheggiò davanti alla clinica e scese. Spiegò la situazione ai tre uomini, consegnando loro la chiave delle manette. Una leggera brezza soffiò e la fece rabbrividire. Il Professore la guardò e le diede istruzioni.
"Entra. Fatti una doccia. Stai con Kazue. Poi voglio che tu faccia colazione e che ti riposi almeno per un'ora..."
"Voglio restare con lui" disse lei con tono deciso.
"No. Per poter essere sveglia quando sarai con lui, seguirai le mie istruzioni. Per il momento dobbiamo farlo uscire da qui, togliergli le sue cose e rimuovere ogni traccia di droga. Ci disturberai. Quindi fai quello che ti dico" rispose lui con voce intransigente. Lei annuì e si diresse verso la clinica, lasciando esprimere l'ansia e la tristezza. Kazue la prese con sé, dandole dei vestiti per cambiarsi e guidandola in una stanza che avrebbe potuto usare per le ore seguenti.
Nel frattempo, il Professore aveva aperto la portiera della macchina per fare uscire Ryo. Lui cercò di fuggire ma Falcon lo tenne per una spalla e lo costrinse a seguire il medico in una stanza piastrellata e chiusa.
"D'accordo, Ryo. Ti spoglierai e ti faremo la doccia per rimuovere i residui di droga che hai addosso. O collabori, o useremo le maniere forti" spiegò, indicando la pistola con siringhe anestetiche che aveva Falcon.
"Branco di degenerati! Pensate che vi lascerò fare! Dai, sparami!" urlò lui incrociando le braccia. "Come pensi di riuscire a mirarmi, cieco?" disse, saltando in tutte le direzioni.
Il Professore scosse la testa. Vedeva la luce dura negli occhi di Ryo, sentiva la violenza ancora contenuta nel suo atteggiamento. Sapeva che il fatto che fosse già stato drogato con la Polvere degli Angeli poteva aiutare a prevenire che la droga attuale producesse il suo pieno effetto ma, non conoscendola, non sapeva da che parte la bilancia si sarebbe abbassata. Fece un cenno a Falcon che sparò un dardo a Ryo. L'anestetico impiegò più di due minuti per fare effetto, comunque ridotto. Ryo era in ginocchio ma non era incosciente. Il Professore si avvicinò e, usando le forbici, tagliò i vestiti di Ryo finché non fu completamente nudo.
Fu poi Mick a incaricarsi della sua doccia. Per minimizzare i rischi, la doccia fu un po' brutale, con un getto d'acqua. Una scarica di epiteti scandì quel momento. I tre uomini non ci fecero caso. Quando finirono, Ryo si mostrò un po' più collaborativo per lasciarsi asciugare e vestire con i pantaloni del pigiama. Quando fu trasferito in una stanza isolata, Kaori lo incrociò nel corridoio. Lui la guardò e lei rimase shockata dal suo sguardo: Ryo era sparito. C'era solo rabbia, furore nei suoi occhi. Il suo compagno così caloroso, così amorevole era stato sostituito da un pazzo.
"Ehi, mia bella, eri molto più eccitante col pigiama" sogghignò, malingo. "Vieni a trovarmi se vuoi raggiungere il settimo cielo con un vero uomo"
"Ryo..." sussurrò, ma Kazue la portò via velocemente da lui.
"Vieni, Kaori. Ti farai male se resterai qui"
"Dì, biondino, hai sempre voglia di farti la rossa? È un bel bocconcino, sai" lo sentì dire mentre si allontanava.
La droga, era la droga che stava parlando. Ma quel mantra non impedì al suo cuore di serrarsi dolorosamente. Forse stava vivendo le sue ultime ore sulla terra e non era quella l'immagine che voleva conservare di lui.
"Piantala, Ryo. Stai dicendo solo cazzate" sussurrò Mick, esausto.
Ryo venne chiuso in una stanza imbottita dove finalmente rimossero le manette. Era l'unico posto in cui non poteva ferirsi. Mick e Falcon rimasero sulla porta a sorvegliarlo, ignorando gli insulti, le prese in giro e le vociferazioni del prigionieri. Dopo una buona ora, la droga aveva completamente preso il controllo del corpo dello sweeper. Colpì la porta, provò a spaccarla, sfidò i suoi carcerieri, cercò di smontare il rivestimento imbottito per trovare una via d'uscita.
Saeko giunse poco dopo. Portava con sé notizie di altre persone esposte alla droga. Delle venti persone presenti sulla scena, dieci erano gravi. Tre erano già morti, gli altri erano sospesi nella fase più acuta da più di trenta minuti. Il corpo di Ryo sembrava difendersi dal veleno, il che era già una buona notizia. Aveva portato un campione che il Professore incaricò Kazue di esaminare con tutte le precauzioni necessarie. Lei eseguì velocemente. Poi Saeko chiese di Ryo e le venne spiegato tutto.
Saeko si era seduta accanto a Kaori sin dal suo arrivo, cercando di sostenerla in quel momento critico.
"Dimmi che non abbiamo fatto tutto per niente, soltanto per Takeshi..." chiese la giovane sweeper, esausta.
"No, ho dato un'occhiata ai documenti prima di consegnarli a mio padre. Ci sarà un po' di caos nelle ore e nei giorni a venire"
"Allora non è stato tutto vano. Tanto meglio" rispose Kaori prima di lasciare la stanza. Si diresse verso la stanza di Ryo. Quando la videro arrivare, Falcon e Mick si allontanarono per lasciare i due un po' da soli. Kaori osservò l'atteggiamento di Ryo che cercò di trovare a lungo un modo per fuggire. Quando si accorse della sua presenza, si gettò sulla porta, furioso.
"Fammi uscire da qui!" gridò, folle.
"No, Ryo. Sono venuta solo per dirti che la missione è compiuta, molte teste cadranno"
La guardò per due minuti. Kaori si rese conto che i suoi occhi stavano cambiando. Le sue pupille si restrinsero. La droga stava perdendo il suo effetto. I suoi occhi tornarono morbidi e amorevoli.
"Kao, perdonami per tutto quello che ti ho detto" disse attraverso la finestrella della porta. Mise la mano sulla piastrella e lei fece lo stesso. Era tornato. Era pazza di gioia nel ritrovarlo, potendo cancellare le ultime immagini che aveva nella memoria.
"Non importa. Ryo, continua a lottare. Ti amo"
Le lacrime corsero liberamente sul suo viso. Vide gli occhi del suo compagno illuminarsi quando sentì le parole magiche, i suoi lineamenti stendersi in un sorriso radioso...avrebbe tanto voluto toccarlo, baciarlo...
Ryo guardò il bel viso della sua donna. Era esausta e in lacrime, certo, ma bellissima. Poteva leggere l'amore che provava per lui nel modo in cui lo guardava, mordendosi le labbra per non farle tremare, mostrandosi forte per lui. Lo amava nonostante tutti gli orrori che aveva potuto dirle...era come balsamo per il suo corpo e il suo cuore.
"Kaori, potrei morire dopo una tale dichiarazione..." disse, emozionato.
"Te lo proibisco!" gridò lei, reprimendo la tristezza perché lui non aveva ricambiato le sue parole. "Non è di tuo interesse...Ryo? Ryo! Professore!"
Kaori andò in panico. All'improvviso, Ryo era crollato. In un decimo di secondo, era scomparso. Che stava succedendo? Cosa gli stava succedendo?
Il Professore arrivò di corsa, seguito da Saeko, Mick e Falcon. Aprì la porta sotto la protezione dei due sweeper, sospettando che fosse uno stratagemma di Ryo per fuggire. Con la porta aperta, trovarono Ryo disteso sul pavimento, privo di sensi. Saeko trattenne Kaori che voleva entrare nella stanza.
"Lo disturberai. Lascia che il Professore faccia il suo lavoro" disse, serrandola tra le braccia. Il Professore esaminò Ryo sotto lo sguardo ansioso di tutti.
"È in arresto cardiaco" dichiarò cupamente.
  
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